Sanremo 2010, il regolamento: (ri)apertura agli stranieri ed ai dialetti

La macchina di Sanremo si mette in movimento. La direzione artistica del Festival ha comunicato le novità e la struttura di questa edizione, che sarà suddivisa come l’anno scorso su cinque serate, condotte da Antonella Clerici e da presenze maschili ancora da definire. La rassegna andrà in onda dal 16 al 20 febbraio e tra le cinque serate ce ne sarà una celebrativa dei 60 anni della storia del Festival. Ecco le novità (a scanso di equivoci, la fonte è l’Ansa).

CATEGORIA ARTISTI – Meno canzoni, si spera più qualità. Basterebbe stare sui livelli dell’anno scorso, sarebbe cosa buona. Le canzoni in gara saranno 14 per altrettanti artisti, compreso come è noto il vincitore dell’edizione in corso di X Factor. Porte aperte ai brani in dialetto e agli autori e compositori stranieri. L’ultimo autore e compositore straniero a Sanremo è stato Morris Albert (Mauricio Alberto Kaiserman) nel 2004, che sfruttò identica norma inserita dall’allora direttore artistico Tony Renis. Parlando di soli  interpreti, di recente abbiamo invece visto vincere Lola Ponce.

In ogni, caso, si tratta di una riapertura agli stranieri, non di una novità assoluta: ricordiamo fra gli altri  Bertin Osborne, Lene Lovich, Richard Sanderson, Plastic Bertrand,  Roberto Carlos, i Middle of The Road, i Mungo Jerry, i Pop Tops, Amii StewartStevie Wonder, Ben E. King e persino i Les Surfs dal Madagascar

Confermato  il meccanismo a eliminazione con il ripescaggio nella terza serata per gli Artisti, e la serata del venerdì (che sarà anche la finale delle novità) con artisti accompagnati da ospiti per le versioni ‘rivisitate’ dei brani.   Torna anche la serata (la terza) dedicata al riascolto delle 4 canzoni degli Artisti non ammesse nelle serate precedenti, con una novità’: i cantanti provvisoriamente esclusi anticiperanno in questa serata la propria canzone nella versione ‘liberamente rivisitata’ con artisti ospiti.

CATEGORIA “NUOVE GENERAZIONI” – Saranno 8 le canzoni in gara, per altrettanti artisti, due dei quali usciranno da SanremoLab. Grosse novità per gli altri sei. Anzitutto l’età: si vai dai 14 ai 39 anni, questo apre le porte a tantissimi artisti negli anni scorsi esclusi per età. Quest’anno per la prima volta i giovani che fanno musica possono inviare una canzone che dal 3 dicembre sara’ in streaming su www.sanremo.rai.it. La selezione, online e per oltre un mese, portera’ 6 artisti direttamente a confrontarsi sul palco di Sanremo con le stesse canzoni che in rete si potranno ascoltare, ma non votare, gia’ dal 3 dicembre. Spariscono, dunque i “padrini” famosi.

GIURIA –  Alla ricerca del meccanismo perfetto, altra conferma, quella della giuria demoscopica del teatro Ariston e aumenta in modo significativo il peso del voto espresso dai musicisti della Sanremo Festival Orchestra. Resta, putroppo anche il televoto.

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Sempre dagli MTV European Awards: la sperimentazione dei baschi We are standard

Insieme al successo assoluto dei turchi Manga, i baschi We Are Standard rappresentano la più grossa sorpresa degli MTVEuropean Music Awards. Perchè in una terra come la Spagna, che tende a premiare molto gli artisti che cantano nella lingua madre, il premio nazionale lo hanno vinto loro, che cantano in inglese, per giunta facendo un rock elettronico sin troppo sperimentale.

Lo confessiamo a noi non piacciono granchè, però ne parliamo, perchè sono comunque un fenomeno. Il primo album ha venduto benissimo, il secondo che si chiama come loro, sta andando altrettanto bene. “The first girl who got a kiss” è il pezzo in alto, qui c’è invece “Last time”. Troppo americani, per i nostri gusti e non solo perchè cantano in inglese. Però bravi, nel loro genere.

Oggettivamente però, pensare che abbiano battuto gente come Fangoria, Macaco, Russian Red (che per esempio canta anche lei in inglese ed è lontanissima dal pop comunemente inteso, ma fa roba anni luce migliore) e Nena Daconte, fa venire i brividi. E si capisce come agli awards di MTV non sempre passi la musica migliore. Anzi, a ben vedere, diremmo quasi mai.