Nonostante la non brillante performance festivaliera, Chiara Civello resta uno dei nomi di assoluta eccellenza del nostro jazz pop, a livello nazionale ma soprattutto fuori dai nostri confini, Stati Uniti e Brasile sopratutto. E proprio mentre l’artista si avvia a promuovere a dovere “Al posto del mondo” in Italia, parte anche il tour che prevede diverse tappe all’estero, fra cui la Russia. L’album, che porta il titolo della canzone di Sanremo, lo diciamo subito, è bellissimo.
Bellissimo e ricco di grandi collaborazioni, da Burt Bacharach a Bungaro, a Jessie Harris, già autore per Norah Jones. Al di là del pezzo di Sanremo, presente nell’arrangiamento in stile tango presentato all’Ariston, ci sono parecchie belle cose. Da “Problemi”, versione italiana del brano scritto con i brasiliani Ana Carolina e Dubo Falcao e presente nell’album della prima, ad “A me non devi dire mai”, scritta con Bungaro.
Per proseguire con i due brani in inglese (ma il lavoro è il primo suo tutto prodotto in Italia) “Trouble”, del mastro Bacharach e riproposto in chiave nuova dopo averlo inciso nel suo primo album, e il rock di Got to go” di Jessie Harris. E ancora: “Ehi caro ragazzo”, un delicato blues, “Scusa“, “E se”, scritta conl a poetessa Patrizia Cavalli e Diana Tejera, coautrice di “Al posto del Mondo”, a suo tempo a Sanremo coi Plastico, “Ma una vita no“, dal sound delicatamente retrò. Per finire con la cover di “Il cuore è uno zingaro”, con cui Nada e Nicola Di Bari vinsero il Sanremo 1971. Un lavoro che riconcilia decisamente con la bravura dell’artista, appena accennata sul palco dell’Ariston.
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