Eurovision 2012, prima semifinale: ecco i qualificati

Poche sorprese, una serata piacevole, diverse belle canzoni, ma anche qualche problema di troppo nei live. La prima serata dell’Eurovision Song Contest, in diretta su Rai 5 ha consegnato la sorpresa dell’ingresso in finale dell’Albania, due anni dopo che Juliana Pasha aveva fatto lo stesso. Per il resto, otto qualificazioni abbastanza scontate ed un Ungheria premiata sicuramente per la qualità del brano, infarcito di sonorità anni 90.

E se si è distinta per serietà e professionalità Federica Gentile, che si conferma una delle voci migliori della Rai, con un pizzico di soddisfazione possiamo rivelare che molte parti del commento sono state estratte dalla Guida all’Eurovision 2012 da noi realizzata, che la Rai ha voluto diffondere ai commentatori ed ai giurati. Per il resto lo spettacolo è scivolato via come sempre piacevole, sempre sospeso a metà fra le canzoni e il contorno coreografico.

E se inevitabilmente hanno spiccato in senso inverso i look minimali di Eleftheria Eleftheriou, Ivi Adamou e soprattutto di Elena Ionescu, la procace cantante dei Mandinga e le mise elegantissima di Grèta Salome e Pernilla Karlsson non è andata altettanto bene sul fronte delle performance vocali: particolarmente negative quelle di Romania, Cipro e Belgio, con quest’ultima tradita dall’emozione dei suoi 17 anni, mentre si sono fatti apprezzare Izabo, Pernilla Karlsson e anche Valentina Monetta, che paga però una canzone che ha fatto lungamente discutere, non riuscendo così a portare in finale San Marino.

Quanto all’Islanda,  Never forget” ad ogni ascolto sembra sempre più una delle possibili outsider e continua a raccogliere consensi. Ma inevitabilmente, ci sarà da fare i conti con le nonne russe, che rischiano seriamente di monopolizzare il televoto come è più di Loreen e di essere le vere protagoniste di questa rassegna più di quanto non lo siano già.

Il sorteggio dell’ordine di uscita della finale, che si è svolto nel corso della conferenza stampa di fine semifinale (animata dai Jedward, intervistati ma anche intervistatori a loro volta di alcuni colleghi..) è stato molto favorevole per la Moldavia, che ieri ha cantato per pernultima e sabato chiuderà la serata. Il pezzo è uno dei miglior e potrebbe giovarsene. L’Irlanda ha pescato il 23 e dunque, visto il loro ampio pubblico, i gemelli entrano in corsa per la vittoria. Ecco le nazioni che hanno passato il turno (in ordine casuale, a fianco l’ordine di uscita nella finale)

  • Romania – “Zaleilah”, Mandinga (14)
  • Moldavia – “Lautar”, Pasha Parfeny (26)
  • Islanda – “Never forget”, Gréta Salòme & Jonsi (7)
  • Danimarca – “Should’ve known better”, Soluna Samay (15)
  • Albania – “Suus”, Rona Nishliu (3)
  • Ungheria- “Sound of our hearts”, Compact Disco (2)
  • Cipro – “La La Love”, Ivi Adamou (8)
  • Grecia – “Aphrodisiac”, Eleftheria Elefheriou (16)
  • Russia – “Party for everybody” – Buranovskiye Babushki (6)
  • Irlanda – “Waterline”, Jedward(23)
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Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alla prima semifinale

A pochi giorni dall’avvio della manifestazione, vi presentiamo le nostre pagelle relative alle canzoni della prima semifinale dell’Eurovision Song Contest, che potrete seguire in diretta Martedì 22 Maggio alle ore 21 su Rai 5 con il commento di Federica Gentile. In questo link, la playlist ufficiale con le 18 canzoni.

Rambo Amadeus – Euro Neuro (Montenegro): Aprirà la serata finale e sicuramente lascerà a molti un retrogusto strano. Il testo impegnato della canzone compensa la complessità della musica. Lontano dai canoni dell’Esc e dagli standard commerciali, ma non è un pezzo da buttare. VOTO 6.5

Greta Salòme & Jonsi – Never forget (Islanda): Per costruzione armonica è il pezzo migliore e l’assolo di violino a metà pezzo vale da solo il voto. Una di quelle canzoni che non ti stancheresti mai di ascoltare,  che non ha perso niente dal passaggio all’inglese. Atmosfere gothic in salsa pop. Contemporaneo, andrà molto lontano. VOTO 9

Eleftheria Eleftheriou – Aphrodisiac (Grecia): She makes you dance like a maniac. Tre minuti di assoluto divertimento, senza pensieri. E senza alcuna velleità di vittoria (anche vista l’aria che tira da quelle parti). Non fallirà la qualificazione, poi lotterà per un posto nei dieci. VOTO 8

Anmary – Beautiful song (Lettonia): Parte in sordina, ma ha una grande arma in più nel ritornello ipnotico, che entra in testa in 5 secondi. Migliorata rispetto alla versione originale, non brilla comunque per originalità. Si perde in una semifinale senza amici, ma chissà. VOTO 7

Rona Nishliu- Suus (Albania): Brava è brava, ma le urla che punteggiano la canzone per tutti e tre i minuti la rendono di difficile ascolto. Fosse italiana, sarebbe da Premio Tenco. Più realisticamente, rischia la fine della connazionale Aurela Gace l’anno scorso e della quasi connazionale Anna Oxa nella sua ultima apparizione a Sanremo. VOTO 6

Mandinga- Zaleilah (Romania): Variazioni sulla base musicale di “Ai se eu te pego”. Peccato, perché loro fanno buone cose e sono bravi. I rumeni sono specialisti nelle melodie easy da ballare, ma qui siamo lontani anche da quelle. C’è di peggio, intendiamoci. Ma anche tanto di meglio. VOTO 6.5

Sinplus- Unbreakable (Svizzera):  Il rock in salsa ticinese cresce con gli ascolti, ma non decolla fino in fondo. E’ comunque un buon prodotto radiofonico e da esportare oltreconfine, che conferma l’ottimo momento delle produzioni musicali svizzere. Per la qualificazione, invece, ci sarà da sgomitare un bel po’. VOTO 8

Iris – Would you? (Belgio): Una ballata leggera, ben cantata (almeno nella versione studio), necessita anch’essa di qualche ascolto per essere apprezzata, ma la sobrietà interpretativa e la dolcezza di questa diciassettenne,  ne aiutano sicuramente la fruizione. Un posto nei 10 finalisti lo meriterebbe: avrà il suo bel da fare. VOTO 7.5

Pernilla Karlsson – Nar jag blundar (Finlandia): Le giurie apprezzeranno la sua ballata in svedese? Questo forse è il vero punto interrogativo di un pezzo che per il resto si fa apprezzare anche per la leggerezza dell’interpretazione e per la descrizione non banale che fa della mamma, peraltro senza mai citare questa parola nel testo. Due ballate una dietro l’altra, difficile passino entrambe. Ma non si sa mai. VOTO 7.5

Izabo-Time (Israele): Benvenuti nel 1977. La Bubblegum pop crossover della band israeliana, ancorchè un po’ fuori tempo, è una delle perle della semifinale. Deliziose armonie retrò che impreziosiscono la manifestazione. Orecchiabile  e leggera, un’altra canzone buona per tutte le stagioni. Una scelta coraggiosa, rispetto agli standard israeliani nella rassegna, andrebbe premiata. VOTO 8.5

Valentina Monetta – The social network song (San Marino): La ascolti e storci il naso. Però dopo due secondi la fischietti, al  terzo  ascolto sai già il testo a memoria e la melodia ti è già entrata in testa. La matrice jazz dell’artista non ne esce valorizzata, ma nelle prove non ha sbagliato una nota. Il voto? No, siamo di parte: questo blog sostiene Italia e San Marino, sempre e comunque.

Ivi Adamou – La La Love (Cipro): Come la connazionale in corsa per la Grecia, offre tre minuti senza pensieri e un pezzo da ballare quest’estate sulle spiagge di Santorini. La presenza del paese amico (e dell’amica e corregionale) possono spingerla in finale. E in fondo l’Eurovision è anche questo: divertimento e allegria. VOTO 8

Soluna Samay – Should’ve know better (Danimarca): Per dirla con Bersani “è solo la copia di mille riassunti”. Solare, radiofonica, sicuramente inserita nel contesto attuale. Ma è un mix di tante canzoni già sentite, per niente originale. La Danimarca è un paese che musicalmente produce buone cose, poi arriva l’Esc e si omologa al resto. La finale, comunque, non dovrebbe essere in discussione. VOTO 7

Buranovskiye Babushki – Party for everybody (Russia): Effetto simpatia per le nonnine di Buranovo e per il loro progetto benefico. Però basta così. Toglieranno un posto in finale a canzoni vere e probabilmente andranno anche lontano. Poi ci si chiede perché l’Eurovision da noi abbia ancora tanti detrattori. VOTO 4

Compact disco – Sound of our hearts (Ungheria): Il sound anni 90 della band ungherese è una delle cose migliori della prima semifinale, radiofonico anche se non immediato. Sicuramente un prodotto esportabile all’estero, come gran parte della loro produzione. Meriterebbero la qualificazione: ragionevolmente, sarà come puntare tutto il banco alla roulette. VOTO 8

Trackshittaz – Woki mit deim popo (Austria): Gli austriaci sono strani: si lamentano che la loro tradizione musicale non è abbastanza considerata nella rassegna, poi però la scelta è fra la donna barbuta e questa roba imbarazzante, in dialetto del Muhlviertal, che incita a mettersi da parte i problemi della vita quotidiana muovendo il sedere. Ai limiti dell’ingiudicabile. VOTO 3

Pasha Parfeny – Lautar (Moldavia): Prende in eredità il ruolo di easy pop lasciato libero quest’anno dai cugini rumeni. Tromba, suoni folk, melodia orecchiabilissima. Tre minuti di assoluta allegria e spensieratezza, una canzone che mette di buonumore già al primo ascolto. La finale a braccetto coi Mandinga non è solo un’ipotesi. Lui la meriterebbe, gli altri meno. VOTO 8

Jedward – Waterline (Irlanda): L’anno scorso hanno giocato a rischiatutto e tutto sommato, è andata loro molto bene, anche grazie alla loro immagine. Quest’anno hanno deciso di rischiare meno e portano un normalissimo pezzo pop come ce ne sono altri due milioni.  Il minimo sindacale per far finta di essere cantanti veri ed omologarsi alla media di quello che si sente oggi in giro. Più che sufficiente per un posto nei dieci in finale, probabilmente. Purtroppo. VOTO 6.5

Eurovision 2012/Le canzoni: “Waterline” dei Jedward (Irlanda)

  • Artista: Jedward
  • Canzone: Waterline (Nick Jarl, Sharon Vaughn)
  • Esibizione: Prima Semifinale (18)

I GEMELLI TERRBILI FANNO IL BIS

 Dopo l’ottavo posto dell’anno scorso i gemelli irlandesi Jedward ci riprovano. Si sono ripresentati alle selezioni nazionali irlandesi, stravincendole con quasi tutti “12 points” (il massimo possibile). Piacciano o no, in questo momento sono fra gli artisti giovani emergenti europei che vendono di più ed hanno dalla loro una folta platea di giovanissimi che li sostiene.

 Lanciati nel 2009 dal secondo posto nel talent show X Factor, versione anglo-irlandese, da allora è una escalation di successi di vendita, con ottimi riscontri soprattutto presso un pubblico di giovanissimi. Il singolo d’esordio del 2010 debutta direttamente in vetta e così il primo album “Planet Jedward” che va bene nel Regno Unito e vince due dischi di platino in Irlanda. Seguono altri singoli da primo posto, compreso “Lipstick” in gara per l’Irlanda all’Eurovision nel 2011 e anticipatore dell’album “Victory” anche questo da primato.

 Già ampiamente indicati come fra i possibili outsider per la vittoria, si ripresentano con un pezzo che strizza l’occhio al pop ed in più sono stati anche fortunatissimi: l’Irlanda è stata infatti sorteggiata come il paese che avrebbe potuto scegliersi l’ordine di uscita e naturalmente ha scelto di cantare per ultima, a ridosso delle votazioni. L’ingresso in finale è praticamente cosa fatta. Per il piazzamento successivo sarà più complicata, sempre sorteggio permettendo.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Lautar” di Pasha Parfeny (Moldavia)

 

  • Artista: Pasha Parfeny
  • Canzone: Lautar (Pasha Parfeny-Alex Brashoveanu)
  • Esibizione: Prima Semifinale (17)

ALLEGRIA IN SALSA FOLK

 Al quarto tentativo, il terzo da solista, il cantautore moldavo centra la qualificazione per la rassegna continentale. E’ il coronamento di una carriera cominciata come componente dei Sun Stroke Project, già visti nel 2010 all’Eurovision con Olia Tira (ma a quel tempo lui era già in fase di uscita). Adesso cerca un piazzamento dignitoso per il suo paese, che manca dal 2005.

 Attivo dal 2003, sia come solista che nel gruppo, di doppio passaporto rumeno e moldavo, ha studiato canto jazz. Dopo diversi successi nei concorsi internazionali, ha cominciato a far uscire le sue prime produzioni discografiche. Contemporaneamente prende parte ad un altro concorso internazionale, il Cerbul de Aur, a Brasov. E’ in attesa del primo album. Il titolo della canzone (che vuol dire “violinista tradizionale”) è in rumeno, ma la canzone, un trionfo di fiati e ritmi balcanici, è tutta in inglese. Un pezzo che mette tanta allegria e che l’ottimo sorteggio, insieme alla presenza dei cugini rumeni, dovrebbe spingere in finale senza grossi rischi.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Woki mit deim popo” dei Trackshittaz (Austria)

  • Artisti: Trackshittaz
  • Canzone: Woki mit deim popo (Lukas Plochl, Manuel Hoffelner)
  • Esibizione: Prima Semifinale (16)

 

DAI, MUOVI IL SEDERE

Al secondo tentativo il duo hip hop lanciato dalla partecipazione di uno dei due componenti al talent show “Helden von Morgen” centra la qualificazione per l’Eurovision. Il passaggio a Baku arriva al culmine di un periodo d’oro: due album e svariati singoli, quasi tutti al primo posto della classifica, che hanno fruttato un disco di platino e tre d’oro  (60mila copie complessive, in un paese piccolo come l’Austria sono un’enormità), oltre ad una grandissima popolarità fra le giovani generazioni.

La loro “Woki mit deim Popo” porta per la prima volta sul palco europeo il dialetto dei Muhlvierthal, una regione del nord Austria vicino alla Baviera. Idioma che peraltro i Trackshittaz usano in tutte le loro produzioni. L’anno scorso si presentarono alle selezioni in sella ad un trattore, quest’anno portano una canzone discussa che ruota attorno al concetto “Muovi il sedere”, accompagnati da ballerine col fondoschiena in bella evidenza. Poi l’Austria si lamenta che la sua “tradizione musicale” non è abbastanza considerata.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Sound of our hearts” dei Compact Disco (Ungheria)

  • Artisti: Compact Disco
  • Canzone: “Sound of our hearts” (Pal Gabor, Lofti Benham,Aleksandar Sandor, Attila Walko)
  • Esibizione: Prima Semifinale (15)

 

SOUND OF 90’S….

Ancora una volta l’Ungheria si segnala per portare una delle migliori canzoni in concorso. “Sound of our hearts” dei Compact Disco, che ha vinto la selezione magiara,  è un brano bn costruito, molto radiofonico,  nel quale si  riascoltano con piacere sonorità anni ’90 e le influenze della produzione dell’italiano Giorgio Moroder.

Senza grosse pretese in partenza, il gruppo ungherese, uno dei più famosi ed apprezzati dal pubblico giovane magiaro, premiati anche con il Best Hungarian Act agli MTV European Awards, Best band agli MTV Brand New ed ai Comet Awards, gli oscar musicali dell’emittente Viva, sembra destinato tuttavia a sgomitare per un ingresso in finale che brani molto meno belli potrebbero negare loro. Francamente, la loro esclusione dalla finale sarebbe un delitto.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Party for everybody” delle Buranovskiye Babushki (Russia)

  • Artista: Buranoviskiye Babushki
  • Canzone: Party for everybody (Viktor Drobysh, Olga Tuktaryeva)
  • Esibizione: Prima Semifinale (14)

 

“CANTIAMO PER AVERE UNA CHIESA”

Otto vecchiette hanno messo in fila i big della musica russa, battendoli nella selezione nazionale. E così l’Europa farà la conoscenza del fenomeno russo degli ultimi anni, le “Buranovskiye Babushki”, ovvero le nonne di Buranovo. La loro “Party for everybody”, un finto pezzo folk su una base dance di quart’ordine, eseguito nel dialetto dell’Udmurtia, uno degli stati della Federazione Russa, quello dove si trova appunto Buranovo, pare destinato ad andare lontano.

Complice la tenerezza che suscita l’ensemble (ma a Baku potranno essere solo in sei: la più anziana non ci sarà e una delle sei sarà la direttrice artistica Olga Tuktaryeva, appena 43 anni), il progetto costruito a tavolino sta riscuotendo grande successo in rete, dove il loro video è cliccatissimo ed apprezzatissimo.

Un progetto costruito a tavolino, come nella peggior tradizione russa, se non fosse che almeno per una volta c’è dietro uno scopo benefico. Dietro ogni esibizione delle nonne (che hanno avuto già parecchio successo con gli altri singoli, fra i quali la cover in lingua udmurta di “Hotel California”) e la vendita dei loro dischi c’è infatti una raccolta fondi per la costruzione di una chiesa nel loro villaggio di Buranovo, appena 600 anime.

Andranno lontano, si diceva. Sul podio o nei cinque, a meno di sorprese. Purtroppo.  Con buona pace di quelli come noi che si battono perchè l’Eurovision Song Contest continui a rifiutare ogni rinnovata deriva trash dopo essere riuscita quasi a cancellarla nelle ultime due edizioni. La versione discografica del brano è falsa come una moneta da tre euro.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Should’ve know better” di Soluna Samay

  • Artista: Soluna Samay
  • Canzone: “Should’ve known better” (Remee-Isam B- Chief 1)
  • Esibizione: Prima Semifinale (13)

RADIO SONG DA UNA CITTADINA DEL MONDO

“Should’ ve know better”, con cui Soluna Samay ha vinto il Dansk Melodi Gran Prix, è una delle canzoni più radiofoniche e genuinamente pop in concorso e porta la firma di Isam B, vincitore di più grammy con gli Outlandish, gruppo hip hop multietnico con base in Danimarca e Remée, a sua volta premiato con l’Ivor Novello Award qualche anno fa.

Ne esce un brano orecchiabile ma che pecca in originalità e rispecchia altre cose già sentite, a cominciare dal titolo, uguale ad un successo di Jim Diamond del 1984. Quanto a Soluna Samay, è una cittadina del mondo. Nata in Guatemala da madre svizzera e padre tedesco, vive in Danimarca da quando aveva 10 anni.

E da sempre respira musica, visto che il padre è un artista di strada. La vittoria al concorso di selezione danese, arrivata poco dopo l’uscita del suo primo lavoro discografico, le ha spalancato le porte di un contratto con la Emi, che adesso ne cura la partecipazione a Baku. La Danimarca ha sempre fatto bene: la qualificazione non pare in discussione. Il piazzamento in finale, però se lo dovrà sudare.

Eurovision 2012/Le canzoni: “La La Love you” di Ivi Adamou (Cipro)

  • Artista: Ivi Adamou
  • Canzone: La La Love you (Alex Papacostantinou, Bjron Djupstrom, Alexandra Zakka, Viktor Svensson)
  • Esibizione: Prima semifinale (12)

RITMO ELLENICO IN SALSA SVEDESE

La tv di Cipro ha designato internamente la giovanissima Ivi Adamou, appena 19 anni, reduce dall’edizione greca di X Factor. La bella cipriota è uno dei nomi emergenti del panorama ellenico, visto che dal momento in cui è uscita dal programma, ha cominiciato una ottima produzione solista e diverse collaborazioni di spessore con artisti molto noti in patria come Melisses e Stavento.

Uno show ha permesso al pubblico di scegliere fra tre canzoni ed ha vinto questo pezzo uptempo “La La love” scritto da autori svedesi(fra cui l’autore di “Always”, terza in quota Azerbiagian nel 2009) , che però ha dentro tutto il sound tipico della terra greca. E’ nella stessa semifinale dei cugini, potrebbe senz’altro giovaresene.

Eurovision 2012/Le canzoni: “The social network song” di Valentina Monetta (San Marino)

  • Artista: Valentina Monetta
  • Canzone: The social netowrk song (Oh Oh Uh Oh Oh) (Ralph Siegel- Timotny Touchton- Josè Santana Rodriguez)
  • Esibizione: Prima semifinale (11)

POLEMICHE TITANICHE

La strategia mediatica di San Marino ha funzionato. Mistero sul nome della cantante , svelato solo all’ultimo, così come anche la tematica della canzone e la prestigiosa firma di Ralph Siegel,20 brani eurovisivi in concorso. Tuttavia, la canzone dedicata ai sociaetowrk ed in particolare a facebook ha suscitato più di qualche mugugn fra i fans e i commenti in rete non sono stati dei migliori.

Originariamente intitolata “Facebook Uh Oh Oh”, il team autoriale è stato costretto, dopo l’annuncio, a cambiare il testo perchè il regolamento della rassegna vieta la citazione di marchi commerciali. Il nuovo teto è stato accettato e la canzone è stata riproposta.

Le perplessità del grande pubblico sembrano essere rimaste: un brano dichiaratamente  adolescenziale cantato da una artista di 37 anni, seppure su un testo ironico. San Marino continua comunque a giocarsi le sue carte con una comunicazione costante sui social network. Basteranno questa operazione simpatia e l’appoggio dell’Italia (è nella semifinale col voto tricolore) per centrare una storic qualificazione?