Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alle sei finaliste di diritto

A pochi giorni dal via della rassegna, vi proponiamo le nostre valutazioni relative alle canzoni direttamente ammesse alla serata finale dell’Eurovision Song Contest, in programma Sabato 26 maggio alle ore 21 e che Rai 2 trasmetterà in diretta. A questo link trovate le sei canzoni direttamente ammesse in finale.

Engelbert Humperdinck -Love will set you free (Regno Unito): La ballata griffata da un vincitore di Grammy e da uno di Ivor Novello Awards e consegnata al 76enne crooner è una delle cose migliori di questa edizione. Leggera, anche moderna, se vogliamo, interpretata con grande classe da un artista che ha venduto 150 milioni di dischi nel mondo in mezzo secolo di carriera. E che ha accettato di rischiare tutto, mettendosi in gioco. Può vincere? Forse. I birtannici ci sperano. Parrebbe scontato un piazzamento nei 10, forse nei 5. Ma canterà per primo. E questo potrebbe non giocare a suo favore. VOTO 9

Anggun- Echo (You and I) (Francia): Lo charme ed il sex appeal dell’indonesiana di passaporto francese al servizio di una canzone che non le rende giustizia e che si, è orecchiabile e  ottima per le radio e che in tanti già fischiettano, ma che probabilmente lascerà delusi quelli che la ricordano su atmosfere diverse e molto più magiche di quelle che si porta dietro questo elettropop. Non ci sono mezze misure: o fa molto bene, o fa molto male. Un piazzamento sotto il decimo rientra nella seconda ipotesi. VOTO 7.5

Nina Zilli- L’amore è femmina (Out of love) (Italia): Non c’è giudizio qui, soltanto da fare il tifo. Chi scrive apprezza solitamente apprezza di più le esibizioni internazionali per intero nella nostra lingua, ma questa canzone, scritta insieme ad autori svedesi, gira decisamente meglio in inglese e potrebbe essere un ottimo successo sul mercato europeo. La speranza è che Nina Zilli migliori le ultime performance live viste in tv. Forza Nina, siamo con te.

Sabrina Babayeva- When the music dies (Azerbaigian): Canzone made in Svezia prodotta dal colosso statunitense Micheal Walden. Lei è brava il giusto per non rendere noioso un pezzo che diversamente passerebbe piuttosto inosservato. Deve solo arrivare nella prima metà della classifica, per fare bella figura. Ci riuscirà senza alcun problema, poi ci dimenticheremo del pezzo un’ora dopo la fine della rassegna. VOTO 6.5

Pastora Soler – Quédate conmigo (Spagna): Se il paese non fosse alle prese con una crisi economica che impedisce (giustamente) di spendere soldi per un concorso di canzonette, potrebbe anche concorrere per vincere, perchè è un a ballata di straordinaria intensità  cantata magistralmente dalla miglior interprete donna in concorso, disco di platino ininterrottamente dal 1998 ad oggi in Spagna e America Latina. La Spagna ha necessità di tornare nei dieci: può farsi male soltanto da sola (leggi: steccando l’esibizione). VOTO 9.5

Roman Lob -Standing Still (Germania): La canzone migliore dell’edizione 2012 porta la firma del cantautore inglese Jamie Cullum. Un pezzo contemporaneo, pienamente inseribile nel mainstream delle nostre radio. Un pop che si fa ascoltare e cantare, soprattutto, uno di quei brani che ascolteresti all’infinito senza stancarti e che se le incroci nello zapping radiofonico, ti fa fermare su quell’emittente. I tedeschi hanno vinto due anni fa e organizzato l’anno scorso, ma non disdegnerebbero un bis. Ci starebbe anche tutto, ma contro la “plastic” Svezia sarà durissima. VOTO 10

Pubblicità

Le classifiche di vendita in Europa (20/5/2012): arriva il ciclone Rita Ora

In attesa del ciclone Eurovision, che dominerà a breve le charts, la settimana ci fa conoscere quello che si avvierà probabilmente a diventare uno prossimi fenomeni, ovvero Rita Sahatciu Ora, in arte solo Rita Ora, nata nel Kosovo 21 anni fa ma ormai inglese di adozione e schizzata subito in testa alle chart inglesi con il suo singolo “R.I.P” in cui compare anhce Tinie Tempah. Da più parti è già definita la nuova Rihanna.Per il resto, è ancora dominio di Gotye ft Kimbra. Sotto, i numeri uno, qui sopra, appunto Rita Ora.

SINGOLI

  • AUSTRIA We are young – Fun ft Janelle Monae
  • BELGIO:  Balada- Gustavo Lima (Fiandre) /Somebody that I used to know – Gotye ft Kimbra(Vallonia)
  • BULGARIA:  Somebody that I used to know – Gotye ft Kimbra
  • CROAZIA: Tako ti je mali moj – Colonia (nazionali) / Drive by – Train (internazionali)
  • DANIMARCA: Call me maybe – Carly Rae Jepsen
  • FINLANDIA:  Call me maybe – Carly Rae Jepsen
  • FRANCIA:Somebody that I used to know – Gotye ft Kimbra
  • GERMANIA: Too close – Alex Clare
  • GRAN BRETAGNA: R.I.P- Rita Ora ft Tinie Tempah
  • GRECIA: Somebody that I used to know – Gotye ft Kimbra
  • IRLANDA:  The Rocky Road to Poland – Interpreti Vari
  • ISLANDA: Gold on the ceiling – The black keys
  • ITALIA: Somebody that I used to know – Gotye ft Kimbra
  • LUSSEMBURGO: Blue colored night – Backyards
  • NORVEGIA:  Some die young -Laleh
  • OLANDA:   Balada -Gustavo Lima
  • POLONIA: Lullaby – Nickelback
  • PORTOGALLO: Perdoname – Pablo Alboran ft Carminho
  • REPUBBLICA CECA: Ma cherie – DJ Antoine ft The Beat Shakers
  • ROMANIA: Shining  hearts – Laurentiu Duta ft Andreaa Banica
  • RUSSIA:  Ai se eu te pego – Michel Telò
  • SLOVACCHIA:Somebody that I used to know – Gotye ft Bimbra
  • SLOVENIA: Metulji- Plis  / Drive by – Train (internazionale)
  • SPAGNA: Yo te esperarè – Cali ft El Dandee
  • SVEZIA: Danza Pausa – Panetoz
  • SVIZZERA: Don’t think about me – Luca Hänni
  • UNGHERIA:  Ai se eu te pego – Michel Telò
 
ALBUM:
 
  • AUSTRIA:  Ballast der Republik – Die Toten Hosen
  • BELGIO:  1- Julio Iglesias (Fiandre) /Le best of 2012 – Pierre Rapsat(Vallonia)
  • DANIMARCA: Lukas Graham – Lukas Graham
  • FINLANDIA: Ydesta Puusta – Jukka Poika
  • FRANCIA: Lapogee – Sexion D’Assault
  • GERMANIA: Ballast der Republik – Die Toten Hosen
  • GRAN BRETAGNA:  Strangeland -Keane
  • GRECIA: Apenanti- Natasha Theodoridou
  • IRLANDA: Strangeland -Keane
  • ISLANDA: Thorpid – Bubbi Morthens
  • ITALIA: Sapessi dire no – Biagio Antonacci
  • NORVEGIA: Sjung – Laleh
  • OLANDA: Tits ‘n ass – Golden earring
  • POLONIA:  Robaki -Luxtorpedia
  • PORTOGALLO: En acustico – Pablo Alboran
  • REPUBBLICA CECA: Dobry Casy – Vaclav Neckar
  • SPAGNA: Todo empieza y todo Acaba – Ismael Serrano
  • SVEZIA: Jag ar inte radd for morkeret -Kent
  • SVIZZERA: Ballast der Republik – Die Toten Hosen
  • UNGHERIA: Flow- Colorstar

Alessandra Amoroso vince Amici 11, Gerardo Pulli super fra i Giovani

L’Arena di Verona ha celebrato la finale di Amici 11, il talent show di Maria De Filippi che quest’anno ha sfornato ancora meno talenti di livello (non è che in passato le cose fossero migliori), ma che grazie alla presenza dei vecchi concorrenti ora divenuti big ha comunque fatto bene a livello di ascolti. La finale è andata comunque in onda nonostante in tragici fatti di Brindisi, per decisione di Mediaset e produzione, che hanno dedicato la puntata alla giovane Melissa Bassi, scomparsa nella strage a soli 16 anni.

Ha vinto Alessandra Amoroso, precedendo Emma e Marco Carta, con la cantante pugliese che si consola però col primo posto in classifica su I Tunes del nuovo singolo “Cercavo Amore”. Quarto posto per Annalisa Scarrone, cui la giuria di giornalisti ha assegnato il Premio della Critica. La presenza dei big ha inevitabilmente oscurato i giovani, messi in un angolo anche ieri, in quello che avrebbe dovuto essere il giorno della loro finale.

Ha vinto Gerardo Pulli, 20 anni di Torino, precedendo il foggiano Ottavio De Stefano e il brasiliano di stanza a Mantova Carlo Alberto Di Micco. Per Gerardo Pulli un contratto da centomila euro ed un contratto con la Emi. Per gli altri due invece, contratti rispettivamente con Universal e Warner. Per Di Micco anche la soddisfazione del Premio della Critica. Martedì esce l’album omonimo di Gerardo Pulli e sarà interessante vedere per lui e per tutti il riscontro dei singoli nei negozi in una edizione che ha presentato inediti debolissimi, per nulla valorizzati dal programma. Poi ci si lamentava che a Sanremo i giovani avevano poco spazio. Non è che altrove sia diverso, a quanto pare.