Anche Fedez all’Umbria Folk Festival grandi firme

uffSiamo stati fra i primi a parlare di Umbria Folk Festival, la rassegna musicale in programma dal 20 al 24 agosto ad Orvieto che propone suoni e musiche da tutto il mondo. Un evento quest’anno più che mai internazionale, vista la presenza dei Koza Mostra, rappresentanti greci all’Eurovision Song Contest 2013 e della franco-comoriana Imany, oltre ai Nomadi che festeggiano 50 anni di carriera.

Il programma che vi avevamo anticipato (cliccate sul link sopra) è stato confermato nei giorni scorsi e in più ci sarà un altro nome, quello di Fedez. Il rapper milanese, che ha toccato i vertici delle charts con l’album “Sig. Brainwash, l’arte di accontentare”, aprirà il concerto dei Koza Mostra proprio il 23 agosto nell’ambito de seminario/conferenza Dal Folk al Rap del pomeriggio stesso a cura di Antonello Lamanna.

Tutto confermato, si diceva, con l’apertura del 20 con i Nomadi, ormai da tempo col nuovo cantante Danilo Campani, il 21 con Ginevra Di Marco, il 22 con Vinicio Capossela, il 23 con i Koza Mostra e il 24 con Imany e l’orchestra giovanile di musica popolare diretta da Ambrogio Sparagna. Il contest per band emergenti organizzato dal MEI andrà in scena prima del concerto di Ginevra Di Marco il 21: le band finaliste sono Apulia 3 Project, Jfk e la sua Bella Bionda, Joe Petrosino, Macola & Vibronda, Ri-Briganti. 

I concerti dei big sono anticipati dalle esibizioni dei gruppi La Tresca (20 agosto), Bartender e Koralira (entrambi il 22 agosto) e Petramante (il 23 agosto), mentre tutte le sere, a partire dalle ore 24, presso la Taverna Folk spazio alla jam session, con palco “libero” a disposizione delle band che hanno voglia di fare musica.Torna anche per questa edizione il Folktrekking (21 agosto ore 19) a cura di Ambrogio Sparagna, ovvero una passeggiata attorno alla rupe di Orvieto con musica itinerante dell’Orchestra Giovanile di Musica Popolare diretta da Sparagna e soste animate in alcuni siti archeologici.

E poi come tradizione, Umbria Folk è anche grande gastronomia: Cena della Trebbiatura, Cena Folk e tante altre degustazioni, di cui potete trovare notizia consultando il sito ufficiale della manifestazione e sul sito del Cramst dove si può anche prenotare. E’ bene ricordare che tranne la serata del 21, le altre sono a pagamento ed i costi sono disponibili anch’essi sul sito della manifestazione.

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Umbria Folk Festival internazionale con Koza Mostra e Imany

Già negli anni scorsi, Umbria Folk Festival, la manifestazione popolare che si svolge ogni anno in varie location di Orvieto, in provincia di Terni aveva regalato spettacoli di altissimo spessore. Basti citare la presenza di Goran Bregovic l’anno passato. Quest’anno però la rassegna è ancora di più centrata sull’Europa. Cinque giorni di eventi, dal 20 al 24 agosto, con eventi straordinari.

Ci sarà la possibilità di assistere dal vivo al concerto di Koza Mostra, la folk ska band che sta conquistando l’Europa dopo il sesto posto all’Eurovision Song Contest 2013 col brano “Alchohol is free” assieme ad Agathonas Iakovidis (che però non sarà presente). Già vincitori del premio come band esordiente dell’anno nella natìa Grecia, faranno ascoltare, oltre al brano eurovisivo, altri pezzi del loro lavoro d’esordio “Keep up the rhytm”. Si esibiranno il 23 agosto (prima volta in Italia) e sarà un concerto in solitaria (inizialmente sembrava  avrebbero dovuto esibirsi prima dei Sud Sound System che invece non ci saranno).

E poi sarà la volta di Imany, l’artista francese originaria delle Isole Comore, il cui album d’esordio “The shape of a broken heart” ha vinto 4 dischi di platino trascinato dalla hit “You will never know” di enorme successo in tutta Europa, compresa l’Italia, dove però arriva anche lei per la prima volta. Per lei appuntamento nella serata finale del 24 agosto in un evento che vedrà protagonisti anche Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Giovanile di Musica Popolare, Peppe Servillo e Fausto Mesolella della Piccola Orchestra Avion Travel e Francesco Di Giacomo, storica voce del Banco del Mutuo Soccorso.

L’apertura il 20 agosto sarà con il concerto dei Nomadi, in occasione dei 50 anni di carriera, mentre il 21 sera sarà la volta del contest organizzato dal Mei- Meeting delle Etichette Indipendenti per band folk emergenti e  di Ginevra Di Marco, ex voce dei CCCP e oggi protagonista della musica folk e popolare. Il 22 invece, sarà la volta di Vinicio Capossela e la Banda della Posta in Musica per Sposalizi.  Tutti gli eventi sono in programma a Piazza del Popolo alle 21.30 (ore 20 per il contest del Mei, a seguire Ginevra Di Marco).

Serena Ganci con “Addio” vince Musicultura 2010

Si è conclusa ieri sera all’Arena Sferisterio di Macerata Musicultura 2010 che ha decretato Serena Ganci vincitrice assoluta della XXI edizione con la canzone “Addio”, eseguita sul palco insieme a Simona Norato (chitarra) ed H.E.R. (violino).
Alla cantautrice siciliana è andata anche la Targa A.F.I. “Roberto Danè” – Miglior Progetto Discografico.Questa vittoria è per me un simbolo forte, un premio alle donne d’Italia”, racconta Serena Ganci. “Musicultura dimostra come il lavoro di cantautore sia ancora molto importante. Voglio pensare che questo successo sia per me non un traguardo ma un punto di partenza ed uno stimolo a proseguire nella scrittura. E’ stato davvero bello confrontarsi con altri autori, con altri modi di scrivere. La canzone “Addio” è nata un anno fa a Parigi sull’onda emotiva di una separazione d’amore. Così ho scoperto che la musica può essere terapeutica: scrivendo questo brano sono guarita”. “Siamo contenti di essere rappresentati per un anno da Serena Ganci” dice il direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli, “perché è l’immagine perfetta dei ventun anni del festival della canzone popolare e d’autore”.

Tra sabato e domenica sono stati assegnati anche il Premio Della Critica e la Targa UniMarche per il Miglior Testo, entrambe al brano “Tzigano della badante” di Andrea Epifani“l’interprete della canzone d’autore doc”, secondo il direttore artistico Piero Cesanelli.  Mentre Targa S.I.A.E. – Migliore Musica, è stata attribuita a Alessandra Falconieri per il brano “La rosa caduta alle 5”. Le canzoni sono tutte ascoltabili sul sito di Musicultura.



Per il secondo anno Fabrizio Frizzi ha presentato le tre serate finali sul palco dell’Arena Sferisterio. “Sono state tre serate bagnate da lacrime ed emozioni”, commenta il conduttore Rai, “condividere il palcoscenico con questi ragazzi così bravi è straordinario, come è straordinario scoprire che hanno carisma e forza espressiva”. Lo scorso anno “è stato molto emozionante”, conclude Frizzi, “mentre quest’anno all’emozione si è aggiunta la consapevolezza di essere in una grande famiglia”.  In Radio invece,  ad accompagnare gli ascoltatori sono stati GianMaurizio Foderaro e Carlotta Tedeschi di Radio Uno.

Le finali di Musicultura hanno visto alternarsi sul palco, oltre agli otto cantautori vincitori, grandi ospiti della musica popolare e d’autore, nazionali e internazionali, che hanno proposto set unici e in molti casi inediti. Protagonisti della prima serata Gino Paoli con un indimenticabile live e una speciale lezione sull’amore, Ginevra Di Marco con le sue magiche atmosfere sospese tra musica etnica, popolare e cantautorato, i Negrita con la loro inconfondibile energia rock, nell’unica apparizione italiana dell’anno e gli irlandesi Kila con un travolgente folk celtico. Ospite extramusicale Gad Lerner, l’“italiano per caso”, che ha letto alcuni passi del suo ultimo libro “Scintille, una storia di anime vagabonde”. Star della seconda serata il poeta del rock Elliott Murphy, gli Stadio, storica band del pop rock tricolore, una sempre più matura Giusy Ferreri e la poetessa Mariangela Gualtieri,accompagnata in scena dal maestro d’orchestra Cesare Ronconi e dall’attrice Muna Mussie. Il pubblico dell’Arena Sferisterio e i radioascoltatori hanno visto e sentito alternarsi nella terza serata, in scena ieri, Mannarino, i Dik Dik, un viaggio tra i sonetti di Gioachino Belli, Cesare Pascarella, Trilussa, in compagnia di un’icona del grande teatro italiano, Gianni Bonagura e della giovane attrice comica Paola Minaccioni oltre Lina Wertmuller e suggestione delle poesie di Ennio Cavalli e le melodie del fisarmonicista rumeno Lixandru Ion. A sorpresa hanno fatto irruzione sul palco anche Eugenio Finardi, l’esploratore dei linguaggi musicali, e Roberta Di Lorenzo di cui Finardi ha prodotto l’album d’esordio “L’occhio della luna”.

Il meglio delle tre serate finali di Musicultura 2010 andrà in onda quest’estate in uno speciale su Rai1. Nota a margine. Uno speciale. Quest’estate. In seconda serata, come l’anno scorso, quando davanti alla tv non c’e nessuno. Ieri sera la Rai non aveva la partita dei Mondiali. E invece di uno spettacolo di qualità come Musicultura ce ne ha regalato un altro di basso livello (non per il fine, che era benefico, ma per la gran parte della gente che c’era sul palco). Grande rispetto per la musica. Di tutto, di più.

Il 27 aprile esce “Giorni di rose”, il nuovo album di Paola Turci. Ecco il singolo “Danza intorno al sole”

E rieccoci a parlare della nostra musa. Della cantante che chi gestisce questo blog adora in modo smisurato.  Esce il 27 aprile  “Giorni di rose“,  il nuovo album di Paola Turci, il secondo della trilogia prevista per questo 2010, che segue direttamente “Attraversami il cuore”, uscito pochi mesi fa. In alto trovate “Danza intorno al sole“, il primo singolo, attualmente in rotazione radiofonica, scritto da Nada e Carmen Consoli.

La caratteristica di questo secondo album della trilogia  è proprio il fatto che Paola Turci torna soltanto interprete e le canzoni portano la firma di sole autrici donne. L’amore declamato al femminile, quindi, con nomi illustri in calce. Appunto Carmen Consoli (già autrice per lei di “Sabbia bagnata e “Saluto l’inverno“) e Nada, ma anche Marina Rei, Ginevra Di Marco, Grazia Verasani, Neif Herin, Chiara Civello.

L’ottava traccia è duetto con Fiorella Mannoia in “Lunaspina“, scritto da Ivano Fossati e già cantato dalla stessa Mannoia nel 1989 nell’album “Di Terra e di Vento” (qui l’originale). La trilogia si concluderà con il terzo album dedicato alla libertà di espressione dal titolo “Il mondo che vorrei”. Sopra, riascoltiamo anche “Attraversami il cuore”, secondo singolo e tracktitle del precedente album.  Come al solito, appena ci saranno le tracce, ve le proporremo.

Targhe Tenco 2009, alla scoperta dei vincitori

Assegnate le Targhe Tenco ai migliori prodotti della musica d’autore italiana nell’anno solare. La giuria di 160 giornalisti ha votato fra i brani in nominations, dei quali avevamo parlato in un precedente post.

Andiamo dunque alla scoperta dei quattro vincitori, che faranno parte del cast  34a edizione del Premio Tenco, la “Rassegna della canzone d’autore”, che si terrà dal 12 al 14 novembre al Teatro Ariston di Sanremo. Il Club Tenco assgnerà poi dei premi alla carriera.

Nella categoria “Album dell’anno” il disco di Max ManfrediLuna persa“, dal quale sopra abbiamo estratto “Il morale delle truppe” e qui trovate “Aprile” ha raccolto quasi la metà dei consensi. Un successo che arriva dopo una lunga carriera ed all’età di 53 anni.

 

Il ritorno di un grande bluesman: Enzo Avitabile. Il campano ha vinto la senzione “album in dialetto” con “Napoletana“, dal quale abbiamo estratto in alto “Don Salvatò” e qui invece trovate “Libberazione”. Prodotto di alta qualità, una perla per chi ama il genere.

Nella sezione dedicata agli album d’esordio la vittoria è andata a “Pere e cioccolato” degli Elisir. In alto trovate il brano “Neve“, con Fabrizio Bosso. Ma invitiamo a visitare il myspace di questi milanesi dove trovate le altre canzone, fra cui la tracktitle dell’album e “Un italiano a parigi“. Veramente deliziosi.

Alle tre categorie riservate ai cantautori si affianca  quella per i dischi di interpreti, vinta quest’anno da Ginevra Di Marco con “Donna Ginevra“. Ci fa un gran piacere questo premio, visto che dell’album avevamo già parlato a suo tempo. In alto, “Il crack delle banche” canto del 1800 assolutamente attuale. Qui c’è il live de “La malcontenta“.

 

Taghe Tenco 2009, oggi si assegnano i vincitori. Tutte le nominations

clubtenco_200Si è messa in moto la macchina del Premio Tenco, la rassegna che ogni anno vuole premiare le migliori produzioni cantautorali nell’arco dei dodici mesi. La commissione di giornalisti ha varanto le nomination per le Targhe Tenco nelle varie categorie: cinque candidati ciascuna, tranne che per la sezione Opera Prima dove c’è un ex aequo.

Il Club Tenco, oltre a premiare nel mese di Novembre (tre serate di spettacolo dal 12 al 14), al Teatro Ariston di Sanremo, i vincitori scelti dalla giuria di 160 giornalisti (oggi ultimo giorno di votazioni), assegnerà a discrezione anche premi alla carriera.

Fa piacere trovare fra gli aspiranti al titolo gente come Morgan, Dente,  Ginevra Di Marco e Vittorio De Scalzi, ma anche giovani come Alessandro Mannarino, cantastorie romano già sentito all’edizione 2009 di Musicultura. Ecco i “nominati”, in rigoroso ordine alfabetico.

Album dell’anno (di cantautore non esordiente):

  • Vinicio Capossela “Da solo”,
  • Dente “L’amore non è bello”,
  • Ivano Fossati “Musica moderna”,
  • Max Manfredi “Luna persa”,
  • Bobo Rondelli “Per amor del cielo”.

Album in dialetto (di cantautore):

  • Enzo Avitabile “Napoletana”,
  • Luca De Nuzzo “Jomene jomene”,
  • Vittorio De Scalzi “Mandilli”,
  • Radicanto “Il mondo alla rovescia”,
  • Loris Vescovo “Borderline”.

Opera prima (di cantautore):

  • Franco Boggero “Lo so che non c’entra niente”,
  • Roberta Carrieri “Dico a tutti così”,
  • Elisir “Pere e cioccolato”,
  • Gina Trio “Segreto”,
  • Humus “Popular greggio”,
  • Alessandro Mannarino “Al bar della rabbia”.

Interprete di canzoni non proprie:

  • Gerardo Balestrieri “Un turco napoletano a Venezia”,
  • Franco Battiato “Fleurs 2”,
  • Luca Carboni “Musiche ribelli”,
  • Ginevra Di Marco “Donna Ginevra”,
  • Morgan “Italian Songbook vol.1”.

“Donna Ginevra”, Ginevra Di Marco esplora i suoni del mondo

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Voci del genere fa sempre piacere ascoltarle. Anche se sono ” fuori” dal grande giro commericale e se non sempre in rete si trova qualcosa. Ginevra Di Marco, fiorentina, era la voce dei CCCP di Giovanni Lindo Ferretti e ormai da diverso tempo ha intrapreso una brillante carriera solista.

E’uscito in questi giorni “Donna Ginevra”, album che segue il fortunato  Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre“. Un lavoro che come il precedente, va ad esplorare suoni e musiche da tutto il mondo, folk, tradizionali e classiche, riadattandole ai tempi moderni.

Si parte dai suoni bretoni di “Au bord de la  fontaine”, anno 1842, a quelli dei roma macedoni in “Usti usti baba”, a quelli albanesi in “Ali Pasha”. Per poi passare attraverso i paesi e le città della nostra Italia, con una ideale macchina del tempo.

E se la crisi delle banche è sempre attuale, visto “Il crak delle banche” è un brano di fine ottocento sullo scandalo della Banca di Roma, non mancano le curiosità. Come la traduzione in dialetto fiorentino di “Le figliole”, canto cilentano del 1700 e la macchietta napoletana “M’aggi’a curà”.

E poi la Toscana, la sua terra d’origine., che ritroviamo in”La Malcontenta”, ninnananna dal sapore amaro raccolta da Caterina Bueno nelle terre di Siena e “In Maremma” spaccato della Toscana contadina del Novecento che “emigrava” per faticare nei campi.

Infine, la grande musica d’autore italiana. “Io sì” di Luigi Tenco  e “Terra mia”, omaggio al Pino Daniele che cantava il suo profondo legame con la tradizione napoletana e il senso di libertà che ne scaturiva, fino ad arrivare a Cuba con “La Maza”, canzone scritta da Silvio Rodriguez che parla del senso della vita. Sopra, Ginevra Di Marco al Premio Tenco 2007, con “Les Tziganes” di Leo Ferrè.

“‘O Paraviso ‘n Terra”, la preghiera laica di Teresa De Sio (e la versione di Raiz)

Rieccola qui, una delle voci più belle e delle cantautrici meno banali della musica italiana. Teresa De Sio esce in questi giorni con la versione deluxe del premiatissimo album “Sacco e fuoco”, che oltre a riproporre le tracce consuete propone un live acustico e un singolo nuovo di zecca dal titolo “O Paraviso ‘n Terra“.

In realtà il singolo è il riadattamento dello stesso brano che Teresa De Sio aveva scritto per Raiz, l’ex voce degli Almamegretta: in alto c’è il live della versione della De Sio (il video è appena arrivato, in rete ancora non c’è, sorry) e cliccando qui trovate invece la versione primaria scritta per Raiz.

Si tratta di una sorta di preghiera laica ad impegnarsi a costruire un futuro migliore, un Paradiso in Terra che oggi non c’e’. Bello il testo, in parte in napoletano, in parte in italiano, musica in puro stile folk napoletano, quello che caratterizza tutto l’album della De Sio.

L’album deluxe esce al termine di un anno ricco di soddisfazioni per la cantante, in tour con le canzoni del brano e impegnata nella  realizzazione discografica e live del progetto Riddim a Sud (con i Mau Mau, Roy Paci, Raiz, Ginevra Di Marco, Apres la Classe, solo per citare i più noti).