Ore 21 (Rai 2), finale dell’Eurovision Song Contest. Tifiamo Nina Zilli

Signori, ci siamo. Stasera alle ore 21 italiane in diretta dalla Baku Crystal Hall in Azerbaigian, va in onda la serata finale del cinquantasettesimo Eurovision Song Contest, noto una volta come Eurofestival. Nel caucaso sarà mezzanotte, da noi e in tutta l’Europa Centrale, come detto le 21. I telespettatori italiani potranno seguire l’evento in diretta su Rai2 (commento Filippo Solibello e Marco Ardemagni di Caterpillar AM Radio2).

Nina Zilli sarà in gara per l’Italia con “L’amore è femmina (Out of love)”, versione internazionale della titletrack del suo ultimo album e sfiderà altri 25 artisti di altrettanti paesi. Venti sono usciti dalle due semifinali, altri cinque (oltre a lei) sono direttamente finalisti: si tratta della celebre Anggun (Francia), del crooner già vincitore del Golden Globe Engelbert Humperdinck, 150 milioni di dischi venduti nel mondo (Regno Unito, stasera aprirà la finale), Roman Lob (Germania) e Pastora Soler (Spagna), rappresentanti dei cinque paesi (il quinto è l’Italia) maggiori contribuenti Ebu, e Sabina Babayeva (Azerbaigian), portabandiera del paese campione in carica ed ospitante

Il nostro blog partner Eurofestival NEWS seguirà in live chat l’evento  a partire dalle 20.55. Basta andare in questo link

Ricordiamo che dall’Italia NON potete votare Nina Zilli, a meno che non possediate una scheda di un operatore degli altri 41 paesi che hanno preso parte a questa edizione (compreso Prima, l’operatore telefonico di San Marino). Allo stesso modo, la giuria italiana (che trovate in questo link) che come le  41 degli altri paesi ha votato ieri seguendo la prova generale, non poteva esprimere sulla performance piacentina. Potete però votare uno degli altri 25 artisti che stasera si esibiranno. Qui sotto l’ordine di apparizione, che corrisponde anche ai codici per votare. Da telefono fisso il numero da contattare per televotare è il 894.242. L’utente dovrà seguire la voce guida e poi digitare il numero di identificazione dell’artista scelto. Vi verrà addebitato 1.01 euro. Mentre via sms il numero da digitare è 47222 cui dovete mandare un messaggio con scritto esclusivamente il codice dell’artista. Il costo è di 1.01 euro per utenze H2G (TRE) e 1 euro per utenze TIM, WIND, VODAFONE,  e POSTE MOBILE

Codice Paese Cantante Canzone Lingua
01 REGNO UNITO Engelbert Humperdinck Love will set you free Inglese
02 UNGHERIA Compact Disco Sound of our hearts Inglese
03 ALBANIA Rona Nishliu Suus Albanese
04 LITUANIA Donny Montell Love is blind Inglese
05 BOSNIA ERZEGOVINA Maya Sar Korake ti znam Bosniaco
06 RUSSIA Buranovskiye Babushki Party for everybody Udmurto, Inglese
07 ISLANDA Greta Salòme & Jonsi Never forget Inglese
08 CIPRO Ivi Adamou La La Love Inglese
09 FRANCIA Anggun Echo (You and I) Francese, Inglese
10 ITALIA Nina Zilli L’amore è femmina Italiano, Inglese
11 ESTONIA Ott Lepland Kuula Estone
12 NORVEGIA Tooji Stay Inglese
13 AZERBAIGIAN Sabina Babayeva When the music dies Inglese
14 ROMANIA Mandinga Zaleilah Inglese
15 DANIMARCA Soluna Samay Should’ve known better Inglese
16 GRECIA Eleftheria Eleftheriou Aphrodisiac Inglese
17 SVEZIA Loreen Euphoria Inglese
18 TURCHIA Can Bonomo Love me back Inglese
19 SPAGNA Pastora Soler Quédate conmigo Spagnolo
20 GERMANIA Roman Lob Standing Still Inglese
21 MALTA Kurt Calleja This is the night Inglese
22 EX REPUBBLICA JUG. DI MACEDONIA Kaliopi Crno I Belo Macedone
23 IRLANDA Jedward Waterline Inglese
24 SERBIA Zeljko Joksimovic Nije ljubav stvar Serbo
25 UCRAINA Gaitana Be my guest Inglese
26 MOLDAVIA Pasha Parfeny Lautar Inglese
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Eurovision 2012: commenti e retroscena dalla seconda semifinale

“Vorrei fare un applauso a Lys Assia, è per me un onore avere una così grande donna di fronte a me”. Il momento più emozionante della conferenza stampa dei vincitori della seconda semifinale lo regala la macedone Kaliopi, che ha riportato il suo paese nella finale della rassegna cinque anni dopo l’ultima volta (era toccato a Karolina Goceva nel 2007, ancora con un brano nella lingua nazionale, “Mojot svet”). L’esperta cantautrice ha regalato la miglior performance della serata, con un brano “Crno I belo”, il cui gradimento pare crescere ad ogni ascolto. Alla fiera dei ringraziamenti macedoni c’è stato spazio anche per quello al coautore del brano, quel Romeo Grill, che oltreché artistico, è stato a lungo anche marito della cantante.

Non solo Macedonia. La serata ha regalato il ritorno in finale (mancava del 2009) di Kurt Calleja, in rappresentanza di Malta e l’ingresso del lituano Donny Montell, a scapito di due dei brani più belli e quotati, ovvero “Verjamem” della slovena Eva Boto e soprattutto You and me” dell’olandese Joan Franka. Il resto era abbastanza prevedibile, con Zeljko Joksimovic, al timone della corazzata serba, baciato perfino dalla fortuna. L’elenco completo dei qualificati è in questo link.

Il cantautore ha pescato il numero 24 e dunque la sua “Nije ljubav stvar”, che somiglia in alcuni passaggi a “Paradise” dei Coldplay, rafforza le proprie quotazioni in chiave vittoria. Per la quale, comunque, nonostante una performance vocale non brillante, resta comunque in pole la svedese Loreen con “Euphoria: più della canzone colpisce soprattutto la notevolissima resa televisiva della messa in scena, forse la migliore fra quelle viste nelle due semifinali ed in uno show dove comunque anche l’immagine ha un suo peso, sicuramente sarà un aiuto notevole sabato sera.

L’edizione 2012, comunque vada, resterà quella delle grandi voci: dopo l’albanese Rona Nishliu, passa il turno l’ucraino-congolese Gaitana, capace di arricchire un brano poco più che normale come “Be my guest” con i colori profondi della sua voce soul e anche il citato Donny Montell pare avere un’arma in più nella sua versatilità vocale, messa tuttavia al servizio di uno dei brani più inutili e anonimi in concorso.

I due spicchi d’Italia della serata hanno destini diversi. Esce di scena Jacopo Massa con i bielorussi  Litesound: “We are the heroes”, trasformata in corsa da buon rock a normale pezzo pop, ha perso tutta la sua potenza e così il sogno del cantautore vercellese  finisce anzitempo. Continua invece  quello della bosniaca Maya Sar, la cui canzone “Korake ti znam” è arrangiata dal napoletano Adriano Pennino; scenografia minimale e sobria (lei, il pianoforte e basta), interpretazione di stile e classe. Il pezzo non decolla, ma lei è brava e la Bosnia, sempre finalista dal 2004 ad oggi, pare destinata a far bene anche quest’anno.

Oltre al gradimento per le canzoni, cresce anche quello in Italia per la rassegna se si pensa che ieri, senza alcuna diretta sulle tv nazionali (l’unica in italiano era su SM TV San Marino, con gli ottimi Lia Fiorio e Gigi Restivo, visibilì però solo in streaming ed in alcune zone in DTT, non sul satellite), gli hashtag #eurovision e #ESCita sono stati battuti solo da quelli della trasmissione “Piazza Pulita” e battendo “Mistero”. Un buon segnale in vista della finale di domani (ore 21 Rai 2 commento Filippo Solibello e Marco Ardemagni di Caterpillar AM), dove la rassegna dovrà scontrarsi con la concorrenza in casa di Affari Tuoi Speciale Anni’80. Una sfida non semplice da vincere.

Eurovision 2012, stasera la seconda semifinale (ore 21 SM TV San Marino)

UPDATE: E’ attivo l’account di Dove c’è musica, che trovate a questo indirizzo. L’obiettivo di stasera è far scalare su twitter gli HashTag #eurovision e #ESCita. Più verranno citati questi due hashtag durante la giornata di oggi 24 Maggio e più possibilità ci saranno di arrivare pian pianino ai primi posti nella speciale classifica di Twitter sugli argomenti più discussi dalla rete italiana. Bsta davvero il minimo impegno per dare ognuno il proprio contributo. Alcuni esempi? Ognuno potrà sfoderare la propria invettiva, ma a volte anche la semplicità di una comunissima affermazione può bastare: “sto seguendo #eurovision o #ESCita..”; “Pc, popcorn e .. #eurovision #ESCita..” e via dicendo. L’iniziativa, organizzata insieme con il nostro blog partner Eurofestival NEWS.  Qui nel dettaglio ulteriori spiegazioni.

Oggi alle ore 21 italiane a Baku seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest. Martedì buon successo di pubblico per la semifinale trasmessa da Rai 5 (64000 spettatori, 0,25% di share, ampiamente nella media della rete) con l’ottima conduzione di Federica Gentile. Le prime dieci qualificate le trovate in questo post, mentre in quest’altro c’è il commento alla serata. In generale, comunque buon successo di pubblico nelle emittenti che hanno irradiato l’evento.

Stasera la semifinale numero 2 non sarà trasmessa dalla Rai. Il nostro consiglio, se volete seguire una diretta in lingua italiana è di sintonizzarvi su SM TV San Marino. L’evento NON è trasmesso sul satellite, ma lo trovate sul canale 73 del DTT nelle zone coperte dal segnale (Emilia Romagna, costa Adriatica di Veneto e Marche) e per tutti in streaming sul loro sito ufficiale. Se invece preferite una diretta in una qualsiasi lingua, c’è quella in streaming sul sito della rassegna, senza commento fuori campo oppure quella delle tv straniere (qui la lista aggiornata di quelle che lo trasmettono)   Stasera NON sarà possibile votare gli artisti: stasera infatti delle sei qualificate di diritto trasmettono (e votano) Germania, Francia e Regno Unito.

Ecco l’ordine di uscita degli artisti questa sera: altri 10 passano alla finale insieme ai dieci della prima sera e insieme a Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Azerbaigian. Due gli spicchi d’Italia: nei bielorussi Litesound c’è il vercellese Jacopo Massa, mentre la canzone della bosniaca Maya Sar è arrangiata da Adriano Pennino.

  1. SERBIA – Zeljko Joksimovic – Nije Lujbav stvar
  2. EX REP.JUGOSLAVA DI MACEDONIA – Kaliopi – Crno I Belo
  3. PAESI BASSI – Joan Franka – You and me
  4. MALTA – Kurt Calleja – This is the night
  5. BIELORUSSIA – Litesound – We are the heroes
  6. PORTOGALLO – Filipa Sousa – Vida mihna
  7. UCRAINA – Gaitana – Be my guest
  8. BULGARIA – Sofi Marinova – Love unlimited
  9. SLOVENIA – Eva Boto – Verjamem
  10. CROAZIA – Nina Badric – Nebo
  11. SVEZIA – Loreen – Euphoria
  12. GEORGIA – Anri Jokhadze – I’m a joker
  13. TURCHIA – Can Bonomo – Love me back
  14. ESTONIA – Ott Lepland – Kuula
  15. SLOVACCHIA – Max Jason Mai – Don’t close your eyes
  16. NORVEGIA – Tooji – Stay
  17. BOSNIA ERZEGOVINA – Maya Sar – Korake ti znam
  18. LITUANIA – Donny Montell – Love is blind

Il nostro sito partner Eurofestival NEWS seguirà anche stavolta la semifinale con una chat live

Eurovision 2012, prima semifinale: ecco i qualificati

Poche sorprese, una serata piacevole, diverse belle canzoni, ma anche qualche problema di troppo nei live. La prima serata dell’Eurovision Song Contest, in diretta su Rai 5 ha consegnato la sorpresa dell’ingresso in finale dell’Albania, due anni dopo che Juliana Pasha aveva fatto lo stesso. Per il resto, otto qualificazioni abbastanza scontate ed un Ungheria premiata sicuramente per la qualità del brano, infarcito di sonorità anni 90.

E se si è distinta per serietà e professionalità Federica Gentile, che si conferma una delle voci migliori della Rai, con un pizzico di soddisfazione possiamo rivelare che molte parti del commento sono state estratte dalla Guida all’Eurovision 2012 da noi realizzata, che la Rai ha voluto diffondere ai commentatori ed ai giurati. Per il resto lo spettacolo è scivolato via come sempre piacevole, sempre sospeso a metà fra le canzoni e il contorno coreografico.

E se inevitabilmente hanno spiccato in senso inverso i look minimali di Eleftheria Eleftheriou, Ivi Adamou e soprattutto di Elena Ionescu, la procace cantante dei Mandinga e le mise elegantissima di Grèta Salome e Pernilla Karlsson non è andata altettanto bene sul fronte delle performance vocali: particolarmente negative quelle di Romania, Cipro e Belgio, con quest’ultima tradita dall’emozione dei suoi 17 anni, mentre si sono fatti apprezzare Izabo, Pernilla Karlsson e anche Valentina Monetta, che paga però una canzone che ha fatto lungamente discutere, non riuscendo così a portare in finale San Marino.

Quanto all’Islanda,  Never forget” ad ogni ascolto sembra sempre più una delle possibili outsider e continua a raccogliere consensi. Ma inevitabilmente, ci sarà da fare i conti con le nonne russe, che rischiano seriamente di monopolizzare il televoto come è più di Loreen e di essere le vere protagoniste di questa rassegna più di quanto non lo siano già.

Il sorteggio dell’ordine di uscita della finale, che si è svolto nel corso della conferenza stampa di fine semifinale (animata dai Jedward, intervistati ma anche intervistatori a loro volta di alcuni colleghi..) è stato molto favorevole per la Moldavia, che ieri ha cantato per pernultima e sabato chiuderà la serata. Il pezzo è uno dei miglior e potrebbe giovarsene. L’Irlanda ha pescato il 23 e dunque, visto il loro ampio pubblico, i gemelli entrano in corsa per la vittoria. Ecco le nazioni che hanno passato il turno (in ordine casuale, a fianco l’ordine di uscita nella finale)

  • Romania – “Zaleilah”, Mandinga (14)
  • Moldavia – “Lautar”, Pasha Parfeny (26)
  • Islanda – “Never forget”, Gréta Salòme & Jonsi (7)
  • Danimarca – “Should’ve known better”, Soluna Samay (15)
  • Albania – “Suus”, Rona Nishliu (3)
  • Ungheria- “Sound of our hearts”, Compact Disco (2)
  • Cipro – “La La Love”, Ivi Adamou (8)
  • Grecia – “Aphrodisiac”, Eleftheria Elefheriou (16)
  • Russia – “Party for everybody” – Buranovskiye Babushki (6)
  • Irlanda – “Waterline”, Jedward(23)

Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alle sei finaliste di diritto

A pochi giorni dal via della rassegna, vi proponiamo le nostre valutazioni relative alle canzoni direttamente ammesse alla serata finale dell’Eurovision Song Contest, in programma Sabato 26 maggio alle ore 21 e che Rai 2 trasmetterà in diretta. A questo link trovate le sei canzoni direttamente ammesse in finale.

Engelbert Humperdinck -Love will set you free (Regno Unito): La ballata griffata da un vincitore di Grammy e da uno di Ivor Novello Awards e consegnata al 76enne crooner è una delle cose migliori di questa edizione. Leggera, anche moderna, se vogliamo, interpretata con grande classe da un artista che ha venduto 150 milioni di dischi nel mondo in mezzo secolo di carriera. E che ha accettato di rischiare tutto, mettendosi in gioco. Può vincere? Forse. I birtannici ci sperano. Parrebbe scontato un piazzamento nei 10, forse nei 5. Ma canterà per primo. E questo potrebbe non giocare a suo favore. VOTO 9

Anggun- Echo (You and I) (Francia): Lo charme ed il sex appeal dell’indonesiana di passaporto francese al servizio di una canzone che non le rende giustizia e che si, è orecchiabile e  ottima per le radio e che in tanti già fischiettano, ma che probabilmente lascerà delusi quelli che la ricordano su atmosfere diverse e molto più magiche di quelle che si porta dietro questo elettropop. Non ci sono mezze misure: o fa molto bene, o fa molto male. Un piazzamento sotto il decimo rientra nella seconda ipotesi. VOTO 7.5

Nina Zilli- L’amore è femmina (Out of love) (Italia): Non c’è giudizio qui, soltanto da fare il tifo. Chi scrive apprezza solitamente apprezza di più le esibizioni internazionali per intero nella nostra lingua, ma questa canzone, scritta insieme ad autori svedesi, gira decisamente meglio in inglese e potrebbe essere un ottimo successo sul mercato europeo. La speranza è che Nina Zilli migliori le ultime performance live viste in tv. Forza Nina, siamo con te.

Sabrina Babayeva- When the music dies (Azerbaigian): Canzone made in Svezia prodotta dal colosso statunitense Micheal Walden. Lei è brava il giusto per non rendere noioso un pezzo che diversamente passerebbe piuttosto inosservato. Deve solo arrivare nella prima metà della classifica, per fare bella figura. Ci riuscirà senza alcun problema, poi ci dimenticheremo del pezzo un’ora dopo la fine della rassegna. VOTO 6.5

Pastora Soler – Quédate conmigo (Spagna): Se il paese non fosse alle prese con una crisi economica che impedisce (giustamente) di spendere soldi per un concorso di canzonette, potrebbe anche concorrere per vincere, perchè è un a ballata di straordinaria intensità  cantata magistralmente dalla miglior interprete donna in concorso, disco di platino ininterrottamente dal 1998 ad oggi in Spagna e America Latina. La Spagna ha necessità di tornare nei dieci: può farsi male soltanto da sola (leggi: steccando l’esibizione). VOTO 9.5

Roman Lob -Standing Still (Germania): La canzone migliore dell’edizione 2012 porta la firma del cantautore inglese Jamie Cullum. Un pezzo contemporaneo, pienamente inseribile nel mainstream delle nostre radio. Un pop che si fa ascoltare e cantare, soprattutto, uno di quei brani che ascolteresti all’infinito senza stancarti e che se le incroci nello zapping radiofonico, ti fa fermare su quell’emittente. I tedeschi hanno vinto due anni fa e organizzato l’anno scorso, ma non disdegnerebbero un bis. Ci starebbe anche tutto, ma contro la “plastic” Svezia sarà durissima. VOTO 10

Eurovision 2012: Dove c’è musica dà i voti alla seconda semifinale

A pochi giorni dall’avvio della manifestazione, vi presentiamo le nostre pagelle relative alle canzoni della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, che potrete seguire in diretta giovedì 24 maggio ore 21in streaming  sul sito su SM TV San Marino o in DTT dove raggiunto (commento Lia Fiorio e Gigi Restivo), dato che la Rai non la manderà in onda. In  questo link, la playlist ufficiale con le 18 canzoni.

Zeljko Joksimovic – Nije Lujbav stvar (Serbia):  L’intro ricorda molto quella di “Paradise” di Coldplay e questo, per un artista del suo calibro, che parla 6 lingue e suona 11 strumenti, non è un punto a favore. Il pezzo, è bello, come quasi  tutti i suoi, ma più pop  e meno etnico e questo potrebbe anche finire per nuocergli. Punta a vincere, ed è da vedere. Più realisticamente, farà bene. VOTO 8.5

Kaliopi – Crno I Belo (Macedonia): Due giganti della musica slava uno dietro l’altro. La cantautrice macedonia sta guadagnando in consensi ad ogni ascolto fra i fan della ex Jugoslavia e potrebbe anche rosicchiare voti a re Zeljko. Ballata pop che poi diventa ballata rock, potrebbe essere la grossa sorpresa di questa edizione. VOTO 8

Joan Franka – You and me (Olanda): La sua ballata folk che strizza l’occhio al country è forse fra le cose più originali in concorso e lei ha un timbro vocale particolarissimo. Basterà per garantire il ritorno degli orange in finale? Forse. Peccato solo per l’abbigliamento da squaw, una pagliacciata che non rende omaggio al suo talento. VOTO 8 (al brano, 2 al vestito)

Kurt Calleja – This is the night (Malta): Sempre uguale, dall’inizio alla fine. Senza un picco, senza un key change. Il tutto su una base roland non proprio originalissima. Ci si muove abbastanza, si canticchia. Ma insomma. Malta è lontana dai fasti migliori. VOTO 7

Litesound- We are the heroes (Bielorussia): E’arrivato Kontopoulos a fare da consulente e sono passati da un buon rock ad un pop normalissimo. L’accesso in finale era già duro, adesso la strada si fa ancora più impervia. C’è l’italiano Jacopo Massa e noi li sosteniamo, ma dovranno lottare parecchio. VOTO 7

Filipa Sousa- Vida minha (Portogallo): E’un pezzo bello ma difficile il giusto, quanto basta per tenere i portoghesi, alle prese con cose ben più grandi, lontani da quella vittoria cui aspirano dall’esordio nel 1964. Fado misto a pop, di composizione croata, lei è molto brava e canta benissimo. Meriterebbe un posto in finale, ci sarà da lottare parecchio. VOTO 8

Gaitana – Be my guest (Ucraina): Benvenuti in Ucraina, fra due settimane ospiteremo gli Europei di calcio, venite a trovarci che starete bene. Sul modello di Francia 2010, ma molto meno tormentone. Nonostante questo, potrebbero anche andare in finale (sarebbe strano non ci riuscissero, visti i precedenti). L’evento non se ne gioverebbe. VOTO 5.5

Sofi Marinova –Love unlimited (Bulgaria): Ti amo in tutte le lingue del mondo, per dirla con Pieraccioni. Il ritornello è interamente composto dalle parole “Ti amo”, “Ti voglio bene” e “Mio caro” in dieci lingue diverse. Il resto è una roba dance anni ’90, che entra da un orecchio ed esce dall’altro. La Bulgaria non ha ancora preso bene le misure alla rassegna. VOTO 5

Eva Boto-Verjamem (Slovenia): Il serbo Vladimir Graijc, autore di Molitva, che regalò la prima storica vittoria ai serbi nel 2007, torna e mette in mano alla sedicenne slovena una ballata dolce e raffinatissima. Anche lei è in ascesa di consensi, soprattutto nel mondo panslavo. Con quattro sorelle nella stessa semifinale, l’approdo a sabato sera sembra scontatissimo. E meritato, peraltro. VOTO 8

Nina Badric- Nebo (Croazia): Dopo quella di atmosfera della Slovenia, la ballata più oscura della cantautrice croata diventa ancora più oscura. E’il pezzo più debole fra quelli delle cinque sorelle slave, ma potrebbe andare a traino in finale. Diversamente, se cioè una delle cinque dovesse uscire, pare questa l’indiziata più probabile.  VOTO 5

Loreen-Euphoria (Svezia): E’una canzone tremendamente di plastica, come l’anno scorso quella di Eric Saade, ma ha tutto quello che serve per portare il concorso a Stoccolma: modernità (in senso positivo ma anche in quello negativo), ritmo, il giusto appeal radiofonico, un consenso popolare pressoché plebisicitario. E’la candidata numero uno alla vittoria, se non l’affossano le giurie. Di sicuro, non è la miglior canzone dell’Eurovision 2012. VOTO 8.5

Anri Jokhadze- I’m a Joker (Georgia): L’intro etnico in georgiano l’ha leggermente migliorata, ma resta difficile capire come questa roba abbia potuto vincere una selezione nazionale dove votava anche una giuria. Da Baku dicono che stia guadagnando punti perché canta benissimo. A noi resta solo un enorme punto interrogativo. VOTO 2

Can Bonomo-Love me back (Turchia): Il trionfo della world music, nel senso più ampio del termine. Una bella mescolanza di suoni, con prevalenza di quelli etnici della sua terra e uno bravo, che sa cantare. Gioca quasi in casa e questo lo aiuterà, deve riportare il paese in finale: l’operazione non pare difficile. VOTO 8

Ott Lepland-Kuula (Estonia): Ballata di classe, in lingua estone. Lui è bravo e ha vinto con merito la selezione, ma il brano  rischia di dover fare a gomitate per passare il turno in una semifinale con molte canzoni simili ed una sola che spicca. VOTO 7.5

Max Jason Mai-Don’t close your eyes (Slovacchia): Il rock, salvo che nel 2006, ha sempre avuto vita difficile all’Eurovision, ma lui meriterebbe la finale se non altro per il coraggio di avere proposto un brano che non si piega alle logiche commerciali. E’un prodotto per puristi del genere. La Slovacchia non ha mai fatto risultato, ma è sempre lì, pur fra mille problemi. Andrebbe premiata. VOTO 8

Tooji-Stay (Norvegia): Wannabe Eric Saade, ma con un pezzo migliore. Mette parecchia allegria e ci si muove, il che dopo una serata con molte ballate è un pregio. Canzone di plastica anche questa, ma sufficientemente commerciale, moderna (sempre in entrambe le accezioni) e radiofonica per fare bene, con in più il sicuro appeal del cantante sulle giovanissime. VOTO 8.5

Maya Sar-Korake ti znam (Bosnia Erzegovina): Produzione di qualità e spessore arrangiata dall’italiano Adriano Pennino. Molto cantautorale, sicuramente lontana dai canoni del pop tradizionale. Regala una bella atmosfera, quasi rarefatta. Canta quasi in fondo, è sicuramente un bene per lei. VOTO 8.5

 Donny Montell- Love is blind (Lituania): Due canzoni in una, nessuna delle due decente. Scivola via come l’acqua, senza lasciare grosse tracce. Non fosse per la prima parte di esibizione ad occhi bendati, quasi non si noterebbe. Anonimo. VOTO 5

Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alla prima semifinale

A pochi giorni dall’avvio della manifestazione, vi presentiamo le nostre pagelle relative alle canzoni della prima semifinale dell’Eurovision Song Contest, che potrete seguire in diretta Martedì 22 Maggio alle ore 21 su Rai 5 con il commento di Federica Gentile. In questo link, la playlist ufficiale con le 18 canzoni.

Rambo Amadeus – Euro Neuro (Montenegro): Aprirà la serata finale e sicuramente lascerà a molti un retrogusto strano. Il testo impegnato della canzone compensa la complessità della musica. Lontano dai canoni dell’Esc e dagli standard commerciali, ma non è un pezzo da buttare. VOTO 6.5

Greta Salòme & Jonsi – Never forget (Islanda): Per costruzione armonica è il pezzo migliore e l’assolo di violino a metà pezzo vale da solo il voto. Una di quelle canzoni che non ti stancheresti mai di ascoltare,  che non ha perso niente dal passaggio all’inglese. Atmosfere gothic in salsa pop. Contemporaneo, andrà molto lontano. VOTO 9

Eleftheria Eleftheriou – Aphrodisiac (Grecia): She makes you dance like a maniac. Tre minuti di assoluto divertimento, senza pensieri. E senza alcuna velleità di vittoria (anche vista l’aria che tira da quelle parti). Non fallirà la qualificazione, poi lotterà per un posto nei dieci. VOTO 8

Anmary – Beautiful song (Lettonia): Parte in sordina, ma ha una grande arma in più nel ritornello ipnotico, che entra in testa in 5 secondi. Migliorata rispetto alla versione originale, non brilla comunque per originalità. Si perde in una semifinale senza amici, ma chissà. VOTO 7

Rona Nishliu- Suus (Albania): Brava è brava, ma le urla che punteggiano la canzone per tutti e tre i minuti la rendono di difficile ascolto. Fosse italiana, sarebbe da Premio Tenco. Più realisticamente, rischia la fine della connazionale Aurela Gace l’anno scorso e della quasi connazionale Anna Oxa nella sua ultima apparizione a Sanremo. VOTO 6

Mandinga- Zaleilah (Romania): Variazioni sulla base musicale di “Ai se eu te pego”. Peccato, perché loro fanno buone cose e sono bravi. I rumeni sono specialisti nelle melodie easy da ballare, ma qui siamo lontani anche da quelle. C’è di peggio, intendiamoci. Ma anche tanto di meglio. VOTO 6.5

Sinplus- Unbreakable (Svizzera):  Il rock in salsa ticinese cresce con gli ascolti, ma non decolla fino in fondo. E’ comunque un buon prodotto radiofonico e da esportare oltreconfine, che conferma l’ottimo momento delle produzioni musicali svizzere. Per la qualificazione, invece, ci sarà da sgomitare un bel po’. VOTO 8

Iris – Would you? (Belgio): Una ballata leggera, ben cantata (almeno nella versione studio), necessita anch’essa di qualche ascolto per essere apprezzata, ma la sobrietà interpretativa e la dolcezza di questa diciassettenne,  ne aiutano sicuramente la fruizione. Un posto nei 10 finalisti lo meriterebbe: avrà il suo bel da fare. VOTO 7.5

Pernilla Karlsson – Nar jag blundar (Finlandia): Le giurie apprezzeranno la sua ballata in svedese? Questo forse è il vero punto interrogativo di un pezzo che per il resto si fa apprezzare anche per la leggerezza dell’interpretazione e per la descrizione non banale che fa della mamma, peraltro senza mai citare questa parola nel testo. Due ballate una dietro l’altra, difficile passino entrambe. Ma non si sa mai. VOTO 7.5

Izabo-Time (Israele): Benvenuti nel 1977. La Bubblegum pop crossover della band israeliana, ancorchè un po’ fuori tempo, è una delle perle della semifinale. Deliziose armonie retrò che impreziosiscono la manifestazione. Orecchiabile  e leggera, un’altra canzone buona per tutte le stagioni. Una scelta coraggiosa, rispetto agli standard israeliani nella rassegna, andrebbe premiata. VOTO 8.5

Valentina Monetta – The social network song (San Marino): La ascolti e storci il naso. Però dopo due secondi la fischietti, al  terzo  ascolto sai già il testo a memoria e la melodia ti è già entrata in testa. La matrice jazz dell’artista non ne esce valorizzata, ma nelle prove non ha sbagliato una nota. Il voto? No, siamo di parte: questo blog sostiene Italia e San Marino, sempre e comunque.

Ivi Adamou – La La Love (Cipro): Come la connazionale in corsa per la Grecia, offre tre minuti senza pensieri e un pezzo da ballare quest’estate sulle spiagge di Santorini. La presenza del paese amico (e dell’amica e corregionale) possono spingerla in finale. E in fondo l’Eurovision è anche questo: divertimento e allegria. VOTO 8

Soluna Samay – Should’ve know better (Danimarca): Per dirla con Bersani “è solo la copia di mille riassunti”. Solare, radiofonica, sicuramente inserita nel contesto attuale. Ma è un mix di tante canzoni già sentite, per niente originale. La Danimarca è un paese che musicalmente produce buone cose, poi arriva l’Esc e si omologa al resto. La finale, comunque, non dovrebbe essere in discussione. VOTO 7

Buranovskiye Babushki – Party for everybody (Russia): Effetto simpatia per le nonnine di Buranovo e per il loro progetto benefico. Però basta così. Toglieranno un posto in finale a canzoni vere e probabilmente andranno anche lontano. Poi ci si chiede perché l’Eurovision da noi abbia ancora tanti detrattori. VOTO 4

Compact disco – Sound of our hearts (Ungheria): Il sound anni 90 della band ungherese è una delle cose migliori della prima semifinale, radiofonico anche se non immediato. Sicuramente un prodotto esportabile all’estero, come gran parte della loro produzione. Meriterebbero la qualificazione: ragionevolmente, sarà come puntare tutto il banco alla roulette. VOTO 8

Trackshittaz – Woki mit deim popo (Austria): Gli austriaci sono strani: si lamentano che la loro tradizione musicale non è abbastanza considerata nella rassegna, poi però la scelta è fra la donna barbuta e questa roba imbarazzante, in dialetto del Muhlviertal, che incita a mettersi da parte i problemi della vita quotidiana muovendo il sedere. Ai limiti dell’ingiudicabile. VOTO 3

Pasha Parfeny – Lautar (Moldavia): Prende in eredità il ruolo di easy pop lasciato libero quest’anno dai cugini rumeni. Tromba, suoni folk, melodia orecchiabilissima. Tre minuti di assoluta allegria e spensieratezza, una canzone che mette di buonumore già al primo ascolto. La finale a braccetto coi Mandinga non è solo un’ipotesi. Lui la meriterebbe, gli altri meno. VOTO 8

Jedward – Waterline (Irlanda): L’anno scorso hanno giocato a rischiatutto e tutto sommato, è andata loro molto bene, anche grazie alla loro immagine. Quest’anno hanno deciso di rischiare meno e portano un normalissimo pezzo pop come ce ne sono altri due milioni.  Il minimo sindacale per far finta di essere cantanti veri ed omologarsi alla media di quello che si sente oggi in giro. Più che sufficiente per un posto nei dieci in finale, probabilmente. Purtroppo. VOTO 6.5

Eurovision 2012/Le canzoni: “L’amore è femmina (Out of love)” di Nina Zilli (Italia)

  • Artista: Nina Zilli
  • Canzone: L’amore è femmina (Out of love) (Nina Zilli, Christian Rabb, Kristoffer Sjokvist, Frida Molander, Charlie Mason)
  • Esibizione: Finale (1o)

L’ITALIA E’ MULTIETNICA E A COLORI

Con ogni probabilità, a meno di sorprese improbabili dell’ultim’ora, la versione internazionale di “L’amore è femmina (Out of love)”, sarà cantata per la prima volta live proprio sul palco di Baku, come facevano alcuni artisti eurovisivi nei primi anni di vita della rassegna. Dovunque è stata ospite infatti, Nina Zilli ha cantato esclusivamente la versione italiana del brano, così come non c’è stata alcuna promozione all’estero prima della rassegna, pricipalmente perchè fino al 5 maggio la cantante è stata impegnata in tour in Italia.

La promozione, semmai, ci sarà dopo, se le cose andranno bene, perchè il progetto della Zilli è di far uscire una versione internazionale dell’album. La mancata presenza agli show europei è un segnale che indirizza chiaramente la partecipazione della tv italiana, ma il pubblico europeo sembra comunque gradire questo brano, che ha rimpiazzato in corsa l’inizialmente scelto “Per sempre”. questo Il video della versione italiana, girato all’Eur a Roma,  lo potete vedere sul nostro blog partner Eurofestival News, a questo link. Nei prossimi giorni, lo stesso video, dovrebbe essere replicato per la versione internazionale.

L’ottima presenza scenica della cantautrice piacentina dovrebbe garantire una ottima performance. Con lei a Baku non ci sarà la sua band, perchè troppo numerosa per le regole del concorso (sono in sei, uno dovrebbe restare fuori) ma ci saranno tre coristi, fra cui Marco Guerzoni, esperto vocalist, già a Sanremo nel 1996 in “Soli al Bar” con Aleandro Baldi e due delle tre “sisters” del programma Chiambretti Night ovvero Christina Laura Bertarello, nata a Kinshasa da padre italiano e madre congolese e Vhelade Bale Mura, nata a Milano da famiglia congolese, nipote di una delle ultime principesse Bantù.

Con Guerzoni di origine martinicana, l’Italia schiera dunque una formazione multietnica e per la prima volta dal 1975 artisti di pelle scura canteranno all’Eurovision sotto il Tricolore: era successo con Wess, che giunse terzo in coppia con Dori Ghezzi con il brano  “Era”. La canzone, come è noto, nella versione originale porta la firma di due svedesi e di uno statunitense, oltrechè della Zilli: è veramente una partecipazione mutietnica. Le schede complete dei tre coristi che accompagneranno Nina Zilli le trovate su Eurofestival News andando qui.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Love is blind” di Danny Montell (Lituania)

  • Artista: Donny Montell
  • Canzone: Love is blind (Brandon Stone)
  • Esibizione: Seconda Semifinale (18)

L’AMORE E’ CIECO, LA LITUANIA E’SORDA

La Lituania in sede di sorteggio ha pescato il jolly, ovvero il diritto a scegliersi la posizione in cui esibirsi e naturalmente, ha scelto il numero 18, ovvero l’ultimo prima delle votazioni. Basterà a Donatas Montvydas, in arte Donny Montell per garantirsi la qualificazione? Probabilmente (e auspicabilmente) no, visto che la sua canzone con tanto di esibzione bendata all’inizio, parrebbe non avere niente per attirare le giurie. Ma come al solito, non si può mai dire.

La sua ballata è finita nel fuoco delle polemiche già prima delle finale: il compositore norvegese Rolf Lovland (già vincitore dlel’Eurovision con i Secret Garden) lo ha infatti accusato di aver plagiato la sua “Song from a secret garden” del 1995. Le similitudini ci sono, ma la tv lituana è di parere opposto ed ha lasciato il brano in concorso e ora la canzone rappresenterà il paese a Baku. Per lui cinque singoli all’attivo, ancora nessun album.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Korake ti znam” di Maya Sar (Bosnia Erzegovina)

  • Artista: Maya Sar
  • Canzone: Korake ti znam  (Maya Sahirodzic- Mahir Sairhodzicem- Adriano Pennino)
  • Esibizione: Seconda Semifinale (17)

UN PEZZO DI ITALIA CANTA IN BOSNIA

La Bosnia ha selezionato internamente la propria artista, la cantautrice Maya Sar, l’anno prima corista di Dino Merlin, poi lei ha annunciato la canzone, un brano che ha dentro un pò d’Italia. Si tratta infatti  di un brano scritto cinque anni fa e mai pubblicato dalla stessa Maya e dal marito Mahir, del quale  arrangiatore è l’italiano Adriano Pennino, compositore ed arrangiatore, otto volte direttore d’orchestra a Sanremo, già collaboratore di Anna Tatangelo (per la quale ha scritto “Essere una donna”, del Sanremo 2006), Gigi D’Alessio, Gino Paoli, Franco Califano e Niccolò Fabi. Pennino è anche produttore del brano, registrato in Italia con la Roma Sinfonietta Orchestra.

Una ballata della quale la stessa artista ha diffuso la versione in italiano I passi che fai”con testo della stessa artista  bosniaca. Ha all’attivo un singolo d’esordio, “Nespredno”, di buon successo e ha appena finito di registrare nello studio di famiglia, insieme col marito Mahir Sarihodzicem il suo primo album, che uscirà subito dopo la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest.