Continua la rassegna dei brani che prenderanno parte all’edizione 2009 dell’Eurofestival. Ecco, se avessimo dei soldi da spendere, li spenderemmo sulla Slovenia. La selezione slovena è stata stravinta da “Love simphony” dei Quartissimo, un quartetto d’archi che mescola il pop ai suoni di musica classica.
Lo stile è quello della violinista di Singapore Vanessa Mae, se avete presente. E’un pò lo stesso effetto sensazione di due anni fa quando portarono la soprano Alenka Gotar. Loro fanno solo musica strumentale, ma siccome questo non è possibile all’Eurofestival, nel brano ci sono un paio di strofe cantate da Martina Majerle. Ecco, noi qualche euro su un posto nei dieci in finale ce lo butteremmo.
Che i De Toppers rappresentassero l’Olanda lo sapevamo già. Mancava la canzone, scelta con un galà l’altro giorno. Sarà “Shine“, un buon pop, ma che non sembra di grande effetto. Il gruppo però rappresenta una garanzia in Olanda, anche se di solito si esibisce in sole cover.
Di recente è cambiato un componente: è uscito Gerhard Joling ed è entrato Jeroen Van der Boom, che si unisce agli altri due componenti, vale a dire Renè Froger e Gordon.
Crescono anche in Italia i rumors sull’Eurofestival dopo la mossa di Raffaella Carrà che ha deciso di invitare nella sua trasmissione “Carramba che fortuna“, alcuni dei partecipanti dell’edizione 2008. In attesa di capire quali effetti sortirà nel nostro paesi, gli altri si muovono.
Dopo Sakis Rouvas, che rappresenterà la Grecia, anche i Paesi Bassi hanno scelto il loro rappresentante: saranno i De Toppers, trio formato da tre cantanti molto noti in Olanda, vale a dire Gerhard Joling, già presente all’Eurofestival nel 1988, Gordon Froger e Renè Froger. Si tratta di autentici campioni di vendita nel loro paese e di artisti i cui concerti sono seguitissimi.
ESTONIA E ANDORRA DICONO SI, L’AUSTRIA NO – Altri due paesi si aggiungono alla lista di coloro che hanno confermato la presenza all’edizione del 2009 che come noto si terrà a Mosca. L’Estonia, che sembrava minacciare boicottaggio a causa del conflitto russo-georgiano che ha portato al ritiro della Georgia, ha invece annunciato che ci sarà: “L’Eurofestival non è mai stato slegato dalla politica – hanno fatto sapere dal paese baltico – e sarà così anche stavolta. Ma come ha mostrato il nostro sondaggio la maggioranza dei nostri telespettatori vuole che il paese partecipi, quindi bisogna rispettare il loro volere“. Magari si ragionasse così anche in Rai… Ci sarà anche Andorra, nonostante la figuraccia dell’anno scorso. Il piccolo principato timbrerà così la sesta partecipazione. Resterà ancora fuori l‘Austria, che però trasmetterà il programma come nel 2008.
TORNANO LE GIURIE – La notizia più importante però è che nel 2009 torneranno le giurie. Non scomparirà il televoto, ma nella serata finale ci sarà una giuria in ogni paese il cui voto – ci sarà da decidere con quale peso – si andrà a sommare a quello del pubblico. Una decisione che sembrerebbe essere stata presa a seguito del consulto con le delegazioni nazionali e che potrebbe mutare in senso positivo gli orientamenti di alcuni paesi che erano incerti sulla partecipazione dopo le ultime stagioni che hanno visto il predominio dei paesi dell’est.
Ruud Bierman, presidente del team dell’EBU ha dichiarato : “Crediamo fermamente nel televoto come metodo per misurare l’opinione dei nostri milioni di telespettatori europei. Dopo il dibattito pubblico sul voto di scambio fra Paesi vicini e sul voto degli emigranti, abbiamo deciso di dare ai giurati una parte del peso del risultato dell’Eurofestival 2009″.
Svante Stockselius, supervisore della manifestazione, ha invece spiegato: “Niente è più democratico del voto del pubblico. Ma una giuria ha la possibilità di ascoltare i brani diverse volte, prima di esprimere il suo voto. A Belgrado abbiamo visto le differenze fra il giudizio del pubblico e le giurie di riserva e pensiamo che la combinazione dei due metodi renda lo show più interessante“.
PRIMI EFFETTI – Il primo effetto della decisione presa dalla Ebu potrebbe essere il ritorno in gara del Principato di Monaco, che anch’esso si era chiamato fuori poco contento delle ultime votazioni. L’altro paese che potrebbe decidere per il si è la Polonia, che attraverso questo sistema misto ha vinto il mese scorso lo “Eurovision dance contest”, il concorso europeo di danza dell’Eurovisione. I polacchi erano stati penalizzati dalla giuria, ma hanno vinto grazie al televoto: di contro altri paesi hanno tenuto botta grazie al voto delle giurie. Una dimostrazione, secondo i polacchi – e anche secondo noi – della bontà del metodo misto di voto.
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata agli artisti più o meno nota che riscuotono successo nei loro paesi d’origine ma non sempre sono noti al grande pubblico: tocca al Benelux, vale a dire a Belgio, Olanda e Lussemburgo, paesi similari per musica, lingua e…classifiche di vendita. Vai con la copertina e come al soliito cliccate sui titoli.
La reginetta del pop e della dance leggera del Belgio si merita la copertina. Non solo perchè Kate Ryan è bellissima, ma perchè vende canestri di dischi in tutta Europa (meno che da noi). Quella in alto è Elle Elle L’a, dall’ultimo album “Free”, ma il maggiore successo (nonostante il flop all’Eurofestival 2006) resta la stupenda “Je t’adore“.
Quest’anno invece, a rapprresentare il Belgio all’Eurofestival c’era un gruppo vocale femminile, le Ishtar, col brano “O julissi“, in una lingua immaginaria. Chi invece preferisce il rock, puà buttarsi su un altro mito belga, i Clouseau, da 20 anni sulle scene. L’ultimo successo è “Vonken en vuur” ma la vecchia hit “Domino” è migliore.
Belgio poliglotta. C’è anche chi canta in spagnolo, come Belle Perez, della quale avevamo parlato e chi sceglie l’inglese come gli Hooverphonics, lanciati due anni fa dalla meravigliosa “Mad about you“. Lara Fabian, invece, che è mezza siciliana e mezza fiamminga, canta in tre lingue, compreso l’Italiano. Noi l’abbiamo conosciuta in “Un cuore malato” con Gigi D’Alessio, ma ascoltate “Silence” (nell’albun disco d0oro “Un regard 9”) e “Adagio” (del 1999)…
A chiudere il capitolo belga, unìartista curiosa, Laura Lynn, una sorta di Casadei fiamminga. Fa musica da ballo, ma i suoi dischi sono sempre ai primi posti. Ascoltate “Vlijnders in je buik“. Poco ma buono il materiale da Lussemburgo, dove spiccano senz’altro Claudine Muno & The Luna Boots. Suoni fra il pop, il jazz ed il folk. Ecco il video di “Je n’aime mettre les robes” ma sul loro myspace c’è di meglio, per esempio “Au secours” .
Buone cose anche dalla rocker Julie sul cui myspace c’è “Honest betrayal“, mentre Daniel Balthasar regala grandi atmosfere con “Gravity“. Anche l’Olanda apre a tempo di rock, perchè l’artista più famosa è la rocker Anouk, da noi conosciuta per il vecchio brano (del 1997) “Nobody’s wife“. Va alla grande il live registrato allo stadio Gelredome di Arnhem: qui “Modern world”.
Suoni pop e rock per Gerhard Joling e la sua “Het is noog jet vorbij” e per i Kane, gruppo piuttosto famoso nel nord Europa: l’album “Everything waht you want” è andato benissimo. Qui il singolo “Shot of a gun”. Ma fra i migliori del lotto ci sono anche l’oriundo italiano Marco Borsato, che con “Wit licht” ha trovato anche il primo posto nei singoli e la 18enne Monique Smit, fresca di trionfo ad un talent show locale, il cui brano “Blijt je vanavond” è assai gradevole. Del colombiano naturalizzato Jody Bernalabbiamo già parlato.
Chiusura col capitolo Eurofestival. Detto che il Lussemburgo non ha più tv pubblica e dunque non può più partecipare, l’Olanda l’anno scorso raccolse consensi (ma non risultati) con Edsilia Rombley e il bel motivo “On top of the world“, quest’anno è andata meno bene alla bella Hind Laroussi, di origini marocchine, della quale sotto vediamo il video del brano festivaliero “My heart belongs to me”.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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