In attesa che arrivi il ciclone eurovisivo, il secondo brano dell’ESC 2013 ad issarsi in testa alle classifiche (il primo era stato “You” in Svezia): si tratta di “Birds” dell’olandese Anouk che conquista la classifica nazionale e si avvia a salire in testa anche nel resto del Continente. Segnaliamo con piacere, in tema di ex eurovisivi, l’arrivo in vetta in Svizzera di Anna Rossinelli, della quale riparleremo. Sotto, i numeri uno, sopra “Birds“.
SINGOLI
AUSTRIA: Rosana – Wax
BELGIO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (Fiandre) /Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams (Vallonia)
BULGARIA: Waiting all night – Rudimental ft Ella Eyre
CROAZIA: Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams
DANIMARCA:Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
FINLANDIA: Sini sabotage – Levikset Reppee ft Villegalle
FRANCIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
GERMANIA: Safe and sound- Capital cities
GRAN BRETAGNA: Get lucky- Daft punk ft Pharrell Williams
GRECIA: Walking on air – Anise K ft Snoop Dogg & Bella Blue
IRLANDA: Blurred lines – Robin Thickle ft T.I+ Pharrell
ISLANDA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
ITALIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
LUSSEMBURGO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
NORVEGIA: Let her go- Passenger
OLANDA: Birds- Anouk
POLONIA: One way or another – One direction
PORTOGALLO: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
REPUBBLICA CECA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
ROMANIA: Ecou – Elena Gheorghe ft Glance
RUSSIA: Here comes the sun – Movetown ft Ray Horton
SLOVACCHIA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
SLOVENIA: Nor sigurno ne – Big foot mama (nazionali) / Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (internazionali)
SPAGNA: Quien – Pablo Alboran
SVEZIA: Cant’ Hold us – Macklemore & Ryan Lewis ft Ray Dalton
SVIZZERA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
UNGHERIA: I could be the one – Avicii vs Nicky Romero
ALBUM:
AUSTRIA: Dann Mach’ s gut – Reinhard Mey
BELGIO: Stay Gold – Ozark Henry (Fiandre)/Quelques mots d’amour – Franck Michael (Vallonia)
DANIMARCA: Jowt – Allan Olsen
FINLANDIA: Onnen vuodet – Joanne Aaron
FRANCIA:Bad Cowboy – Gueko Seth
GERMANIA: Dann Mach’ s gut – Reinhard Mey
GRAN BRETAGNA: Time – Rod Stewart
IRLANDA: Absolute zero – Little green cars
ISLANDA: Stormurinn – Bubbi Morthens
ITALIA: L’album biango- Elio e le storie tese
NORVEGIA: Collection 1973-2013- Bruce Springsteen
OLANDA: The schocking miss Emerald – Carlo Emerald
POLONIA: Zlota Kolekcja Bal U Posejdonia-Anna German
Dopo l’incredibile successo della diretta di Rai 5 della prima semifinale (raddoppiati gli ascolti della rete) e dopo l’ottimo commento di Smtv per la seconda semifinale, stasera è arrivato il grande momento. Alle ore 21, va in onda dalla Malmo Arena la finale dell’Eurovision Song Contest 2013. Marco Mengoni, rappresentante italiano, canterà la sua “L’essenziale” avvolto in un abito verde pavone di Ferragamo, in posizione 23 su 26, dunque abbastanza vicino alle votazioni.
Il tutto sarà stasera in diretta su diretta Rai 2, commento Marco Ardemagni, Filippo Solibello e Natasha Lusenti; oppure in diretta su Sm TV San Marino (73 tivùsat e DTT solo in Emilia, 520 Sky e su Hotbird (frequenza 12149 27500 ¾ polarizzazione verticale), commento Lia Fiorio e Gigi Restivo. Per l’Italia, ad annunciare i voti sarà Federica Gentile, già voce della prima semifinale, mentre San Marino si avvarrà di John Kennedy O’Connor, giornalista inglese e biografo ufficiale della rassegna.
Come sempre, il voto sarà per metà tramite giurie nazionali (che hanno votato ieri), per metà tramite televoto. Ricordiamo che il regolamento della rassegna prevede che NON si possa votare il cantante del proprio paese, pertanto NON POTETE VOTARE MENGONI, ma uno degli altri 25 artisti in concorso. Due le modalità di voto abilitate dal nostro Paese:
via SMS al numero 4770772
tramite App per smartphone e tablet Android o Apple
Televoto via SMS. Ogni utenza telefonica potrà inviare massimo 5 voti/SMS per serata al numero 4770772. Le utenze abilitate sono quelle degli operatori di telefonia mobile TIM, Wind, Vodafone, 3 e PosteMobile. Il costo di ogni singolo SMS/voto inviato è pari a 1 euro iva inclusa per TIM, Wind, Vodafone e Postemobile, mentre di 1.01 euro iva inclusa per quelli inviati da utenze 3 Italia. Ricordiamo che quest’anno non sarà possibile votare tramite telefonia fissa.
Di seguito l’ordine d’esecuzione completo:
Francia – Amandine Bourgeois – “L’enfer et moi”
Lituania – Andrius Pojavis – “Something”
Moldavia – Aliona Moon – “O mie”
Finlandia – Krista Siegfrids – “Marry me”
Spagna – El sueno de Morfeo – “Contigo hasta el final”
Belgio – Roberto Bellarosa – “Love kills”
Estonia – Birgit – “Et uus saks alguse”
Bielorussia – Alyona Lanskaya – “Solayoh”
Malta – Gianluca – “Tomorrow”
Russia – Dina Garipova – “What if”
Germania – Cascada – “Glorious”
Armenia – Dorians – “Lonely planet”
Paesi Bassi – Anouk- “Birds”
Romania – Cezar – “It’s my life”
Regno Unito – Bonnie Tyler – “Believe in me”
Svezia – Robin Stjernberg – “You”
Ungheria – ByeAlex- “Kedvesem”
Danimarca – Emmelie de Forest – “Only teardrops”
Islanda – Eithor Ingi – “Eg a lif”
Azerbaigian – Farid Mammadov – “Hold me”
Grecia – Koza Mostra ft Agathonas – “Alchohol is free”
Una cosa è certa. Se le nuove regole imposte dall‘Ebu (classificazione di tutti i brani della serata per formare poi la top ten) erano pensate per rendere più agevole la vittoria o la qualificazione a tutti e per limitare il block vote, non hanno funzionato. Le due semifinali hanno portato ad un parterre di finalisti che non si vedeva dal 1985, senza paesi del mondo slavo. Non solo, sarà una finale con tutte e sei le scandinave e otto ex sovietiche su nove (eliminata solo la Lettonia).
Spiace soprattutto per San Marino, che credeva molto nel progetto “Crisalide” e che forse è rimasto incastrato proprio in questo meccanismo perverso che da canzone preferita dai fan l’ha trasformata, con ogni probabilità nella vittima sacrificale. E proprio nel momento in cui la convenzione con la Rai sta per essere firmata (giusto nei giorni scorsi c’è stato l’incontro fra il governo sammarinese e la presidente Tarantola), una serata come quella di ieri mette tanti cattivi pensieri in testa per il futuro. L’Eurovision per il Titano è una vetrina, come lo è per tante piccole realtà, eppure sembra che non ci sia spazio per chi ha tanta voglia di mettersi in mostra, ha pochi soldi eppure lavora con serietà e professionalità come -e tavolta anche meglio- di chi può contare su fiumi di denaro.
Non è una questione di qualità. Di belle canzoni, di prodotti di buon livello, in finale ce ne sono diversi, anche fra le canzoni che hanno passato il turno ieri sera. Nè è una questione di sound, perchè il brano di Valentina Monetta non era meno vintage di quanto non fossero quelli di Georgia e Azerbaigian o di quanto non lo fossero martedì sera quelli di Estonia, Irlanda o Russia. Il ridimensionamento della rassegna voluto dall’Ebu non può che dare buoni frutti, ma se la si vuole davvero rendere alla portata di tutti, bisognerebbe mettere in condizione i piccoli paesi di giocare se non alla pari con gli altri, almeno in condizioni di non sentirsi svantaggiati in partenza.
Poi è chiaro che un ruolo importante lo giocano il brano, l’artista e la performance (oltre alla fortuna: l’essere stati lontano dalla semifinale italiana, sicuramente ha influito sulla mancata qualificazione biancoceleste e i risultati che usciranno sabato notte diranno quanto), ma la sensazione che da qualche parte ci sia un corto circuito che non si riesce a riparare è palpabile. Per esempio, senza che la cosa venga presa male dagli amici rumeni: possibile che anche col nuovo regolamento basti solo la massiccia presenza dei connazionali sparsi per l’Europa per far passare un progetto che scarterebbero anche nelle peggiori balere di periferia come quello di Cezar? Sarà interessante,anche in questo caso, capire qual è stato il peso delle giurie. Ieri notte, intanto, Mengoni è stato posizionato al numero 23 (su 26) della finale: almeno la Rai sarà contenta, terrà i telespettatori incollati alla tv per un bel pezzo.
SOLONI E GIUDIZI SOMMARI– Quello che invece è già ben chiaro è che ciò che continua a marcare la distanza fra l’Eurovision e la possibilità che questo prenda definitivamente piede in Italia è lo stantìo provincialismo italocentrico che accompagna fruitori e destinatari della musica a tutti i livelli. Una storia vecchia, che c’era già negli anni 60, quando ad esempio, durante l’edizione di Napoli 1965 i nostri cronisti scrivevano di come “Poupée de cire, poupée de son” (poi successo mondiale) fosse “la peggior canzone in concorso” stupendosi poi della sua vittoria e facendo notare “l’abisso che c’è fra i motivi in concorso e i brani presentati da Del Monaco” (chiamato a premiare il vincitore ndr)” O come quando nel 1970 si scriveva di ESC paragonandolo a rassegne “ben più valide ed importanti come il nostro festival di Sanremo” o quando nel 1971 un quotidiano scrisse dei brani eurovisivi come “canzonette da quattro soldi, omicidi musicali” e del contesto come “Uno zoo canoro fatto di animali spelacchiati e zoppicanti”
A distanza di anni, sono cambiati i mezzi, non i modi. Si accende uno streaming, si apre un social network e si commenta. Senza nemmeno informarsi. Gli stessi che scrivono di “feticismo per le farfalline” solo perchè le cartoline sono accompagnate da quello che in realtà è il simbolo della rassegna sono gli stessi che elogiavano la farfallina (una sola) di Sanremo. Che non era trash. Ma le canzoni dell’Eurovision si. Tutte. Solo perchè uno invece di stare impalato davanti a un microfono, ci mette un balletto. O una scenografia che non è quella standard. O un abito glitterato.
Gli stessi che esaltano le produzioni fatte in serie che escono da certi programmi e le loro canzoni che non varcano i confini nazionali e poi si permettono di apostrofare come “imitazioni da poracci” artisti che se non avranno tutti il successo discografico, sicuramente hanno tutti avuto una platea di cento milioni di persone. E le cui messe in scena, in molti casi, sono costate fiori di soldi. Poco importa che magari l’artista sia bravo, che abbia voce o abbia un pezzo radiofonico. E’lontano dai gusti italiani, quindi è trash, a prescindere.
Perchè il metro di paragone è sempre l’Italia. Sei primo in classifica su I Tunes in Italia? Sei il migliore che c’è, altrochè. E se in Europa non sfondi, è l’Europa che non ti capisce, perchè se sei in testa nella “patria della musica” (?!?) hai già una consacrazione assoluta. Dire la propria. Senza informarsi, senza sforzarsi di capire, di sapere e di ascoltare. Come quello che subito dopo la vittoria di “Euphoria”, col brano già in testa alle classifiche di tutto il continente commento: “è più facile che oggi i ragazzi di Roma, Parigi, Berlino o Madrid, abbiano nel loro Ipod i brani di Lady Gaga, o Beyoncè, piuttosto che la canzone di questa sconosciuta svedese“. Chissà se poi gli hanno spiegato che la canzone è arrivata in vetta in 21 paesi, vincendo 12 dischi di platino.
La classifica della prima semifinale, che sarà pubblicata a fine concorso insieme a quella della seconda, ci dirà sicuramente qualcosa in più ma una cosa è certa: se qualcuno ieri sera ha scommesso due soldi sulla qualificazione del Belgio, ne ha ricavato un gruzzoletto. Sembrava quasi spacciato, Roberto Bellarosa, schiacciato fra performance live fino a quel punto tutt’altro che esaltanti e parecchie canzoni in grado di giocarsela. E invece tre anni dopo Tom Dice, il Belgio riporta una sua canzone in finale. Per RTBF, poi, la tv francofona, è una primizia assoluta: mai da quando esistono le semifinali, un artista selezionato dall’emittente ce l’aveva fatta.
Così per la prima volta dopo dieci edizioni, Belgio e Olanda piazzano entrambi una canzone in finale con Anouk che adesso si candida seriamente ad un posto importante. Sin qui è soprattutto un festival delle ballad: se è uscita quella mid 70′ di Cipro, passano il turno quella che sembra uscita da un festival di Sanremo di metà anni 90 di Birgit e quella molto classica ma assai ben eseguita della russa Dina Garipova. E anche la power ballad di Aliona Moon, la rappresentante della Moldavia: era dal 1998 che all’Eurovision non si sentiva un brano interamente in lingua rumena, l’ultimo fu “Eu cred” di Malina Olinescu (Romania, 22. posto).
Ed è anche un festival che sin qui sta rimettendo indietro le lancette del tempo musicale, visto che anche “Only love survives” di Ryan Dolan e “Something” di Andrius Pojavis strizzano l’occhio al vintage. Alla ex Jugoslavia è rimasta soltanto la Macedonia, che domani va a caccia di una difficilissima qualificazione che eviterebbe la disfatta totale dei paesi ex confederati, ma in ogni caso già da adesso è certo che la lotta per le posizioni di vertice, è nelle mani dei giurati e dei televoti di oltre Adriatico. Con uno (più probabilmente senza nessuno) paese in finale, i loro sms saranno pesantissimi.
Se ne gioverà Marco Mengoni sabato sera? E’ una possibilità concreta, visto che nessuno dei paesi già in finale o in campo domani, a parte la Macedonia, è vicino musicalmente al mondo slavo. Ma per avere una idea più chiara bisognerà attendere la composizione della griglia dei finalisti, che domani sera non è del tutto così scontata, a parte forse le qualificazioni di Norvegia, Georgia e Azerbaigian, paesi che hanno brani ad alto gradimento del pubblico e che per diversi motivi potrebbero piacere alle giurie.
Ieri pomeriggio, intanto, dopo le seconde prove, i big 5 hanno estratto la pallina che li colloca in una delle due metà della finale: è andata decisamente bene a Marco Mengoni, che, costretto dalla sorte a pescare per ultimo, ha avuto in dote l’agognata seconda metà finale, così come Bonnie Tyler, relegando i Cascada, fra i favoriti per la vittoria, nella prima parte insieme ad Amandine Bourgeois, il cui sofisticato pezzo stile Winehouse appare ora segnato e agli spagnoli El sueño de Morfeo. Tedeschi e spagnoli devono ora sperare che l’Ebu e la Svt li piazzino il più lontano possibile dall’inizio serata (dunque fra il decimo e il tredicesimo posto).
Mentre in casa Rai adesso si incrociano le dita. L’obiettivo è chiaro: sperare che Mengoni canti il più tardi possibile. Sia per tenere più a lungo incollati i telespettatori, sia perchè ovviamente, con le votazioni aperte soltanto alla fine di tutte e 26 le esibizioni, chi canta in fondo è ovviamente avvantaggiato per un fatto di memoria. La grande favorita Emmelie De Forest, ieri sera, ha pescato pure lei la seconda parte, come Zlata Ognevich dell’Ucraina. Se domani, come probabile, passerà il turno anche Margaret Berger, diventerà fondamentale la sua pallina, per capire in quanti si giocheranno il titolo.
In tutto questo, da cronista, ma anche e soprattutto da appassionato di musica, la delusione maggiore è aver visto passare in finale un modesto brano da spiaggia come “Solayoh” a scapito dell’innovativo (per la rassegna) hip hop intriso di dubstep dei montenegrini Who See ft Nina Zizic: un segnale che purtroppo, certe sonorità fanno ancora fatica a farsi largo nella rassegna.
La prima serata dell’Eurovision Song Contest scorre via in pieno stile europeo: i 16 cantanti si sono già tutti esibiti alle 22.20. Rai 5 ha onorato al meglio l’impegno con la precisissima Federica Gentile discreto ma accogliente anfitrione delle esibizioni. E a fine serata l’hashtag #escita ufficiale della Rai è numero uno nel nostro paese fra le tendenza su twitter
Marco Mengoni ha assistito alla prima serata in platea e poi come tutti gli altri big 5 (e come la Svezia padrona di casa) è comparso brevemente in una clip a fine serata, prima dell’annuncio dei qualificati, andandosi a prendere un grande applauso quando la conduttrice Petra Mede lo ha nominato (ed è stato inquadrato). Il palco della Malmo Arena ha valorizzato alcune esibizioni: su tutte quella della moldava Aliona Moon, esplosa in tutta la sua potenza vocale e sollevata a quattro metri di altezza da un vestito semovente e illuminato da immagini grafiche speciali.
C’era qualche timore per Anouk, il cui brano “Birds” sul palco ha reso meno che nella versione live, ma alla fine la cantante ce l’ha fatta a riportare il paese in finale dopo 10 edizioni: l’ultima volta ce l’avevano fatta i Re-Union nel 2004. I paesi della ex Jugoslavia escono clamorosamente tutti di scena, mentre quelli dell’ex Unione Sovietica fanno l’en plein, piazzando sei brani su sei all’atto finale. Avanti la favorita Emmelie De Forest.
Di sicuro, è stata una prima semifinale nel segno del sound vintage: passano il turno sia le canzoni anni 80 di Ryan Dolan e Andrius Pojavis, che quelle molto anni 90 di Birgit (Sanremo 1995, una canzone a caso delle Nuove Proposte…), che festeggia così la sua prossima maternità, Dina Garipova (che però ha forse il pezzo più bello in concorso insieme a quello di Marco Mengoni) e Roberto Bellarosa, che vince la sfida fra i più giovani della rassegna con l’austriaca Natalia Kelly. Di quattro artisti che avevano a che fare con l’Italia ne passano due, Roberto Bellarosa (la cui famiglia è di Vico del Gargano) e Andrius Pojavis (che vive a Milano, dove ha anche registrato l’album) mentre non ce la fanno (diremmo per fortuna) i Klapa S Mora (che hanno missato il brano a Bologna) e le Moje 3 (Sara Jovanovic è nata ed ha vissuto a Roma).
Fuori anche la ballata stile metà anni 70 della cipriota Despina Olympiou, grande fascino e grande voce, ma con un brano non di grande presa. Avrebbero meritato il passaggio del turno i montenegrini Who See, col pezzo più innovativo in concorso (ma forse anche il più difficile) e anche Hannah Mancini, col suo sound dance vintage. Quanto alla Bielorussia, era difficile prevederne l’eliminazione. E infatti. Passano il turno:
Pronti? Via. Da stasera comincia la gara. L’Eurovision Song Contest 2013 entra nel vivo con la prima semifinale. In diretta dalla Malmö Arena, in Svezia, alle ore 21 italiane, va in scena la prima semifinale della rassegna musicale più famosa e seguita d’Europa. In Italia potremo seguirla, con commento in italiano, in due modi: diretta su Rai 5 col commento di Federica Gentile oppure diretta su SMtv San Marino (canale 520 Sky, 73 TivùSat, 73 DTT in Emilia Romagna, Veneto e Costa adriatica, oppure satellite senza Sky su Hotbird- frequenza 12149 27500 ¾ polarizzazione verticale), col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo.
Stasera l’Italia sarà anche chiamata a votare col meccanismo del televoto (per i numeri vi rimandiamo ad Eurofestival NEWS), mentre la giuria italiana ha votato ieri sera, attraverso la visione a circuito chiuso prova generale dello show di semifinale. Ecco di seguito i cantanti che ascolteremo e vedremo in gara stasera, in ordine di uscita. Si qualificano per la finale le prime 10. In alto, un assaggio delle prove generali, cliccando sulla finestra in alto alla pagina ci sono le canzoni.
Le prime prove alla Malmö Arena hanno mostrato un Marco Mengoni in buona forma in vista della sua esibizione all’Eurovision Song Contest 2013, nonostante il superlavoro degli ultimi giorni e la febbre alta alla vigilia del concerto di Radio Italia, sabato scorso. La rassegna è già partita con i cantanti già entrati in clima. Domani c’è la prima semifinale (diretta ore 21 Rai 5, commento di Federica Gentile e SMtv, commento Lia Fiorio e Gigi Restivo), ma come è noto all’Eurovision le giurie votano il giorno prima.
Quindi quelle dei paesi coinvolti in questa prima semifinale, più quelle di Italia, Svezia e Regno Unito godranno oggi pomeriggio della visione a circuito chiuso della prova generale (un vero e proprio spettacolo uguale alla diretta di domani con tanto di pubblico) al termine della quale daranno le loro preferenze. Domani in diretta sarà invece la volta del televoto. Per tutte le informazioni live, vi rimandiamo come sempre ad Eurofestival NEWS e alla sua pagina facebook.
CAMPIONE DA PRIMATO – Una cosa è certa,l’edizione 2013 della rassegna musicale europea, nonostante la crisi, si preannuncia ad alto livello. L’arena svedese, pur senza i lustrini, è tirata a luce e promette di esaltare al massimo le performance degli artisti. Marco Mengoni e la sua “L’essenziale” hanno una grande responsabilità: per la prima volta dal 1965, infatti, l’Italia schiera in concorso un motivo uscito dal Festival di Sanremo che ha occupato il primo posto in classifica: era successo con “Se piangi, se ridi” di Bobby Solo. Dal 1997, invece, non succedeva di vedere sul palco eurovisivo cantante e canzone che hanno vinto la rassegna sanremese: allora l’onore toccò a “Fiumi di parole” dei Jalisse, quarti al traguardo. Per la prima volta dal 2008 ci sono due canzoni in lingua italiana (allora furono quelle di Svizzera e San Marino), ma per la prima volta nella storia ad eseguirle sono due paesi anche di cultura italiana.
Più che della vittoria italiana, oggettivamente difficile anche per la particolarità di un brano molto italiano nello stile, nello staff azzurro ci si preoccupa (giustamente) che Mengoni sfoderi una grande performance, anche perché dal palco svedese, dovessero esserci buoni riscontri di grandimento potrebbero partire anche progetti internazionali. Che Mengoni possa legittimamente ambire ad un posto nella top 5 è possibile, ma anche un risultato nei 10 non sarebbe certo riduttivo considerando che nelle valutazioni eurovisive sono in ballo tanti fattori.
FAVORITI E OUTSIDERS – La sensazione (tramite i bookmakers ma non solo) è che per la vittoria, siano fortemente in corsa Emmelie De Forest (Danimarca) con la sua “Only teardrops” con influenze folk e l’elettropop di Margaret Berger (Norvegia) con “I feed you my love”. Le prove sin qui hanno mostrato una De Forest alle prese con grossi limiti vocali, tanto che la tv danese, nel pubblicare il video della sua prova sul canale youtube ha sostituito la versione live con quella studio, opportunamente “truccata” da live, per nascondere le falle della favorita. Il tam tam ha subito fatto il giro d’Europa e chissà che nonostante il tifo chiaro degli svedesi per lei (quest’anno la vicina Danimarca sta beneficiando del flusso economico turistico dell’Eurovision e magari lo scambio potrebbe far restare quasi in casa la rassegna, come raccontato da Eurofestival NEWS…) questa vicenda non possa danneggiarla.
Ma altri giocano quanto meno per il podio. Fra i nomi di spicco, sicuramente puntano a fare bene i tedeschi Cascada, la cui “Glorious” ha notevole riscontro fra i fan e l’olandese Anouk, con la ballata soft “Birds”, che ha il gravoso compito di riportare il paese in finale dopo quasi 10 anni. Ma punta al bottino grosso anche la Russia che con la ballata stile Houston di Dina Garipova (“What if”) e una interpretazione quasi perfetta, potrebbe far convergere su di sé i voti degli amanti di un certo sound melodico. Per i quali quest’anno, c’è molto da godere. A cominciare proprio da Mengoni e la sua “L’essenziale” e da quella “Crisalide” di Valentina Monetta sempre ai primi posti di gradimento dei fan, sinora e che ora dovrà passare alla prova delle giurie nazionali: per lei l’esame è giovedì sera, canterà per seconda. Ma anche “Gravity” di Zlata Ognevich (Ucraina) ha colpito molto pubblico ed addetti ai lavori e potrebbe inserirsi nella corsa per un posto al sole. Con merito.
ITALIA QUI, ITALIA LA’- Oltre a Marco Mengoni (e a Valentina Monetta, il cui padre è calabrese), l’Italia è presente a sprazzi e in vari modi anche da altre parti: c’è chi è nato e vi ha vissuto a lungo (Sara Jovanovic delle serbe Moje 3), chi ha origini familiari (il belga Roberto Bellarosa), chi ci vive o vi ha vissuto (come il rumeno Cezar, che in Italia si è anche diplomato al conservatorio o il lituano Andrius Pojavis, protagonista dell’incidentato ritorno in Italia con guasto aereo insieme a Mengoni dopo il concerto di anteprima ad Amsterdam), chi ha missato o registrato la canzone da noi (Pojavis e i croati Klapa S Mora) e chi ha cantato in gara a Sanremo (Raquel del Rosario degli spagnoli El sueño de Morfeo). Senza contare che ha origini italiane anche Toni Iommi, il chitarrista dei Black Sabbath autore della musica di “Lonely Planet”, degli armeni Dorians e che Mauro Balestri, il paroliere di “Crisalide” è spezzino.
BIG IN CAMPO…E DIETRO LE QUINTE– Sarà una edizione grandi firme, anche quest’anno. Oltre ai citati Cascada (30 milioni di dischi venduti) Marco Mengoni e Anouk, non passa certo inosservata Bonnie Tyler, che rappresenterà il Regno Unito a caccia di rilancio dopo una carriera che l’ha vista dominare le classifiche fra gli anni 70 ed 80. “Believe in me”, scritta dagli autori di Christina Aguilera e Katy Perry (Chris Braide, Lauren Christy e Desmond Child) regala un tuffo nel passato, ma anche una voce forse meno graffiante rispetto al passato ma sempre magnetica. Per lei sarà determinante il live, punto dolente negli ultimi due anni per Blue e Humperdinck: se lo fa bene, potrebbe essere una sorpresa, se lo sbaglia, finirà probabilmente nelle retrovie.
El sueño de Morfeo, la band che sarà in gara per la Spagna, ha il difficile compito di fare meglio del decimo posto di Pastora Soler dell’anno scorso, miglior risultato dal 2001: “Contigo hasta el final“, tuttavia, non è stato mai promosso, in nessun evento estero (esattamente come “Birds” di Anouk), fra lo sconcerto dei fan spagnoli, che non vogliono vedere i loro beniamini penalizzati. Il loro album esce nei giorni del festival, ma la canzone sin qui non sta dando il riscontro sperato. La Macedonia schiera nel duoEsma & Lozano Esma Redzepova, la regina della musica gitana, che ha iniziato a cantare quando è nato l’ESC e ha all’attivo 9000 concerti nel mondo.
Fra gli autori, detto di Toni Iommi e delle firme del brano inglese, ce n’è per tutti i gusti. Il compositore campione in carica, Thomas G:Son firma “Waterfall” di Nodi & Sophie (Georgia) mentre Iain Fairquharson, che nel 2011 vinse con “Running scared” quest’anno mette la firma su “Love kills” di Roberto Bellarosa (Belgio). Il greco Dimitris Kontopoulos, già autore di “Shady lady” (Ani Lorak, Ucraina 2008) e “This is our night” (Sakis Rouvas, Grecia 2009) firma “Hold me” dell’azero Farid Mammadov, mentre la Francia punta per Amandine Bourgeois e “L’enfer et moi” su un’accoppiata trasversale nei tempi: Boris Bergman (autore dei brani monegaschi per l’ESC 1973 e 1975, nonchè paroliere per Dalida, France Gall, Juliette Gréco e Mireille Mathieu) e David Salkin, autore di tanti artisti della scena pop francofona contemporanea). Persino nell’inno dei Takasa “You and me” c’è una firma doc, quella di Roman Camenzind, autore e produttore di quasi tutti i big del panorama svizzero contemporaneo. E poi naturalmente Ralph Siegel, compositore e produttore del brano sammarinese, 21 canzoni eurovisive all’attivo e una vittoria nel 1982.
Due giorni all’avvio dell’Eurovision Song Contest 2013 (anche se tecnicamente è già cominciato con le prove) e noi proseguiamo il viaggio di avvicinamento alla rassegna andando a vedere come partono i brani in concorso a livello di vendite e download.Come sempre accade, è la settimana dell’ESC e quella subito dopo che fa la differenza, ma alcuni brani arrivano sul palco eurovisivo con un primo riscontro in patria e in diversi casi anche fuori.
“L’essenziale” di Marco Mengoni è il più titolato, ma con riscontri quasi esclusivi in Italia: multiplatino, per aver superato le 100mila copie (numero 1) con l’album “#Prontoacorrere” già numero 1 e disco d’oro. La canzone eurovisiva è entrata in classifica, sia pure in posizioni di retroguardia in Svizzera e nel Belgio (sia in Vallonia che nelle Fiandre).
Sin qui, il riscontro maggiore lo sta ottenendo “Glorious” dei Cascada, unico brano dei 39 in concorso ad avere già centrato la top 10 europea (posizione 8), pur non avendo mai raggiunto la vetta né in Germania (6 generale, 7 Itunes), né altrove, dove comunque è entrata in classifica (17 in Serbia, 20 Estonia e più lontano in Austria, Svizzera, Romania e Repubblica Ceca). “You” di Robin Stjernberg invece dopo aver raggiunto la vetta nella natìa Svezia (sia in download che a livello generale di airplay), ha centrato la posizione 39 nella top 100 di Billboard dei brani europei più scaricati. E’poi entrato in classifica in Finlandia.
Arrivano in concorso con un primato in patria “Igranka” degli Who See ft Nina Zizic (Montenegro, oltre alla chart di MTV Adria e l’ingresso in Croazia), “Kedvesém” di Bye Alex (Ungheria), “Eg a lif” di Eithor Ingi (Islanda), “Birds” di Anouk (Olanda, nel digitale e seconda assoluta, in classifica nel Belgio germanofono), “Alchohol is free” dei Koza Mostra ft Agathonas (Grecia, digitale), “Here we go” (Lettonia) e con un secondo posto “Only teardrops” di Emmelie De Forest (Danimarca, disco d’oro, numero 5 in Macedonia, 23 in Romania) e “Et uus saks alguse” di Birgit (Estonia).
Entrano con un piazzamento in top 10 sempre in patria “I feed you my love” di Margaret Berger (Norvegia, numero 4, anche digitale) e “O mie” di Aliona Moon (Moldavia, con la versione inglese) e “Love kills” di Roberto Bellarosa (Belgio, 9 nella chart della Vallonia, ma quella mista airplay-vendite che “pesa” meno), mentre per altri si registrano posizioni di rincalzo.
Top 15 per “Tomorrow” di Gianluca Bezzina (Malta) e “Mizerija” dei Klapa S Mora (Croazia), top 30 per “You and me” dei Takasa/Heilsarmee (Svizzera), “Marry me” di Krista Siegfrids (Finlandia), “Gravity” di Zlata Ognevich (Ucraina) e “Shine” di Natàlia Kelly (Austria). Più lontano, ma in classifica “Only love survives” di Ryan Dolan (Irlanda) mentre è appena entrata in chart partendo dal basso “What if” di Dina Garipova (Russia), destinata probabilmente a salire molto anche in Europa.
Colpisce, l’assenza completa di “L’enfer et moi” di Amandine Bourgeois (Francia) e “Believe in me” di Bonnie Tyler (Regno Unito), entrambe per ora “not charted” e la presenza nelle retrovie di “Contigo hasta el final” de El sueño de Morfeo (Spagna), il cui album è in arrivo durante l’Eurovision. Per loro è un vero esame, considerando che nessuna parte per vincere e che solo la britannica gode di una forte fanbase mondiale. Di seguito, cliccando sui link, trovate le canzoni della PRIMA SEMIFINALE, della SECONDA SEMIFINALEe quelle già ammesse IN FINALE.
E’ormai tutto pronto per l’evento musicale dell’anno. Tecnicamente l’Eurovision Song Contest 2013 è già partito, con le prove ufficiali alla Malmo Arena, e la prima conferenza stampa dell’organizzazione (ma anche le prime polemiche, col team moldavo che seccato per gli inconvenienti tecnici che a loro dire avrebbero danneggiato Aliona Moon in prova hanno disertato la conferenza stampa obbligatoria, violando il regolamento). In realtà la gara vera e propria comincia martedì 14 quando (ore 21, diretta Rai 5), si svolgerà la prima semifinale. Giovedì 16 la seconda (niente Rai, solo SMtv San Marino, ore 21 520 Sky e 73Tivùsat) e Sabato 18 la finale (diretta Rai 2 ore 21).
Ripetizioni non scontate, visto che si è assistito in questo periodo ad una promozione Rai dell’evento in stile “Oggi le comiche”. Prima la mancata “nomina” dell’evento con Mengoni ospite a “Quelli che”, poi giovedì scorso con lo stesso ospite a The Voice, l’evento è diventato “Eurosong“, alla maniera svizzera e poco dopo la trasmissione, su twitter, Rai 2 comunica l’hashtag “per seguire Mengoni giovedì all’Eurovision” (ovvero nell’unico giorno in cui in Rai non va in onda, pensando di parlare in realtà della finale che invece c’è sabato…). Sopra trovate lo spot ufficiale Rai, passato per la prima volta alle ore 23.57 di giovedì scorso. Meglio tardi che mai. Demenziale, surreale, quasi grottesco, che l’evento venga trattato in questo modo dall’emittente che deve mandarlo in onda…
PRECEDENTI – Per la quinta volta si va in Svezia, per la seconda a Malmö, ma nel 1992 la sede era il Palazzetto dello Sport (e per l’Italia c’era Mia Martini, che chiuse quarta con “Rapsodia”). L’ultima volta da queste parti, nel 2000 a Stoccolma, vinse la Danimarca con gli Olsen Brothers e “Fly on the wings of love”, brano che polverizzò ogni record di vendita in patria e la Russia chiuse seconda con “Solo” di Alsou: un risultato che potrebbe clamorosamente ripetersi. E per una coincidenza, Alsou sarà ancora protagonista, come spokesperson russa.
La prima volta svedese, al Centro Fieristico di Stoccolma nel 1975 (con gli Abba vincenti l’anno prima), vide imporsi “Dinge a dong” delle Teach In, per l’ultimo successo olandese, con l’Italia terza grazie a Wess e Dori Ghezzi con “Era” e per la prima volta fu introdotto l’attuale sistema di voto. Nel 1985 era toccato invece a Goteborg dove allo Scandinavium vinsero le norvegesi Bobbysocks con “La det swinge” (ma una delle due componenti era svedese!).
TALENT EUROFESTIVAL– Sarà un’edizione dell’ESC particolarmente ricca di giovani usciti dai talent show. Hanno partecipato a The Voice Roberto Bellarosa (Belgio, vincitore); Natàlia Kelly (vincitrice), Krista Siegfrids (Finlandia), Dina Garipova (vincitrice), (Russia, le Moje 3 (Serbia, ci sono prima e seconda, più una finalista). Escono invece da Pop Idol Margaret Berger (Norvegia), Birgit (Estonia, vincitrice), Amandine Bourgeois (Francia, vincitrice), Nodi & Sophie (stessa edizione ma singolarmente, Georgia), Robin Stjernberg (Svezia). I PeR (Lettonia) escono da Latvia’s Got Talent, Marco Mengoni viene da X Factor (vincitore), Aliona Moon (Moldavia) da Operazione Trionfo mentre Moran Mazor ha vinto il talent israeliano al femminile “Eyud Golan call you“, Vlatko Lozanoski (Macedonia) da Mak Zvezdi. L’albanese Adrian Lugjuraj a The Voice ha fatto l’assistant coach.
CIFRE VARIE– Emil Ramsauer, dei Takasa (Svizzera), con i suoi 95 anni è il più anziano in gara e anche in assoluto l’artista più anziano che abbia mai calcato il palco dell’Eurovision Song Contest. La solista più anziana è invece Bonnie Tyler (62 anni, Regno Unito). Roberto Bellarosa, nato in Belgio nel 1995 è il più giovane. Valentina Monetta (San Marino), è alla seconda partecipazione consecutiva. Sono alla seconda, ma non di fila Elitsa e Stoyan (Bulgaria, anche nel 2007). Aliona Moon (Moldavia), l’anno scorso era corista di Pasha Parfeny, autore della sua canzone. Farid Mammadov è il primo solista maschio a rappresentare l’Azerbaigian nella storia eurovisiva, i Dorians la prima band armena. Come al solito e come ogni anno, oltre che su questo blog, aggiornamenti in tempo reale su Eurofestival NEWS.
A otto giorni dal via, la macchina dell’Eurovision Song Contest è ormai pronta anche se come al solito, la promozione sulla Rai è scarsa, se non assente. Non se n’è parlato su Rai Due in occasione dell’ospitata di Marco Mengoni a “Quelli che” e ancora non sono partiti gli spot in occasione della diretta di sabato 18, sera della finale, quando, è bene ricordarlo, ci si scontrerà con il serale di Amici. (Ma la Rai manderà in onda anche la prima semifinale su Rai 5, martedì 14)
Allora l’occasione è buona per fare il punto della situazione, rimandandovi poi, per aggiornamenti quasi in tempo reale, al nostro blog partner Eurofestival News, che seguirà nel dettaglio la rassegna con la presenza di cronisti e “talpe” sul posto.
ITALIA RIDOTTA- Come previsto dal regolamento, la canzone di Marco Mengoni, “L’essenziale” sarà più breve di quella portata in concorso a Sanremo. Qui sotto trovate quella tagliata a 3’11” che compare nella compilation ufficiale (in vendita qui): il taglio è nell’ultimo ritornello e nel finale che non è sfumato ma secco. Ma alla Malmo Arena Mengoni comincerà a cantare subito dopo la prima pennata, così da ridurre a 3’03” il brano. Venerdì 17, dopo la prova ufficiale (quella che sarà in pratica la versione di backup dello show, che sarà usata dalle giurie per votare), sarà sorteggiata in quale metà finale canterà l’Italia, poi sulla base di quello, sarà deciso l’ordine di uscita.Vale ricordare che non si può votare l’Italia dall’Italia a meno che non possediate una sim di uno degli altri 37 paesi televotanti (San Marino ha in massima parte i prefissi italiani e dunque vota con la giuria e basta, non essendo possibile distinguere i loro voti dai nostri e la loro compagnia nazionale “Prima” ha troppi pochi utenti). Quella che trovate cliccando qui è la versione che trovate sulla compilation ufficiale.
SAN MARINO PIACE AI FAN – Sul fronte sammarinese, il sogno di Valentina Monetta e della sua “Crisalide” di approdare per la prima volta in finale è alimentato dai fan eurovisivi, che mettono il brano ai primissimi posti della loro classifica di gradimento. San Marino non potrà contare in semifinale sull’apporto italiano, perchè si esibirà giovedì 16, quando non voterà l’Italia, ma se supererà anche la prova giurie (e se il trend fans sarà confermato) l’impresa non è fuori portata. Per uno storico derby di lingua e cultura italiana, inedito per la storia eurovisiva. Intanto, si parla di San Marino anche perchè ad annunciare i voti è stato chiamato John Kennedy O’Connor, il giornalista inglese storico ufficiale della rassegna, che in questi giorni sta commentando su SmTv le pillole eurovisive. Nel dettaglio, ecco come seguire l’Eurovision 2013 con commento in italiano.
PRIMA SEMIFINALE – MARTEDÌ 14 MAGGIO ORE 21
Diretta RAI5 (commento di Federica Gentile), Diretta SmTV (canale 520 sky, 73 Tivùsat, 73 DTT solo emilia romagna e veneto – commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo) Le canzoni della prima semifinale le potete ascoltare qui
SECONDA SEMIFINALE – GIOVEDÌ 16 MAGGIO ORE 21
Diretta SmTV (commento Lia Fiorio e Gigi Restivo), nelle zone di confine con la Svizzera e in Alto Adige (RAS), diretta RSI La2 (commento Alessandro Bertoglio) Le canzoni della seconda semifinale le potete ascoltare qui
FINALE – SABATO 18 MAGGIO ORE 21
Diretta RAI2 (commento Marco Ardemagni, Filippo Solibello e Natascha Lusenti – Annuncio dei voti: Federica Gentile), diretta SmTV (commento Lia Fiorio e Gigi Restivo, annuncio dei voti John Kennedy O’Connor), nelle zone di confine con la Svizzera e in Alto Adige (RAS), diretta RSI La1 commento Alessandro Bertoglio). Le canzoni già ammesse alla finale le potete ascoltare qui
Tutto lo show va anche in diretta, senza commento fuori campo, ma solo con la conduzione in inglese originale, sul sito ufficiale della rassegna (www.eurovision.tv): per vederlo è necessario scaricare un plugin non invasivo.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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