Eurovision 2012/Le canzoni: “Lautar” di Pasha Parfeny (Moldavia)

 

  • Artista: Pasha Parfeny
  • Canzone: Lautar (Pasha Parfeny-Alex Brashoveanu)
  • Esibizione: Prima Semifinale (17)

ALLEGRIA IN SALSA FOLK

 Al quarto tentativo, il terzo da solista, il cantautore moldavo centra la qualificazione per la rassegna continentale. E’ il coronamento di una carriera cominciata come componente dei Sun Stroke Project, già visti nel 2010 all’Eurovision con Olia Tira (ma a quel tempo lui era già in fase di uscita). Adesso cerca un piazzamento dignitoso per il suo paese, che manca dal 2005.

 Attivo dal 2003, sia come solista che nel gruppo, di doppio passaporto rumeno e moldavo, ha studiato canto jazz. Dopo diversi successi nei concorsi internazionali, ha cominciato a far uscire le sue prime produzioni discografiche. Contemporaneamente prende parte ad un altro concorso internazionale, il Cerbul de Aur, a Brasov. E’ in attesa del primo album. Il titolo della canzone (che vuol dire “violinista tradizionale”) è in rumeno, ma la canzone, un trionfo di fiati e ritmi balcanici, è tutta in inglese. Un pezzo che mette tanta allegria e che l’ottimo sorteggio, insieme alla presenza dei cugini rumeni, dovrebbe spingere in finale senza grossi rischi.

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Italia’s got Talent 2, battuti i musicisti: vince il pittore “a tempo” Fabrizio Vendramin. Il tormentone degli Angels Prut spopola davvero in Moldavia!

La finale di Italia’s Got Talent 2 incorona un’arte diversa dal solito. Vince il pittore “a tempo di msuica” Fabrizio Vendramin, che ora con i 100mila euro vinti aprirà una scuola per giovani amanti della pittura. Sul podio, a testimonianza del grade amore degli italiani per il circo, gli acrobati Fratelli Pellegrini e il fachiro Simone Calati. I musicisti erano sei su dodici ma nessuno di questi è andato sul podio. Elena Disarò e i finto-moldavi di Parma Angels Prut, con la loro musica demenziale sono finiti nel lotto dei sei più votati dove non è finita – e francamente sembra incredibile – la Piccola Orchestra Malarazza. I musicisti folk siciliani che suonano brani di loro produzione, sono rimasti lontano dalla vittoria.

I finalisti per il settore musicare erano: Anna Maria Bianchi detta Ofelia, gli Angels Prut, Piccola Orchestra Malarazza, Elena Disarò, i violinisti della famiglia Gibboni e Daniele Piccini, in arte Lala Mc Callan che canta da soprano e con voce maschile en travesti.  A completare il lotto c’erano oltre ai tre sul podio , i ballerini hip hop Mnai’s, gli  le ABC che cantavano col linguaggio dei segni e l’equilibrista Nicola Bruni.

La speranza è che qualcuno si sia accorto di questa band siciliana, bravissima e dia loro la possibiltà di incidere un disco: (nel video trovate una delle canzoni eseguite al talent show, “La marcia della mela marcia”, ma in un contesto diverso). Sorprende, ma forse non tanto vista la tendenza al trash della nostra tv,  come i sei cabarettisti-cantanti di Parma lanciati da Radio Deejay e dal programma “Pop App” del Trio Medusa siano entrati nel lotto dei sei meglio piazzati.  Di sicuro, e questo è un dato di fatto, avranno successo. E per questo motivo, anche se non rispondono ai nostri gusti, è innegabile che siano loro i vincitori morali di questa seconda edizione del talent show di Canale 5.

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Eurovision Song Contest 2011- I protagonisti/15: Zdob si Zdub (Moldavia)

Prima di entrare nel dettaglio delle due partecipazioni che ci riguardano (Italia e San Marino), il quadro dei partecipanti all’Eurovision Song Contest 2011, in programma dal 10 al 14 maggio prossimi a Dusseldorf, si conclude con l’ultimo “straniero” ovvero gli Zdob si Zdub, in rappresentanza della Moldavia.

Da anni sulla scena nazionale e rumena con successo (ma hanno una solida fama anche in Germania e Ungheria ed hanno fatto apparizioni anche nel Regno Unito ed in Italia, gli Zdob si Zdub hanno vinto le selezioni e  sono alla loro seconda partecipazione in concorso: nel 2005 furono i primi a rappresentare il loro paese con “Boonika Bate doba” (la nonna suona la grancassa). Il loro sesto posto è tuttora il migliori risultato ottenuto dal paese ex sovietico nella manifestazione. Ingiustissimo, nel 2006 il 20. di “Loca” di Arsenium, Natalia Gordienko e Connect R. Fece ancora peggio nel 2008 il pezzo da brividi di Geta BurlacuA century of love”, che non passò le semifinali, penalizzata da un arrangiamento diverso da quello con cui vinse le selezioni.

Esplode il fenomeno Alexandra Stan (e noi ve lo avevamo anticipato…)

Anche stavolta siamo arrivati primi. Ne avevamo parlato in tempi non sospetti, quando era prima solo in patria. Adesso Alexandra Stan è diventata un fenomeno assoluto. La studentessa di management rumena in testa in mezza Europa con il suo singolo “Mr. Saxobeat”, Da noi ha appena toccato la vetta su I Tunes ed è al secondo posto nelle classifiche ufficiali Fimi.  Ma altrove non è diverso.

Ha appena cominciato la scalata alle charts in inglesi, ma il brano è già nella top 10 in Francia (6.posto), Spagna (4.),  Belgio(2. in Vallonia e 5, nelle Fiandre), Slovacchia (4.), Russia (3.) Grecia (6.posto), Svezia (7. su I Tunes), Ungheria, Olanda e Repubblica Ceca (8., in Olanda anche 5. su  I Tunes) ed ha toccato la vetta in Georgia.  Ed è in classifica anche in Svizzera e negli Stati Uniti (top 20).

L’Italia mostra di gradire le sonorità che vengono dalla Romania e dalla Moldavia. Catalin Josan, di cui avevamo parlato, è stato recentemente ospite ai TRL Awards (qui la sua esibizione) e che il 30 sarà a Top of The Pops e un altro brano rumeno nei mesi scorsi aveva raggiunto i vertici da noi: si tratta di Sun is Up di Inna, fresca vincitrice degli European Dance Awards: da noi ha raggiunto il 2.posto.

Nel 2009, la Romania sfornò un pezzo dance interessantissimo ovvero “Stereo love” di Edward Maya e Vika Jigulina, che oltre a conquistare l’Europa (un disco di platino, un disco d’oro, primo posto in 10 paesi, secondo posto in 6) ha toccato il quarto posto da noi. E nel 2004 ebbero buon successo la cover che Haiducii fece di Dragostea din Tei  (primo posto da noi, in Svezia e in Austria, secondo in Belgio, Germania e Svizzera: fu anche ospite a Sanremo 2004) e la versione originale degli O-Zone (primo posto nella charts Europea, 17 da noi, 13 primi posti, 1 disco di diamante, 5 di platino e 3 d’oro, ne esistono cover in almeno 1o lingue).

Nelle nostre discoteche si suona invece molto “Disco Romancing” di Elena Gheorghe, che però non è entrata nelle classifiche pop nazionali (ma all’estero è andata benissimo: primo posto in Ungheria,  nella natia Romania e nell’airplay dance spagnolo , entrando nella top 100 europea di Billboard e nelle charts degli Usa). Come anche sono molto suonati gli Akcent, un altro pogetto dance pop.

“I don’t wanna miss you” di Catalin Josan, il nuovo fenomeno del pop d’autore arriva dalla Moldavia

Catalin Josan. Segnatevi il nome di questo ragazzo perchè presto ne risentiremo parlare a grossi livelli. Ha 24 anni ed è nato a Chisinau, in Moldavia e in patria ed in Romania è già una stara assoluta. “I don’t wanna miss you” è il suo nuovo singolo e sarà molto probabilmente uno dei pezzi più suonati nelle radio d’Europa questa estate. Accompagna il secondo album, che uscirà anche in Italia. Qui c’è il video ufficiale, che non ci fanno importare.

Lanciato nel 2006 da Megastar, la versione rumena di Pop Idol, da dove è uscito vincitore, ha preso parte a tre edizioni delle selezioni rumene per l’Eurovision Song Contest (qui c’è “Round Around” presentata nel 2010) . Ma il vero successo l’ha avuto firmando la colonna sonora della versione rumena di High School Musical. E ora questo cantautore di ottimo spessore si prepara allo sbarco in Europa, con questa canzone pop molto d’impatto che mette in risalto una voce particolarissima

“Diversidad experience”: quando il rap unisce l’Europa

Venti rapper di 14 paesi europei: Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera e Svezia. Nove lingue, una sola compilation, nel segno dell’unità dei popoli e delle lingue. E’ il concetto che sta dietro a “Diversidad experience“.

Si tratta di un progetto musicale internazionale promosso dall’Emo (European Music Office) con il sostegno della Commissione Europea e che esce in questi giorni anche in Italia. Sopra trovate il singolo di lancio omonimo, cui partecipa per l’Italia anche il napoletano Luchè dei Co’Sang.

Disco e canzoni plurilingue, che ci piacciono molto perchè questo è lo spirito del nostro blog. Mc Melodee  dei La Melodia (Olanda) GMBis Gery Mendes (Olanda), Frenkie (Bosnia), Curse (Germania), Mariama (Germania), Orelsan (Francia), Remi (Croazia) e Shot degli Elemental (Croazia) Rival (Belgio), Pitcho (Belgio), Valete (Portogallo), Marcus Price dei Fattaru (Svezia), Nach (Spagna), Luchè dei CoSang (Italia) sono quelli che cantano il singolo qui sopra.

Ma nel disco,una comipilation di musica rap in vendita in tutti i negozi di dischi d’Europa, cantano anche Deph Joe (Austria), C.H.I (Lussemuburgo), Stress (Svizzera), Cut Killer (Francia) e Eversor (Grecia). Qui trovate un video di presentazione di tutti gli artisti.

“In my bedroom”, dalla Moldavia ecco Anna Lesko

Ancora dance di ottimo livello dai paesi dell’Est. Lei ha 31 anni e si chiama Anna Lesko, nata in Moldavia ma di origini ucraine. E’ una delle artiste più affermate nel suo genere in Romania e nell’est in generale, nella ex Unione Sovietica ed in Nuova Zelanda, dove ha ottimo seguito. Il suo ultimo lavoro si chiama “Jocul seductiei” (gioco di seduzione) e sta andando benissimo.

Il singolo di lancio si chiama “In my bedroom” e ve lo proponiamo sopra. Ottimo sound, molto cantabile, come sempre. E come al  solito quando ci sono di mezzo questi paesi, c’è un connubio stretto fra immagine e canzone. E lei non si sottrae. Comunque un bel prodotto per gli amanti di questo genere di musica. Torneremo ancora a parlare di queste zone.

Eurofestival 2010: Paula Seling per la Romania, Filipa Azevedo per il Portogallo, Femminem per la Croazia, Sun Stroke Project & Olia Tira per la Moldavia. Il pezzo dell’Ucraina

Eurofestival 2010, si va completando il quadro dei partecipanti. E dopo la Turchia, cala l’asso anche la Romania, la cui selezione – 16 canzoni in finale, tutte in inglese – è stata stravinta da Paula Seling & Ovi con il brano “Playing with fire“. Paula Seling è una stella della musica rumena: dj, autrice e produttrice e  anche giornalista, ha vinto numerosi prmi in giro pe ril mondo e tre riconoscimenti agli MTV Music Awards, oltre ad aver duettato con Al Bano, Chick Corea, Beyoncè, Micheal Bolton e Joan Baez. Quest’anno il suo brano “Tu non vuoi” ne ha segnato il debutto in italiano: era uno dei 988 in corsa per “Sanremo Nuova Generazione

Epilogo del Festival da Cancao tra i fischi del pubblico in Portogallo. Ad Oslo ci andrà infatti la ballata “Ha dias assim” di Filipa Azevedo, che ha vinto la lunghissima ultima serata finale (nemmeno Sanremo…). Ma la Azevedo ha vinto praticamente soltanto grazie al voto delle 20 giurie tecniche sparse per il paese. perchè il pubblico ha invece premiato la diciannovenne procace Catarina Pereira e “Canta por mim“, di cui riparleremo e che alla fine è arrivata seconda per un punto.

In Croazia gioia  invece per  un gruppo panslavo, composto da due bosniache ed una croata. Si chiamano “Femminem” ed hanno già rappresentato la Bosnia nel 2005. Hanno vinto la Dora, il concorso di selezione croato con “Lako je sve“. Si prospetta una esibizione nella quale la lunghezza dei vestiti è direttamente proporzionale alla voce. Entrambe sono poche. Grande battuta, a questa selezione Franka Batelic, 18 anni, nuova stella del pop croato.

Moldavia a tutto ritmo. Esattamente come la Romania, si conferma uno dei paesi musicalmente più interessanti. Concorso locale vinto da “Run away” cantato dai Sun Strike Project e dalla giovanissima Olia Tira, nata a Potsdam, in Germania, da genitori russi (ottimo per prendere voti qua e là). Il pezzo è interessante, ballabile, mette molta energia.

Infine, ecco il brano dell’ Ucraina, che senza concorso di selezione, aveva spedito a rappresentarla Vasyl Lazarovich. Sapevamo che sarebbe stata una ballata, è il più classico pezzo d’amore. Si chiama “I love you” ed è cantato in inglese ed in ucraino. Però, che voce cavernosa. In alto, nella home page, cliccando su Eurofestival 2010, trovate l’elenco aggiornato delle canzoni.

Ricordate “Dragostea Din Tei”? Eccovi l’ennesima cover (più altre tre versioni straordinarie)

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Per la serie a volte ritornano, eccovi uno dei brani che maggiormente ci hanno fracassato i timpani in questo decennio, la quasi mitica “Dragostea din tei”. Uno dei pochissimi brani che ha avuto un successo mondiale pur essendo cantato nella non esattamente diffusissima lingua rumena.

“L’amore sotto i tigli” (siignificato letterale, ma amici rumeni ci dicono che dovrebbe intedersi come “l’amore non corrisposto”) arrivò da noi già come cover, nel 2004, nella versione che ne fece la modella rumena Paula Mitrache, in arte Haiducii, che trovate qui.

In realtà il brano era stato inciso l’anno prima dagli O-Zone, band moldava oggi disciolta (il leader è quello che oggi conosciamo come Crazy Loop, vale a dire Dan Balan, mentre Arsenium l’abbiamo visto all’Eurofestival 2006 e Radu Sirbu fa anche lui il solista).  Qui c’è la loro versione, che da noi arrivo DOPO la cover (record mondiale!).

Adesso arriva “When you leave (numa numa)“, versione inglese del brano, cantata dalla ennesima bellona desnuda e svociata, vale a dire la modella rumena (un altra!) Alina Puscau, con il dj svedese Basshunter. Ma attenzione, perchè siccome del brano originale esistono quintali di remix, è bene che sappiate che in realtà anche questa inglese è una cover della cover perchè erano stati gli stessi O-Zone ad incidere la versione “maschile” (anche nel testo) di “When you leave” , che trovate qui.

Detto che noi continuiamo a preferire le versioni degli O-Zone (almeno loro sanno cantare), vi facciamo un regalo: qui trovate la versione rock del brano, incisa dallo stesso Dan Balan col titolo “Sugar tunes (numa numa)”: stessa musica, diverso arrangiamento, diverso testo inglese. E se non vi basta, sappiate che il brano è arrivato anche in Vietnam: qui c’è la versione nell’idioma locale di tale Vu Ha (se scorrete a fianco del video trovate anche tutte quelle asiatiche).

Ma soprattutto, vi invitiamo a sentire questa versione: non sappiamo se sia mai stata incisa ma questo live alla tv polacca è straordinario. Quelli che sentite sono Renata Drozd (soprano), Ryszard Cieśla(baritono),Robert Cieśla(baritono),Łukasz Rynkowski(baritono), quattro cantanti lirici polacchi accompagnati al piano da Waldermar Malicki: una bellezza, davvero.

Eurofestival 2009, le canzoni in anteprima: “I don’t wanna leave” di Lidia Kopania (Polonia), “It’s true” di Johanna Gudrun Jonsdottir (Islanda) e “Hora din Moldova” di Nelly Ciobanu (Moldavia)

Altro fine settimana all’insegna dei galà finali per i paesi che partecipano all’Eurofestival (fra questi, vale ricordarlo, non c’è l’Italia, perché la Rai si è autoesclusa dal 1998). Anzitutto, la Polonia, che l’anno scorso ha fallito l’obiettivo arrivando in finale ma chiudendo in coda: a Mosca salirà Lidia Kopania con il brano “I don’t wanna leave“. Bella vittoria in un paese che solitamente ospita finalisti da tutta Europa, canzone molto dolce e delicata, ma in un festival che si sta spostando molto su suoni più ritmati, potrebbe fare la fine di Isis Gee, anche perché non è un brano non convenzionale che non entra subito nelle orecchie.

L’Islanda ha invece scelto Johanna Gudrun Jonsdottir con la canzone “It’s true”, che dunque succede agli Euroband, il duo dance che l’anno scorso riscosse buon successo fra il pubblico dell’arena di Belgrado, un po’ meno fra quello a casa. Da notare che ha vinto nuovamente una canzone in inglese, mentre al secondo posto è arrivato un brano nella lingua locale. Suoni completamente diversi per la canzone di quest’anno: bella voce, ottima presenza scenica e una spolverata di violini. Un classico brano pop per una canzone d’amore che scivola via lieve. Potrebbe anche piacere.

La Moldavia ha scelto Nelly Ciobanu, con una canzone etnica dal sapore  patriottico dal titolo “Hora Din Moldova“. Grandi trombe, vocalizzi gorgheggi, un’allegria assolutamente trascinante. Siamo su suoni rumeni, ma del resto l’affinità linguistica e culturale fra i due paesi è nota. L’anno scorso il jazz di Geta Burlacu andò fuori subito ma ci vece venire la pelle d’oca dalla bellezza. Anche quest’anno l’eliminazione al primo turno è praticamente certa, ma sicuramente balleremo tantissimo quando si esibirà