Omaggio a Valentina Giovagnini: il disco postumo “L’amore non ha fine”

Sentendola ci scende una lacrima. E ci sale un brivido. Perchè “L’amore non ha fine“, track title dell’album di Valentina Giovagnini è bellissima. Coerente col suo stile che mescolava il pop d’autore con i suoni della musica celtica, di cui lei era una cultrice. Valentina Giovagnini non c’è più, spazzata via da un maledetto incidente stradale a soli 28 anni agli inizi dell’anno.

La famiglia della cantante di Pozzo della Chiana – che avrà anche un premio intitolato a lei per gli artisti emergenti – ha deciso di concedere la pubblicazione dell’album postumo, per l’etichetta Edel.  Arrangiamenti originali e moderni, uso delle cornamuse nel pop, suoni mai banali.

Come i testi. E una grande voce. Un prodotto francamente avanti anni luce dalla media generale italiana. Questo avrebbe dovuto essere il suo album di rientro, sette anni dopo “Il passo silenzioso della neve“. Ascoltate questa cover di “Hallelujah” di Leonard Cohen, solo tastiera e voce, una prova registrata in casa col pc. E sembra fatta in studio.

Il video che avevamo messo era  quello originale  già girato del singolo e la famiglia aveva autorizzato a pubblicarlo on line. Ora però l’hanno tolto e quindi in alto c’è solo il brano. Nel disco, inevitabilmente ci sono cose nuove e cose vecchie. Ma le sue sonorità ci sono tutte e ricordano artisti di spessore come Lorena Mc Kennitt e Marina Rei. Tra gli autori ci sono invece Vincenzo Incenzo e Davide Pinelli, oltre a lei. “Non piango più” era del 2003, ma uscì solo in singolo. E fra i 12 pezzi c’è anche “Sonnambula“, bocciato a Sanremo.

Onestamente, era davvero tanto tempo che non sentivamo un album italiano così bello ed è un peccato che esca solo adesso che l’artista non c’è più. Ascoltate “Ogni viaggio che ho aspettato“, in cui lei suona il whistle, un piccolo flauto a fischietto tipico della musica celtica, altro strumento insolito presente oltre a cornamusa e ghironda, antenato medievale del liuto. Qui c’è “Voglio quello che sento“. Ma è solo un esempio della sua immensa bravura, assai poco considerata in vita.

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Lean canta per salvare la Terra (ed è la nuova testimonial di Greenpeace)

Ne avevamo parlato in sede di presentazione dei Venice Music Awards e poi l’abbiamo sentita in quella sede in anteprima mondiale. Parliamo di Lean, la cantante norvegese che con il suo singolo “Mother” vuole lanciare a tutto il mondo un appello forte per la salvaguardia del Pianeta e di tutte le sue bellezze. Il singolo anticipa l’album “Thank you”, la cui uscita è prevista in tutto il mondo a fine settembre: 13 tracce fra pop e rock.

Al di là del pezzo, le cui sonorità sono molto particolari – sicuramente di non facile assimilazione al primo ascolto – e di notevole atmosfera, colpisce il video – ne avete visto degli stralci – girato interamente a Capo Nord, in Norvegia con la collaborazione di Greenpeace. Proprio della associazione mondiale ambientalista, Lean è diventata infatti recentemente volto e testimonial.

Le riprese del video sono durate cinque giorni avendo a disposizione solamente due ore di luce, dalle 9 alle 11,00 del mattino. La temperatura variava dai 15 ai 23 gradi sotto zero a causa del vento. La tempesta, nella quale si vede l’artista cantare nel video, è vera e Lean ha potuto girare soltanto per 20 minuti interrompendo ogni 4/5 minuti per farsi coprire e “prendere fiato”.

Per me è stato naturale diventare testimonial di Greenpeace – racconta Leanquando riesco a essere in Norvegia vivo in una baita, un piccolo paradiso a pochi metri dal mare e dai fiordi dove ogni giorno passano le balene ancora piccole. Quelle stesse balene per le quali cerco di fare qualcosa con la mia musica. Il mio sogno? – continua Lean- Imbarcarmi su una nave di Greenpeace al Polo, sono forte, una vichinga cresciuta in mare. Ce la farei“.

Ad Orvieto ritorna Umbria Folk Festival con Eugenio Bennato e Tonino Carotone

6534_1180516241918_1498551792_521724_4112984_nPresentata ad Orvieto la terza edizione di “Umbria folk festival“, la rassegna internazionale della musica folk che si svolgerà nella città della Rupe dal 19 al 23 agosto. Un vero e proprio parterre des roies per la manifestazione, che si svolgerà in Piazza del Popolo. In Comune invece, è stata passerella per l’organizzazione. Tra gli altri, oltre alle autorità erano presenti il presidente dell’Associazione Umbria Folk Festival Raffaele Ferrazza, il direttore artistico del festival Sandro Paradisi, la coordinatrice organizzativa del Festival Lucia Gismondi e una portavoce e collaboratrice dell’artista Eugenio Bennato che, a causa dell’improvvisa cancellazione del volo che lo avrebbe dovuto portare ad Orvieto dal Marocco.

Bennato, punta di diamante della manifestazione insieme allo spagnolo Tonino Carotone, ha già lavorato in Umbria come direttore artistico del Festival Inedito per Maria. E anche ad Orvieto porterà il suo messaggio di promozione della musica popolare, il particolare della Taranta: “Umbria Folk Festival – dice nel suo messaggio –  è una manifestazione a cui tengo molto che, con un cartellone di prestigio, rafforza l’interesse di questa Regione verso la musica di matrice popolare. Il cammino che ho intrapreso tanti anni fa con la fondazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, di Musicanova e più recentemente del movimento Taranta Power, sta dando risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Orvieto risponde con prontezza alle istanze di questo movimento artistico-culturale emergente oggi in Italia“.

Ho parte di responsabilità anche nel concerto del virtuoso strumentista pugliese Mimmo Epifani che con me ha girato il mondo per l’affermazione della tarantella rituale – prosegue il messaggio di Bennato – lui sarà ad Orvieto in compagnia di Tonino Carotone di cui ho molto sentito parlare. Penso che anche lui sia, come Mimmo, un artista pazzo, per cui la somma di due follie non so a cosa potrà portare, ma sicuramente lo spettacolo è assicurato. Auguro al Festival tanta fortuna e aspetto tanta gente promettendo grande festa e grande musica. Mi auguro che aumentino in Italia il numero di città che possono vantare il Sindaco musicista, per convenienza mia e di tutti i cittadini”.

IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA (tutti i concerti alle ore 21 in Piazza del Popolo, ingresso gratuito)

  • 19 AGOSTO: Eugenio Bennato
  • 20 AGOSTO: Mimmo Epifani & Barbers e Tonino Carotone
  • 21 AGOSTO: Honeybird & The birdies e Lou Dalfin
  • 22 AGOSTO: Theofilo Chantre (Capo Verde) special guest Eugenio Bennato
  • 23 AGOSTO: I Maggiolini, I Minatori di Santa Fiora e Cisco (ex Modena City Ramblers)
  • SABATO 22 e DOMENICA 23 AGOSTO ore 18,30 nel centro storico di Orvieto (Location da definire) : “CANZONI A COLORI” con Veronica Marchi e Serafino Rudari.

Ecco a voi le Queensberry, vincitrici del “Popstar” tedesco (con un’italiana)

Bellissime, giovanissime. La bravura la vedremo in corsa. Sono le Queensberry, girl band tedesca formata dal programma “Popstar“, la versione tedesca di Operazione Trionfo, che ha già sfornato, quanto a gruppi di talento, le Monrose e le Bisou.

Si chiamano Antonella Trapani, 17 anni, italiana per parte di padre; Victoria Ulbrich, 16 anni, Gabriella De Almeida Rinne, 19 anni, brasiliana per parte di padre e Leonore Bartsch, 20 anni. Hanno vinto l’edizione 2008 della manifestazione, hanno già inciso il primo album dal titolo “Volume I” e  nello scorso febbraio hanno aperto i concerti delle Pussycat Dolls.

Quello che trovate sopra è “Can’t stop feeling”, uno dei quattro singoli estratti dal loro album. Molto soft, sicuramente assai diverso dall’ultimo dei singoli, “Too young”, che è arrivato invece sino al quinto posto in Germania , esattamente come l’album e fino al numero 25 delle charts europee. Molto ballabile. Il futuro è tutto da scrivere, sono giovanissime, hanno tempo.

“Y.”, tutto da godere il rientro di Bebe

Aveva detto di volersi ritirarsi dalla musica, ma in pochi ci avevano creduto. Infatti, dopo cinque lunghi anni dall’album “Pafuera telarañas” e dal tormentone “Malo”, Nieves Rebolledo Vila, nata  a Valencia ma cresciuta a Badajoz, capoluogo dell‘Extremadura,  in arte Bebe torna di nuovo in pista, con un album di qualità dal titolo “Y.” (Y punto).

La cantante ed attrice spagnola cede meno spazio ai tormentoni ma non perde nei testi, dei quali è autrice, al pari delle musiche, quell’asprezza e quell’orgoglio femminile che ne hanno caratterizzato la scrittura fino ad ora. In questo senso “Me fuì“, primo singolo tratto dall’album, che trovate sopra, non fa eccezione.

Sempre dall’album è stato estratto un altro singolo, vale a dire “La Bicha“, decisamente molto più ritmato e molto più vicino ai suoni cui ci aveva abituato. Altre tracce. Molto gradevole e cantabile “Se fuè”, dove il suono della chitarra scandisce il tempo, più meditativa “No mas llorà“, cui segue “Buscome“.

Un giusto mix fra pop e musica d’autore, con qualche punta davvero di livello altissimo, che conferma Bebe come uno dei migliori prodotti della musica spagnola, anche per la sua voce ed il suo modo di cantare molto particolari. Ancora, ascoltate nell’ordine “Sin sentido“, che parte piano e poi si apre con chitarra e percussioni in un ritmo decisamente ballabile, “Escuece“, dove si batte il tempo col piede e si fischietta la melodia.

Colpisce soprattutto lo stridore fra testi non esattamente allegri, spesso intimi o arrabbiati, che parlano di amori complessi e di disillusioni, incomprensioni e ritmi invece tipici della Spagna, quasi sempre ad alto tasso di movimento ed energia. Proseguendo nel giro delle tracce, ecco “Cuanto me sujetas”,  “No starè“, “Que m’importa”, la travolgente “Pa mi casa“, “Pa una isla“, pezzo ritmatissimo nella quale si sente anche la voce di una bambina e infine  “Uh uh uh uh uh”.

“Everybody knows”, dalla Svizzera il nuovo dei Lunik (pronti allo sbarco in Italia!)

Sonorità britanniche e occhi della cantante Jael tipicamente nordici. I Lunik però vengono dalla Svizzera e sono una delle band trip hop più premiate del Nord Europa. “Everybody knows”, che trovate sopra, è il singolo fresco fresco che accompagna “Lonely letters“, il sesto album del gruppo. Un lavoro ben fatto ed un singolo decisamente gradevole, sicuramente parecchio radiofonico.

Del resto siamo di fronte non ad un gruppo di pivellini ma ad una band che ha superato i 10 anni di attività, tutti ad altro livello e che da quando, nel 1998, ha inserito in organico questa dotatissima trentenne si fa apprezzare ancora di più. Peccato soltanto per l’uso esclusivo della musica inglese, che certamente calza benissimo con la loro musica ma non rende giustizia ad un paese dove si parlano quattro lingue.

Tra l’altro, di recente, i Lunik si sono esibiti in Italia, a Lignano Sabbiadoro ed hanno annunciato sul loro sito ufficiale l’uscita nel nostro paese l’uscita del singolo “Preparing to leave“, che fa parte dell’album precedente – ne era la track title – noi siamo in grado di farvelo ascoltare. Lo trovate qui. Il brano è bello, certo è una strana strategia quella di lanciarsi in un paese con una canzone di tre anni fa. Ma tant’è.

Le classifiche di vendita in Europa (26/7/2009)

Qualche pezzo dance movimenta la settimana delle classifiche di vendita dei dischi in Europa,  in una situazione che inevitabilmente risente ancora dell’effetto Micheal Jackson: curiosa la situazione italiana con  sette posizioni degli album nelle prime dieci occupata da raccolte o ristampe di lavori del Jacko.  In Italia il singolo degli Artisti Uniti per raccogliere fondi per l’Abruzzo ha superato ufficialmente i tre mesi al primo posto e si avvia a battere il record di Giusy Ferreri.

Per il resto fa piacere vedere ancora una traccia di italianità in vetta con Emiliana Torrini, mamma islandese e padre italiano, la cui “Jungle drum” è in vetta in Germania ed Austria. Cose nuove come sempre dal Belgio e dall’Olanda, mentre il belga Milow scala anche le classifiche danesi. In alto, riascoltiamo la ritmatissima canzone di Emiliana Torrini e sotto, tutti i numeri uno.

AUSTRIA:
Singoli: Jungle Drum – Emiliana Torrini
Album: The King of Pop Austrian Limited Edition- Micheal Jackson
BELGIO:
Singoli: Black Out – Milk Inc.
Album: The King of Pop Belgian Edition- Micheal Jackson
DANIMARCA:
Downloads: Ayo Technology -Milow
Album: The collection- Micheal Jackson
FINLANDIA:
Singoli: Jay ho- A.R. Rahman e Pussycat dolls
Album: Anna Puu- Anna Puu
FRANCIA:
Singoli: I know you want me (calle Ocho) -Pitbull
Album: Thriller- Micheal Jackson
GERMANIA:
Singoli: Jungle Drum – Emiliana Torrini
Album: King of Pop German Edition – Micheal Jackson
GRAN BRETAGNA:
Singoli: Beat Again – JLS
Album: The essential– Michael Jackson
IRLANDA:
Singoli: I gotta feeling- Black eyed Peas
Album: Now that’s I Call Music 73 – Interpreti Vari
ITALIA:
Download: Domani 21-04-2009- Artisti Uniti per l’Abruzzo
Album: King of Pop- Micheal Jackson
NORVEGIA:
Singoli: Ambitions- Donkeyboys
Album: The motown years- Micheal Jackson
OLANDA:
Singoli: Give (Extreme Outodoor Theme 2009) – G Lontra & Rocks ft Chelc D
Album: The King of Pop Dutch Collection- Micheal Jackson
PORTOGALLO:
Singoli: Selfish love – Pedro Cazanova ft Andrea
Album: A Mae – Rodrigo Leao
REPUBBLICA CECA
Singoli: The boy does nothing-Alesha Dixon
Album: Thriller 25 th Anniversary – Micheal Jackson
SPAGNA:
Singoli: Colgando en tus manos- Carlos Baute ft Marta Sanchez
Album: The collection- Micheal Jackson
SVEZIA:
Singoli: Rap das armas- Cidinho e Doca
Album: Masser af success Greatest Hits- Gasolin
SVIZZERA:
Singoli: When love takes over – David Guetta ft Kelly Rowland
Album: King of Pop German Edition – Micheal Jackson

Assegnati i Venice Music Awards 2009: ecco premi e premiati

AI LETTORI: LA RUBRICA DELLE CLASSIFICHE E’ RINVIATA A DOMANI

La passerella dei Venice Music Awards si è consumata secondo i piani, condotta ieri sera con il suo solito stile molto giovanile da Amadeus, con la partecipazione di Laura Barrientes, che rivedremo insieme nel Mezzogiorno di Guardì a settembre su Rai Due. Con loro c’era Fiammetta Cicogna, la ragazza dello spot Tim (uno degli sponsor della rassegna), accompagnata da tutta la T-Band (e per non sbagliare “Con te partirò” era la canzone che accompagnava i ritorni in studio dopo il “nero” della pubblicità. A Venezia, al PalaGalileo, passerella per molti, soprattutto per far conoscere i nuovi pezzi. In fondo è giusto così.

I premi, si diceva. L’organizzazione curata dal discografico Elio Cipri aveva già reso noti gli artisti che sarebbero stati sul palco per ricevere i riconoscimenti (ne avevamo parlato in questo post), ieri sera sono stati svelati gli “abbinamenti” – per così dire e francamente qualcuno ci ha lasciati interdetti. Per esempio quello a Marco Carta come artista maschile dell’anno. Se il criterio sono solo le vendite va anche bene, ma se è un’altro allora siamo perplessi. E anche seguendo questa scia – quella delle vendite – allora perchè nell’elenco dei premiati non c’era – per esempio – Giusy Ferreri (tre mesi e mezzo in classifica al primo posto?).

Di seguito, l’elenco di premi e premiati. C’è piaciuto il riconoscimento ad Alice, sicuramente originale invece  il riconoscimento internazionale ad una artista, la norvegese Lean non proprio notissima al grande pubblico, ma che ha cantato un pezzo di grande atmosfera (ne parliamo nel link in alto). Sopra, potete ascoltare l’esibizione di Rettore che ha proposto “Stralunata“, dal suo ultimo lavoro.

  • MIGLIOR CANTAUTORE: Marco Masini
  • RIVELAZIONE SANREMESE: Arisa
  • PREMIO SIAE: Al Bano
  • ARTISTA MASCHILE DELL’ANNO: Marco Carta
  • ARTISTA FEMMINILE DELL’ANNO (Premio RTL 102.5): Dolcenera
  • PREMIO CASINO’ DI VENEZIA: Toto Cutugno, perchè esporta la musica in lingua italiana nel mondo
  • PREMIO REGIONE VENETO: Rettore (nata a Verona)
  • PREMIO ALLA CARRIERA: Lelio Luttazzi
  • ORIGINALITA’ DEL PROGETTO DISCOGRAFICO: Audio 2 per “Mogol Audio 2”
  • PREMIO IMPEGNO SOCIALE: Michele Zarrillo
  • PREMIO INTERNAZIONALE: Lean
  • PREMIO PROVINCIA DI VENEZIA: Alice

Oggi a Norcia “Un singolo per l’estate” (e la chiusura con il concerto dei Lost)

AI LETTORI: LA RUBRICA DELLE CLASSIFICHE IN EUROPA E’ RINVIATA A DOMANI

show_imageOggi a Norcia va in scena un appuntamento decisamente innovativo nel panorama della musica italiana. Si chiama “Un singolo per l’estate” ed è una nuova manifestazione musicale che ha lo scopo di lanciare giovani talenti italiani nel mondo della musica.

Dalle  ore 14-30 in Piazza San Benedetto, si daranno battaglia quattro giovani artisti emergenti e quattro giovani band, per contendersi un premio di 500 euro. Per tutti ci sarà la possibilità di far conoscere un pò la loro musica davanti al grande pubblico (e magari a qualche esperto).

Saranno in gara, sotto la direzione artistica di Marco Puggini, i Sonorica, rock band romana nata nel 2006, (questo il loro canale Youtube), gli umbri Maynard Pale, originari di Preci, che fanno dell’ottimo rock (lo potete ascoltare sul loro myspace, qui invece il video del singolo “Brucia Ancora“), i Mesta Soul, perugini (qui il video di “Come io vorrei“), i The Clouds, band hard rock.

E ancora, per quanto riguarda i solisti, sentiremo Luca Bussoletti, romano, già protagonista della colonna sonora del docufilm “Tutti giù per aria“, con Dario Fo ed Ascanio Celestini (la potete ascoltare qui, mentre qui c’è il video di “Mostri”) e già sentito in “Viziato”, di Silvia Mezzanotte; il cantautore di Soverato Michele Amadori (qui il myspace, qui il video di “Protesto”), Ida Elena De Razza, vista su Rai Uno a “I raccomandati” e Luigi Negro, voce della band saletina  Verseta.

Curiosa la storia dei  Maynard Pale, che all’inizio si chiamavano Abs, in onore della Abbazia di Sant’Eutizio, luogo di preghiera e meditazione nel comune di Preci, che li ha visti coinvolti, visto che è stato il parroco don Giulio ad iniziare alcuni componenti alla chitarra.

A condurre la manifestazione sarà  Roberta Scardola (“Carlotta” dei Cesaroni), mentre la madrina sarà Carolina Benvenga, della fiction “I Liceali”. A premiare i vincitori saranno i Lost, la band vicentina che subito dopo, a partire dalle ore 21.30 si esibiranno in concerto nella unica tappa umbra del tour.

 

“We are golden”, Mika mescola tutto il pop anni’80

Ve lo facciamo sentire subito, perchè in rete adesso c’è e domani chissà. Perchè la casa discografica potrebbe aversene a male di trovarlo già on line. E’ “We are golden“, il nuovo singolo di Mika, che anticipa l’album in uscita il 18 settembre – ancora da decidere il titolo – e che si preannuncia un successo, dopo i 6 milioni di copie vendute di “Life in cartoon motion“.

Ora il problema è che chi s’aspettava un’altra canzone sullo stile dell’artista anglo libanese resta deluso. Perchè “We are golden si fa cantare”, ma non ha quei ritornelli e quelle melodie trascinanti del primo album. Almeno, questa canzone non è di quel genere. A tratti sembra “Heaven is a place on earth“, lanciata da Belinda Carlisle nel 1987, a volte sembra una corale, a volte sembra di sentire i Queen. E altri brani ancora.

Anche se a livello di orchestrazione, va detto, è costruita benissimo: sapiente uso dei fiati e del falsetto, basso e batteria che entrano benissimo nel contesto e lui che canta alla sua maniera, cioè magistralmente. Purtroppo però come detto, la canzone non è nè carne e nè pesce, sembra un pò troppe cose insieme. A volte la semplicità paga, l’album precedente l’ha dimostrato. Mika qui è voluto andare oltre, con un notevole esercizio di stile e magari con il resto delle canzoni ci stupirà, ma per adesso un pò d’amaro in bocca ci resta.