“Lightning” e “Scared of heights”, riecco Morten Harket (degli A-Ha)

Due anni fa aveva salutato i fans degli A-Ha con l’ultimo tour seguito a “Foot of the mountain”, l’album che trascinato dal singolo omonimo aveva concluso l’avventura di una delle band più longeve e premiate d’Europa, adesso Morten Harket, che del gruppo era frontman, torna con un nuovo lavoro da solista.

“Out of my hands” è il quinto progetto personale, che ha già debuttato al secondo posto delle charts norvegesi e pare destinato a ripercorrere il solco dei viaggi precedenti, anche grazie a due singoli  – “Lightning”  e “Scared of  heights“, molto dal sound anni 90, che stanno avendo ottimi riscontri anche fuori dal Nord Europa e dalla Norvegia.

Morten Harket, che in carriera ha anche recitato in tre film e presentato l’edizione del 1996 dell‘Eurovision Song Contest andata in scena alla Spektrum Arena di Oslo, partirà per un tour in Brasile, Usa ed Europa. In carriera, con gli A-Ha ha venduto dal 1982 al 2010 36 milioni di copie degli album e 15 milioni di singoli nel mondo

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“Start, restart, undo”, dalla Spagna la leggerezza di Anni B Sweet

Sempre più artisti trovano nella rete il punto di lancio della carriera. In Spagna è già successo a Russian Red, ma sicuramente Anni B Sweet è destinata a fare ancora meglio. Ana Lopez, 22 anni, da Malaga, scrive e canta in inglese melodie dolcissime e in breve tempo ha conquistato il suo paese, tanto che adesso si appresta ad andare in tour. Dopo che il suo lavoro è appena uscito in repackaging con tre nuovi inediti e una versione molto particolare di “Take on me” degli A-Ha.

Perchè abbia avuto un successo così fulminante lo si può capire ascoltando “La La La”, singolo che trovate in alto.  Musiche semplici, orecchiabili, arrangiamenti minimali, testi altrettanto “alla mano”.  Impossibile non canticchiare i suoi pezzi, impossibile non battere il tempo col piede. “Sarcastic Hello” e “Motorways” non sono da meno del pezzo precedente. E anche la sua versione di “Take on me” è davvero eccezionale, tanto da essere stata già catturata per lo spot di una nota catena di fast food. Brava davvero.

“Once more”, dopo 20 anni esce oggi il nuovo album degli Spandau Ballet

Eccoli qua. Per quelli come noi che hanno passato i trenta, sono stati a lungo una delle tre icone degli anni ’80, insieme ai Duran Duran ed agli A-ha: parliamo dei mitici Spandau Ballet, che sulla scia del loro leader Tony Hadley, un tantino imbolsito ma per niente arrugginito musicalmente, si sono rimessi insieme dopo venti anni dall’ultimo lavoro “Heart Like a Sky“. Ritorno annunciato qualche tempo fa a bordo di una vecchia nave da guerra nordirlandese ormeggiata sul Tamigi. Ne avevamo parlato anche noi.

E’appena uscito “Once More“, il nuovo singolo – mai titolo fu più azzeccato – che trovate sopra e che anticipa l’album omonimo in uscita proprio oggi e che contiene i loro maggior successi riarrangiati più due inediti, fra i quali appunto questo. Il singolo è ascoltabile anche sul sito ufficiale. Niente album completo di canzoni nuove dunque – come invece avevano fatto i rivali Duran Duran – ma soltanto una sorta di best of rinfrescato. Sarà una vera rentrée oppure soltanto un modo per tirar su altri due soldi (Once more, appunto?). Vedremo. Per adesso ci accontentiamo del brano, che è eccezionale.

“Foot of the mountain”, il grande ritorno degli A-Ha

Questo post è dedicato a quelli come noi che hanno passato i trent’anni. A quella generazione che a suo modo aveva dei miti musicali ben definiti.  Gli A-ha fanno parte di questa categoria. Il gruppo norvegese ha segnato indubbiamente gli anni ’80 della musica europea, forse non quanto Spandau Ballet o Duran Duran, ma sicuramente in modo consistente. E ancora oggi la loro “Take on me” del 1985 è uno di brani più ricordati. Come anche sono rimasti nella memoria collettiva le altrettanto bellissime “The sun always shining on tv” (1985)  “I’ve been losing you” (1986), e “The living daylights” (1987).

Riunitisi di nuovo nel 200o dopo cinque album e qualche anno di lavoro solista, ora tornano in ballo con “Foot of the mountain” e il piacere è quello di sentire che il sound è sempre bello come quello di un tempo. Sopra c’è la track title ma tutto il lavoro ha sonorità eccezionali. Ascoltate per esempio “Mother nature goes to heaven“. Dieci tracce, aperte dal clima più anni ’80 di “The Bandstand“.

Synth pop, come una volta, dopo essere passati anche per la fase rock , ma eseguito con grande maturità artistica, cui la voce di Morten Harket dona sicuramente qualcosa in più. Di seguito “Riding on a crest” e “Shadowside“, presentati in anteprima in due concerti a Londra ed Oslo, “What there is”, dove riecheggia ancora il suono tipico dei loro anni d’oro, “Real meaning“, “Nothing is keeping you here“, fino ai due brani di chiusura, “Sunny mistery” e “Start the simulator“.

Ai più attenti non saranno sfuggite assonanze con i Coldplay, o meglio con la prima produzione della band inglese, che del resto a quei tempi disse proprio di ispirarsi a loro. In giro per l’Europa, il lavoro è già ai vertici delle classifiche: evidentemente i 75 milioni di dischi venduti  nel mondo in  25 anni di carriera hanno lasciato un traccia inedelebile. Da noi l’album uscirà il 17 luglio, ma nonostante la qualità ci sarà da lottare per farsi largo in mezzo  a tanti mediocri prodotti americani. Ed è un peccato.