Fabio Fazio aveva anticipato il regolamento del prossimo Festival di Sanremo su Sorrisi e Canzoni, adesso si mette in moto anche la macchina di Area Sanremo, il concorso che selezionerà due giovani per la manifestazione che come è noto si svolgerà dal 18 al 22 Febbraio prossimi. Confermato al timone Paolo Giordano, giornalista e prima firma de Il Giornale, che ha fatto diverse cose buone negli ultimi due anni (e dunque, perché cambiarlo?). Cambia invece la commissione che con lui selezionerà i brani.
Ne fanno parte Ron, un artista di assoluta eccellenza che ha calcato il palco dell’Ariston più volte, arrivando a vincere nel 1996 con “Vorrei incontrarti fra cent’anni” (in coppia con la non accreditata Tosca), il rocker Omar Pedrini e il “cantautorap” Dargen D’Amico. A loro si aggiungerà un quarto artista nel corso delle finali di dicembre. “Anche quest’anno Area Sanremo conferma di essere un crocevia decisivo per la musica senza barriere stilistiche e generazionali” afferma Giordano.
A loro spetterà l’arduo compito di scegliere gli otto migliori artisti tra i talenti che si iscriveranno entro il 30 settembre ad Area Sanremo 2013, l’unico concorso che porta i giovani al Festival di Sanremo. Questi otto appunto approderanno davanti alla commissione Rai per una audizione che porterà i vincitori sul palco dell’Ariston a giocarsi quella vittoria che l’anno scorso fu di Antonio Maggio (però non selezionato da Area Sanremo, da dove invece è uscito il vincitore morale Renzo Rubino, protagonista successivamente anche nelle charts e agli Wind Music Awards).
Al concorso, affidato dal Comune di Sanremo alla società alla Sanremo Promotion srl possono prendere parti i giovani dai 16 ai 36 anni: è l’unico concorso che garantisce posti per il Festival di Sanremo. Per iscriversi, basta scaricare il bando ufficiale da www.area-sanremo.it e inviare la domanda a Sanremo Promotion srl– Direzione Area Sanremo Villa Zirio – Corso Cavallotti, 51 18038 Sanremo (IM). Ai corsi, che si terranno nella Città dei Fiori dal 17 al 19 ottobre, seguiranno le fasi di selezionedavanti alla Commissione di Valutazione. Poi appunto l’audizione finale per gli otto vincitori.
L’Italia si sa, va a mode. Anche nella musica. Poco importa se non esportiamo un disco nemmeno sotto prezzo a parte pochi big ormai consolidati su cui le case discografiche investono. La nuova moda è quella del rap e dell’hip hop. Attenzione però, niente a che vedere con l’hip hop di qualità che c’è in Europa. In gran parte di tratta di prodotti di basso livello, soprattutto nei testi.
Da Fabri Fibra, suo fratello Nesli, Marracash, capostipiti padroni del genere (sul primo la nostra opinione è notoria, ma va indubbiamente citato se non altro come best selling), come Emis Killa, Club Dogo e i Gemelli Diversi a nomi completamente sconosciuti, lanciati dai talent show, come Moreno Donadoni, oppure spuntati dal nulla e finiti ai vertici della classifica. Quella Fimi, ufficiale, non quella di ITunes. Qualcuno merita anche, come Coez, il cui album “Non erano fiori” è trainato da “Siamo morti insieme“. Ma anche “Hangover” merita un ascolto. Incide per la Carosello, la stessa etichetta di Nesli.
Oppure come Clementino, lanciato un paio d’anni fa nel mainstream da una collaborazione con Fibra, per la cui etichetta, distribuita da Universal, incide: “O’ Vient” è uno dei pochi testi che parlano di qualcosa di serio. Napoli e i suoi problemi, in modo non banale. Oppure Mondo Marcio, uno che sta nel giro da tempo, si autoproduce le cose e parla di cose sensate. L’ultimo suo lavoro è “Cose dell’altro mondo“.
L’etichetta di Guè Pequeno dei Club Dogo, aveva lanciato Fedez, ma c’è voluto il passaggio alla Sony per proiettarlo direttamente dal niente in testa alla classifica. “Alfonso Signorini (Eroe Nazionale)”, tratto da “Sig. Brainwash, ovvero l’arte di accontentare”. E nei giorni scorsi si è manifestato all’improvviso dal niente, senza altri riscontri discografici Rocco Hunt col suo album “Poeta urbano”: “Pane e rap” è auroferenziale. Ovvero, il lato più noioso di questo genere. E il primo posto, ma su I Tunes, dal nulla ha toccato anche il romano Gemitaiz, qui in “Fuori di qua”, anche lui prodotto da Pequenò.
Nomi famosi, anzi, cognomi famosi. PicoRama, già Pico, di cognome fa Ruggeri ed è il figlio di Enrico. Fresco di questi giorni il suo debutto per una piccola etichetta, con l’album “Il secchio e il mare” trainato dal singolo “Cani bionici“, che vede la partecipazione di Dargen D’Amico, un altro piuttosto noto nel panorama rap. PicoRama è fra i pochi che si stagliano dalla media.
Poi ci sono quelli che cantano di quanto è bello il rap. Come Rise Beatbox in “Senti come suona”, primo esperimento di rap e beatbox insieme, senza musica ovviamente. Almeno qui c’è questa originalità. Nomi in giro da tempo ma saliti solo quest’anno, nell’estate dei rapper, in testa alle charts. Come Salmo, che è stato anche primo in classifica (anche lui quella Fimi) con l’album “Midnite”, altro prodotto di Guè Pequeno. “Russel Crowe” è il singolo di lancio, come tanti attacca la Chiesa, la religione con frasi fatte, senza motivazioni, quasi da vilipendio. Un altro gioco vincente, quello dello sparare nel mucchio. Non lo fanno tutti, ma quelli che lo fanno hanno più successo. O come Ensi, della stessa etichetta, già al quarto album: “Oro e argento”, vede la partecipazione di Samuel Umberto Romano dei Subsonica.
Senza dimenticare i giovanissimi, come Neks, quelli che hanno fatto canzoncine autoreferenziali sul mondo dell’hip hop ma hanno talmente azzeccato la melodia da farselo perdonare, come Entics e la sua “Click“, prodotto da Fabri Fibra, tormentone assoluto del 2012 o i Boombdabash, che portano avanti come il citato Clementino la difficile strada dell’hip hop impegnato in dialetto, mescolandolo però con l’inglese.
QUELLI DEI TALENT SHOW – E no, naturalmente non ci siamo dimenticati del fenomeno (immeritato) dell’anno, ovvero Moreno Donadoni, col suo album “Stecca“, pieno di citazioni di vecchi pezzi, roba scontata e pezzi banali. Il vincitore di Amici si giova di una certa orecchiabilità, ma solo di quella: “Che confusione” è la hit dell’anno (e non si capisce il perchè), “Sapore d’estate” vorrebbe fare la parodia delle canzoni estiva, ma è solo la parodia di una canzone.
Quasi scontato dire che Moreno è la risposta Mediaset al fenomeno lanciato da X Factor, quello Ics che si è dimostrato assai molto più poliedrico, ma che con molta meno promozione, ha visto sfumare molto presto il successo iniziale del suo inedito “Autostima di prima mattina” o de I Moderni l’anno prima. Perchè poi l’altra moda è questa, giocare a rincorrersi, a prescindere dalla qualità.
HIP HOP AL FEMMINILE – Forse perchè sono di meno, le rapper donne si fanno valere. Baby K, prodotta da Tiziano Ferro, non è esattamente un nome nuovissimo, ma almeno porta una ventata di freschezza. “Non cambierò mai” ma anche “Killer“, cantato insieme col suo mentore, sono buone cose. E Sanremosocial di due anni mostrò il cuore di mamma di Missa, che si presentò alle finali incinta di 8 mesi, rischiò di non finire la canzone e suscitò grande tenerezza. “A te che verrai” era una ninna nanna hip hop, dedicata al figlio in grembo, ora nato. Missa (ex Miss Simpatia), per chi non se la ricorda, era l’ex fidanzata di Fibra e dopo la fine della relazione si sfogò con questo brano fuori dai denti.
IRONIA – E infine, lasciati per ultimo perchè ne abbiamo parlato spesso, l’ironia a fiumi di personaggi come Flaminio Maphia, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi o di Piotta, cresciuto molto dai tempi di Supercafone, ma che rappresenta sempre un punto di riferimento per chi fa hip hop parlando di temi sociali senza disdegnare l’ironia. Come nel caso di “Piotta è morto“, dove si prende in giro, ma non troppo. E non lo fa solo con sè stesso.
RAPPER DA SAN MARINO – Anche la piccola Repubblica di San Marino non è da meno. Recentemente è salito agli onori delle cronache Irol, alias Lorenzo Salvatori, 20 anni. Pure lui come al solito autoreferenziale, qui canta delle “Cose più importanti” e passato dalla grande vetrina di Geometrie Sonore, dove quest’anno è stato ospite un altro rapper del Titano, il 17enne Paco Zafferani, in arte Take One.
Una bella iniziativa di MTV arriva all’atto conclusivo: è MTV New Generation, il concorso web che vuole premiare il miglior artista emergente italiano (che sia indiependente o meno, abbia un contratto discografico oppure no). Ma soprattutto, un concorso che ha dato la possibilità a tanti nuovi artisti di farsi conoscere attraverso gli schermi della branca italiana della maggior tv musicale e attraverso il web.
Gli otto artisti giudicati migliori dai navigatori sono giunti all’ultimo atto. Le loro esibizioni saranno infatti saranno infatti gli opening act dei concerti nelle prime due serate degli MTV Days di Torino, stasera e domani, condividendo il palco con i più grandi artisti del panorama musicale italiano ed internazionale. Una giuria di qualità, in rappresentanza di professionalità diverse del mondo musicale, valuterà le performance live degli otto artisti e decreterà il vincitore assoluto del concorso, che avrà l’occasione di esibirsi anche il 2 luglio durante il concerto finale degli MTV Days. Fra gli otto finalisti solo due sono sotto contratto con grandi etichette, Erica Mou (Sugar) e i Loren (Emi). Qui sotto, i finalisti e il link ai loro video.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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