La musica ha una nuova frontiera: I talent show come lancio per giovani artisti che hanno già una carriera alle spalle, magari con qualche disco, ma non riescono a decollare perchè poco interessanti per le major. Non c’è niente di male, anche se oggettivamente la nascita di questi programmi è una diretta derivazione di una gestione dell’azienda del disco che non ha il coraggio di investire sulle novità e preferisce andare sul sicuro.
E se i nostri primi esperimenti (cliccate sui nomi dove possibile), che lanciarono Lollipop, Bruno Cuomo e LuckyStar non andò bene proprio perchè la cosa fu gestita male, con X factor il fenomeno è esploso in tuttto il suo splendore. Senza il programma di RaiDue, non avremmo mai conosciuto voci ed artisti interessanti come Giusy Ferreri, Aram Quartet, Ilaria Porceddu ed Emanuele Dabbono (senza contare gli altri).
Quanto a Marco Carta e Roberta Bonanno, lanciati da Amici, il discorso è diverso: Amici non è un talent show e sforna giovani senza esperienza puntando solo sull’immagine e la voce, senza lavorare sulla loro personalità musicale. Qualcuno si salva, ma gli album e i “robottini” sono quasi tutti uguali (e pessimi).
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Ma il vero fenomeno è quello delle vendite: dovunque in tutta Europa, questi artisti sono in testa alle classifiche di vendita: vedere l’ex commessa Giusy Ferreri in testa sia ai singoli che agli album fa un certo effetto. Ma l’Italia non è la sola in questo campo.
Il caso Leona Lewis in Inghilterra è esemplare. Sempre il regno unito ha lanciato negli anni Will Young, Andy Abraham (quest’anno all’Eurofestival) e le Girls Aloud, solo per fare qualche nome. In Germania in testa alla classifica c’è Thomas Godoj, recente vincitore del programma “Deutschland sucht den Superstar”, che ha dato il cambio a Mark Medlock, a sua volta vincitore due anni fa dello stesso programma, che ha lanciato anche Nevio Passaro oltre alle No Angels (quest’anno all’Eurofestival)
In Francia, il programma si chiama “Nouvelle Star” e l’ultimo vincitore, Julien Dorè, è schizzato in testa agli album, ma il vero successo l’ha ottenuto la 18enne trionfatrice dell’anno prima, Sheryfa Luna, i cui dischi (singoli ed album). E ancora Christophe Willem, Gregory Lemarchal e Jonatan Cerrada.
In Spagna c’è ancora il mitico “Operacion Triunfo”, che ha sfornato buoni artisiti come David Bustamante e soprattutto Rosa Lopez, divenuta una degli idoli musicali degli iberici. Nell’est europeo ormai i cantanti nascono quasi esclusivamente attraverso questi programmi: l’ultimo è il sardo Roberto Meloni, tenore diventato una stella in Lettonia e due volte presente all’Eurofestival negli ultimi due anni.
Ma i protagonisti dei talent trionfano un pò dappertutto: in Svizzera MusicStar ha lanciato Claudia D’Addio, Piero Esteriore e Mario Pacchioli, uno dei rari artisti a cantare in lingua romancia, in Austria, Starmania ha prodotto Mario Lang e la band Christina Sturmer, in Svezia dopo Pop Idol primati in classifica per Marie Picasso e Mans Zelmerlow, in Finlandia per Ari Koivunen, Hanna Pakarinen e Anna Abreu. Il norvegese Kurt Nielsen ha vinto “World Pop Idol”, mentre l’edizione locale ha lanciato il 16enne Erlend Bratland.
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