Un altro trionfo italiano alla Pjesma Mediterana: Pilar vince il premio per la “Miglior interpretazione”

Pilar concede il bis. La cantautrice romana, per il secondo anno consecutivo torna a casa dalla Pjesma Mediterana, il festival della canzone del Mediterraneo di Budva, in Montenegro, con un successo. L’anno scorso (ne riferimmo in questo post) vinse il premio della giuria, quest’anno invece si è assicurata il premio per la miglior interpretazione.  Per la cronaca, la rassegna è stata vinta da una vecchia conoscenza dei concorsi internazionale, la coppia croata Sladjana & Dado Topic: insieme furono in gara all’Eurofestival 1984 sotto la bandiera della Jugoslavia, Topic ed i Dragonfly gareggiarono per la Croazia nel 2007. Ieri sera hanno trionfato con “Kad reci zastanu”, abbastanza nettamente su due big macedoni, Kaliopi (seconda) e Joce Panov (terzo).

Ma la notizia più bella della sera come detto è stata la vittoria di Pilar come migliore interpretazione. Ed ora cresce l’attesa per l’album che dovrebbe contenere sia “Meduse”, il brano portato alle selezioni di Sanremo 2010, sia il brano di questa rassegna, “Calati giunco” , scritt0 insieme al cantautore Antonio Carluccio e lo scrittore Fabio Stassi, per il nuovo progetto solista della cantante, “Corde”.

Calati Giunco” prende spunto dal proverbio siciliano “Calati giunco quando arriva la piena” e pone di fronte alla tormentata scelta tra il piegarsi di fronte alle avversità della vita per non rimanerne schiacciati piuttosto che il resistere saldi e fermi con il rischio di spezzarsi di fronte alle difficoltà. Il richiamo ai problemi della Sicilia e dell’Italia intera è implicito, e chiaramente riferito ai comportamenti omertosi. Il testo è ricco di immagini suggestive che rimandano all’impetuosità della natura mediterranea; la melodia e la voce di Pilar è molto scura e ammaliante; la musica e gli arrangiamenti hanno un ritmo pulsante ed incalzante, comune sia al Sud Italia sia nei Balcani.

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Stasera alle 21 su RTCG o in streaming, facciamo il tifo per Pilar: difende i colori italiani alla Pijesma Mediterana

C’è una italiana in finale alla Pijesma Mediterana, la “Canzone del Mediterraneo”, il festival che si svolge a Budva, in Montenegro, sul modello dell’Eurofestival. Ancora una volta è Pilar a difendere i colori italiani: l’anno scorso vinse il premio della Critica e quest’anno è di nuovo in finale, con il brano “Calati giunco”, scritto da lei  dal cantautore siciliano Antonio Carluccio. E’ l’unica artista dell’Europa Occidentale in finale insieme al maltese Neville Rafalo dopo che sono stati eliminati la spagnola Beatriz Villar ed il greco Dimitris Evripiotis.

Per seguire in diretta Pilar, basta andare stasera alle 21 su RTCG (la tv del Montenegro, la trovate su Sky nella lista altri canali, oppure senza Sky sul satellite Hotbird) oppure in streaming su mms://beotelmedia.beotel.net/tvcg. In finale le croate Femminnem, già all’Eurofestival 2010, l’altro croato Igor Cukrov, in gara all’Esc 2009 e la campionessa in carica, la montenegrina Nina Petkovic e la grande Kaliopi, voce della comunità aromana della Macedonia. Ecco l’elenco dei finalisti

1. Assa voce – Zauvjek (Montenegro)
2. Bojan Marovic – Svaki korak tvoj (Montenegro)
3. Lejla Hot – Zar me je tako tesko voleti (Serbia)
4. Klapa Portun – To si ti (Montenegro)
5. Ana Stanic – Pravo na bol (Serbia)
6. Neville Rafalo – Silver (Malta)
7. Paula – Samo sjecanja (Bosnia Erzegovina)
8. Retro Party – Ciribu ciriba (Serbia)
9. Nina Petkovic – Ne odustajem (Montenegro)
10. Sandi Cenov – Da mogu biti njen (Croazia)
11. Joce Panov – Ljubovna religija (Mecedonia)
12. Black Jack – Srce moje garavo (Croazia)
13. Kaliopi – Ja nisam kao ti (Macedonia)
14. Klapa Raguna – Pismo mila k njoj poteci (Croazia)
15. Marijana Zlopasa – Katanac (Croazia)
16. Igor Cukrov – Moja draga (Croazia)
17. Ekstra Nena – Crveni tepih mi prostrite (Serbia)
18. Ibrica Jusic – Sto si sanjala (Croazia)
19. Pilar – Calati Giunco (Italia)
20. Maja Nikolic – Nisam vise tvoja Maja (Serbia)
21. Vlado Kalember – Ostani tu (Croazia)
22. Feminnem – Srce se bori (Croazia)
23. Sladjana i Dado – Kad reci zastanu (Croazia)
24. Boban Stefanovic – Moja crna orhideja(Serbia)

Con Pilar l’Italia trionfa in Europa: la sua canzone vince il premio della giuria di qualità al Festival di Budva

l_5674233614214002f14a7c46f826c0d3Un pezzo d’Italia in Europa. Da applausi, perchè se ne esce con un premio che è come una vittoria, considerando dove stava cantando. Ilaria Patassini, in arte Pilar, ieri sera ha rappresentato il nostro paese alla Pijesma Mediteranea (“La canzone del Mediterraneo“), meglio noto come Festival di Budva, che si svolge nell’omonima località del Montenegro. Un festival che è tra i maggiori delle terre slave ma che ospita di anno in anno (questa era la diciassettesima edizione) tantissimi artisti del bacino del Mediterraneo.

L’aria di questa città” , scritta nel testo dalla stessa cantautrice romana (già Premio Lunezia 2008 e protagonista a Musicultura) ha passato le semifinali (37 motivi in totale) e si è fatta vincendo il premio della giuria di qualità che ha ritenuto il suo brano (compositore Antonio Carluccio) il migliore complessivamente per musica, testo e interpretazione.

E’la prima volta che succede ad un artista non slavo.  Peccato solo che abbiano potuto sentirla quei pochi che hanno avuto la fortuna di potersi sintonizzare su HRT, la tv croata oppure su RTCG, la tv del Montenegro.

Nel corso degli anni, sono saliti su quel palco diversi artisti italiani ed internazionali: Julio Iglesias e Toto Cutugno su tutti, ma la manifestazione, soprattutto nel mondo slavo è tappa fissa per artisti emergenti e vecchie volpi e l’importanza della rassegna è data anche dalla presenza di ospiti internazionali: quest’anno per esempio è toccato ad Anna Oxa.  L’anno scorso  a rappresentare il suono italico c’erano Franco Masi con “Il filo” e i Miodio, con il brano “It’s ok“. Scorrendo l’albo dei vincitori si rintracciano invece Marija Serifovic, nel 2004, che solo tre anni dopo porterà in Serbia l’Eurofestival e Stefan Filipovic nel 2007, un anno prima della sua partecipazione per il Montenegro al concorso eurovisivo.

Quest’anno c’erano in gara diversi nomi noti reduci dalle passate edizioni dell’Eurofestival: il gruppo panslavo con base in Bosnia delle Femminem, voce direttamente proporzionale alla lunghezza dei vestiti (dunque poca), ma motivo più che discreto. Poi il croato Dado Topic. Lui invece  (sul palco in canotta) è inascoltabile, come nel 2007. E poi l’ex miss Slovenia Rebeka Dremelj con il brano “Carpe diem” , la bosniaca Marija Sestic e la macedone Tamara Todeska.

Ha vinto la ventottenne montnegrina Nina Petkovic, già finalista dello X Factor locale, col brano “S druge strane sna”, arrivata a pari punti con Jacques Houdek e l’esperto Leo Martin ma premiata dal fatto che il pubblico l’ha posizionata al primo posto nella speciale classifica effettuata con il metodo di votazioni dell’Eurofestival (una per il pubblico, una per la giuria).

La canzone di Pilar – almeno a sentire i brani della finale – era fra le migliori del lotto, forse la migliore per qualità ed avrebbe meritato un premio maggiore (magari un posto sul podio), ma si sa che l’orecchio occidentale è diverso da quello balcanico che tende a preferire i suoni locali, dunque è già un grande riconoscimento. Ed è un peccato che in rete non circoli alcuna esibizione di Pilar con questo motivo perchè meriterebbe di essere ascoltato. Nonostante tutto, agli artisti “forestieri” è andata benino perchè in finale c’erano anche la basca Virginia Trujillo (altra canzone di ottimo livello) e la maltese Claudia Faniello, il cui motivo “For a life time” era il solo altro a contenere parti in italiano.

Non ce l’hanno fatta invece Mar Capdevila, uruguayana di stanza ad Andorra, il francese Edo Sellier ed il greco  Argyris Nastopoulos. Il livello delle altre canzoni era a dire il vero non altissimo, anche se qualcuno s’è distinto; tipo i dalmati Klapa Ragusa, con “Na kantunu“, un brano vecchissimo stampo – sembrava a tratti di sentire “Ciuri Ciuri” – ma molto gradevole, Paula e la sua “Drago More” , il jazz leggero dello sloveno Jacques Houdek e  il macedone Lambe con “A More”. La macedone di etnia aromana Kaliopi ha invece impressionato per la interpretazione (non a caso per questo è stata premiata), molto carismatica e suggestiva.

Notevolissimo invece, il miniconcerto, prima dei risultati, del vecchio volpone croato Arsen Dedic, uno che sa fare musica davvero. Quanto allo spettacolo, è molto simile al fratello maggiore: canzoni una dietro l’altra, presentazione ridotta all’osso – ma nella lingua locale – una “Green Room” per le interviste, il riepilogo a fine esibizioni, il televoto SOLO ALLA FINE delle 25 canzoni ed una giuria di giornalisti e personaggi del mondo della tv e della radio locali. Un modello che non farebbe male a Sanremo se venisse adottato così com’ è.