X Factor 2, decima puntata. Esce Enrico Nordio e ci dispiace, ma arrivati a questo punto e finiti i “paraventi” (leggi: quelli che avevano convinto meno), sarà sempre molto dura eliminare qualcuno. Noemi è forse quella che ha sorpreso di più da quando è entrata e onestamente (come diciamo anche più sotto), è una di quelle che a meno di sorprese andrà in finale.
Discograficamente è molto valida e non è dotata solo di voce (come Daniele), ma ha anche grinta e personalità. Entra Laura Binda e Morgan recupera il concorrente perso. Annuncio clamoroso a fine puntata: rientrano tutti gli esclusi, canteranno ognuno con uno dei concorrenti in gara. Ci resta il dubbio: sei in gara, dieci esclusi, come faranno? A qualcuno ne toccheranno per forza due….
OVER 25
MATTEO BECUCCI
“Ancora, ancora ancora” di Mina e “Eye in the sky” degli Alan Parsons Project
Notevole sul brano di Mina perché Cristiano Malgioglio che l’ha scritto pensando ad una voce femminile potente come quella dell’artista cremonese. Su una voce maschile di potenza come quella di Matteo esce benissimo, impeccabile quando sale di tono, lui si che sa cantare tutto, mica come altri. Il brano di Alan Parsons non è proprio nelle sue corde, ma come al solito si cala bene nella parte: interpreta molto bene, dandogli anche una chiave di giusta leggerezza.
NOEMI
“Upside Down” di Diana Ross, “L’immensità” di Don Backy e “Amandoti” dei CCCP
Il brano di Diana Ross le calza a pennello. Va come un treno sull’anima disco degli anni’80 e mette parecchia allegria. Velo pietoso sul balletto di Morgan. Molto bello l’arrangiamento asciutto e minimalista sul brano del grandissimo Don Backy.Lei la canta alla sua maniera, con il suo personalissimo timbro. Molto diversa, per dire, dalla stessa cover fatta dai Negramaro. E grande atmosfera lo stesso. Peccato per il ballottaggio, non lo meritava: si gioca la carta di un brano dove aveva già fatto ottimamente e si conferma. Vasco a cappella non l’avevamo ancora sentito, c’è piaciuto proprio tanto. Ha fatto una grande ascesa da quando è entrata, vola a grandi passi verso la vittoria, può fermarla solo Yuri.
ENRICO NORDIO
“Guarda che luna” di Fred Buscaglione e “Impressioni di settembre” della Premiata Forneria Marconi
L’effetto grammofono all’inizio è originalissimo, poi il resto è tutto di grande atmosfera, forse troppo. Va al ballottaggio e forse paga l’antichità e la difficoltà del pezzo, nel complesso una assegnazione non proprio indovinata. A quel punto sfodera un brano sul quale aveva già ben impressionato (da due settimane dovrebbe cantare “Shout” e invece….) e conferma le attese. Endrigo a cappella, magnifico. Va fuori senza nemmeno che Morgan decida.
16-24 ANNI
DANIELE MAGRO
“Calling you” di Javetta Steele e “Il mare d’inverno” di Loredana Bertè
“Calling you” è molto di atmosfera, si sforza di non metterci i soliti ghirigori, non sempre gli riesce. Emozione al minimo, come sempre, ma meglio rispetto al solito. Molto bravo (finalmente) nella sua versione del brano di Loredana Bertè: ha meno graffi nella voce della cantante calabrese ma la canzone non perde efficacia, stavolta. E’la prima volta da quando sta nel programma che riesce a dare anima alle canzoni anche senza fioriture.
YURI MAGLIOLO
“Chariot” di Gavin De Graw e “A te” di Jovanotti
Il groove di Gavin De Graw lo esalta e lui canta con grande naturalezza, come ha fatto su tutti i pezzi del genere.La cover di Jovanotti è abbastanza conforme all’originale, anche nell’arrangiamento. La difficoltà delle sue canzoni non sta tanto nel cantarle, quanto nel fatto che per un cantante dotato di voce vera può essere meno semplice del previsto eseguire brani pensati per chi ne ha molto meno: è riuscito a non lasciarsi andare, bravo.
GRUPPI VOCALI
THE BASTARD SONS OF DIONISO
“24 mila baci” di Adriano Celentano e “Walk this way” degli Aerosmuth ft Run DMC
Andiamo controcorrente. L’arrangiamento di 24 mila Baci non ci piace granchè, fa troppo “Dari” o troppo “emo”, modernista per forza. Loro sono sempre molto bravi, ma c’è modo e modo per rendere attuali le canzoni. Dissonanze sparse, mescolate a stecche. Il rock degli Aerosmith è veramente nelle loro corde e loro lo fanno sentire mettendoci un quintale di grinta. Stavolta non stonano mai e su un brano così urlato cadere in errore era facilissimo. La canzone ha 32 anni ma “spacca” ancora veramente tanto.
ASPIRANTI
SILVIA BEVILACQUA- “Spotlight” di Jennifer Hudson
Ai provini c’è piaciuta poco e anche in diretta non è che ci entusiasmi, sembra un’altra con tanta voce e basta. Sarà che siamo allergici a certe nuove cose americane, però l’esibizione c’è passata via come acqua corrente. Lei è carina assai, ma non basta.
LAURA BINDA – “Grace” di Jeff Buckley
Come sopra, con l’unica differenza che la voce è migliore. Il pezzo è difficilissimo, di scarsa presa ma di buon atmosfera. Lei è molto brava, ma su questi pezzi poco noti il rischio di non “passare” è altissimo. Lei ha sfatato questo aspetto ed è un bel passo avanti.
ANTANI – “Dancing queen” degli Abba
Magari sarebbe bello sapere perché hanno preso il nome da un verso del film “Amici miei” (“come se fosse Antani”), però l’allegria ce l’hanno anche nelle scelte dei pezzi e non lo nascondono. Ottimi ai provini, molto ben rodati vocalmente, in diretta fanno il pezzo di uno dei nostri miti assoluti, gli Abba. Semplicemente straordinari, molto affiatati. Non li risentiremo, ci dispiace.
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