La nostra Buona Pasqua con “Rinascimento” di Gianni Morandi

Oggi è il giorno della Santa Pasqua. Per i credenti come chi scrive, il giorno delle Risurrezione di Cristo, venuto sulla Terra per salvare il Mondo. In generale, un giorno di pace ed armonia. E noi abbiamo deciso di celebrarlo con questo pezzo struggente.  Si chiama “Rinascimento” ed è stato presentato in anteprima da Gianni Morandi al Festival di Sanremo 2011 e dà anche il titolo alla sua nuova raccolta.

Il testo è di Mogol, la musica è di Gianni Bella, l’ultimo pezzo scritto dal cantautore siciliano prima che un ictus lo costringesse, almeno per ora, a smettere di suonare, comporre e cantare.  Morandi ha voluto prestare a lui la voce e questa melodia meravigliosa appoggiata su questo testo straordinario,che in un mondo in difficoltà, invoca alla speranza, alla ricerca di valori più puri e a quella conoscenza che ci può restituire un mondo più nostro, ci sembra il modo migliore per farvi gli auguri di una Pasqua di serenità.

Quanto all’album , è una raccolta dei brani di Morandi dal 2000 ad oggi, brani frutto di collaborazioni tra Morandi e alcuni dei più importanti autori italiani: da Pacifico (Stringimi le mani) a Tricarico (Un altro mondo) , da Eros Ramazzotti (Non ti dimenticherò) a Andrea Mingardi (Sei bella vita) e Gaetano Curreri (Al primo sguardo). E in chiusura, la personale rivisitazione di “A te” di Jovanotti. Buon ascolto.  E IL NOSTRO PIU’ SINCERO AUGURIO DI UNA PASQUA DI GIOIA E SERENITA’ A TUTTI VOI LETTORI

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“Via Dalma”, Sergio Dalma ricanta in spagnolo grandi successi della nostra musica

Non sbaglia un colpo dal 1991, quando fu lanciato in tutta Europa dalla partecipazione all’Eurofestival con il brano “Bailar Pegados“, che trovate in fondo al post. Sergio Dalma è uno degli artisti più premiati ed apprezzati di Spagna. Il cantante confidenziale moderno, ideale seguito di Julio Iglesias. In Italia, dopo l’Eurofestival, è noto per un duetto con Biagio Antonacci ne “L’amico che hai” (1995) Ultimamente, si è dato alle cover, ricantando in spagnolo tanti successi italiani, su tutti “Meravigliosa creatura” e “La mia storia fra le dita”.

Ora esce con “Via Dalma” un nuovo lavoro, subito schizzato in testa alle classifiche spagnole. Un lavoro particolarissimo, che contiene dodici cover in spagnolo di grandi successi italiani degli anni 70, 80 e 90. Il singolo di lancio è “Tu“, versione iberica dell’omonimo brano di Umberto Tozzi. Ma per chi ama la nostra musica, l’album di Dalma è una  vera perla.

Le altre tracce: “Yo caminarè” (Io Camminerò, Umberto Tozzi), “Soy un Italiano” (L’Italiano, Toto Cutugno), “De amor  ya no se muore” (Non si può morire dentro”, Gianni Bella), “Bella sin alma” (Bella senz’anima, Riccardo Cocciante), “El Jardin Prohibido” (Il giardino proibito, Sandro Giacobbe), “Sabato por la tarde” (Sabato pomeriggio, Claudio Baglioni), “Corazon gitano” (Il cuore è uno zingaro, Nicola Di Bari), “Mi libre cancion” (Il mio canto libero, Lucio Battisti), “Pequeno gran amor” (Questo piccolo grande amore, Claudio Baglioni), “Ancora tu” (Ancora tu, Lucio Battisti), “Por Elisa” (Per Elisa, Alice)

9 settembre 1998: moriva Lucio Battisti

Oggi ricorrono i dieci anni dalla scomparsa del più grande cantautore che la musica italiana abbia mai avuto: Lucio Battisti. In questo blog vogliamo ricordarlo con quella che in assoluto è la sua ultima incisione diffusa, un vecchio brano scritto da lui e Mogol e cantato dalla Formua 3, “Vendo casa“, che uscì postumo cinque anni fa con solo chitarra e voce di Battisti.

E in questi giorni di rievocazione, non è mancato il ricordo di come una delle più belle canzoni recenti di Adriano Celentano, “L’arcobaleno”, musicata da Gianni Bella e scritta da Mogol sia in realtà stata ispirata dallo stesso musicista di Poggio Bustone, un messaggio mandato da lui al paroliere – si dice post mortem – e raccolto da un giornale qualche giorno dopo la sua scomparsa. Per essere più chiari, in questo link trovate la storia per intero.

Una cosa è certa, la sua musica resterà scolpita in eterno, per l’attualità dei suoni e delle melodie e per quel suo modo particolare di interpretare i brani. Sotto, forse la più bella canzone di Battisti (parere personale): “Il mio canto libero“, in un video originale del 1972.

 

Castrocaro 2008: vince Simona Galeandro. Dino Vitola si “vendica”

Non fossero bastate le polemiche che avevano accompagnato questa prima edizione del Festival di Castrocaro post gestione Dino Vitola (qui il nostro post), la serata finale, che ha premiato Simona Galeandro ha offerto un altro tris di certezze.

La prima. Che il livello dei cantanti saliti sul palco – tranne pochissime eccezioni fra le quali le due finaliste e l’italocanadese Albert Ronzio, il preferito della giuria presieduta da Gianni Bella e per questo bocciato dal pubblico – è modestissimo.

Bocciati quasi tutti dalla critica, bocciato soprattutto chi come Renoir Bellucci aveva già un inizio di carriera alle spalle e chi come Sasha Barbot ha un padre famoso (Sammy, noto showman degli anni’80 ed ex compagno della compianta Stefania Rotolo. Insieme hanno fatto Jasmine, benissimo a Sanremo due anni fa. Sasha non ha preso dalla sorellastra…). Desolante anche la serata televisiva condotta da Eleonora Daniele. Vi invito in proposito a leggere il commento (un pò troppo catastrofista ma nel complesso reale) degli amici di Tvblog. I festival veri, come l’Eurofestival, sono ben altro.

La seconda. Che le polemiche non finiranno qui. Il Comune di Castrocaro, che ha soffiato a Dino Vitola il Festival affidandolo a Giuliano Casalini ha pensato bene di chiudere la vicenda invitando l’ex patron sul palco per ricevere un premio. Lui l’ha preso e ha fatto una dedica: “A una persona che ci guarda da lassù e che come me pensava che la musica e l’arte debbano restare sempre liberi da vincoli e barriere. Purtroppo non è così caro Gigi Sabani, ti dedico il premio“. Poi gira i tacchi e se ne va.

La terza. Va abolita la giuria popolare. Ha fatto danni a Sanremo, fa danni ovunque. A Castrocaro invece del televoto c’erano i pulsantini per quelli in teatro. Dopo le esibizioni finali, la giuria di esperti ha premiato all’unanimità Lidia Pastorello perchè “migliore e più pronta discograficamente”. Infatti ha vinto Simona Galeandro.

La vincitrice, 21enne pugliese di Taranto, ha eseguito le cover di “Gloria” di Umberto Tozzi e “Gianna” di Rino Gaetano. Già presente in alcuni concerti di Franco Califano, è stata vocalist al programma Rai CD Live ed ha partecipato al FestivalShow. La finalista, Lidia Pastorello, 16 anni e grande presenza scenica – e soprattutto grandissima voce ha cantato due bei rock, “La tua ragazza sempre” di Irene Grandi e “Bello e impossibile” di Gianna Nannini. Impressionando tutti. Meno il pubblico votante.