A margine del Giffoni Film Festival, il festival del Cinema per ragazzi si è svolto il Giffoni Music Concept, la manifestazione per nuovi cantanti e band emergenti. Ne avevamo già parlato. Bene, è arrivato il risultato finale, che ha premiato i 7 Chords con il brano “Mani Legate”, giucati i migliori sia dal pubblico del web che da una giuria di esperti.
La band siracusana capitanata da Ambra Parentignoti, ha vinto tutti i premi previsti, vale a dire la stampa di 1000 cd promozionali del brano e la possibilità, insieme agli altri quattro finalisti (Fargas , Luna, Molla & Dj Amber, Marco Saltatempo)di esibirsi alla prossima edizione del Meeting delle Etichette Indipendenti; il riconoscimento della critica assegnato dal mensile What’s Up e il Downlovers Awards, assegnato al brano più scaricato sul portale www.downlovers.it .
Poteva finire a pesci in faccia, è finita non proprio a tarallucci e vino, ma sicuramente con un armistizio che salva la diretta tv ma non la faccia del Festival. La rassegna in questione è il Festival di Castrocaro “Voci e volti nuovi”, che domani andrà in diretta su Rai Uno alle ore 21 (presenterà Eleonora Daniele).
Una manifestazione storica che negli anni ha visto vincere fra gli altri Ilaria Porceddu (poi esplosa ad X Factor), la bravissima Giua vista quest’anno a Sanremo fra i giovani, ma anche Zucchero, Carla Bissi alias Alice, Silvia Salemi,Goran Kuzmninac e lanciato Nek, 883, Laura Pausini, Eros Ramazzotti e che l’anno scorso ha visto vincere la 14enne Angela Semeraro.
Ma che cosa è successo? E’ successo che il Comune ha deciso di non affidare più a Dino Vitola l’organizzazione del festival (questioni politiche, dicono) ma di gestirlo in proprio. Solo che Vitola ha rivendicato l’utilizzo del marchio e del nome “Festival di Castrocaro”. Dunque: due comitati organizzatori diversi al lavoro, due selezioni (una, in verità, perchè quasi tutti sono afferiti al Festival di Vitola), una sola convenzione con la Rai (stipulata dal Comune).
Lunga battaglia legale e alla fine la decisione all’italiana. Il marchio originale è di proprietà del Comune – questo ha deciso il Tribunale – che dunque si prende l’organizzazione, sotto la direzione di Giuliano Casalini. E i cantanti che erano stati preselezionati da Vitola? Tutti dentro, pure loro. Evviva.
Ieri sono finite le selezioni. A quanto si apprende, quelle di Vitola sono andate bene, molto meno quelle del Comune. Ne parlano in dettaglio gli amici di Soundsblogin questo post (soprattutto, leggete i commenti). 12 finalisti sono: Albert Ronzio, Lidia Pastorello, Donato Santoianni, Sasha Barbot -figlio dell’ex cantante francomartincano degli anni’80 Sammy, Giuseppe Di Paola, Angela Aiello, Francesca Caponetto, Simona Galeandro Renoir Bellucci, Mattia Da Dalt, Daniele Mincone, Yasmine Kalach.
Certo però che la musica – schiava della politica – non ci fa una bella figura. Di questi passi, pensare che l’Italia possa tornare in ballo in manifestazioni ben più importanti come l’Eurofestival (l’Italia manca dal 1997 per decisione autonoma della Rai), è pura follia. Qui sotto (la qualità è quella che è, perdonate), la vincitrice dell’anno scorso Angela Semeraro, che si esibisce nel concerto di Edoardo Bennato.
Matteo Valli stupisce sempre. Questo 24enne cantante bolognese è sicuramente uno degli artisti migliori che il panorama italiano può attualmente proporre. Il perchè è molto semplice: canta delle cose leggerissime, orrecchiabili, che si fischiettano ed entrano nella testa ma lo fa senza essere banale.
Parole semplici, temi semplici. L’estate scorsa si era segnalato col singolo d’esordio “Charlotte (medicina senza controindicazioni), che anticipava l’album “Quando fanno l’amore Sonia e Mario” (copertina del singolo: una finta scatola di aspirina). E ci era piacuto subito (qui la recensione del sottoscritto su Soundsblog).
Ad un anno di distanza rieccolo, col secondo singolo dall’album che prende in giro il clichè della classica “canzone per l’estate” con tanto di tormentone, quella che “la canti anche se non ti piace”. Due anni fa fece una cosa del genere anche Simone Cristicchi con “Ombrelloni” ma andò fuori dal seminato tanto da farsi censurare dalle radio e bippare dalle tv musicali.
Lui no, è semplice anche in questo dileggio. Che non sarà un capolavoro ma ci strappa un sorriso e tre minuti di sana allegria. La gente apprezza, le tv cominciano ad accorgersi di lui e il suo myspace è davvero affollatissimo. Prendano esempio Zero Assoluto, Meneguzzi, Gigi D’Alessio e simili.
La musica ha una nuova frontiera: I talent show come lancio per giovani artisti che hanno già una carriera alle spalle, magari con qualche disco, ma non riescono a decollare perchè poco interessanti per le major. Non c’è niente di male, anche se oggettivamente la nascita di questi programmi è una diretta derivazione di una gestione dell’azienda del disco che non ha il coraggio di investire sulle novità e preferisce andare sul sicuro.
E se i nostri primi esperimenti (cliccate sui nomi dove possibile), che lanciarono Lollipop, Bruno Cuomo e LuckyStar non andò bene proprio perchè la cosa fu gestita male, con X factor il fenomeno è esploso in tuttto il suo splendore. Senza il programma di RaiDue, non avremmo mai conosciuto voci ed artisti interessanti come Giusy Ferreri, Aram Quartet, Ilaria Porceddu ed Emanuele Dabbono (senza contare gli altri).
Quanto a Marco Carta e Roberta Bonanno, lanciati da Amici, il discorso è diverso: Amici non è un talent show e sforna giovani senza esperienza puntando solo sull’immagine e la voce, senza lavorare sulla loro personalità musicale. Qualcuno si salva, ma gli album e i “robottini” sono quasi tutti uguali (e pessimi).
Questo non è un blog buonista. Quando le cose non ci piacciono, lo diciamo. “Bandiere preziose”, la cover/mashup che il gruppo vasteseLa Differenzaha fatto di “Bandiera bianca” di Franco Battiato e “Precious” dei Depeche Mode, non ci piace per niente.
Domanda che nasce spontanea a voi che leggete: ma allora perchè ne parlate? Perchè comunque quello del mashup è un fenomeno musicale degli ultimi tempi. E come in tutte le canzoni può andare bene o andare male. In questo caso, secondo noi, è andato malissimo.
Passo indietrio: che cos’è il mashup? Praticamente è una sorta di missaggio di due o più canzoni: si mette il testo di una sulla musica delle altre o si mescola tutto insieme. Cosa ne viene fuori dipende da quello che si è scelto.
In questo caso a nostro parere, si sono snaturate entrambe le canzoni perchè l’una non sta bene dentro l’altra e viceversa. Un peccato perchè questo brano è inserito in un album (“Un posto tranquillo“) nel complesso buono. E il gruppo, che si era fatto conoscere nel 2005 a Sanremo con il brano “Che farò” (secondo posto nei giovani) fa dell’ottimo rock.
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco. Il Maestro Battiato ha detto di aver apprezzato, ma lui è da sempre uno sperimentatore. E poi la musica, come sempre, è un opinione. Sotto, il video. A voi il giudizio. Liberi di criticarci, come sempre.
Un altro riconoscimento per i Negramaro, dopo il premio della Critica in quel Sanremo del 2005 che li vide uscire dopo la prima esibizione, gli MTV Awards dell’anno dopo e il pienone a San Siro.
La band salentina è stata infatti insignita del Premio Lunezia, a testimonianza del valore musical-letterario della loro produzione ed in particolare del brano “Via le mani dagli occhi”, contenuto nell’album “La finestra”.
”E’ per noi un onore – dice Giuliano Sangiorgi, il frontman della band all’Ansa -. Solitamente per una rock band, il suono e’ l’alfabeto letterario. Ma noi cerchiamo sempre di prestare attenzione alla parte cantautoriale, ai testi, e siamo contenti che questo ci venga riconosciuto dal Lunezia”.
Premessa doverosa all’argomento. Non amo per niente la musica di Paolo Meneguzzi. Tuttavia ho fatto il tifo per lui all’Eurofestival, perchè comunque rappresentava la nostra musica, sia pur cantando sotto bandiera svizzera. Adesso arriva una notizia che se da un lato fa piacere per la valorizzazione della nostro sound, dall’altra lascia interdetti.
Domani esce negli Stati Uniti “Musica“, l’album di Paolo Meneguzzi. Ma esce in lingua inglese. Artefice del progetto Ricky Martin e il suo manager, che chissà perchè, lo scorso febbraio stavano guardando Sanremo e si sono imbattutti in “Grande”, la canzone portata all’Ariston dal ticinese. Gli è talmente piaciuta che hanno deciso di produrre tutto l’album. Ma nella lingua della terra d’albione, con “Musica” singolo di lancio.
Dunque Meneguzzi si conferma “Uomo dei due mondi”, visto che in tempi non sospetti era già famoso in Sudamerica per aver vinto il più grande concorso musicale extraeuropeo, vale a dire il Festival di Viña del Mar, che nei cinque Sanremo non è mai andato sotto il sesto posto vendendo sempre canestri di dischi, che ha cantato all’Eurofestival (uscendo sotto uno scroscio di applausi nonostante un’esibizione negativa e un modesto tredicesimo posto) e ora si appresta a conquistare gli States.
Settimana di vendite dei dischi in Europa che premia lo statunitense Kid Rock che con la sua “All summer long” sta scalando posizioni un pò dappertutto.
C’è un ritorno della gallese Duffy con il suo album Rockferry ed il singolo di lancio Mercy, con i soliti Coldplay e Giusy Ferreri che tengono botta. La Premiére Dame francese Carla Bruni si prende sciovinisticamente la vetta da quelle parti con i suoi tipici brani non proprio allegrissimi. Ecco nel dettaglio tutti i numeri uno.
AUSTRIA Singoli: All summer long – Kid Rock Album: Plan A- Thomas Godoj BELGIO Singoli: This is the life-Amy Mc Donald Album: Recollection-Laurent Voluzy DANIMARCA Singoli: Malene- Sis Bjerre Album: Best of – Credence Clearwater revival FINLANDIA Singoli: Liekeissa-Cheek Album: Viva la vida or death & his friends – Coldplay FRANCIA Singoli: Rayon de soleil-William Baldè Album: Come si de rien n’était-Carla Bruni GERMANIA Singoli: All summer rock – Kid Rock Album: Viva la vida or death & all his friends – Coldplay GRAN BRETAGNA Singoli: Dance wiv me -Dizzie Rascal, Calvin Harris, ChromeAlbum: Now you’re gone-Basshunter IRLANDA Singoli: All summer long -Kid Rock Album: Viva la vida or death & all his friends – Coldplay ITALIA Singoli: Non ti scordar mai di me-Giusy Ferreri Album: Non ti scordar mai di me-Giusy Ferreri NORVEGIA Singoli: I’m yours -Jason Mraz Album: Rise to the occasion-Kurt Nielsen OLANDA Singoli:Stilte in de storm-Jan Smit Album: Viva la vida or death & all his friends – Coldplay PORTOGALLO Singoli: Mercy-Duffy Album: Tierra-MarizaREPUBBLICA CECA: Singoli: Angels-MorandiAlbum: Fenix-Lucie Vondrackova SPAGNA Singoli: Sleep when I’m dead-The Cure Album: Agua- I ragazzi di Operacion Triunfo SVEZIA Singoli: Curly Sue-Takida Album: Rockferry-Duffy SVIZZERA Singoli: summer rock – Kid Rock Album:Viva la vida or death & all his friends – Coldplay
Sotto, ascoltiamo “L’amoureuse” dall’ultimo album di Carla Bruni
Il problema è che le cose bisogna saperle raccontare. Soprattutto quando parli dei problemi di un Paese. Qualcuno ci ha provato con la retorica e facendo di tutta l’erba un fascio (“In Italia“, di Fabri Fibra), altri ci hanno messo l’ironia e la testa e l’effetto è ben diverso.
“Vieni a ballare in Puglia“, di Caparezza, secondo singolo estratto dall’album “Le dimensioni del mio caos” è un cazzotto nei denti. Perchè prima l’ascolti, fai un sorriso e pensi a quanto è ironico questo qua. Poi la riascolti, magari col testo davanti e capisci che non è ironico per niente. E che quando dice “Vieni a ballare in Puglia” non si riferisce solo al senso letterale del termine.
Una denuncia sulla situazione del lavoro nella sua regione, alla quale contribuisce anche Al Bano, con un cameo ed una partecipazione al video. Un brano duro eppure bellissimo, che mette in piazza impietose le due facce della Puglia, quella che si mette la maschera per i turisti e quella vera, che guarda ogni giorno chi da quelle parti ci vive.
Troppo catastrofista? Forse. Ma se vi andate a leggere il testo vi rendete conto che di canzoni così c’è sempre bisogno. Il resto è una bella taranta che non puoi stare fermo, in puro stile Caparezza. Michele Salvemini da Bari davvero non è più quello dei tempi di Mikimix e quel Sanremo del 1997 quando cantava di sonnellini e pisolini sembra lontano anni luce.
Ah dimenticavo, nel finale si sente un sample di “Nel Sole” di Al Bano, precisamente il pezzo in cui canta “e nel sole io verò da te”. Dopo tre minuti passati a discorrere di un paese dove ci si ammazza con poco, è una scelta di una ironia tagliente e allo stesso tempo un grido di speranza. O forse no, è solo un altro cazzotto in faccia. Di seguito, il brano. Meditate gente, come diceva Renzo Arbore nello spot della birra.
Gli esordi erano stati così così. Sembravano la solita boy band, un pò Take That prima maniera e un pò Ragazzi Italiani. invece gli Studio 3 hanno stupito tutti. Il loro lavoro 2008, “Incontenibile”, il terzo della loro carriera, mostra una maturazione artistica.
E soprattutto, rompe lo schema consolidato della canzone d’amore con “Uomini di gomma“, un tormentone travolgente dal testo a sfondo sociale che mette alle berlina le persone che si sentono al centro del mondo e vivono come se tutto fosse loro dovuto. Qui il testo completo.
Una vocazione, quella per il sociale, che era sbocciata già nel 2007, con la canzone “Alice” (qui il testo), che descrive tutta la dolcezza dei bambini. Il ricavato del singolo è stato interamente devoluto alla Fondazione “Aiutare i bambini” in favore del progetto “Un nido per ogni bambino”.
Vedremo se gli Studio 3 sapranno confermare in futuro questa loro crescita. Per il momento, con il brano “Uomini di gomma“, che sta andando piuttosto bene nell’airplay radiofonico, hanno fatto centro.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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