Puntata numero 4 della terza edizione di X Factor, tutto secondo i piani. Esce Ornella Felicetti, che stava già rischiando da un paio di puntate l’eliminazione con prove non del tutto convincenti. Morgan in fondo aveva cinque artisti, l’uscita non gli fa poi troppo male, soprattutto perchè ha in squadra la vincitrice in pectore, Chiara. Noi stasera avremmo però eliminato i Tokyo Hotel…
Ma in fondo la loro presenza era da esempio per i ragazzi: “ecco, ascoltate come non si fa musica”. I Simple Minds, la prima puntata sono entrati nel loft, hanno cantato con gli artisti in gara, si sono prestati al gioco. Soprattutto però, colpisce – negativamente – però la qualità del loro disco veramente minima, addirittura minore del disco d’esordio. Nota a margine. Cecchetto quarto giudice nella seconda manche. E Claudia Mori giudice in tutte le puntate. Dove sta l’errore? Ecco come al solito le nostre valutazioni sulla serata.
OVER 25
DAMIANO FIORELLA (Redemption Song di Bob Marley) – Fa uno sforzo immane a cantare in inglese, lui che ha dichiarato di avere la terza media e conoscere la lingua solo “di strada”. Però canta benissimo, con la giusta intensità. Ha grandi doti vocali, s’era capito. Finalmente con un pezzo diverso dal solito – anche se difficilissimo – sta venendo fuori E ci sta dentro benissimo, nel pezzo. L’anno scorso lo cantò Giops: Damiano vince 100-1.
FRANCESCA CIAMPA (The boy does nothing di Alesha Dixon) – Non sarà Alesha Dixon, che si muove come un ossesso – e del resto ha vinto “Strictly come dancing”, il Ballando con le stelle inglese – ma si vede che ha lavorato in un musical. Molto brava e divertente, canta con la giusta leggerezza. A noi è piaciuta parecchio.
SOFIA (L’anno che verrà di Lucio Dalla e Spaccacuore di Samuele Bersani) – Finalmente abbiamo risentito la Sofia che cantava con i Greenwich. La sua anima rock è venuta fuori bene nell’arrangiamento rivoluzionato del pezzo di Dalla. Sempre così. L’avevamo detto che è brava ed ha grinta. Se finora le avevano dato pezzi inadatti a lei non era mica colpa sua. Poi ieri fra l’altro era anche particolarmente splendente. Qualche incertezza all’inizio, nella parte sussurrata. Al ballottaggio nella sua sera migliore, cantando Bersani ha dimostrato di essere quello che è: una cantante pop-rock. La risentiremo ancora, siamo contenti.
16-24 ANNI
MARIO SPADA (La crisi dei Bluvertigo) – Seconda volta che Morgan assegna un brano da lui scritto. Scelta ottima, calza a pennello al suo stile musicale. Grande padronanza del palco, canta già da artista “consumato”, che a vent’anni è moltissimo. Lievi imprecisioni sparse, ma è la prima esecuzione, che diamine. La sensazione è che andrà parecchio lontano, nella trasmissione.
CHIARA RANIERI (Perdere l’amore di Massimo Ranieri) – Praticamente la produzione si è giocata il jolly perchè le hanno dato il pezzo che incrocia al meglio qualità vocali e audience del pubblico. Morgan però ribalta il pezzo per dimostrare che lo si può interpretare senza gridarlo. Missione compiuta. Che vogliamo dire ancora di lei? Nulla. Qualsiasi cosa le diano da cantare, la interpreta con precisione giapponese. Ma non è mai una prova di maniera, perchè emoziona tantissimo.
ORNELLA FELICETTI (One degli U2 e Sempre di Lisa) – Meglio delle altre uscite, senza dubbio. Si adagia bene sul motivo non semplice degli U2, non cercando emulazioni. Nonostante questo non convince appieno non perchè non sia brava, quanto perchè non è di facile inquadramento musicale, se si cerca qualcosa di originale. Fa troppo karaoke, non ci emoziona. Ballottaggio giusto. Negativa sul secondo pezzo, ma parecchio, che la canzone di Lisa devi saperla cantare. Esce, perchè dalla prima sera non è cresciuta abbastanza. E soprattutto, esce per l’interpretazione di ieri sera.
SILVER (Svalutation di Adriano Celentano) – Omaggio alla Mori?Forse. In ogni caso il testo è attualissimo (sta qui). Bravo a non imitare Celentano, ha comunque dato il giusto brio ad un rock and roll impegnato, perchè la bravura qui stava nel cantare con leggerezza un pezzo che leggero non lo è per niente. Siamo sui livelli di Yuri l’anno scorso, lui è uno bravo per pezzi non particolarmente impegnativi, in fondo quello di Celentano lo è solo nel testo.
MARCO MENGONI (Psycho Killer dei Talking Heads) – Per chi non se la ricordasse, l’originale è questo qui. Non conoceva il pezzo, non lo voleva fare. Invece l’ha fatto anche bene, confermando la teoria che i pezzi è meglio non conoscerli prima che conoscerli e non amarli per cantarli al meglio. Ancora una volta bravo. Molto pop, sicuramente un artista più adatto a pezzi leggeri che a brani impegnati. Ma con ottima personalità.
GRUPPI VOCALI
LUANA BIZ (I don’t feel like dancing degli Scissor Sisters) – Non ve la ricordate? E’ questa qui. Sono rimasti intrappolati nel pezzo, stavolta Mara Maionchi ha sbagliato. Perchè questo pezzo, se non lo canti in falsetto, non lo canti proprio. I loro falsetti sono andati così così e comunque solo in due ce l’hanno fatta, l’inizio poi è stato terribile. Noi abbiamo ballato lo stesso perchè su questo brano proprio non si può stare fermi, ma loro avrebbero meritato il ballottaggio.
YAVANNA (Aria di Gianna Nannini) – Feminilissime, sensualissime. Hanno risposto con i fatti a chi le voleva vedere finalmente donne e non fate. Quanto al pezzo, loro sono brave come sempre, ma l’arrangiamento e l’interpretazione corale sul pezzo della Nannini non sembra molto calzante sul loro genere. Però questa loro armonia si fa apprezzare.
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