Si è conclusa la prima edizione del Talent Fest, il nuovo festival per voci (e volti, trattandosi anche di artisti non cantanti) emergenti organizzato da Dino Vitola, editore musicale, talent scout e impresario. Cosenza ha ospitato uno spettacolo con diverse cose da mettere a punto (a cominciare dal ritmo, non proprio velocissimo) ma complessivamente gradevole, ben condotto da Eleonora Daniele.
Nelle tre sezioni (Musica pop, lirica e comici) si sono esibiti giovani in rampa di lancio e il giudizio complessivo dell’operazione è sufficiente. Meglio i lirici degli artisti pop, alcuni fregati dall’emozione ed altri portatori forse di canzoni non esattamente nelle loro corde. La vittoria assoluta è andata a Carlo Rotunno, 17 anni, voce lirica di grande spessore che si è esibito insieme a Katia Ricciarelli ne “La voce del silenzio”. Nella sezione lirica, secondo classificato il 14enne Salvatore Minopoli che ha cantato “Granada” con Simone Alaimo.
Fra i comici, “padrinati” da Pippo Franco, gli Aromi Naturali battono Romina La Mantia. Ma a noi ovviamente interessa di più la sezione Musica Pop. Che è stata vinta da Alessia Munno, di Trebisacce in provincia di Cosenza, che aveva come madrina Spagna. La ragazza è brava ed ha un volto che buca lo schermo. Battuta sul filo di lana la napoletana Rita Riccio, che aveva come padrino un grande della musica partenopeo come Enzo Gragnaniello.
Gli altri finalisti della sezione erano Giampaolo Chisu (padrini New Trolls), Art Studio (padrino Gino Santercole), Diamond Sisters (madrina Luisa Corna), Jacopo Sanna (padrino Valerio Scanu) e Domenico Consale (padrini i Camaleonti). I più titolati del gruppo erano gli Art Studio, freschi vincitori del Cantagiro 2010, traditi però da un pezzo (“Una carezza in un pugno”) interpretato non benissimo.
Altro passo in avanti verso la cancellazione del televoto: a votare era solo una giuria tecnica, presieduta dal giornalista ed autore televisivo Cesare Lanza e che era composta dal giornalista musicale Massimo Cotto, dalla speaker di Radio Rai Federica Gentile, dal giornalista Giampiero Mughini e dall’attrice Simona Izzo. Della vincitrice, va detto che ha un bel myspace, con un suo pezzo inedito (“Un vento nuovo”).
Considerazione a margine. La presenza di un patron “di peso” come Vitola dovrebbe forse garantire alla vincitrice una miglior sorte rispetto ai vincitori delle ultime edizioni di Castrocaro (quelle griffate Casarini, per intenderci). Più in generale, viene invece da chiedersi perchè la Rai mandi manifestazioni musicali in collocazioni sempre peggiori (Musicultura in differita di due mesi, in sintesi ed in seconda serata, Castrocaro a luglio, il Talent Fest a metà agosto).
Ma forse, ripensando all’ultimo Sanremo, alla distanza siderale dell’Italia dai paesi leader nella musica in Europa e nel mondo e all’assenza ormai pluridecennale dall’Eurofestival (ormai siamo rimasti fuori quasi solo noi), non c’è da stupirsi più di tanto.
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