Una seconda semifinale forse meno forte dal punto di vista della qualità dei brani regala grosse sorprese. Finisce clamorosamente l’Eurovision Song Contest di San Marino. Non risentiremo “Crisalide” nella finale di sabato sera su Rai2, nonostante la canzone fosse ai primi posti di gradimento fra i fan. Per conoscere le esatte motivazioni dell’esclusione bisognerà attendere la pubblicazione delle classifiche e dei voti separati di giuria e televoto (sabato notte dopo la finale), ma la sensazione è che possa aver patito il voto dei giurati. Diversamente, l’eliminazione di Valentina Monetta, nettamente la migliore della sera, è inspiegabile, salvo che le preferenze dei fan non si siano tramutate in voto e she sin qui avessero scherzato, illudendo i biancocelesti.
La qualificazione a sorpresa è quella dei Dorians: il mondo ex sovietico qualifica dunque otto nazioni su nove alla finale, mentre esce del tutto quello slavo con l’eliminazione della Macedonia: per la prima volta dal 1985 avremo una serata finale senza canzoni dell’area balcanica della ex Repubblica Federale (allora la Jugoslavia era una sola: da allora, sia unita che divisa, è stata sempre presente). Passa il turno anche l’Ungheria, che era in bilico, non ce l’ha fatta invece la Bulgaria, sicuramente penalizzata nel televoto (i giurati come è noto hanno votato ieri) da una esibizione per nulla impeccabile.
In parte inattesa anche la qualificazione dell’Islanda, ma va dato atto ad Eithor Ingi di aver sfoderato con la sua “Eg a lif” l’altre miglior performance della serata: misurata, precisa, da consumato artista (del resto è attore di musical), senza troppi fronzoli, a conferma che la linea della semplicità paga quasi sempre anche all’Eurovision. Alcune qualificazioni abbastanza scontate alla vigilia, quella dell’Azerbaigian, che si porta a braccetto la Georgia (entrambi a questo punto fortemente candidati ad un posto nei dieci), di Malta e anche della Grecia, che gode sempre di ottimo seguito. Peccato per l’eliminazione degli svizzeri Takasa, che però oggettivamente non partivano molto favoriti nonostante il loro inno molto radiofonico.
Avamti come previsto anche la Norvegia, con Margaret Berger che diventa una seria avversaria di Emmelie De Forest e Zlata Ognevich per la vittoria finale, così come era ampiamente previsto, nonostante il pessimo brano, il passaggio del turno di Cezar, spinto dai connazionali in giro per l’Europa. E sabato sera, in diretta su Rai2, andrà in onda il bacio saffico che conclude “Marry Me” di Krista Siegrfrids. Sarà interessante capire come reagiranno a viale Mazzini.
Detto del commento preciso, attento e decisamente accogliente di Gigi Restivo e Lia Fiorio su SMtv, c’è invece da dire che si moltiplicano ancora i cronisti che continuano a parlare dell’Eurovision come trash, dopo aver visto poche esibizioni. La stessa gente che definisce imitazioni “da poracci” le esibizioni di Malmo e poi ha il coraggio di definire osannare i modelli stereotipati e tutti uguali, che non escono dai confini italiani, di alcuni talent show (soprattutto uno, che non a caso va in onda solo da noi). Come sempre, abbiamo paura di mettere il naso fuori dalla porta. Hai visto mai ci fosse qualcosa che mette in dubbio le nostre certezze acquisite e scontate.
Passano il turno
Bye Alex – Kedvesem (Ungheria)
Farid Mammadov – Hold me (Azerbaigian)
Nodi & Sophie – Waterfall (Georgia)
Cezar – It’s my life (Romania)
Margaret Berger – I feed you my love (Norvegia)
Eithor Ingi – Eg a lif (Islanda)
Dorians- Lonely Planet (Armenia)
Krista Siegfrids – Marry me (Finlandia)
Gianluca – Tomorrow (Malta)
Koza Mostra ft Agahonas- Alchohol is free (Grecia)
Stasera secondo appuntamento con l’Eurovision Song Contest 2013. In diretta dalla Malmö Arena, in Svezia, alle ore 21 italiane, va in scena la prima semifinale della rassegna musicale più famosa e seguita d’Europa. In Italia potremo seguirla, con commento in italiano in diretta su SMtv San Marino (canale 520 Sky, 73 TivùSat, 73 DTT in Emilia Romagna, Veneto e Costa adriatica, oppure satellite senza Sky su Hotbird- frequenza 12149 27500 ¾ polarizzazione verticale), col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo).
L’Italia stasera non vota (e la Rai non trasmette la seconda semifinale), ma voi potete comunque essere protagonisti, aiutandoci a portare l’hashtag #escita in testa ai trend topic, come già successo martedì. I due topic da usare sono quello di cui sopra e #eurovision. L’iniziativa è curata dal nostro blog partner Eurofestival News.Stasera il tifo è tutto per Valentina Monetta, la rappresentante di San Marino, che si esibisce per seconda con la ballata “Crisalide”.
La prima serata dell’Eurovision Song Contest scorre via in pieno stile europeo: i 16 cantanti si sono già tutti esibiti alle 22.20. Rai 5 ha onorato al meglio l’impegno con la precisissima Federica Gentile discreto ma accogliente anfitrione delle esibizioni. E a fine serata l’hashtag #escita ufficiale della Rai è numero uno nel nostro paese fra le tendenza su twitter
Marco Mengoni ha assistito alla prima serata in platea e poi come tutti gli altri big 5 (e come la Svezia padrona di casa) è comparso brevemente in una clip a fine serata, prima dell’annuncio dei qualificati, andandosi a prendere un grande applauso quando la conduttrice Petra Mede lo ha nominato (ed è stato inquadrato). Il palco della Malmo Arena ha valorizzato alcune esibizioni: su tutte quella della moldava Aliona Moon, esplosa in tutta la sua potenza vocale e sollevata a quattro metri di altezza da un vestito semovente e illuminato da immagini grafiche speciali.
C’era qualche timore per Anouk, il cui brano “Birds” sul palco ha reso meno che nella versione live, ma alla fine la cantante ce l’ha fatta a riportare il paese in finale dopo 10 edizioni: l’ultima volta ce l’avevano fatta i Re-Union nel 2004. I paesi della ex Jugoslavia escono clamorosamente tutti di scena, mentre quelli dell’ex Unione Sovietica fanno l’en plein, piazzando sei brani su sei all’atto finale. Avanti la favorita Emmelie De Forest.
Di sicuro, è stata una prima semifinale nel segno del sound vintage: passano il turno sia le canzoni anni 80 di Ryan Dolan e Andrius Pojavis, che quelle molto anni 90 di Birgit (Sanremo 1995, una canzone a caso delle Nuove Proposte…), che festeggia così la sua prossima maternità, Dina Garipova (che però ha forse il pezzo più bello in concorso insieme a quello di Marco Mengoni) e Roberto Bellarosa, che vince la sfida fra i più giovani della rassegna con l’austriaca Natalia Kelly. Di quattro artisti che avevano a che fare con l’Italia ne passano due, Roberto Bellarosa (la cui famiglia è di Vico del Gargano) e Andrius Pojavis (che vive a Milano, dove ha anche registrato l’album) mentre non ce la fanno (diremmo per fortuna) i Klapa S Mora (che hanno missato il brano a Bologna) e le Moje 3 (Sara Jovanovic è nata ed ha vissuto a Roma).
Fuori anche la ballata stile metà anni 70 della cipriota Despina Olympiou, grande fascino e grande voce, ma con un brano non di grande presa. Avrebbero meritato il passaggio del turno i montenegrini Who See, col pezzo più innovativo in concorso (ma forse anche il più difficile) e anche Hannah Mancini, col suo sound dance vintage. Quanto alla Bielorussia, era difficile prevederne l’eliminazione. E infatti. Passano il turno:
Pronti? Via. Da stasera comincia la gara. L’Eurovision Song Contest 2013 entra nel vivo con la prima semifinale. In diretta dalla Malmö Arena, in Svezia, alle ore 21 italiane, va in scena la prima semifinale della rassegna musicale più famosa e seguita d’Europa. In Italia potremo seguirla, con commento in italiano, in due modi: diretta su Rai 5 col commento di Federica Gentile oppure diretta su SMtv San Marino (canale 520 Sky, 73 TivùSat, 73 DTT in Emilia Romagna, Veneto e Costa adriatica, oppure satellite senza Sky su Hotbird- frequenza 12149 27500 ¾ polarizzazione verticale), col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo.
Stasera l’Italia sarà anche chiamata a votare col meccanismo del televoto (per i numeri vi rimandiamo ad Eurofestival NEWS), mentre la giuria italiana ha votato ieri sera, attraverso la visione a circuito chiuso prova generale dello show di semifinale. Ecco di seguito i cantanti che ascolteremo e vedremo in gara stasera, in ordine di uscita. Si qualificano per la finale le prime 10. In alto, un assaggio delle prove generali, cliccando sulla finestra in alto alla pagina ci sono le canzoni.
Eccolo, finalmente, il quadro delle 39 canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, dal 14 al 18 maggio prossimi in Svezia. La Rai ha ufficializzato i commentatori che saranno di nuovo Federica Gentile di Radio 2 per la prima semifinale, l’unica trasmessa da noi, su Rai 5 e di nuovo il duo di Caterpillar Radio 2 Filippo Solibello-Marco Ardemagni per la finale su Rai 2 (approfondimenti su Eurofestival News). Confermato di nuovo anche il team di Sm Tv San Marino che trasmetterà tutte e due le semifinali e la Finale col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo di Radio San Marino.
L’Ebu ha poi deciso insieme a SVT, la tv svedese organizzatrice l’ordine di esibizione, sulla base del parziale sorteggio delle due metà di semifinale eftettuato in precedenza. La Svezia, finalista era stata sorteggiata ad esibirsi sedicesima, per le altre big, sorteggio il 17 maggio. Qui sotto, le nostre pagelle ai 39 brani, divise per semifinali ed in ordine di apparizione.
PRIMA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Italia, Regno Unito e Svezia)
1. AUSTRIA: Natàlia Kelly- Shine: Un genuino pezzo pop, magari non originale ma assolutamente gradevole, degna apertura della manifestazione. Dopo la negativa esperienza dell’anno scorso, l’Austria può sperare nella qualificazione. Lei è brava e ha talento. VOTO 7
2. ESTONIA: Birgit – Et uus saks alguse: Un bel tuffo negli anni 90, ai Sanremo della Pausini, di Antonella Arancio, Raffaella Cavalli e di tantissime ballate al femminile più o meno tutte uguali. Originalità sottozero. Però il pezzo è bello e si fa ascoltare, se fa un bel live chissà. VOTO 7.5
3. SLOVENIA: Hannah- Straight into love: Dal lento si passa alla dance scatenata. Il pezzo è sottovalutato, ma nel suo genere è interessante e lei da brava vocalist sfodera un notevole performance, per questo genere di brani. Difficile passi il turno, ma lo meriterebbe VOTO 7.5
4. CROAZIA: Klapa S Mora – Mizerija: I sei tenori garantiscono ottima prova vocale ma per adesso difettano nella messa in scena. Gradevole, ma probabilmente non è ancora il tempo giusto per la Klapa. VOTO 7
5. DANIMARCA: Emmelie De Forest- Only teardrops: Il pop annaffiato del folk della giovane danese parte nel novero dei favoriti. Ha tutto per fare bene: molto eurovisivo, molto ben cantato. Forse anche un pò scontato, ma tant’è. VOTO 7.5
6. RUSSIA: Dina Garipova- What if: La più seria concorrente al podio per Mengoni è lei, grande voce al servizio di una ballata pop interessantissima, molto orecchiabile e radiofonica. Attenzione ai russi, giocano per vincere. O almeno così sembra. E stavolta lo fanno seriamente. VOTO 9
7. UCRAINA: Zlata Ognevich-Gravity: Il revamping ha dato potenza al brano, ma forse non lo ha aiutato a crescere. Complessivamente l’operazione funziona, in più agli ucraini, nella semifinale coi fratelli russi e bielorussi (nonostante il nuovo metodo di valutazione dei giurati), i voti per la finale non dovrebbero mancare. VOTO 7
8. OLANDA: Anouk – Birds: Forse è il pezzo più bello e di classe della rassegna fra quelli stranieri, impreziosito dall’esperienza di un’artista forgiata anche da tanti live di successo. Dopo un decennio, l’ingresso in finale parrebbe soltanto una formalità. L’Olanda ha scommesso su Anouk, non vince dal 1975. Hai visto mai. VOTO 9
9. MONTENEGRO: Who see ft Nina Zizic- Igranka: Il vero problema della canzone è che è in montenegrino. Perchè altrimenti sarebbe la scommessa più bella ed originale della rassegna. L’Hip hop è un genere complesso, la lingua originale stavolta non è un valore aggiunto. Sarà durissima, che peccato. VOTO 7
10. LITUANIA: Andrius Pojavis – Something: Complessivamente fa un buon lavoro, ma il pezzo scorre via abbastanza anonimo, senza picchi. La vicinanza dell’Estonia difficilmente le basterà e il pezzo non ha le caratteristiche per solleticare le giurie. VOTO 6
11. BIELORUSSIA: Alyona Lanskaya- Solayoh: Avete presente i balli di gruppo sulla spiaggia o i riempipista di Genio e Pierrots (“Pinguino, Pinguino, Saltino”)? Ecco, appunto. In più tutta l’operazione, con il cambio di canzone dopo che la gente ha votato. Per carità. VOTO 4
12. MOLDAVIA: Aliona Moon– O mie: Molto meglio questa versione in rumeno rispetto all’originale inglese. Una bella power ballad, molto ben cantata, grande atmosfera, si stacca dalla media dei pezzi del genere. Attenzione anche ai moldavi, che quest’anno fanno sul serio. Magari per la vittoria no, ma in top 5 è possibile. VOTO 9
13. IRLANDA: Ryan Dolan- Only love survives: Una dance pop come ce ne sono milioni di altre. E nemmeno fra le più belle. No, l’anno prossimo decisamente non si va a Dublino. VOTO 5
14. CIPRO: Despina Olympiou- An me thimasai: C’è che lei è forse la più brava in gara e promette un grande live, anche vista l’esperienza. Ma il pezzo è una ballata normalissima, anche discretamente noiosa. Può bastare lo stesso per la finale?. Forse. VOTO 6.5
15. BELGIO: Roberto Bellarosa- Love kills: La versione primaria era una roba inascoltabile, il revamping l’ha leggermente migliorata. Il suo live nella finale nazionale è stato tragico, se non studia finisce a fondo plotone. VOTO 5.5
16. SERBIA: Moje 3- Ljubav je svuda: Operazione coscialunga e merce in mostra per la Serbia, tipicamente al servizio di un pezzo scarso. Parecchio scarso. Però attenzione, hanno Croazia, Montenegro e Slovenia nella stessa semifinale. L’occhio vuole la sua parte e rivederle in finale non dispiacerebbe. Risentirle, invece si VOTO 5
SECONDA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Francia, Spagna e Svezia)
1. LETTONIA: PeR- Here we go: Il pezzo apre la seconda serata ma scivola via così rapidamente come entra. La corsa per la finale sembra davvero in salita, lì da sola, senza amici. VOTO 5
2. SAN MARINO: Valentina Monetta- Crisalide: Si, sembra di ascoltare un pezzo di Sanremo degli anni 90. Ma non è un male. Valentina Monetta finalmente in tutto il suo splendore, su una melodia che ne esalta le doti vocali e sta facendo proseliti in rete. Bel cambio di ritmo. Canzone funzionale alla rassegna, forse non fuori, ma chi se ne importa. Il voto? No, siamo di parte. FORZA SAN MARINO.
3. E.R.J. MACEDONIA – Esma & Lozano- Pred da ze razdeni: Al vostro cronista non piaceva nemmeno “Imperija”, ma almeno era originale. Questo brano difetta anche in questo. Aridatece Kaliopi. VOTO 5
4. AZERBAIGIAN: Farid Mammadov- Hold me: La festa del liceo, in pieni anni 90, quando il dj mette un lento e uno ci prova con la più bella della classe. Uno di quei pezzi che dimentichi dopo 6 secondi. Le giurie l’affosseranno, ma la produzione è la stessa che ha venduto bene il prodotto negli ultimi anni. Basterà? VOTO 6
5. FINLANDIA – Krista Siegfrids- Marry me: Ma davvero nella finale finlandese non c’era un pezzo migliore? Brano, esibizione, lei vestita da sposa sexy. Tutto fuori luogo. No, quella parola non il vostro cronista non la usa, perchè è stata troppo abusata a sproposito parlando di Esc. Però poi vedi e senti una roba del genere e ti sale la bile. VOTO 5
6- MALTA- Gianluca- Tomorrow: Dopo anni di produzioni indecenti, Malta propone una canzoncina senza troppe pretese ma fresca, radiofonica ed orecchiabile. Una ventata d’allegria, chissà che non ce la faccia. VOTO 8
7. BULGARIA: Elitsa Todorova & Stoyan Yankoulov- Samo Shampioni: Anche qui l’operazione cambio in corsa dopo voto del pubblico, non dà proprio una bella immagine. Il pezzo è sotto la media delle cose che i due hanno mostrato di saper fare. Brano del 2007 compreso. VOTO 5.5
8. ISLANDA: Eithor Ingi- Eg a lif: Ha resistito alla tentazione di non tradurre in inglese la sua ballata e questo sicuramente gli fa onore, anche se probabilmente gli farà perdere un pò di posizioni, nel marasma delle tante buone ballate (come questa). VOTO 7
9. GRECIA: Koza Mostra ft Agathonas – Alchohol is free: Il rebetiko della ensemble greca potrebbe essere la sorpresa della rassegna. Non per vincere, of course, non c’è neanche il denaro per organizzare. Ma il pezzo potrebbe essere spinto molto in alto dalla giurie. Merita. VOTO 8
10. ISRAELE: Moran Mazor- Rak Bishvilo: Difficile e intimista, come alcune delle proposte israeliane alla rassegna. Si inserisce fra i possibili outsider per una piazza a ridosso delle prime. Però è difficile da mandare giù tutto d’un sorso. E anche con due o tre. VOTo 6.5
11. ARMENIA: Dorians-Lonely planet: Bisognerebbe capire il perchè quando un big della musica scrive per l’Eurovision, usa quasi sempre la mano sinistra, proponendo fondi di cassetto o comunque non il meglio delle sue cose. Toni Iommi dei Black Sabbath, autore del pezzo, non è da meno. VOTO 5.
12. UNGHERIA: ByeAlex- Kedvesém (Zoohacker rmx): Il primo remix in concorso nella storia eurovisiva ha un sapore delicato e lounge. Forse troppo, per un pezzo cantato in lingua originale e in svedese. Monotono nella costruzione, ma non da buttare. VOTO 6
13. NORVEGIA: Magaret Berger- I feed you my love: Nella costruzione somiglia molto al brano vincitore l’anno scorso ma è uno dei pochi pezzi della rassegna fuori dal coro e soprattutto inserito nello spirito musicale del tempo. Parte fra i favoriti, può andare in fuga e giocare per vincere, come sperano a Oslo. Ma anche no. E allora potrebbe accadere di tutto, compreso che faccia flop. ma sarebbe incredibile. VOTO 8.5
14. ALBANIA: Adrian Lulgjuraj & Blejdar Sejko- Identitet: Rock genuino, fatto bene, fatto da uno che fa rock da 25 anni, il primo in Albania e da un giovane talento. I veri outsider sono loro. Battere il quinto posto dell’anno scorso sarà difficile, ma saranno clienti ostici per tutti. Non sottovalutateli. VOTO: 8.5
15. GEORGIA: Nodi & Sophie- Waterfall: La ballata classica firmata dal compositore campione in carica si tiene in piedi grazie all’interpretazione di precisione giapponese dei due “figli dei talent” nazionali. Ma è una roba sentita almeno un milione di volte. VOTO 6.5
16. SVIZZERA: Takasa- You and me: Qui si giudica la canzone, non il gruppo, la sua storia e le sue storie. E il pezzo è proprio bello. Del sano schlager, di quelli che entrano in testa in 10 secondi netti e non ne escono più. Roba che la canticchi e batti il tempo col piede. Meritano la finale, non foss’altro perchè fra tante ballate ci fanno divertire. VOTO 8.5
17. ROMANIA: Cezar- It’s my life: E’ anche uno simpatico, Cezar. E l’idea di mettere quella sua voce da controtenore al servizio del pop non sarebbe nemmeno male. Ma il pezzo no, è proprio inascoltabile. Imbarazzante. Una roba che nemmeno nelle peggiori discoteche. VOTO 3
CANZONI GIA’ FINALISTE
16. SVEZIA: Robin Stjernberg- You: Se non si fosse capito bene, la Svezia padrona di casa non corre per vincere, ovviamente. E’un pezzo carino, che si ascolta piacevolmente. Ma tremendamente di plastica. Dopo Loreen, almeno tre passi indietro. Entrerà nei 10, senza disturbare troppo.VOTO 7
Da definire. FRANCIA: Amandine Bourgeois- L’enfer et moi: La entry è di qualità, senza dubbio. Ma non è abbastanza convincente per dare una sferzata in positivo ai pessimi risultati della Francia. Un pò pop, un pò vintage, un pò world music. Un pò tutto, niente completo. La disfatta dovrebbe essere evitata, ma per la top 10 serve altro. VOTO 7
Da definire. GERMANIA: Cascada- Glorious: Sono partiti lanciati, schizzati nella top 10 europea prima degli altri. Il progetto eurodance è di spessore, come molte delle loro produzioni e sembra scontato che lottino per la vittoria. Il pubblico è dalla loro parte e forse anche una fetta di giurati, dovranno conquistarsi le giurie più difficili (come la nostra) e questa è la vera incognita. Se non arrivano almeno terzi è un fiasco colossale. VOTO 9
Da definire. ITALIA: Marco Mengoni- L’essenziale: Che sia fra i pezzi migliori non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Il problema è capire un brano molto italiano come questo potrà trovare il giusto riscontro in Europa. Non è scontato, anche vista la nostra difficoltà ad esportare certi prodotti. Tuttavia lotta per il podio e ha buone chances di centrarlo. Molto dipenderà anche dal live (di venerdì sera in prova, quando votano le giurie). FORZA MARCO!
Da definire. REGNO UNITO: Bonnie Tyler- Believe in me: Il pezzo rimette le lancette indietro agli anni 90, però è bello e radiofonico e il pubblico sin qui sembra apprezzare. Il vero problema è se Bonnie Tyler sarà in grado di fare un live all’altezza della sua fama. Se ci riuscirà, apprezzeranno anche le giurie e la clamorosa scommessa del Regno Unito potrebbe anche passare all’incasso. Altrimenti, il destino sarà segnato. VOTO 8.5
Da definire. SPAGNA: El Sueño de Morfeo- Contigo hasta el final: Fossimo in un festival pop normale, lotterebbero per vincere. Ma all’Eurovision non sempre i pezzi di pop genuino (ancorchè con influenze celtiche) funzionano come dovrebbero. La bella figura è assicurata, un risultato degnissimo anche. La top 10, forse, se la dovranno conquistare. Noi siamo di parte, lo sapete. Per noi hanno già vinto. VOTO 9
Preparate i bagagli, si va in Svezia. La Swedbank Arena a Stoccolma, una struttura da 60mila posti, sarà pronta il prossimo dicembre e forse gli svedesi, che l’avevano pensata per il loro festival di selezione, in cuor loro, avevano già in testa anche il trionfo europeo. Vince “Euphoria” di Loreen, un successo scontato alla vigilia, ma nettissimo, materializzatosi già a due paesi dalla fine delle votazioni. Forse non è la canzone migliore, sicuramente è quella meglio costruita per vincere, pensando anche al mercato e alle radio. Complessivamente, è un successo meritato, tredici anni dopo, per uno dei pochi paesi in questo momento in grado di organizzare la rassegna e farlo senza sprechi e sicuramente in maniera funzionale e pratica.
Vanno sul podio le vecchiette russe Buranovskye Babuskhi, vere e proprie protagoniste della rassegna e il serbo Zelijko Joksimovic, venuto per vincere e che invece ha fatto peggio della sua precedente apparizione, per cui ascrivibile anche lui alla lunga lista degli sconfitti. Sorprende sino ad un certo punto il quarto posto dei padroni di casa, forse superiore alle loro attese.Tuttavia Sabina Babayeva ha cantato benissimo e la sua ballata, ancorchè non originalissima, ha un sound molto internazionale ed è prodotta da Micheal Walden, già autore e produttore di Whiteny Houston e Aretha Franklin: potrebbe essere una sorpresa nelle classifiche di vendita delle prossime settimane.
Nina Zilli, autrice di una delle performance migliori della serata, chiude all’ottavo posto, appena sopra i cento punti: il risultato è comunque dolce, sopratutto per chi in queste ore ha “temuto” per una vittoria azzurra che avrebbe comportato l’organizzazione della rassegna. Il retrogusto però è amaro, per una votazione che non ha regalato nemmeno un 12 alla cantante piacentina, con il 10 maltese come miglior risultato e tanti 7, compreso quello sorprendente di San Marino, la cui giuria (il televoto non c’era, nel Titano), ha voltato la faccia alla Zilli, preferendo – come l’Italia- la grande voce di Rona Nishliu, il cui quinto posto rilancia le quotazioni albanesi.
La lista degli sconfitti, si diceva. Detto di re Zeljko, di nuovo padrone dei Balcani ma non abbastanza forte per ammaliare l’Europa, si odono i tonfi sordi di Francia e Regno Unito. Engelbert Humperdinck frana in penultima posizione e gli inglesi adesso stanno pensando a dove stia l’errore: “Love will set you free” è un gran bel brano e il vecchio leone l’ha eseguito benissimo eppure alla fine il conto è magro, peggiore di quello dei Blue dell’anno scorso. E dire che pure loro, un pensiero a vincere l’avevano fatto. Quanto ad Anggun, che il suo elettropop “Echo (You and I)” fosse poco convincente era parso chiaro da subito: l’interpretazione non proprio da manuale ha fatto il resto, lasciando la bella indonesiana in posizione 22, anche qui peggiorando quella di Amaury Vassili del 2011. Più prevedibile, invece, il 23.posto di Soluna Samay, il cui brano – per dirla con Bersani – era “solo una copia di mille riassunti”.
Alla voce “sconfitti” ci sono anche i Jedward, forse eccessivamente sopravvalutati nella corsa alla vittoria, ma sicuramente accreditati almeno di un posto nei 10: ed invece sono appena diciannovesimi, al fianco dell’Islanda. Un piazzamento, quello di Greta & Jonsi, francamente incomprensibile, visto che la loro “Never forget” era uno dei pezzi migliori e più attuali della rassegna. Meritava di più dell’ultimo posto “Stay” di Tooji, mentre per la prima volta resta fuori dai dieci la Grecia (che perde di un punto il derby con Cipro). Ma del resto da quelle parti hanno altro a cui pensare.
Chiudono a testa alta Germania e Spagna, la prima confermandosi su ottimi livelli, pur se “Standing still”, per modernità, qualità e radiofonia avrebbe meritato un posto sul podio, la seconda tornando finalmente su livelli degni della propria tradizione musicale, con una Pastora Soler che, se il paese fosse stato in condizioni migliori, forse avrebbe anche potuto giocarsela per un posto nei cinque. Esce a testa alta San Marino, con Valentina Monetta che nella classifica delle semifinali, resa nota subito dopo l’evento, ha chiuso quindicesima (vittorie scontate per Russia e Svezia, con la Norvegia entrata di un soffio nella seconda al barrage con la Bulgaria, qui i dati completi) e alla fine sorride anche la Rai, almeno per ora, sperando di farlo anche al momento in cui arriveranno i dati d’ascolto.
Bravissima Federica Gentile nel commento della prima semifinale, bravissimi Filippo Solibello e Marco Ardemagni in quello della finale: misurati, non invasivi, ma con la giusta dose di ironia e di tifo che serve per un evento come questo. La prova che per fare uno spettacolo gradevole basta poco. Nel caso della coppia di Caterpillar Am, chiamata in corsa al posto della rinunciataria Gialappa’s Band, addirittura bastano anche pochi giorni. A volte le partite si vincono anche con gli elementi che entrano in campo dalla panchina…
“Euphoria”, Loreen (Svezia) 372
“Party for everybody”, Buranovskyie Babushki (Russia) 259
“Nije ljubav stvar”, Zeljko Joksimovic (Serbia) 214
“When the music dies”, Sabina Babayeva (Azerbaigian) 149
“Suus”, Rona Nishliu (Albania) 146
“Kuula”, Ott Lepland (Estonia) 120
“Love me back”, Can Bonomo (Turchia) 116
“Standing still”, Roman Lob (Germania) 110
“L’amore è femmina (Out of love)”, Nina Zilli (Italia) 101
“Light your fire”. Domani sera si accendono le luci sulla Baku Crystal Hall per l’edizione numero 57 dell’Eurovision Song Contest, meglio noto da noi come Eurofestival. Vigilia ricca di colpi di scena, con l’ingaggio della Gialappa’s Band, fresca di contratto in Rai, per il commento della serata finale di sabato 26 su Rai 2 e poi la rottura del rapporto col Trio, che non ne voleva sapere degli obblighi Ebu e pretendeva di parlare sopra le canzoni e interrompere la diretta mandando filmati delle vecchie edizioni, violando il regolamento internazionale e facendo così rischiare una pesante multa alla Rai, se non la squalifica. Così, mentre Federica Gentile, voce di Radio 2 e direttrice di Rai Music commenterà la seconda semifinale (domani sera su Rai 5), sabato sera al microfono, dagli studi di Milano e sugli schermi di Rai 2, ci saranno Filippo Solibello e Marco Ardemagni, conduttori di Caterpillar AM, seguitissimo programma del mattino, sempre di Radio 2. La seconda semifinale di Giovedì 22 (sempre ore 21), non sarà irradiata dalla Rai, ma vi invitiamo a seguirla sul DTT Canale 73 (non sul satellite)oppure in streaming su SM TV San Marino, con l’ottimo commento (garanzia di qualità) di Lia Fiorio e Gigi Restivo. L’emittente del Titano farà tutte e tre le serate. Ad annunciare i voti sabato sera in Eurovisione saranno l’attore Ivan Bacchi per l’Italia e la giornalista Monica Fabbri per San Marino.
Domani si alza il sipario sulla rassegna, si diceva. Da noi saranno le 21, mentre a Baku, capitale dell’Azerbaigian (l’anno scorso fu il duo azero Ell&Nikki a vincere con “Running Scared”, perciò quest’anno la carovana è nel Caucaso), sarà mezzanotte in punto. E’una Baku rinnovata e messa a nuovo per l’occasione: nuove strade, nuove strutture ricettive, persino un’arena nuova di zecca, costruita dal nulla in soli quattro mesi e mezzo, da gennaio ad aprile e costata oltre 200 milioni di euro. Noccioline, come i 48 milioni spesi per il solo spettacolo da tv e governo, in un paese dove le riserve petrolifere che riforniscono tutta l’Europa sfornano soldi a profusione.
Comunque vada, sarà ricordato come il festival della Svezia. Perchè nove canzoni su 43 portano la firma di autori del paese scandinavo, compresa quella in gara per l’Italia di Nina Zilli “L’amore è femmina (Out of love)”, scritta dalla cantautrice piacentina insieme a tre musicisti emergenti appunto svedesi e all’americano Charlie Mason. Perché c’è un brano in lingua svedese, quello della finlandese Pernilla Karlsson, “Nar jag blundar”, che 20 anni dopo riporta sotto la bandiera finnica la seconda lingua nazionale e perché Loreen, la giovane di origine marocchina in concorso per la Svezia è la candidata numero uno per la vittoria finale: la sua “Euphoria”, già disco di platino, può contare su un ampio consenso di pubblico e solo un flop fra i giurati potrebbe impedirle di lottare per il titolo.
Dovrà guardarsi presumibilmente da Zeljko Joksimovic, il gigante della Serbia: la sua “Nije Ljubav stvar” strizza più di un occhio a “Paradise” dei Coldplay ma è un pezzo di qualità assoluta che ne conferma il valore come cantautore e polistrumentista. Nei paesi della ex Jugoslavia, farà probabilmente bottino pieno. E inevitabilmente, si dovrà fare i conti con l’effetto simpatia delle nonnine russe Buranovskiye Babushki, che cantano per costruire una chiesa nel loro villaggio alle porte di Buranovo: “Party for everybody” è uno dei pezzi peggiori della rassegna, ma la tenerezza delle sei vecchiette l’ha portato in cima alle preferenze della rete: al televoto saranno pericolose concorrenti per Loreen, sicuramente avranno meno appeal fra i giurati. Per la vittoria, potrebbero esserci anche loro.
Le “big5”ovvero i cinque paesi già ammessi alla finale perché maggiori finanziatori dell’Ebu (European Broadcasting Union), l’ente che organizza la rassegna e il paese ospitante, paiono tutti avere le carte in regola per entrare nei 10. E se Nina Zilli (canterà per decima) è data molto ben piazzata dai bookmakers per la vittoria (ma è più probabile che finisca solo sul podio o subito sotto), c’è chi spera di recitare il ruolo di outsider. Come la Germania, vincitrice due anni fa, ma che con Roman Lob e la sua “Standing Still” griffata Jamie Cullum porta in concorso il brano più contemporaneo e radiofonico fra tutti quelli in gara. O come il Regno Unito, che si gioca la scommessa Engelbert Humperdinck: 76 anni, dei quali 50 passati sul palco, un Golden Globe vinto e 150 milioni di dischi venduti nel mondo: “Love will set you free” è una ballata leggera e di classe e porta la firma di un vincitore di Grammy, Martin Terefe e di un vincitore di Ivor Novello Award, Sasha Skarbek. Sabato canterà per primo e se il live sarà all’altezza delle sue prestazioni abituali, il vecchio “Hump” potrebbe dare molto fastidio a tanti.
La Francia cala l’asso Anggun, ma “Echo (You and I)” è un buon elettropop ma lontano dal sound dell’indonesiana: il sex appeal, la notevole presenza scenica e la grande popolarità (10 milioni di copie vendute nel mondo in 15 anni), oltre alla sua bravura, potrebbero bastare però per portarla nella top 10. A proposito di bravura, è indubbia quella della spagnola Pastora Soler, regina della copla e dal 1997 sempre disco di platino in patria: le soavi armonie di “Quédate comigo” e suoi impeccabili acuti rendono finalmente giustizia ad un paese da troppo tempo in cerca di risultati. I padroni di casa azeri si affidano invece alla grande voce di Sabrina Babayeva, la cui “When the music dies” è prodotta dall’americano Micheal Walden, già autore e produttore anche di Aretha Franklin e Withney Houston. Ma in tema di outdsider, occhio a “Never forget”, degli islandesi Gréta Salome& Jonsi: grande atmosfera, assolo di violino da standing ovation, ottima fusione di voci e pezzo moderno anche se non facilissimo. E naturalmente, ai soliti Jedward, a caccia del colpo per l’Irlanda con “Waterline”dopo l’ottavo posto del 2011.
In una edizione che parla tanto italiano (Adriano Pennino è l’arrangiatore del brano della bosniaca Maya Sar, Jacopo Massa è uno dei tre componenti del gruppo Litesound, in gara per la Bielorussia e la Svizzera schiera un duo ticinese, i Sinplus), nella quale ha origini tricolori persino il cuoco della manifestazione, l’italo-turco Batuhan Piatti,San Marino si affida ad un artista di casa: la 37enne Valentina Monetta, voce e formazione funky, jazz e soul al servizio di un tormentone sin troppo easy ma orecchiabilissimo come “The social network song”, firmato fra gli altri dal “santone” tedesco Ralph Siegel, 20 canzoni eurovisive composte in 40 anni. A lei (canterà domani, per undicesima) l’onore di provare a regalare al Titano uno storico accesso alla finale: domani canterà per undicesima, dovrà sgomitare parecchio.
Noi di Dove c’è Musica, ovviamente, seguiremo la rassegna dettagliatamente, insieme al nostro blog partner Eurofestival NEWS dove sarà effettuata la diretta chat delle tre serate. E il tifo, ovviamente, sarà tutto per Nina Zilli e Valentina Monetta.
Niente Baudo. Per fortuna. Tocca ad Antonella Clerici condurre l’edizione 2010 del Festival di Sanremo, quella che celebra i sessant’anni della manifestazione. E’la seconda volta che la bionda milanese sale sul palco dell’Ariston: successe nel 2005 quando affiancò Bonolis. Stavolta però sarà lei a menare le danze.
Ancora da decidere il volto maschile che la affiancherà, dopo che sembra caduta la candidature dell’ex Grande Fratello Luca Argentero. Direzione artistica affidata a Gianmarco Mazzi, il che dovrebbe garantire una buona scelta musicale. Ora vedremo chi lo affiancherà nella commissione artistica.
SANREMOLAB, C’E’ ANCORA TEMPO – E’ fissato al 5 settembre il termine ultimo per le iscrizioni a “SANREMOLAB – Accademia della Canzone di Sanremo”, l’unico concorso che permette ai giovani di accedere al Festival della Canzone Italiana di Sanremo (regolamento e informazioni sul sito ufficiale, infoline 0184 591600).
Organizzato dal 2006, per conto del Comune di Sanremo, dalla società Sanremo Promotion S.p.A. Al concorso possono iscriversi i giovani dai 16 ai 36 anni che non hanno mai partecipato alle precedenti edizioni del Festival. Sono previsti dei corsi di formazione cui parteciperanno big della nostra musica.
Ad ottobre inizierà la fase delle eliminatorie e la scelta dei finalisti, la Commissione Artistica presieduta dal giornalista Paolo Giordano (presidente di Sanremo Lab) è composta da: Francesco Mandelli (Vj di Mtv, musicista e attore), Bruno Santori (Direttore d’orchestra, compositore e arrangiatore), Nicoletta Deponti (Dj di Rtl 102.5) e Luigi Grasso (Esperto di comunicazione musicale)
A questi si aggiungeranno nelle fasi finali Federica Gentile (conduttrice di RadioRai) ed Elena Di Cioccio (conduttrice televisiva). A novembre la Commissione Artistica valuterà nuovamente i finalisti al fine di individuare i vincitori, poi la Rai sceglierà a dicembre i tre brani che andranno al Festival.
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Sarà che Sanremo è Sanremo e che dopo i due vincitori delle passate edizioni (Di Tonno-Ponce e Marco Carta) non si può che risalire. E sarà che quello di Bonolis del 2009, nonostante un cast modesto è stato invece un ottimo festival dal punto di vista musicale, ma già si comincia a parlare del prossimo Festival di Sanremo. E’scattato il totoconduttori, anche perchè la Rai, scottata dal fatto di non essere riuscita a mettere sotto contratto il rivitalizzatore Bonolis, rimasto a Mediaset, sta cercando qualcuno bravo. Anche perchè questo sarà il festival dei sessant’anni.
L’idea iniziale era Simona Ventura, già conduttrice del Sanremo “in forma ridotta” del 2004, ma nelle ultime ore alcuni ben informati settimanali danno per certo che la torinese sia stata scavalcata da Antonella Clerici. Che dunque riprenderebbe un ruolo pesante in Rai dopo alcuni contrasti. Con lei potrebbe esserci Christian De Sica, attore, cantante e showman amatissimo. Sarebbe una coppia inedita. Se invece la Rai volesse puntare solo sui cavalli sotto contratto (quello della Clerici sarà rinnovato) invece di De Sica potrebbe andare Carlo Conti, un altro nome forte della tv di stato.
Un ruolo potrebbe averlo anche Francesco Facchinetti, conduttore di X Factor. A proporlo è stato MaurizioZoccarato, sindaco di Sanremo e si sa che la Città dei Fiori ha un peso assai rilevante essendo il soggetto che assegna la convenzione. Per lo stesso motivo – ma al contrario – sembra caduta la candidatura di Pippo Baudo e quindi dovremmo evitarci che sia lui ad assumere il ruolo di direttore artistico. Per il quale è fortemente in corsa Mara Maionchi. Se accettasse dovrebbe conciliare questo ruolo con quello di giudice di X Factor.
CANTANTI, PRIMI NOMI – E’presto, prestissimo per parlare di cantanti in gara. Ma qualche nome, anche se può sembrare strano, circola già. Il primo è quello di Matteo Becucci, 38 anni, ultimo vincitore di X Factor. Durante il tour estivo della trasmissione, a precisa domanda, Becucci ha risposto con un “vedremo”. Che di solito è un’affermazione che cela dietro un “si” non ancora annunciabile. L’altro nome – questo pure abbastanza solido – è quello di Arisa. Se l’è lasciato scappare lei stessa, durante i Venice Music Awards: “Se Dio vuole faremo Sanremo”, ha detto. Più chiaro di così…Resta poi da capire se verrà data una chance a qualche escluso di lusso dell’anno scorso come Lost e Aram Quartet, se la casa discografica di Giusy Ferreri le farà provare l’ebbrezza del Festival. E poi chissà.
SANREMOLAB– Scadono il 14 agosto le iscrizioni per Sanremolab, che dopo la vittoria di Arisa e il successo di Simona Molinari dell’anno scorso si è molto rilanciato. Il bando è scaricabile sul sito ufficiale. Il range di età va dai 16 ai 36 anni. La Presidenza della Commissione Artistica è stata affidata a Paolo Giordano, giornalista de “Il Giornale”, mentre Stefano Senardi è il Supervisore Artistico. Tra il 19 ed il 25 settembre si svolgeranno i corsi di formazione presso il Cpm di Milano, sotto la direzione di Franco Mussida. Tra i docenti Niccolò Agliardi, Andrea Rodini,Fio Zanotti, Mary Setrakian, Michele Canova.
Ad ottobre partiranno invece le audizioni per scegliere i finalisti. Interessantissima la commissione artistica, composta da personaggi notissimi del mondo della musica giovane. Con Giordano lavoreranno infatti Francesco Mandelli (Vj di Mtv, musicista e attore), Bruno Sartori (Direttore d’orchestra, compositore e arrangiatore), Nicoletta Deponti (Dj di Rtl 102.5) e Luigi Grasso (Esperto di comunicazione musicale), ai quali si aggiungeranno nelle fasi finali Federica Gentile (conduttrice di RadioRai) ed Elena Di Cioccio (conduttrice televisiva). Sicura la scelta di personaggi più vicini al mondo giovanile. Finalmente.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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