Rieccolo qua. Torna uno degli artisti più amati degli anni’80, mister Paul Mazzolini, in arte Gazebo. Romano de Roma, 47 anni, è nato però in Libano ed è figlio di un diplomatico italiano e di una cantante americana.
Il 31 dicembre esce, finalmente, dopo un primo rinvio (doveva uscire il 25 settembre) “The syndrone”, disco che segna il suo ritorno dopo un pò di anni di assenza dai placoscenici. Il titolo, per inciso, è un neologismo creato dallo stesso Gazebo, dalla fusione delle parole “Symbol” e “Drone”, un suono prolungato.
Gazebo è cambiato, ora è passato dalla dance alla musica più elettronica, anche se in più di un caso strizza l’occhio al pop. In rete hanno spopolato i tre singoli che hanno anticipato, in questi due anni, il nuovo album. In alto trovate “Tears for Galileo“, mentre gli altri due, “Ladies” e “Virtual love” li trovate insieme ad altre tracce sul suo myspace. Curiosamente, l’artista ha creato un concorso fra dj per creare un remix proprio di “Ladies” ed ha pubblicato i tre migliori.
L’album contiene 19 brani, dei quali 16 inediti e tre riproposizioni di suoi vecchi cavalli di battaglia, vale a dire “I like Chopin“, “Masterpiece” e “Dolce vita” (quest’ultimo brano del quale Gazebo scrisse le parole e che fu portato però al successo da Fabio Roscioli, alias Ryan Paris, nel 1983: Gazebo la ricantò cinque anni dopo).
L’album si acquista solo on line sul sito ufficiale dell’artista o su I-tunes e vede fra gli autori anche Marco Masini e Mario Manzani, ex voce degli Oro. Tra i collaboratori ci sono arcuni musicisti della scena pop e rock italiano ed internazionale.
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