Articolo scritto per questo blog dall’amica e collega MARIA FUNICIELLO
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Nu Neapolitan Power. Ecco cosa meglio definisce il mascalzone latino più amato. Pino Daniele, il primo ad aver contaminato la musica napoletana con il ritmo e il vocabolario inglese, conta tantissimi fan in tutto il mondo.
E che emozione ha dato a tutti con l’attesissimo cofanetto uscito all’inizio dell’estate appena passata. Una valigetta piena di ricordi, sentimenti e gioia che solo la sua musica riesce a rievocare quando la si ascolta. Un mega concerto in Piazza del Plebiscito per riunire tutta la storica Band VAIMO... una serata che però, visto un invitato in particolare, non è stata tutta rose e fiori.
Difatti già da prima della magica serata molti hanno dichiarato non recarsi più in piazza. Ma nonostante tutto la platea era stracolma, con l’aggiunta della diretta su RaiUno. Una grandissima serata.
Ma poi è bastato un piccolo giro armonico in più, un accordo in altra scala e dall’introduzione di “o scarafone” si è rapidamente passati al tipico coro “te ne vai o no” tutto indirizzato all’ospite duettante: Gigi D’Alessio.
Caos, fischi, una Carlucci imbarazzata…. E un rimbalzare di dichiarazioni su varie testate giornalistiche. Un litigio a distanza, a mezzo stampa, come ormai siamo abituati a vederli.
E una divisione dei fan. I due artisti di certo, in teoria, non dovrebbero l’uno escludere l’altro, ma nella realtà dei fatti la situazione è così (e chi scrive questo post ne è l’esempio vivente) e la questione ha avuto lunghi strascichi specialmente su internet.
Ma è in queste situazioni che poi il vero animo neapolitan esce fuori: un paio di telefonate, un incontro e una collaborazione fruttuosissima.
In “Questo sono io”, nuovo album del neomelodico Gigi D’Alessio, che per l’occasione è tornato a cantare in napoletano “perché certe cose solo la lingua partenopea può esprimerle appieno”, è presente una chicca scritta a quattro mani: Sarai.
Un segno di pace? Io credo che fondamentalmente non ci sia mai stata guerra tra i due.
Io l’ho ascoltata attentamente. Le parole si sentono lontano un miglio che sono del migliore Pino Daniele, ma (a mio parere) il ritmo è proprio di Gigi D’Alessio. Molto pop e spagnoleggiante come base, in cui la melodia a volte è un po’ sforzata. E’ un testo bellissimo, che mette i brividi, ma a volte non si sente molto affiatamento nel duetto Tatangelo-D’Alessio.
Tutto sommato è un evento questo incontro di due filosofie napoletane diverse nel loro genere. Entrambe belle, questo è fuori da ogni dubbio. Raccontano un po’ due mondi diversi, forse è per questo che i fan sono di due tipologie differenti. Ma dinanzi alla musica ogni contrasto tace, ogni diverbio viene zittito. A farsi sentire sono solo le note del cuore.
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