Dalla Svezia arriva nei negozi italiani l’album di Ola (con la Universal che produce Lena….)

Ringrazio l’amico Gandan per questa segnalazione, la facciamo volentieri perchè il ragazzo merita. Lui si chiama Ola Svensson, in arte solo Ola,  ha 24 anni ed è svedese. In patria è diventato famoso grazie a Pop Idol, cui ha preso parte nel 2005.  E alle spalle ha già quattro album di grosso successo. Ora sbarca in Italia con l’album che porta semplicemente il suo nome, che in Svezia è andato benissimo.

I singoli che lo accompagnano, entrambi con alle spalle un primo posto nelle charts sono “Unstoppable“, che ha presentato al Melodifestivalen,  il concorso di selezione svedese per l’Eurofestival e “Overdrive“, un altro grosso tormentone tutto da canticchiare. Il fatto che questo ragazzo arrivi in Italia senza grossa promozione è già un evento. Ma c”è dell’altro.

Lo produce la Universal, una casa discografica che all’estero ha molti artisti e che quest’anno fra l’altro ha sotto contratto proprio la vincitrice dell’Eurofestival, Lena Meyer Landrut. E sul disco c’è scritto “Universal Italia” (il cd l’abbiamo trovato fra l’altro sul Mondadori Shop). Un altro segnale di come si stia cercando di far breccia nel nostro paese con questa musica che va forte in tutta Europa.

Lui è bravo, ha talento e fa canzoni molto interessanti (le 13 tracce dell’album lo confermano), ma il suo sbarco in Italia ci fa salire un altra considerazione. Tempo fa arrivò da noi Agnes Carlsson, che noi lanciammo per primi con “Release me” e “On and on”. Ora Ola. Prima ancora, nel corso degli anni, numerosi artisti svedesi sono arrivati da noi. Del resto, è la Svezia il terzo maggiore esportatore di musica nel mondo. No, non è l’Italia, questo è quello che  dice la Fimi, ma ovviamente è di parte. I dati dicono che è la Svezia. Non a caso, quasi tutti i big americani hanno un produttore europeo svedese.

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Il nuovo grande capo dell’Eurofestival? Sarà scelto con un concorso pubblico!

La differenza fra l’Italia e l’Europa? Si vede anche dalle piccole “grandi” cose. Tipo questa. Noi abbiamo Gianmarco Mazzi, direttore artistico di Sanremo, nominato qualche anno fa per i suoi agganci con le case discografiche, da ex manager della Fimi. Prima avevamo ancora  Pippo Baudo, leader maximo ed unico della manifestazione, chiamato per il suo “peso” in Rai. E prima ancora, negli anni Radaelli, Bixio-Ravera e Aragozzini. Tutti organizzatori e manager o ancora discografici di professione.

E l’unica volta che ci si trovò nella necessità di trovare un nome diverso, si puntò su Tony Renis. Tutti “nominati”. All’Eurofestival, dopo otto anni, il supervisore Svante Stockselius ha lasciato l’incarico e la Ebu, invece di “nominare” un sostituto  scegliendolo fra i vari manager europei cosa fa? Indice un concorso PUBBLICO a cui tutti (ovviamente purchè in possesso di determinati requisiti professionali) possono partecipare. A prescindere da età, paese d’origine, lingua madre e agganci vari. Limpido, senza raccomandazioni. Vince chi è più bravo e capace.

Tutto questo per un incarico per nulla facile, visto che si tratta di fare il project manager per lo show musicale più seguito al mondo. Jørgen Franck, direttore ad interim della European Broadcasting Union, ha dichiarato a Eurovision.tv: “Fino alla fine dell’anno, il concorso musicale sarà supervisionato da Svante Stockselius, che ha fatto un lavoro straordinario durante gli otto anni del suo mandato. Per garantire una transizione agevole, dobbiamo iniziare ora questa ricerca, e dobbiamo assicurarsi che il prossimo supervisor si metta al lavoro prima della fine dell’anno”. L’annuncio ufficiale potete leggerlo  quiLe domande devono essere presentate entro il 30 settembre via mail all’indirizzo jobs@ebu.ch. Pensate se una cosa simile si facesse da noi per scegliere il direttore artistico di Sanremo? No, da noi funziona un altro sistema. Quanto siamo lontani dall’Europa…