“The price of silence”, perchè parlare dei diritti umani non fa mai male

Il video che vedete sopra si chiama “The price of silence” ed è stato prodotto in occasione del sessantesimo anniversario delle dichiarazione di diritti umani. La produzione è di Link tv ed il ricavato della vendita dello EP è stato devoluto ad Amnesty International. Scaricatelo, dunque. Ma scaricate l’originale. Perchè iniziative come queste vanno assolutamente appoggiate.

Il video è stato girato nella stanza dell’assemblea generale dell’Onu e vede la partecipazione di 16 artisti, scelti fra quelli di paesi dove i diritti umani sono ancora una chimera. La star è Julieta Venegas, messicana ma popolarissima in Spagna ed in tutto il mondo latino. L’Europa è rappresentata da Rachid Taha, francese di origine algerina e da Natacha Atlas, nata in Belgio ma di origine egiziana. Algeria ed Egitto, appunto, due paesi alle prese con problemi con il rispetto dei diritti umani.

E colpisce, in questo lotto di artisti la presenza di Emmanuel Jal, sudanese, oggi cantante ma ex bambino soldato. Tanti popoli, tante lingue: l’arabo, il bantu, l’Urdu, oltre all’inglese e lo spagnolo. Il brano è contenuto in un ep che comprende anche una versione più breve “Radio edit”, la canzone cantata in spagnolo e l’orginale base musicale su cui è stata composta, “Canciòn protesta” dei colombiani Aterciopelados, anche loro presenti all’iniziativa.

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