Ancora storie e curiosità che arrivano direttamente dai partecipanti alla prima semifinale dell’Eurovision Song Contest, che scatta stasera alle 21 da Dusseldorf
ANNA ROSSINELLI, LE SCARPE PER UNA SERA
“In love for a while” è la canzone della svizzera Anna Rossinelli, 23 anni, di Basilea. Un tormentone di quelli forti che rischia di restare schiacciato in una semifinale difficilissima. La bella elvetica avrà il compito di riportare la Svizzera in finale cinque anni dopo l’ultima volta, quella del 2006, quando toccò ai Six 4 One. E per l’occasione…indosserà le scarpe. Si, perchè lei è solita esibirsi come Sandie Shaw a piedi nudi “per sentire dentro la musica”. Ma non sarà così stavolta.
Ad accompagnarla sul palco ci saranno i suoi due compagni nel gruppo Anne Claire, della quale è voce solista. Non ci sarà il debutto discografico in solitario per la Rossinelli, che chiusa la parentesi del contest, tornerà ad esibirsi sotto il nome del suo gruppo, che inciderà la canzone nell’album che uscirà il prossimo inverno. Come si evince dal cognome, Anna Rossinelli ha origini italiane: il nonno era del nostro paese, ma lei non parla una parola di italiano…
KATI WOLF PER ALCUNI MERITEREBBE….UNO SHAMPOO
Il caso dell’anno l’hanno acceso alcune delegazioni dei paesi in concorso nella prima semifinale. Come si vede all’inizio del video qui sopra, la canzone ed il video di Kati Wolf (Ungheria), hanno lo stesso sponsor dell’intera manifestazione, una popolare marca di prodotti per capelli tedesca, in questo caso nella sua filiale ungherese. E qualcuno ha subito l’allarme per il rischio di possibili favoritismi per il passaggio del turno. Il marchio, che non compare nel video caricato sul portale della manifestazione, compare però nel promo cd distribuito dalla delegazione ungherese…
RUSSIA AMERICAN STYLE E MADE IN MAROCCO
La proposta russa, “Get you” è cantata dal rampante Alexeij Vorobyov, che fino a poco tempo fa non aveva ancora deciso se farsi chiamare con il suo nome di battesimo o con la sua traduzione inglese Alex Sparrow e ora ha deciso per il suo nome vero. I russi, noti per spendere in questa rassegna molto più del necessario (nel 2008, quando organizzarono, spesero 42 milioni quando era possibile organizzare degnamente con 18) non si sono smentiti ed hanno buttato tutti i loro soldi su Nadir Khayat, cui hanno fatto scrivere la canzone.
Nadir Khayat, nato in Marocco e trapiantato in Svezia, è noto come RedOne ed ha firmato la gran parte dei pezzi della nuova discografia americana, su tutti quelli di Lady Gaga (è sua l’utima “Judas”, per esempio, ma anche “Alejandro” e “Bad Romance”) , Nicole Scherzinger, ma anche Akon, Shakira e anche dello spagnolo Enrique Iglesias, degli inglesi Mika e Alexandra Burke e della canadese Mylene Farmer. Ha vinto due Grammy. Ai poveri russi ha però rifilato un simpatico fondo di cassetto, visto che il pezzo non è proprio niente di straordinario. Quanto basta, comunque, per un tranquillo accesso in finale.
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