Prima di entrare nel dettaglio delle due partecipazioni che ci riguardano (Italia e San Marino), il quadro dei partecipanti all’Eurovision Song Contest 2011, in programma dal 10 al 14 maggio prossimi a Dusseldorf, si conclude con l’ultimo “straniero” ovvero gli Zdob si Zdub, in rappresentanza della Moldavia.
Da anni sulla scena nazionale e rumena con successo (ma hanno una solida fama anche in Germania e Ungheria ed hanno fatto apparizioni anche nel Regno Unito ed in Italia, gli Zdob si Zdub hanno vinto le selezioni e sono alla loro seconda partecipazione in concorso: nel 2005 furono i primi a rappresentare il loro paese con “Boonika Bate doba” (la nonna suona la grancassa). Il loro sesto posto è tuttora il migliori risultato ottenuto dal paese ex sovietico nella manifestazione. Ingiustissimo, nel 2006 il 20. di “Loca” di Arsenium, Natalia Gordienko e Connect R. Fece ancora peggio nel 2008 il pezzo da brividi di Geta Burlacu “A century of love”, che non passò le semifinali, penalizzata da un arrangiamento diverso da quello con cui vinse le selezioni.
Altro fine settimana all’insegna dei galà finali per i paesi che partecipano all’Eurofestival (fra questi, vale ricordarlo, non c’è l’Italia, perché la Rai si è autoesclusa dal 1998). Anzitutto, la Polonia, che l’anno scorso ha fallito l’obiettivo arrivando in finale ma chiudendo in coda: a Mosca salirà Lidia Kopania con il brano “I don’t wanna leave“. Bella vittoria in un paese che solitamente ospita finalisti da tutta Europa, canzone molto dolce e delicata, ma in un festival che si sta spostando molto su suoni più ritmati, potrebbe fare la fine di Isis Gee, anche perché non è un brano non convenzionale che non entra subito nelle orecchie.
L’Islanda ha invece scelto Johanna Gudrun Jonsdottir con la canzone “It’s true”, che dunque succede agli Euroband, il duo dance che l’anno scorso riscosse buon successo fra il pubblico dell’arena di Belgrado, un po’ meno fra quello a casa. Da notare che ha vinto nuovamente una canzone in inglese, mentre al secondo posto è arrivato un brano nella lingua locale. Suoni completamente diversi per la canzone di quest’anno: bella voce, ottima presenza scenica e una spolverata di violini. Un classico brano pop per una canzone d’amore che scivola via lieve. Potrebbe anche piacere.
La Moldavia ha scelto Nelly Ciobanu, con una canzone etnica dal sapore patriottico dal titolo “Hora Din Moldova“. Grandi trombe, vocalizzi gorgheggi, un’allegria assolutamente trascinante. Siamo su suoni rumeni, ma del resto l’affinità linguistica e culturale fra i due paesi è nota. L’anno scorso il jazz di Geta Burlacu andò fuori subito ma ci vece venire la pelle d’oca dalla bellezza. Anche quest’anno l’eliminazione al primo turno è praticamente certa, ma sicuramente balleremo tantissimo quando si esibirà
Il nostro viaggio nell’universo musicale europeo si sposta verso est. Quattro paesi molto diversi, anche a livello musicale, nei quali però non mancano prodotti di qualità. Sotto, la copertina. Per il resto, come sempre, cliccate dove è previsto.
La biondina intrigante di questo video si chiama Linda Kiraly. Figlia d’arte (suo padre è un noto musicista ungherese), è americana per nascita e formazione, ma resta ungherese come radice. E’ con lei che apriamo la rassegna, visto che fra l’altro canta sia in inglese che in magiaro. In alto “Can’t let go”, mentre qui potete ascoltare “Játszom, ahogyan lélegzem“, in duetto con Charlie.
Musica ungherese in grande crescita. C’è del rock molto particolare nelle canzoni di Adriya: sul suo myspace trovate brani vecchi e nuovi ma vi segnalo “Eyes of a stranger“. Restando al pop, buone cose arrivano anche da Akos (“Meg Kozzeleb”) mentre gli amanti del metal apprezzeranno i Pokolgep (qui c’è “A jel”).
Ma le cose migliori sono arrivate in Ungheria dall’Eurofestival. Nel 2007 i magiari, rientrati dopo un anno di stop, hanno chiuso decimi con il delicatissimo “Unsubstantial blues” di Magdi Ruzsa già vincitrice del Pop Idol locale (qui potete ascoltarla anche in “Hip hop“). Quest’anno c’era un altro brano molto delicato, “Candlelight” di Csezy, che potete ascoltare anche nella versione in lingua orginale. Nel 2005 invece spazio al folk con “Forogj vilag“, al suono del piffero e dello scacciapensieri dei Nox.
Suoni di vario tipo in Bulgaria. Partiamo con Georgi Hristov, del quale vi avevo già proposto il duetto in “Sogno” con Gianni Fiorellino. Il nuovo singolo si chiama “Nikoga“. Dance, pop e belle donne, soprattutto, per il resto. Non ci credete? Guardate Gergana e la sua “Sini ochi“, l’altrettanto prorompente Galena e la sua “Chupkata” dai suoni folk e Tanya Boeva con “Nech te obicham“. Del musicista Baychev avevamo già parlato in occasione del duetto con l’olandese Jody Bernal in “Shiki boom boom”. Molto energetico invece il rock di Monika Kirovska“Bring me back to freedom“.
Capitolo Eurofestival. La Bulgaria è entrata in gara solo nel 2005 e non è che sia andata benissimo, anche se ha proposto buone cose. La cosa migliore c’era quest’anno anche se è stata eliminata in finale. Sentite la dance ipnotica di Deep zone project &Dj Balthazar “Dj take me away” (gli amanti del tunz tunz gradiranno anche “Welcome to the loop“). Ottimo quinto posto nel 2007 per l’energia delle percussioni di “Water” di Elitsa Todorova & Stojan Yankoulov. Meno belle “Let me cry” di Mariana Popova del 2006 e “Lorraine” dei Kaffe del 2005.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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