Music Summer Festival, Clementino vince…in differita

Clemente Maccaro, in arte Clementino, 31 anni, vince la prima edizione del Music Summer Festival. La categoria “giovani” è andata al rapper napoletano lanciato da Fabri Fibra e che in questi giorni sta lanciando il suo album “Mea Culpa”, pubblicato proprio sotto l’etichetta fondata dal collega marchigiano (Tempi Duri) e accompagnata dal singolo “O’ Vient”. Una vittoria che era già nota, come più volte ribadito, visto che l’evento è stato registrato quasi un mese fa: ciò dovrebbe far riflettere sull’opportunità di mandare in differita eventi dove c’è una gara. I tempi sono cambiati, ormai attraverso internet ogni segreto viene svelato in anticipo.

Clementino ha avuto la meglio sugli altri due vincitori di tappa, Antonio Maggio e Greta e sui tre giovani arrivati in finale per il maggior numero di voti Bianca Atzei, Andrea Nardinocchi e Coez. Una votazione espressa dai big in gara e da un board di esperti dei quali non è mai stato fatto il nome. Una delle tante cose negative di un evento costruito in fretta e male, che certo non ha dato una grande immagine della nostra musica. E di sicuro non ha proposto il meglio della stessa (soprattutto fra i big), con poche eccezioni di livello.

Idee buone ma messe in pratica male. Una gara dei giovani “non giovani” perchè già con tante vittorie di prestigio o risultati di vendite importanti all’attivo, categorie composte a casaccio, mettendo vincitori di Sanremo fra i giovani e artisti dell’ultim’ora, benchè primi in classifica, fra i big, relegando protagonisti della stessa edizione dello stesso talent nell’altra categoria. Una gara fra deejay che poteva essere la vera cosa nuova e che invece altro non è stata che uno spot neanche troppo mascherato, per una sola etichetta, quella di Gabry Ponte “selezionatore” degli artisti. Tanto mainstream, nessuna novità proposta al pubblico. Per non parlare del pinguino di un noto spot piazzato nel bel mezzo della gara come fosse un artista internazionale.

Insomma, un pastrocchio. Che non ha nemmeno sfiorato i risultati di quegli Wind Music Awards per contrastare i quali era stato creato. Pure loro non esenti da situazioni negative ma almeno in diretta e comunque essendo “premi di vendita” necessariamente condizionati nella scaletta appunto da chi aveva venduto di più. Ascolti in calo ad ogni serata, mai sopra i 3,4 milioni contro gli oltre 5 del programma Rai. Con un parterre di artisti simile e anche qualche artista internazionale in più. Chissà, magari a Mediaset ci rifletteranno sopra. O più probabilmente, invece no.