X Factor 2, fuori Laura: restano in cinque

482f6df31efec_normal4X Factor 2, undicesima puntata. Esce Laura Binda e forse era prevedibile: siamo alla fine e i suoi cinque compagni stanno più avanti nel percorso. Lei invece paga ancora l’inesperienza e la scarsa presa nel pubblico. Esce una brava, è un peccato, noi avremmo mandato al ballottaggio altri (Daniele), ma ripetiamo, probabilmente in un contesto generale era giusto così.

Yuri vince perché è più completo come musicista, anche se la prova del ballottaggio di per sé favorirebbe Laura, che però non abbiamo avuto modo di conoscere bene. Adesso però si fa sul serio. Matteo con le interpretazioni di ieri guadagna punti per la vittoria, ne perde qualcuno Noemi, stabili gli altri.

DANIELE MAGRO
“No more tears” di Barbra Streisand e Donna Summer- duetto con Serena Abrami
“Stai fermo lì” di Giusy Ferreri

Duetto perfetto come abbinamento perché la giovane marchigiana aveva cominciato come voce soul. A noi lei piace tantissimo e l’abbiamo sempre detto, trovando ingiusta la sua eliminazione a suo tempo. La canzone si presta bene al caso, ma la differenza di interpretazione è netta: lui come al solito condisce tutto con fioriture, lei è netta, pulita, fresca. Oltretutto è sensualissima e ha un vestitino che è uno spettacolo, ma questo non conta. Sul brano di Giusy Ferreri va molto bene, perché più o meno il pezzo è nelle sue corde, considerata la particolarità vocale di entrambi. Il calo di pressione prima del via lo aiuta molto a passare il turno.

LAURA BINDA
“Per un’ora d’amore” dei Matia Bazar (ft. Subsonica) – duetto con Enrico Nordio
“There must be an angel” degli Eurythmics

La versione è quella rimescolata dai Subsonica e lei vestita da bambola è carinissima. Le due voci si fondono benissimo, la versione è d’atmosfera ma il pezzo è di quelli che vanno giù non proprio come acqua corrente e lei stecca all’inizio. Finisce al ballottaggio (due canzoni dei Subsonica su due, evitarli un attimo no?…) e Morgan si gioca la carta di un pezzo senz’altro più popolare di “Grace” di Jeff Buckley, con il quale era entrato la scorsa settimana. Non sarà Annie Lennox però ci è piaciuta, con la leggerezza che si deve a questo brano. Bene anche acappella su Mina. Bella voce, potente ma pulita. Ma purtroppo non basta, avrebbe meritato di entrare prima.

NOEMI
“Nice che dice” di Zucchero – duetto con Andrea Gioacchini
“The crime game” di Boy George

Duetto divertentissimo perché lui fuori dall’ansia della gara si impegna più del solito e fa da contrappunto in un brano che si presta molto al “divertissement”. Ecco, la cantano divertendosi e si sente. Magari stavolta entra meno nel cuore, ma fa capire che il brano le piace. Canta molto bene un brano dell’ultimo Boy George, artista non semplicissimo da eseguire, su un pezzo di atmosfera pensato come colonna sonora di un film (“La moglie del soldato”), ma lo ha fatto più di tecnica che altro. Complessivamente è andata meglio su altre cose. Molto meno bello il trucco bisex.

MATTEO BECUCCI
“The power of love” dei Frankie Goes to Hollywood- duetto con Elisa Rossi
“Sei bellissima” di Loredana Bertè

Due voci bellissime, una canzone d’atmosfera. Tutto molto bello sul brano dei “mitici” Frankie Goes to Hollywood, davvero una interpretazione che entra nel cuore. Molto interessante l’intepretazione del brano della Bertè visto dall’altro fronte, quello dell’uomo che la canta riferendosi alla sua donna. E’il pezzo dove forse esplode al meglio la straordinaria voce di Matteo: pulita, diretta, senza sbavature, senza gorgheggi, assolutamente avvolgente, moderna eppure a tratti tradizionale. Così bella non l’avevamo mai sentita. Esempio di come si possa arrivare a picchi altissimi senza strafare.

THE BASTARD SONS OF DIONISO
“Eppur mi son scordato di te” della Formula 3- duetto con Farias
“Spirit in the sky” dei Doctor and The Medics
La versione è particolarissima perché cambia sonorità a seconda di quale dei due gruppi canti, ma non sono due parti staccate. Davvero così non l’avevamo mai sentita, tutto molto bello. Per i Bastard una delle cose migliori da quando stanno nel programma. L’interpretazione di “Spirit in the sky” invece ci ha un pò deluso. Non tanto come l’hanno cantata, ma sempre l’arrangiamento, stavolta svuotato di quell’anima rock che lo caratterizzava. Un po’ un’acqua minerale scialita, peccato perché il brano è bellissimo.

YURI MAGLIOLO
“Live from Mars” di David Bowie – duetto con Ambramarie Facchetti
“La musica che gira intorno” di Ivano Fossati e “Drops of Jupiter” dei Train

Probabilmente è il duetto migliore per intensità perché i due cantano quasi sempre all’unisono ed escono benissimo, senza rincorrersi e senza prevaricarsi. David Bowie piace loro molto e si sente. La canzone di Fossati è uno dei grandi capolavori del nostro pianeta musicale. Però a Yuri non calza più di tanto. Troppo intellettualista per uno più votato alla leggerezza ed al movimento come lui. Yuri si è divertito molto a cantarla, l’ha fatto anche bene. Però c’è arrivata meno. E forse anche al pubblico, che lo manda al ballottaggio con Laura. Si gioca il “cavallo di battaglia” di quando era entrato e va al massimo. Acappella c’è piaciuto meno su un brano complicatissimo, la differenza di voce con Laura è evidente. Ma lui è uno che riesce senz’altro meglio con gli strumenti attorno.

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