Un altro italiano trionfa all’estero: Antonino vince il “Cerbul de Aur”, il Sanremo di Romania

Cantanti italiani superstar all’estero: Antonino Spadaccino, già protagonista  e vincitore nel 2005 ad Amici, ha vinto il “Cerbul de Aur 2009” a Brasov, concorso internazionale di musica leggera, di fatto il “Sanremo” di Romania. (in alto, la sua esibizione). E’il secondo artista di lingua italiana ad imporsi dopo Linda, la cantante fermana di mamma rumena che si vinse nel 2005.

Ma soprattutto, è il secondo artista italiano che vince nel 2009 una manifestazione all’estero.Prima era toccato – e lo avevamo documentato su questo blog – a Pilar, che ha vinto il Festival di Budva, la cosiddetta Pijesma Mediteranea.

Al “Cerbul de Aur” hanno partecipato artisti provenienti da 21 paesi, tra cui Romania, Italia, Armenia, Australia, Azerbaigian, Belgio, Bulgaria, Cina, Estonia, Finlandia, Israele, Macedonia, Malta, Gran Bretagna, Messico, Moldova, Norvegia, Russia, Turchia e Ucraina . Oltre a Spadaccino, per l’italia c’era il toscano Massimo Bertacci, già visto nel 2008 alle selezioni sammarinesi per l’Eurofestival e quest’anno a Castrocaro (qui l’esibizione di Bertacci). Con i colori della Lettonia, c’era poi in gara anche il nostro  Roberto Meloni.

Come da regolamento, gli artisti devono portre un loro pezzo ed un motivo originariamente rumeno: Spadaccino ha prsentatato la sua “Un ultimo brivido” e una cover di: “Settembre, lunedi…” di Horia Brenciu, il cui testo in inglese è stato scritto da Antonino e da Gian De Martini. I nostri vanno forte all’estero: e l’Italia, nel 2010, sarà di nuovo fuori dall‘Eurofestival, probabilmente uno dei soli tre paesi del Continente…

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Marco Carta….straccia

E’uscito “Ti rinconterò”, l’album di Marco Carta. Non me ne vogliano le fans, ma il giudizio non può essere positivo. Non tanto per l’artista. Sbaglia chi dice che stona. Marco Canta benissimo e ci mancherebbe. Quel grande calderone che tutto è meno che una scuola che forma talenti, di nome “Amici“, oltre a scegliere gli scolari con criteri di rigorosa telegenia (fateci caso: non ce n’è uno brutto), lavora molto sulla tecnica vocale.

Perchè partendo da giovani che non hanno nessun esperienza precedente con la musica, non si può che spingere il gas su quello e basta. Il risultato è che escono una serie di album tutti uguali (prima di lui anche Federico Angelucci, Antonino e Dennis Fantina), con canzoni piatte, senza anima. Dove spiccano le doti vocali ma manca completamente l’originalità.

Così se le tante cover non si discostano poi tanto dalle esibizioni live, gli inediti entrano ed escono dalle orecchie in tre minuti e mezzo. In particolare l’album di Marco Carta sembra un prodotto fatto in fretta e furia, per tamponare il successo di X-Factor (dove c’e invece gente con una carriera alle spalle ma rimasta senza casa discografica). Canzoni che forse non erano nemmeno scritte appositamente per lui (cioè magari adattabili ad un suo stile, come succede invece per i ragazzi di X factor), ma per chiunque avesse vinto. E quindi giocoforza tutte standard.

Un programma, Amici, peggiorato di anno in anno, che solo da un paio d’anni regala a chi vince la possibilità di fare un disco e che se nei primi anni ha sfornato qualche buona voce (Monica Hill, Valeria Monetti, Maria Pia Pizzolla) completamente ignorata dalle case discografiche adesso, potenza della televisione, sforna ogni anno cantanti peggiori che però hanno la possibilità almeno di fare un disco.

Di Marco Carta salviamo le interpretazioni, belle stilisticamente ma emozionanti come un pediluvio. Il ragazzo può soltanto migliorare. Purchè si renda conto di cosa gli stanno facendo cantare e purchè trovi un suo stile. Cosa che finora, non pare avere. Qui sotto, “Ti rinconterò”, che dà il titolo all’album.