Che ci fosse stato qualcosa di strano nella selezione russa per l’Eurofestival l’avevamo in qualche modo anticipato. E infatti le notizie su Anastasya Prihodko (della quale avevamo già parlato) non sono tardate ad arrivare. E questa sera di Eurofestival ha parlato persino l’Ansa, definendolo oscuramente come “una sorta di Sanremo europea“.
Ringrazio per le ulteriori informazioni anche l’amico Pointless Nostalgic (ho tolto il tuo commento SOLO perchè avevo già in programma un post con la notizia…grazie di essere passato).
Ma che cosa è successo? Andiamo con ordine. La Prihodko è ucraina (e già questo non è che vada molto giù alle alte sfere russe, visti gli “ottimi” rapporti fra i due stati…). Ma è famosissima in Russia per aver vinto l’edizione locale di Fabrica Zvezd, il loro X Factor.
Aveva già preso parte alle selezioni ucraine con un brano diverso, venendo squalificata e -si dice dopo diverse pressioni – è stata inserita nella finale russa a due giorni dal via. E sempre i rumors russi (il sito di gossip showbiz.ru) raccontano di una sua amicizia con il figlio del direttore generale di Channel 1, che ha trasmesso la finale.
Il voto del pubblico e della giuria di tecnici è stato inequivocabilmente a suo favore eppure il manager della seconda classificata, Valeriya, parla di brogli e chiede un nuovo voto. L’anno scorso, con Dima Bilan, poi vincitore (lì senza trucco, ma con una bella mano dai paesi amici al televoto) della manifestazione continentale, alcuni denunciarono uno strano blocco delle linee telefoniche legate ai suoi avversari il giorno della finale nazionale allo scopo di “spedirlo di forza” a Belgrado.
SCELTA “FURBA” – Eppure c’è chi parla di “scelta politica”. Il perchè presto detto. La cantante è Ucraina e la canzone per metà è cantata in ucraino (è dedicata alla mamma, “Mamò”, come il titolo del brano). La musica è di Konstantin Meladze, georgiano. Il testo è di un estone.
Tre repubbliche ex sovietiche dalle quali non solo la Russia si aspetta voti (che probabilmente, Georgia a parte, sarebbero arrivati comunque). Le recenti vicende politiche (la guerra di Ossezia, la questione della minoranza russa in Estonia e l‘Ucraina divisa fra una svolta occidentale ed una filorussa) spostano il mirino fuori dalla musica.
Forse anche per questo gli organizzatori russi vorrebbero cacciare la Georgia, il cui titolo della canzone si fa beffe di Putin (ne parliamo qui). Ma dopo che proprio la Georgia ha vinto il collaterale festival europeo per bambini grazie ai voti dei bimbi russi (il motivo principale del suo rientro in gara), sarebbe davvero una beffa.
Tutto questo è molto brutto, riascoltiamoci la canzone (in alto), che è meglio. A proposito del brano, va detto che è brutto. E quando si hanno brani brutti, accendere un pò di fuoco polemico contribuisce sempre a raccattare qualche voto in più. Speriamo nelle giurie. Farla finire un bel pò dietro sarebbe una bella punizione.
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