Diamo volentieri corso ad una segnalazione che è arrivata in redazione. A scrivere è direttamente Andrius Pojavis, il rappresentante lituano all’Eurovision Song Contest 2013 col brano “Something” (ventiduesimo posto). Ebbene, questo giovane artista ha appena diffuso il nuovo singolo “Play your game” e sta lavorando ad un nuovo album, dopo che prima dell’ESC era uscito “Astuoni”, il lavoro d’esordio.
Andrius Pojavis, ha un legame strettissimo con l’Italia, visto che vive a Milano, in una grande via centrale e che a Milano ha di fatto inciso il primo album, al Massive Studio, uno degli studi italiani più prestigiosi. Di recente è stato anche protagonista di un concerto a San Donato Milanese. Adesso si ripropone con questo nuovo singolo pop, che ne conferma le ottime qualità cantautoriali.
La sede effettiva sarà la B&W Hallerne, un ex complesso industriale capace di ospitare 10 mila persone, che per l’occasione verrà aperto e riadattato. Sarà una edizione che strizzerà l’occhio all’ambiente e con alcune novità che sono state annunciate in conferenza stampa e che trovate sul nostro blog partner Eurofestival News.Scelto anche lo slogan della rassegna: “Join us“, che dunque riunirà tutti sotto lo stesso tetto eurovisivo.
Sono già 25 le adesioni pervenute e confermate, con due artisti già sicuri: Valentina Monetta che per la terza volta consecutiva rappresenterà San Marino, eguagliando Corry Brokken (Paesi Bassi) e Lys Assia (Svizzera), in gara nel 1956, 1957 e 1958 e Udo Jurgens (Austria), in gara nel 1966, 1967 e 1968 e Tijana, che rappresenterà la Macedonia. Quest’ultima è una popolare cantante pop sorella di quella Tamara che fu in gara nel 2008, sempre per il paese della ex Jugoslavia.
Ecco l’elenco aggiornato dei partecipanti: confermati: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Georgia, Irlanda, Islanda, Israele, Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Russia, San Marino, Svezia, Svizzera, Ungheria
Siamo stati fra i primi a parlare di Umbria Folk Festival, la rassegna musicale in programma dal 20 al 24 agosto ad Orvieto che propone suoni e musiche da tutto il mondo. Un evento quest’anno più che mai internazionale, vista la presenza dei Koza Mostra, rappresentanti greci all’Eurovision Song Contest 2013 e della franco-comoriana Imany, oltre ai Nomadi che festeggiano 50 anni di carriera.
Il programma che vi avevamo anticipato (cliccate sul link sopra) è stato confermato nei giorni scorsi e in più ci sarà un altro nome, quello di Fedez. Il rapper milanese, che ha toccato i vertici delle charts con l’album “Sig. Brainwash, l’arte di accontentare”, aprirà il concerto dei Koza Mostra proprio il 23 agosto nell’ambito de seminario/conferenza Dal Folk al Rap del pomeriggio stesso a cura di Antonello Lamanna.
Tutto confermato, si diceva, con l’apertura del 20 con i Nomadi, ormai da tempo col nuovo cantante Danilo Campani, il 21 con Ginevra Di Marco, il 22 con Vinicio Capossela, il 23 con i Koza Mostra e il 24 con Imany e l’orchestra giovanile di musica popolare diretta da Ambrogio Sparagna. Il contest per band emergenti organizzato dal MEI andrà in scena prima del concerto di Ginevra Di Marco il 21: le band finaliste sono Apulia 3 Project, Jfk e la sua Bella Bionda, Joe Petrosino, Macola & Vibronda, Ri-Briganti.
I concerti dei big sono anticipati dalle esibizioni dei gruppi La Tresca (20 agosto), Bartender e Koralira (entrambi il 22 agosto) e Petramante (il 23 agosto), mentre tutte le sere, a partire dalle ore 24, presso la Taverna Folk spazio alla jam session, con palco “libero” a disposizione delle band che hanno voglia di fare musica.Torna anche per questa edizione il Folktrekking (21 agosto ore 19) a cura di Ambrogio Sparagna, ovvero una passeggiata attorno alla rupe di Orvieto con musica itinerante dell’Orchestra Giovanile di Musica Popolare diretta da Sparagna e soste animate in alcuni siti archeologici.
E poi come tradizione, Umbria Folk è anche grande gastronomia: Cena della Trebbiatura, Cena Folk e tante altre degustazioni, di cui potete trovare notizia consultando il sito ufficiale della manifestazione e sul sito del Cramst dove si può anche prenotare. E’ bene ricordare che tranne la serata del 21, le altre sono a pagamento ed i costi sono disponibili anch’essi sul sito della manifestazione.
Già negli anni scorsi, Umbria Folk Festival, la manifestazione popolare che si svolge ogni anno in varie location di Orvieto, in provincia di Terni aveva regalato spettacoli di altissimo spessore. Basti citare la presenza di Goran Bregovic l’anno passato. Quest’anno però la rassegna è ancora di più centrata sull’Europa. Cinque giorni di eventi, dal 20 al 24 agosto, con eventi straordinari.
Ci sarà la possibilità di assistere dal vivo al concerto di Koza Mostra, la folk ska band che sta conquistando l’Europa dopo il sesto posto all’Eurovision Song Contest 2013 col brano “Alchohol is free” assieme ad Agathonas Iakovidis (che però non sarà presente). Già vincitori del premio come band esordiente dell’anno nella natìa Grecia, faranno ascoltare, oltre al brano eurovisivo, altri pezzi del loro lavoro d’esordio “Keep up the rhytm”. Si esibiranno il 23 agosto (prima volta in Italia) e sarà un concerto in solitaria (inizialmente sembrava avrebbero dovuto esibirsi prima dei Sud Sound System che invece non ci saranno).
E poi sarà la volta di Imany, l’artista francese originaria delle Isole Comore, il cui album d’esordio “The shape of a broken heart” ha vinto 4 dischi di platino trascinato dalla hit “You will never know” di enorme successo in tutta Europa, compresa l’Italia, dove però arriva anche lei per la prima volta. Per lei appuntamento nella serata finale del 24 agosto in un evento che vedrà protagonisti anche Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Giovanile di Musica Popolare, Peppe Servillo e Fausto Mesolella della Piccola Orchestra Avion Travel e Francesco Di Giacomo, storica voce del Banco del Mutuo Soccorso.
L’apertura il 20 agosto sarà con il concerto dei Nomadi, in occasione dei 50 anni di carriera, mentre il 21 sera sarà la volta del contest organizzato dal Mei- Meeting delle Etichette Indipendenti per band folk emergenti e di Ginevra Di Marco, ex voce dei CCCP e oggi protagonista della musica folk e popolare. Il 22 invece, sarà la volta di Vinicio Capossela e la Banda della Posta in Musica per Sposalizi. Tutti gli eventi sono in programma a Piazza del Popolo alle 21.30 (ore 20 per il contest del Mei, a seguire Ginevra Di Marco).
Il ciclone Eurovision è cominciato solo in parte: questa settimana, compilation a parte, troviamo in testa Emmelie De Forest e Anouk, ma in molti paesi le classifiche sono rilevate con una settimana di ritardo. Nel mondo germanofono il fenomeno è Beatrice Egli, la 24 enne svizzera che ha vinto Deutschland Sucht den Superstar cantando musica schlager. Ne riparleremo. Per ora, sotto i numeri uno, sopra “Only teardrops”.
SINGOLI
AUSTRIA: Mein Herz – Beatrice Egli
BELGIO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (Fiandre) /Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams (Vallonia)
BULGARIA: Waiting all night – Anise ft Snoop Dogg
CROAZIA: Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams
DANIMARCA:Only teardrops- Emmelie De Forest
FINLANDIA: Sini sabotage – Levikset Reppee ft Villegalle
FRANCIA:Daft punk ft Pharrell Williams
GERMANIA: Mein Herz – Beatrice Egli
GRAN BRETAGNA: Daft punk ft Pharrell Williams
GRECIA: Krata me – Paola
IRLANDA: Blurred lines – Robin Thickle ft T.I+ Pharrell
ISLANDA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
ITALIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
LUSSEMBURGO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
NORVEGIA: Let her go- Passenger
OLANDA: Birds- Anouk
POLONIA: One way or another – One direction
PORTOGALLO: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
REPUBBLICA CECA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
ROMANIA: P.O.H.U.I – Carla’s dream ft Inna
RUSSIA: Naedine – Nyusha
SLOVACCHIA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
SLOVENIA: Nor sigurno ne – Big foot mama (nazionali) / Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (internazionali)
SPAGNA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
SVEZIA: Cant’ Hold us – Macklemore & Ryan Lewis ft Ray Dalton
SVIZZERA:Mein Herz – Beatrice Egli
UNGHERIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
ALBUM:
AUSTRIA: Besserd wird’s nicht -Fendrich
BELGIO: Random access memories – Daft Punk (Fiandre)/Random access memories – Daft Punk(Vallonia)
DANIMARCA:Songs from my heart- John Hansen
FINLANDIA: Onnen vuodet – Joanne Aaron
FRANCIA: Love songs – Vanessa Paradis
GERMANIA: Mit den gezeiten- Santiano
GRAN BRETAGNA: Time – Rod Stewart
IRLANDA: Random access memories – Daft Punk
ISLANDA: Eurovision Song Contest 2013- Interpreti Vari
A due anni dalla partecipazione eurovisiva, che nonostante l’ultimo posto le è comunque valso il titolo di artista che ha riportato la Svizzera in finale dopo sei anni, Anna Rossinelli torna sulle scene, con un album da solista (ma non aveva detto che avrebbe continuato con gli AnneClaire?) e un sound molto diverso. Soprattutto, sotto contratto con una major. “Marylou” è il titolo del nuovo album.
Che appena è uscito è schizzato subito in testa alla classifica elvetica, trascinata anche da “Let it go”, il primo singolo. I suoi compagni di avventura sono ancora con lei ma certo adesso a comparire è solo il suo nome, usato a mò di band (un pò come fa in Austria Christina Sturmer). Per lei anche un immagine più aggressiva rispetto a quella di “In love for a while” e sonorità mettono in risalto la sua vocalità. Qui potete ascoltarla in una versione unplugged di “Head in the sky”, altra traccia dell’album.
Sul singolo di lancio così come si molte altre canzoni, c’è la firma sua, dei suoi due compagni di avventura e Georg Schlunegger, il compositore che quest’anno ha firmato “You and me”, il brano portato dai Takasa all’Eurovision. Molte delle tracce sono di spessore: meritano un ascolto la titletrack, per esempio, o anche “So damn pretty“. La ragazza insomma, è cresciuta e promette molto bene.
Avete ancora fame di Eurovision Song Contest oppure siete dei fan di Marco Mengoni che hanno seguito la sua partecipazione alla rassegna canora europea e volete qualcosa che vi ricordi l’evento e la sua ottima figura internazionale? Da adesso c’è qualcosa che fa per voi. Si chiama “12 points to L’Essenziale” ed è un instant book realizzato da Emanuele Lombardini, titolare di questo blog e autore del blog Eurofestival News.
In 150 pagine in formato pocket, il libro racconta le tappe di avvicinamento del cantante di Ronciglione alla rassegna, passando per la designazione da Sanremo dopo la sua vittoria, sino al concerto-evento di Amsterdam. Notizie, curiosità inedite e gran parte delle interviste rilasciate nel corso della manifestazione ai siti internazionali, ma anche a quelli italiani, fra cui Eurofestival News, a Radio 2 e tanti altri.
Un libro che nasce con la volontà di raccontare a caldo ciò che è successo a in Svezia, cercando di mantenere quanto più possibile caldo il filo emozionale che il cantante di Ronciglione ha trasmesso ai propri fan e ai fan italiani dell’evento durante la partecipazione a quello che è il più grande evento musicale dell’anno, nonchè il programma televisivo non sportivo più visto al mondo. Il volume è in vendita ESCLUSIVAMENTE sul circuito ilmiolibro.itordinandolo a questo link
In attesa che arrivi il ciclone eurovisivo, il secondo brano dell’ESC 2013 ad issarsi in testa alle classifiche (il primo era stato “You” in Svezia): si tratta di “Birds” dell’olandese Anouk che conquista la classifica nazionale e si avvia a salire in testa anche nel resto del Continente. Segnaliamo con piacere, in tema di ex eurovisivi, l’arrivo in vetta in Svizzera di Anna Rossinelli, della quale riparleremo. Sotto, i numeri uno, sopra “Birds“.
SINGOLI
AUSTRIA: Rosana – Wax
BELGIO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (Fiandre) /Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams (Vallonia)
BULGARIA: Waiting all night – Rudimental ft Ella Eyre
CROAZIA: Get lucky – Daft puntk ft Pharrell Williams
DANIMARCA:Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
FINLANDIA: Sini sabotage – Levikset Reppee ft Villegalle
FRANCIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
GERMANIA: Safe and sound- Capital cities
GRAN BRETAGNA: Get lucky- Daft punk ft Pharrell Williams
GRECIA: Walking on air – Anise K ft Snoop Dogg & Bella Blue
IRLANDA: Blurred lines – Robin Thickle ft T.I+ Pharrell
ISLANDA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
ITALIA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
LUSSEMBURGO: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
NORVEGIA: Let her go- Passenger
OLANDA: Birds- Anouk
POLONIA: One way or another – One direction
PORTOGALLO: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
REPUBBLICA CECA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
ROMANIA: Ecou – Elena Gheorghe ft Glance
RUSSIA: Here comes the sun – Movetown ft Ray Horton
SLOVACCHIA: Just give me a reason- Pink ft Nate Ruess
SLOVENIA: Nor sigurno ne – Big foot mama (nazionali) / Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams (internazionali)
SPAGNA: Quien – Pablo Alboran
SVEZIA: Cant’ Hold us – Macklemore & Ryan Lewis ft Ray Dalton
SVIZZERA: Get lucky – Daft punk ft Pharrell Williams
UNGHERIA: I could be the one – Avicii vs Nicky Romero
ALBUM:
AUSTRIA: Dann Mach’ s gut – Reinhard Mey
BELGIO: Stay Gold – Ozark Henry (Fiandre)/Quelques mots d’amour – Franck Michael (Vallonia)
DANIMARCA: Jowt – Allan Olsen
FINLANDIA: Onnen vuodet – Joanne Aaron
FRANCIA:Bad Cowboy – Gueko Seth
GERMANIA: Dann Mach’ s gut – Reinhard Mey
GRAN BRETAGNA: Time – Rod Stewart
IRLANDA: Absolute zero – Little green cars
ISLANDA: Stormurinn – Bubbi Morthens
ITALIA: L’album biango- Elio e le storie tese
NORVEGIA: Collection 1973-2013- Bruce Springsteen
OLANDA: The schocking miss Emerald – Carlo Emerald
POLONIA: Zlota Kolekcja Bal U Posejdonia-Anna German
Fra le tante cose nuove che si sono viste nell’edizione 2013 dell’Eurovision Song Contest c’è stata anche la passerella che ha visto protagonisti i 26 cantanti della serata finale, che prima delle esibizioni hanno sfilato con una parte della delegazione e con una bandiera in mano. La musica che li accompagnava era “We write the story”, primo inno ufficiale della storia eurovisiva.
Una canzone quasi regale, che unisce due generazioni, visto che è stata composta da Bjorn Ulvaeus e Benny Andersson, ovvero i due componenti maschili dei mitici Abba, lanciati proprio dall’Eurovision, vinto nel 1974 con “Waterloo” e da Avicii, un dj fra i più in voga attualmente sul territorio continentale. Non solo una passerella davanti a oltre 100 milioni di persone, ma il brano sta anche entrando in classifica dovunque. Meno che da noi, ovviamente.
La distanza fra l’Eurovision 2013 e quello dell’anno prossimo? Sedici chilometri. Quelli della lunghezza del ponte di Øresund, che separa Malmö da Copenaghen. Emmelie De Forest con “Only teardrops” ha vinto l’Eurovision Song Contest, riportando così in Danimarca il trofeo dopo 13 anni. Una vittoria annunciata sin dalla vigilia e ampiamente pronosticata dai bookmakers, che nemmeno le evidenti stecche in prova hanno evitato, anche grazie al massiccio afflusso di televoti. Emmelie De Forest ha visto con 281 punti, ed aveva già trionfato a 4 votazioni dalla fine. Sul podio si piazzano anche Farid Mammadov (Azerbaigian) con “Hold me” (234) e “Gravity” di Zlata Ognevich (Ucraina) con 214.
E’la terza vittoria danese nella manifestazione, dopo quella del 1963 di Grethe e Jorgen Ingemann con “Dansevise” che a Lussemburgo batterono per due soli punti (ma con un voting diverso) e fra le contestazioni la svizzera Esther Ofarim e quella totalmente fuori pronostico del 2000, quando sempre in Svezia, ma a Stoccolma, i fratelli Olsen portarono sul tetto d’Europa la loro “Flying on the wings of love”, in barba ai bookmakers che la pagavano 500 a 1.
L’interscambio turistico-commerciale fra Svezia e Danimarca, che è stato alla base del progetto Malmö, con tanti alberghi prenotati nella capitale danese, che del resto è facilmente raggiungibile dalla città sede eurovisiva anche in treno, proseguirà con ogni probabilità anche l’anno prossimo: un altro esempio da mettere sulla scrivania dei soloni che dicono che organizzare l’evento è un salasso a perdere. Dei circa 15 milioni (di cui 6 dall’Ebu e 2 dal Comune della città svedese) sborsati, ne sono ritornati indietro un bel pò e i dati che arriveranno a breve sulla ricaduta economica lo confermeranno.
L’Italia esce a testa alta: Marco Mengoni e la sua “L’essenziale” in versione lievemente sforbiciata, chiude al settimo posto con 126 punti, sfoderando una prova convincente dal punto di vista dell’interpretazione. Orgoglioso di aver sventolato la bandiera italiana prima nella passerella che – situazione inedita – ha aperto la rassegna mentre scorrevano le note di “We write the story”, l’inno scritto da Bjorn Ulvaeus e Benny Andersson degli Abba in collaborazione con il dj Avicii. Qui sotto, in questa immagine, la classifica completa.
LA SERATA – Serata piacevole col commento di Marco Ardemagni, Filippo Solibello e Natasha Lusenti meno brillanti dell’anno scorso e fieramente (e giustamente) partigiani (anche se non hanno riconosciuto nella spokesperson tedesca Lena, la cantante vincitrice nel 2010 e diventata stella del pop mondiale grazie all’Eurovision…), che ha regalato uno spettacolo come sempre straordinario tanto che tu twitter anche i neofiti dell’evento sono rimasti sorpresi dalla velocità dello show, così distante dagli impalati ritmi italiani.
VINCITORI E VINTI- Male, malissimo la Spagna. Pur nella partigianeria che sempre un pò accompagna questo blog quando si parla della musica iberica, è innegabile che la prestazione peggiore della serata sia stata nettamente quella degli El Sueño de Morfeo: almeno un paio di stecche colossali di Raquel del Rosario ad affossare un pezzo già deboluccio in partenza: gli 8 punti (di cui 2 dall’Italia) ed il penultimo posto sono il peggior risultato spagnolo dal 1999, quando Lydia giunse ultima con appena un punto: persino Soraya, che pure lei chiuse penultima nel 2009, raccolse di più, con 23 punti. E fecero meglio (21) anche le Las Ketchup nel 2006. Una disfatta, dunque.
Pessima anche la prova di Bonnie Tyler, sin troppo sottotono su un pezzo anch’esso un pò debole, rialza un pò la classifica, ma certo non il morale dei britannici i quali, a dire il vero, un pò questa situazione se la meritano: almeno capiranno, una volta per tutte, che è il caso di chiudere il filone “Oldies but goldies” e cominciare fare sul serio (se non con l’artista, almeno con la canzone). Grandi sconfitti, sicuramente i tedeschi Cascada, che pure al cospetto di una buona prova, pagano forse un sound un pò abusato ed un brano che pur bello e radiofonico, non era il meglio della loro produzione (la solita vecchia storia: chi è già famoso viene all’ESC con i lati B invece che con pezzi “vetrina”). La Francia ed Amandine Bourgeois, chiudono in posizione 23, ma in questo caso era dura in partenza. E infatti.
Detto dei meritati piazzamenti per Margaret Berger (Norvegia), quarta e Dina Garipova (Russia), quinta va detto che le tre canzoni sul podio non rubano niente. Pur con qualche incertezza vocale (ma meglio nel live della finale che in prova), Emmelie De Forest ha mostrato di saper reggere il palco, il brano è fresco e radiofonico ed estremamente eurovisivo.
Farid Mammadov ha dimostrato di essere un notevole performer, cantando per esempio meglio di tanti artisti con maggiore esperienza e la sua “Hold me”, dal sapore decisamente anni 90 partiva con un ottimo credito si tra i fan che fra alcuni addetti ai lavori: è un pezzo di cui con ogni probabilità ci si dimenticherà presto (il riscontro discografico darà conferme o smentito), ma che indubbiamente in questa rassegna funziona. E che comunque anche in una nostra radio non farebbe una figura peggiore di una traccia 5 di un qualsiasi album di un qualsiasi artista di Amici.
Zlata Ognevich e “Gravity” erano sin dall’inizio accreditate di un posto sul podio e la prova impeccabile dell’artista ucraina al servizio di un brano molto eurovisivo è il suggello al terzo posto. Ecco, con un piccolo sforzo mentale, ci si arriva facilmente. Al di là degli inevitabili blocchi (che hanno inciso, ma non più di tanto: chi è arrivato sul podio ha preso voti un pò dovunque), la differenza fra chi ha vinto e chi ha perso sta qui: Marco Mengoni, Anouk e Amandine Bourgeois a parte, gli artisti con maggiore esperienza sono arrivati pensando di potersela cavare con poco, hanno sciorinato prestazioni mediocri e ancora una volta sono stati puniti.
Chi arriva alla rassegna portando canzoni non abbastanza forti o prendendo sottogamba la manifestazione, resta scottato. I paesi del Nord Europa e quelli dell’Est lavorano mesi interi per arrivare al massimo all’appuntamento eurovisivo, curando tutto nei minimi dettagli: l’artista, la canzone, la performance. E magari facendosi anche un giro dove serve (azeri docet: anche quest’anno la produzione, la stessa da 4 anni, ha lavorato bene).
Ma attenzione: l’ESC non è solo un fatto del Nord o dell’Europa dell’est. E’ un fatto di chi lavora bene. Ne è testimonianza l’onorevolissimo nono posto di Anouk che ha rivitalizzato i Paesi Bassi, i quali non centravano una finale da 10 anni: con un pezzo difficile, una interpretazione intensa (la migliore della sera dopo quella di Mengoni ed insieme a quella dell’islandese Eithor Ingi) e tanta voglia di far bene ha dato nuovo slancio alla propria carriera internazionale e con ogni probabilità ha fatto fare alla tv ascolti da record.
E che dire dei greci Koza Mostra ft Agathonas Iakovidis? Coi tempi che corrono non si può certo dire che la Grecia giocasse per vincere. Il sesto posto (miglior risultato dal 2008) sta quasi stretto ad una delle migliori proposte in concorso, che senza alcuna pretesa, è cresciuta di gradimento strada facendo. Di pari passo con la volontà dell’ensemble di voler comunque dire la propria nel concorso anche nella situazione del paese. Per non dire di Malta, che con Gianluca Bezzina è arrivato davanti ad Anouk e ora si appresta forse anche a raccogliere qualche soddisfazione in termini di vendite. Prima o poi il concorso, sbarcherà sull’Isola.
L’Italia può andare fiera del settimo posto di Marco Mengoni: se non tutti apprezzano questo tipo di melodia tipicamente tricolore (qualcuno che sa di musica più di chi scrive per questo blog l’aveva anche detto…), il plauso per la sua voce, per la sua interpretazione è stato generale. Se questa per lui doveva essere un prova per cercare di capire c’è la possibilità di aprirsi nuove porte al di fuori dei confini nazionali, è senz’altro superata. Quanto alla Rai e l’Italia, è da qui che devono adesso ripartire in prospettiva futura. Giocare per vincere si può, basta solo prendere un pò meglio la mira.
NOTA A MARGINE: A San Marino ieri sera avevano ancora i musi lunghi per l’incredibile mancata qualificazione, ma a fine serata, quando l’Ebu ha pubblicato le classifiche complete delle semifinali alla delegazione è spuntato un sorriso: Valentina Monetta ha chiuso undicesima, con 47 punti: lontana dal decimo posto georgiano (65), ma col miglior risultato assoluto, sia in termini di classifica, che in quelli di punteggio. Che la semina continui, prima o poi si raccoglie.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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