Eurofestival 2009, le canzoni in anteprima: “I don’t wanna leave” di Lidia Kopania (Polonia), “It’s true” di Johanna Gudrun Jonsdottir (Islanda) e “Hora din Moldova” di Nelly Ciobanu (Moldavia)

Altro fine settimana all’insegna dei galà finali per i paesi che partecipano all’Eurofestival (fra questi, vale ricordarlo, non c’è l’Italia, perché la Rai si è autoesclusa dal 1998). Anzitutto, la Polonia, che l’anno scorso ha fallito l’obiettivo arrivando in finale ma chiudendo in coda: a Mosca salirà Lidia Kopania con il brano “I don’t wanna leave“. Bella vittoria in un paese che solitamente ospita finalisti da tutta Europa, canzone molto dolce e delicata, ma in un festival che si sta spostando molto su suoni più ritmati, potrebbe fare la fine di Isis Gee, anche perché non è un brano non convenzionale che non entra subito nelle orecchie.

L’Islanda ha invece scelto Johanna Gudrun Jonsdottir con la canzone “It’s true”, che dunque succede agli Euroband, il duo dance che l’anno scorso riscosse buon successo fra il pubblico dell’arena di Belgrado, un po’ meno fra quello a casa. Da notare che ha vinto nuovamente una canzone in inglese, mentre al secondo posto è arrivato un brano nella lingua locale. Suoni completamente diversi per la canzone di quest’anno: bella voce, ottima presenza scenica e una spolverata di violini. Un classico brano pop per una canzone d’amore che scivola via lieve. Potrebbe anche piacere.

La Moldavia ha scelto Nelly Ciobanu, con una canzone etnica dal sapore  patriottico dal titolo “Hora Din Moldova“. Grandi trombe, vocalizzi gorgheggi, un’allegria assolutamente trascinante. Siamo su suoni rumeni, ma del resto l’affinità linguistica e culturale fra i due paesi è nota. L’anno scorso il jazz di Geta Burlacu andò fuori subito ma ci vece venire la pelle d’oca dalla bellezza. Anche quest’anno l’eliminazione al primo turno è praticamente certa, ma sicuramente balleremo tantissimo quando si esibirà

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Suoni d’Europa: Danimarca, Isole Far Ǿer, Islanda

Nuovo appuntamento con la nostra esplorazione della musica in circolazione attualmente in Europa. Sempre al Nord, ci spostiamo in Danimarca, Islanda e nelle piccole Isole Far Øer. Paesi vicini sia geograficamente che a livello musicale. Soprattutto, paesi vivacissimi da questo punto di vista. E molto all’avanguardia. Come al solito, cliccate sui titoli.

Quelli che avete sentito sopra, sono gli Infernal e sono uno dei gruppi dance più in voga attualmente. “Downtown boys” fa già ballare mezza Europa, come due anni fa successe con “From paris to Berlin“. Danimarca, dove musica vuol dire allegria. Ida Corr, di origine africana, fa scatenare tutti con “Ride my tempo” e “Let me think about you“, ma anche quando i suoni sono diversi, si batte sempre il tempo coi piedi.

E’il caso di Simon Mathew, che con il suo simil-jazz ha rappresentato il Paese all’ultimo Eurofestival con “All night long”. Negli anni precedenti, sullo stesso filone avevamo trovato la drag queen  Peter Andersen, alias DQ con “Drama queen” (guardate il personaggio, merita), la 20enne di nonni algerini Sidsel Ben Semmane col travolgente “Twist of love” (guardate pure lei, merita tantissimo, per altri motivi) e Jacob Sveistrup con “Talking to you“.

I campionissimi delle classifiche però sono la bionda Sjs Bjerre, da tempo in testa nei singoli con “Malene”   e  Martin, vincitore dello X Factor danese,  che andato fortissimo con “Show the world”, mentre sulla scena internazionale si sono affacciati gli Alphabeat, di cui avevamo già parlato e The Raveonettes, protagonisti della musica rock alternativa con “Candy”.

Sembra incredibile crederlo, ma anche le piccole Far Øer, dominio danese con autonomia, hanno cose straordinarie. Ascoltate per esempio, la soave melodia di Eivor Palsdøttir. Sul suo myspace, trovate “Trees in the wind”, cliccando potete invece ascoltare “Nu brennur tu I maer“. Di lei riparleremo. Piuttosto famosi al Nord sono anche Lena Anderssen (qui “Stones in my pocket”) e Teitur, il cui album “The singer” è andato benissimo. Ascoltate “The girl I don’t know“. Più rock i suoni dei Boys in a band, qui in “Secrets to conceal“.

Energia e calore dalla terra dei geyser, l’Islanda. Sembra strano ma non è così. Non solo Bjork, i cui suoni sono talmente particolari da non essere sempre “commestibili” da tutti (a me per esempio non piacciono). Ci sono anche i Sigur Ros, di cui abbiamo già parlato, il cui album Með suð í eyrum við spilum endalaust  (con un bip nelle orecchie noi suoniamo senza sosta) è entrato in classifica anche da noi.

Ma qualcuno di orecchie più raffinate, magari conosce ed apprezza Emiliana Torrini. Nome italiano come il padre ma nata e cresciuta in Islanda. “Me and armini” è l’ultimo lavoro di questa cantautrice dai suoni molto particolari. Dall’album “Fisherman’s woman” ecco “Heartstopper”. Per chi ama le canzoni d’amore c’è Magni con la dolcissima “If I promised you the world“, chi ama la house apprezzerà invece i Gus Gus. Qui c’è “Need in me“.

Capitolo Eurofestival, infine, anche per l’Islanda(la tv delle Far Øer non è membro Ebu perchè dipende da quella danese). C’è grande varietà. Si va dalla Cindy Lauper islandese Silvia Night (“Congratulations” del 2006) al rock di Erikur Hauksson (“Valentine’s lost” del 2007) al pop di “If I had your love” di Selma del 2005. E nel 2008? La canzone la trovate qui sotto. E’ “This is my life” del  duo Euroband. Buon Tunz Tunz. E alla prossima.