“Badabum Cha Cha”, Marracash e i tormentoni intelligenti

C’è tormentone e tormentone. Quello che ti fa ballare e quello che ti fa pensare. Quello che ti fa fare entrambe le cose e quelli che invece ti lasciano un pò così.

Estate, tempo di tormentoni e se qualcuno ha completamente sbagliato la mira (la retorica populista “In Italia” di Fabri Fibra), altri hanno indovinato tutto. Di Rodolfo Chikilicuatre e il suo “Baila el Chiki Chikiavevamo parlato, stavolta tocca a Marracash.

Fabio Rizzo, in arte Marracash, è uno dei componenti della Dogo Gang ed è appena arrivato sulle scene col primo album da solita, che porta il suo nome.

Il brano di traino è questa “Badabum cha cha“, che è una sorta di tormentone che prende in giro tutti i tormentoni e i personaggi costruiti, come i Tokyo Hotel (“dice vendi ai 12enni questa è la realtà/ metti un pò di trucco in faccia fa novità“) e un’accusa nemmeno troppo velata a quelle major che adesso però l’hanno accolto a braccia aperte e all’Italia che in genere dà poco spazio alle novità musicali (di ogni tipo). Qui il testo completo.

Un filone sociale che punta al quotidiano, che risuona in tutti i dodici pezzi dell’album, nel quale compaiono anche J-Ax (ex Articolo 31) e altri personaggi del mondo hip-hop. Non mancano però  in tutto l’album le canzoni con stuccehevole riferimento alla vita “contro” dell’artista. Ormai sfogare la rabbia in musica sembra diventato irrinunciabile.

Ma il tormentone del “Badabum cha cha” è di quelli buoni e Marracash, quando l’ha composto, lo ha capito subito.  Adesso che sono arrivati anche i tanti agognati soldi, chissà se il suo mondo, quello di coloro che devono essere per forza “contro”, continuerà ad accettarlo.

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Suoni d’Europa: Belgio, Olanda, Lussemburgo

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli artisti più o meno nota che riscuotono successo nei loro paesi d’origine ma non sempre sono noti al grande pubblico: tocca al Benelux, vale a dire a Belgio, Olanda e Lussemburgo, paesi similari per musica, lingua e…classifiche di vendita. Vai con la copertina e come al soliito cliccate sui titoli.

La reginetta del pop e della dance leggera del Belgio si merita la copertina. Non solo perchè Kate Ryan è bellissima, ma perchè vende canestri di dischi in tutta Europa (meno che da noi). Quella in alto è Elle Elle L’a, dall’ultimo album “Free”, ma il maggiore successo (nonostante il flop all’Eurofestival 2006) resta la stupenda “Je t’adore“.

Quest’anno invece, a rapprresentare il Belgio all’Eurofestival c’era un gruppo vocale femminile, le Ishtar, col brano “O julissi“, in una lingua immaginaria. Chi invece preferisce il rock, puà buttarsi su un altro mito belga, i Clouseau, da 20 anni sulle scene. L’ultimo successo è “Vonken en vuur” ma la vecchia hit “Domino” è migliore.

Belgio poliglotta. C’è anche chi canta in spagnolo, come Belle Perez, della quale avevamo parlato e chi sceglie l’inglese come gli Hooverphonics, lanciati due anni fa dalla meravigliosa “Mad about you“. Lara Fabian, invece, che è mezza siciliana e mezza fiamminga, canta in tre lingue, compreso l’Italiano. Noi l’abbiamo conosciuta in “Un cuore malato” con Gigi D’Alessio, ma ascoltate “Silence” (nell’albun disco d0oro “Un regard 9”) e “Adagio” (del 1999)…

A chiudere il capitolo belga, unìartista curiosa, Laura Lynn, una sorta di Casadei fiamminga. Fa musica da ballo, ma i suoi dischi sono sempre ai primi posti. Ascoltate “Vlijnders in je buik“. Poco ma buono il materiale da Lussemburgo, dove spiccano senz’altro Claudine Muno & The Luna Boots. Suoni fra il pop, il jazz ed il folk. Ecco il video di “Je n’aime mettre les robes” ma sul loro myspace c’è di meglio, per esempio “Au secours” .

Buone cose anche dalla rocker Julie sul cui myspace c’è “Honest betrayal“, mentre Daniel Balthasar regala grandi atmosfere con “Gravity“. Anche l’Olanda apre a tempo di rock, perchè l’artista più famosa è la rocker Anouk, da noi conosciuta per il vecchio brano (del 1997) “Nobody’s wife“. Va alla grande il live registrato allo stadio Gelredome di Arnhem: qui “Modern world”.

Suoni pop e rock per Gerhard Joling e la sua “Het is noog jet vorbij” e per i Kane, gruppo piuttosto famoso nel nord Europa: l’album “Everything waht you want” è andato benissimo. Qui il singolo “Shot of a gun”. Ma fra i migliori del lotto ci sono  anche l’oriundo italiano Marco Borsato, che con “Wit licht” ha trovato anche il primo posto nei singoli e la 18enne Monique Smit, fresca di trionfo ad un talent show locale, il cui brano “Blijt je vanavond” è assai gradevole. Del colombiano naturalizzato Jody Bernal abbiamo già parlato.

Chiusura col capitolo Eurofestival. Detto che il Lussemburgo non ha più tv pubblica e dunque non può più partecipare, l’Olanda l’anno scorso raccolse consensi (ma non risultati) con Edsilia Rombley e il bel motivo “On top of the world“, quest’anno è andata meno bene alla bella Hind Laroussi, di origini marocchine, della quale sotto vediamo il video del brano festivaliero “My heart belongs to me”.