Eurovision 2012: Dove c’è musica dà i voti alla seconda semifinale

A pochi giorni dall’avvio della manifestazione, vi presentiamo le nostre pagelle relative alle canzoni della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, che potrete seguire in diretta giovedì 24 maggio ore 21in streaming  sul sito su SM TV San Marino o in DTT dove raggiunto (commento Lia Fiorio e Gigi Restivo), dato che la Rai non la manderà in onda. In  questo link, la playlist ufficiale con le 18 canzoni.

Zeljko Joksimovic – Nije Lujbav stvar (Serbia):  L’intro ricorda molto quella di “Paradise” di Coldplay e questo, per un artista del suo calibro, che parla 6 lingue e suona 11 strumenti, non è un punto a favore. Il pezzo, è bello, come quasi  tutti i suoi, ma più pop  e meno etnico e questo potrebbe anche finire per nuocergli. Punta a vincere, ed è da vedere. Più realisticamente, farà bene. VOTO 8.5

Kaliopi – Crno I Belo (Macedonia): Due giganti della musica slava uno dietro l’altro. La cantautrice macedonia sta guadagnando in consensi ad ogni ascolto fra i fan della ex Jugoslavia e potrebbe anche rosicchiare voti a re Zeljko. Ballata pop che poi diventa ballata rock, potrebbe essere la grossa sorpresa di questa edizione. VOTO 8

Joan Franka – You and me (Olanda): La sua ballata folk che strizza l’occhio al country è forse fra le cose più originali in concorso e lei ha un timbro vocale particolarissimo. Basterà per garantire il ritorno degli orange in finale? Forse. Peccato solo per l’abbigliamento da squaw, una pagliacciata che non rende omaggio al suo talento. VOTO 8 (al brano, 2 al vestito)

Kurt Calleja – This is the night (Malta): Sempre uguale, dall’inizio alla fine. Senza un picco, senza un key change. Il tutto su una base roland non proprio originalissima. Ci si muove abbastanza, si canticchia. Ma insomma. Malta è lontana dai fasti migliori. VOTO 7

Litesound- We are the heroes (Bielorussia): E’arrivato Kontopoulos a fare da consulente e sono passati da un buon rock ad un pop normalissimo. L’accesso in finale era già duro, adesso la strada si fa ancora più impervia. C’è l’italiano Jacopo Massa e noi li sosteniamo, ma dovranno lottare parecchio. VOTO 7

Filipa Sousa- Vida minha (Portogallo): E’un pezzo bello ma difficile il giusto, quanto basta per tenere i portoghesi, alle prese con cose ben più grandi, lontani da quella vittoria cui aspirano dall’esordio nel 1964. Fado misto a pop, di composizione croata, lei è molto brava e canta benissimo. Meriterebbe un posto in finale, ci sarà da lottare parecchio. VOTO 8

Gaitana – Be my guest (Ucraina): Benvenuti in Ucraina, fra due settimane ospiteremo gli Europei di calcio, venite a trovarci che starete bene. Sul modello di Francia 2010, ma molto meno tormentone. Nonostante questo, potrebbero anche andare in finale (sarebbe strano non ci riuscissero, visti i precedenti). L’evento non se ne gioverebbe. VOTO 5.5

Sofi Marinova –Love unlimited (Bulgaria): Ti amo in tutte le lingue del mondo, per dirla con Pieraccioni. Il ritornello è interamente composto dalle parole “Ti amo”, “Ti voglio bene” e “Mio caro” in dieci lingue diverse. Il resto è una roba dance anni ’90, che entra da un orecchio ed esce dall’altro. La Bulgaria non ha ancora preso bene le misure alla rassegna. VOTO 5

Eva Boto-Verjamem (Slovenia): Il serbo Vladimir Graijc, autore di Molitva, che regalò la prima storica vittoria ai serbi nel 2007, torna e mette in mano alla sedicenne slovena una ballata dolce e raffinatissima. Anche lei è in ascesa di consensi, soprattutto nel mondo panslavo. Con quattro sorelle nella stessa semifinale, l’approdo a sabato sera sembra scontatissimo. E meritato, peraltro. VOTO 8

Nina Badric- Nebo (Croazia): Dopo quella di atmosfera della Slovenia, la ballata più oscura della cantautrice croata diventa ancora più oscura. E’il pezzo più debole fra quelli delle cinque sorelle slave, ma potrebbe andare a traino in finale. Diversamente, se cioè una delle cinque dovesse uscire, pare questa l’indiziata più probabile.  VOTO 5

Loreen-Euphoria (Svezia): E’una canzone tremendamente di plastica, come l’anno scorso quella di Eric Saade, ma ha tutto quello che serve per portare il concorso a Stoccolma: modernità (in senso positivo ma anche in quello negativo), ritmo, il giusto appeal radiofonico, un consenso popolare pressoché plebisicitario. E’la candidata numero uno alla vittoria, se non l’affossano le giurie. Di sicuro, non è la miglior canzone dell’Eurovision 2012. VOTO 8.5

Anri Jokhadze- I’m a Joker (Georgia): L’intro etnico in georgiano l’ha leggermente migliorata, ma resta difficile capire come questa roba abbia potuto vincere una selezione nazionale dove votava anche una giuria. Da Baku dicono che stia guadagnando punti perché canta benissimo. A noi resta solo un enorme punto interrogativo. VOTO 2

Can Bonomo-Love me back (Turchia): Il trionfo della world music, nel senso più ampio del termine. Una bella mescolanza di suoni, con prevalenza di quelli etnici della sua terra e uno bravo, che sa cantare. Gioca quasi in casa e questo lo aiuterà, deve riportare il paese in finale: l’operazione non pare difficile. VOTO 8

Ott Lepland-Kuula (Estonia): Ballata di classe, in lingua estone. Lui è bravo e ha vinto con merito la selezione, ma il brano  rischia di dover fare a gomitate per passare il turno in una semifinale con molte canzoni simili ed una sola che spicca. VOTO 7.5

Max Jason Mai-Don’t close your eyes (Slovacchia): Il rock, salvo che nel 2006, ha sempre avuto vita difficile all’Eurovision, ma lui meriterebbe la finale se non altro per il coraggio di avere proposto un brano che non si piega alle logiche commerciali. E’un prodotto per puristi del genere. La Slovacchia non ha mai fatto risultato, ma è sempre lì, pur fra mille problemi. Andrebbe premiata. VOTO 8

Tooji-Stay (Norvegia): Wannabe Eric Saade, ma con un pezzo migliore. Mette parecchia allegria e ci si muove, il che dopo una serata con molte ballate è un pregio. Canzone di plastica anche questa, ma sufficientemente commerciale, moderna (sempre in entrambe le accezioni) e radiofonica per fare bene, con in più il sicuro appeal del cantante sulle giovanissime. VOTO 8.5

Maya Sar-Korake ti znam (Bosnia Erzegovina): Produzione di qualità e spessore arrangiata dall’italiano Adriano Pennino. Molto cantautorale, sicuramente lontana dai canoni del pop tradizionale. Regala una bella atmosfera, quasi rarefatta. Canta quasi in fondo, è sicuramente un bene per lei. VOTO 8.5

 Donny Montell- Love is blind (Lituania): Due canzoni in una, nessuna delle due decente. Scivola via come l’acqua, senza lasciare grosse tracce. Non fosse per la prima parte di esibizione ad occhi bendati, quasi non si noterebbe. Anonimo. VOTO 5

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“I passi che fai”, Maya Sar canta in italiano. E non solo…

EUROVISION 2012: prima semifinale 22 maggio Rai 5 ore 21, finale sabato 26 maggio ore 21 Rai 2

Come al solito, l’Eurovision Song Contest è l’occasione per ascoltare gli artisti in concorso cimentarsi con varie versioni dei loro brani. E anche quest’anno c’è chi ci delizia con una versione italiana, molto ben riuscita e sopratutto con un testo apprezzabilissimo, visto che è scritto da lei stessa, che italiana non è. Si tratta della bosniaca Maya Sar, che ha diffuso la versione in italiano di “Korake ti znam”, dal titolo “I passi che fai”. Anche questa versione come l’originale e come anche quella in inglese “The steps I know” è arrangiata dall’italiano Adriano Pennino, otto volte direttore d’orchestra a Sanremo e collaboratore di Gigi D’Alessio.

La macedone Kaliopi ha invece diffuso la versione inglese della sua canzone “Crno I Belo”: si intitola, traducendo alla lettera, “Black and white”.  Gli israeliani Izabo hanno fatto di meglio: versione tutta inglese della loro “Time”, che in origine ha il ritornello in ebraico ma anche video nuovo di zecca girato con una tecnica particolarissima che unisce la stop motion al time lapse (“Fotografia ad intervallo di tempo”), tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa discrepanza, la proiezione con un frame rate standard fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale.

E ancora: E’ appena uscito, per esempio, il video ufficiale di “Nije Ljubav stvar” di Zeljko Joksimovic. La novità è che è girato interamente con la lingua serba dei segni, il linguaggio dei sordomuti. Il giovane che si vede nel video esesguire coi gesti la canzone è Nenad Mahmutovic, sordomuto, vincitore dell’ultima edizione di Serbia’s Got Talent. L’artista serbo ha anche inciso la versione spagnola del brano, “Su amor me venciò, in duetto con Samuel Candia.

La Spagna invece va a caccia di voti con una iniziativa interessante, ovvero la cover transnazionale di “Quedate conmigo eseguita da artisti di tutto il mondo a supporto della cantante originale, ovvero Pastora Soler. Spagna, Portogallo, Svezia, Canada, CIpro, Sudafrica, Regno Unito, Germania, Lettonia. Tutti cantano la canzone spagnola ed invitano a votare la 39enne andalusa nella finale del 26 maggio. Con tanto di account twitter dedicato #TodsoConPastora. Fra gli artisti che cantano c’è anche Rui Andrade, più volte in gara anche alle selezioni portoghesi.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Crno I belo” di Kaliopi (Macedonia)

  • Artista: Kaliopi
  • Canzone: Crno I Belo (Kaliopi Bukle-Romeo Grill)
  • Esibizione: Seconda Semifinale (2)

L’ESPERIENZA CHE FA LA DIFFERENZA

Dopo diversi anni di canzoni inqualificabili, la Macedonia torna a proporre un brano interessante e lo fa con uno dei nomi più importanti dell’intero panorama musicale slavo, Kaliopi Bukle, 46 anni, esponente della etnia aromana, una delle minoranze del paese. Kaliopi partecipa per la prima volta in via ufficiale alla rassegna, dopo aver fallito la preselezione del 1996. Attiva dal 1976, quando partecipa al più importante festival giovanile slavo, già da giovanissima comincia a girare l’Europa. 

Alla metà degli anni ’90 è già universalmente riconosciuta come il miglior talento musicale della Macedonia e la sua carriera solista vede la luce attraverso una serie di collaborazioni con i più importanti musicisti dell’est Europa e 12 album di successo che le valgono anche la vittoria in diversi premi internazionali: su tutti quello per la migliore interpretazione nel 2009 alla Pijesma Mediterana. Il brano, scritto con l’ex marito Romeo Grill, comincia come una ballata pop e poi vira verso il rock. Interpretazione intensa, di spessore, da artista consumata.

Eurovision Song Contest 2012, i primi partecipanti. E l’Italia ci pensa….

Si  da tempo messa in moto la macchina organizzativa della edizione 2012 dell’Eurovision Song Contest che si terrà il 22, 24 e 26 maggio 2012 a Baku, in Azerbaigian, a seguito della vittoria del duo Ell & Nikki nel maggio scorso. Ancora in via di definizione la sede dell’evento: è in costruzione la Baku Cristal Hall, una nuova arena che sorgerà vicino alla piazza principale della città dove si trova la bandiera più alta del mondo. Tuttavia una decisione ufficiale sulla sede sarà presa soltanto a Gennaio 2012.

Ma la macchina organizzativa come detto, si è messa in moto. Sono già 36 i paesi che hanno confermato la partecipazione. Fra questi non ci sono ancora nè San Marino, il cui capodelegazione del 2011 Alessandro Capicchioni ha però dichiarato che la tv “è concentrata sull’evento 2012″, nè l’Italia. Ma i rumors che arrivano parlano di una Rai che sta meditando sul ritorno in concorso che nel 2011 ha visto il secondo posto di Raphael Gualazzi e su come abbinarlo al Festival Sanremo (qui il post di Eurofestival News).

Al momento, hanno già detto si alla partecipazione  Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, più l’Azerbaigian fra i paesi già finalisti e Albania, Austria, Bielorussia, Belgio, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Lettonia, Lituania, Macedonia,Malta, Moldavia, Norvegia, Olanda, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. Il Montenegro, che manca da due edizioni, si è iscritto in via provvisoria e può ritirarsi senza penale entro fine 2011.

CANTANTI – Sono invece quattro i partecipanti già certi. La 18enne Ivi Adamou che gareggerà per Cipro, Zeljko Joksimovic, già in gara nel 2005 e conduttore nel 2008, in gara per la Serbia, Kaliopi per la Macedonia e la giovanissima (appena 16 anni) Iris per il Belgio. Da confermare invece la presenza di  Miro Smajda per la Slovacchia, annunciata e poi ritirata per problemi con l’artista. Le schede le trovate su Eurofestival News. Il 10 dicembre sceglierà la Svizzera, attraverso una finale nazionale alla quale non è riuscita ad accedere l’italiana Vittoria Hyde, già protagonista nella prima edizione di X Factor.

Un altro trionfo italiano alla Pjesma Mediterana: Pilar vince il premio per la “Miglior interpretazione”

Pilar concede il bis. La cantautrice romana, per il secondo anno consecutivo torna a casa dalla Pjesma Mediterana, il festival della canzone del Mediterraneo di Budva, in Montenegro, con un successo. L’anno scorso (ne riferimmo in questo post) vinse il premio della giuria, quest’anno invece si è assicurata il premio per la miglior interpretazione.  Per la cronaca, la rassegna è stata vinta da una vecchia conoscenza dei concorsi internazionale, la coppia croata Sladjana & Dado Topic: insieme furono in gara all’Eurofestival 1984 sotto la bandiera della Jugoslavia, Topic ed i Dragonfly gareggiarono per la Croazia nel 2007. Ieri sera hanno trionfato con “Kad reci zastanu”, abbastanza nettamente su due big macedoni, Kaliopi (seconda) e Joce Panov (terzo).

Ma la notizia più bella della sera come detto è stata la vittoria di Pilar come migliore interpretazione. Ed ora cresce l’attesa per l’album che dovrebbe contenere sia “Meduse”, il brano portato alle selezioni di Sanremo 2010, sia il brano di questa rassegna, “Calati giunco” , scritt0 insieme al cantautore Antonio Carluccio e lo scrittore Fabio Stassi, per il nuovo progetto solista della cantante, “Corde”.

Calati Giunco” prende spunto dal proverbio siciliano “Calati giunco quando arriva la piena” e pone di fronte alla tormentata scelta tra il piegarsi di fronte alle avversità della vita per non rimanerne schiacciati piuttosto che il resistere saldi e fermi con il rischio di spezzarsi di fronte alle difficoltà. Il richiamo ai problemi della Sicilia e dell’Italia intera è implicito, e chiaramente riferito ai comportamenti omertosi. Il testo è ricco di immagini suggestive che rimandano all’impetuosità della natura mediterranea; la melodia e la voce di Pilar è molto scura e ammaliante; la musica e gli arrangiamenti hanno un ritmo pulsante ed incalzante, comune sia al Sud Italia sia nei Balcani.

Stasera alle 21 su RTCG o in streaming, facciamo il tifo per Pilar: difende i colori italiani alla Pijesma Mediterana

C’è una italiana in finale alla Pijesma Mediterana, la “Canzone del Mediterraneo”, il festival che si svolge a Budva, in Montenegro, sul modello dell’Eurofestival. Ancora una volta è Pilar a difendere i colori italiani: l’anno scorso vinse il premio della Critica e quest’anno è di nuovo in finale, con il brano “Calati giunco”, scritto da lei  dal cantautore siciliano Antonio Carluccio. E’ l’unica artista dell’Europa Occidentale in finale insieme al maltese Neville Rafalo dopo che sono stati eliminati la spagnola Beatriz Villar ed il greco Dimitris Evripiotis.

Per seguire in diretta Pilar, basta andare stasera alle 21 su RTCG (la tv del Montenegro, la trovate su Sky nella lista altri canali, oppure senza Sky sul satellite Hotbird) oppure in streaming su mms://beotelmedia.beotel.net/tvcg. In finale le croate Femminnem, già all’Eurofestival 2010, l’altro croato Igor Cukrov, in gara all’Esc 2009 e la campionessa in carica, la montenegrina Nina Petkovic e la grande Kaliopi, voce della comunità aromana della Macedonia. Ecco l’elenco dei finalisti

1. Assa voce – Zauvjek (Montenegro)
2. Bojan Marovic – Svaki korak tvoj (Montenegro)
3. Lejla Hot – Zar me je tako tesko voleti (Serbia)
4. Klapa Portun – To si ti (Montenegro)
5. Ana Stanic – Pravo na bol (Serbia)
6. Neville Rafalo – Silver (Malta)
7. Paula – Samo sjecanja (Bosnia Erzegovina)
8. Retro Party – Ciribu ciriba (Serbia)
9. Nina Petkovic – Ne odustajem (Montenegro)
10. Sandi Cenov – Da mogu biti njen (Croazia)
11. Joce Panov – Ljubovna religija (Mecedonia)
12. Black Jack – Srce moje garavo (Croazia)
13. Kaliopi – Ja nisam kao ti (Macedonia)
14. Klapa Raguna – Pismo mila k njoj poteci (Croazia)
15. Marijana Zlopasa – Katanac (Croazia)
16. Igor Cukrov – Moja draga (Croazia)
17. Ekstra Nena – Crveni tepih mi prostrite (Serbia)
18. Ibrica Jusic – Sto si sanjala (Croazia)
19. Pilar – Calati Giunco (Italia)
20. Maja Nikolic – Nisam vise tvoja Maja (Serbia)
21. Vlado Kalember – Ostani tu (Croazia)
22. Feminnem – Srce se bori (Croazia)
23. Sladjana i Dado – Kad reci zastanu (Croazia)
24. Boban Stefanovic – Moja crna orhideja(Serbia)

Suoni d’Europa: Serbia, Montenegro, Macedonia

Il nostro viaggio nel pianeta della musica europea riprende dopo un pò di pausa. Ci spostiamo negli ultimi tre paesi della ex Jugoslavia, vale a dire Serbia, Montenegro e Macedonia. Sotto, la copertina, poi come al solito cliccate sui titoli…

Probabilmente è diventata in un colpo solo la cantante più famosa di Serbia e la più famosa del suo paese nel mondo. Marija Serifovic ha un record clamoroso: ha vinto l’Eurofestival (con “Molitva“, la canzone che sentite in alto) la prima volta che il suo paese si presentava da solo in gara.

Era il 2007 e la Serbia si era appena separata dal Montenegro. Della canzoni sono nate versioni in tantissime lingue: inglese, greco ma anche russo e finlandese. E una versione dance. In questo 2008 invece a rappresentare la Serbia all’Eurofestival, in casa, c’era Jelena Tomasevic con “Oro”. Assente nel 2006, la Serbia, come Servia Montenegro, portò invece sul palco i montenegrini No Name, con “Zauvijek Moja“.

Buona musica anche fuori dalla rassegna festivaliera. Chi ama il folk apprezzerà Slavica Cutkeras e la sua “Vodka” (qui c’è anche il nuovo “Ja te samo potesam na nju“) chi invece ha un animo pop si butti sulla 18 enne Milica Todorovic e “Zasto cura sedi sama“.

E mentre non possiamo non citare l’ormai italiano Goran Kuzminac, protagonista assoluto di alcune delle più belle canzoni degli anni’70 ed ’80 ed ancora in voga (qui c’è la bellissima “Al centro di niente“), va alla grande anche il polistrumentista (suona 11 strumenti!) Zeljko Joksimovic (qui c’è “Devojka sa polja zelenih“). A tutto reggae invece con Hornsman Coyote e “Can I live my life please“.

Capitolo Montenegro. Detto della divisione con i fratelli serbi, l’esordio in solitario all’Eurofestival è stato nel 2007 con l’anglo-montenegrino Stevan Faddy ed il rock di “Ajde kroci“. Nel 2008 è toccato invece a Stefan Filipovic e “Zauvijek volim te“.

Vanno assolutamente visti ed ascoltati The books of knijge, gruppo rock folk assolutamente fuori dagli schemi. Qui trovate “Ljubo”. Chi ama i suoi più pop si butti invece su Dado Polumenta e “Kafè espresso”. “Oblak od ljubavi” è invece il nuovo di Andrea Demirovic, che di recente si è segnalata anche per “Queen of the night” cover di “Reina de la noche”, della spagnola Mirela. E poi c’è Goran Vukosic (qui “Mala bez morala“).

Ottime cose dalla Macedonia, altro paese musicalmente assai allegro. Kaliopi è una delle voci più belle di questo paese. Qui vi propongo “Probudi me“. Ma vi invito a sentire anche la grande voce ed il sound di Yova Radevska nella bellissima “Here and gone“. Notevolissima – in tutti i sensi – Eva Nedinkovska che qui vi facciamo ascoltare in”Enigma“. Poi c’è il pop di Elvir Mekic e “Armija”.

Le cose migliori però come al solito stanno sul palco dell’Eurofestival. Anno 2005, tocca a Martin Vucic e alla sua “Make my day”. Karolina Goceva ed il suo metro e mezzo di gambe hanno rappresentato il Paese nel 2007 con la nazionalpopolare e ruffianissima “Mojot svet”. Quest’anno c’era un trio formato da Tamara Todevska, Adrian Gaxha e Vrcak con la bella “Let me love you“. Ma la migliore in assoluto, con la quale chiudiamo è del 2006: l’affascinante Elena Risteska canta “Ninanajna“. Buon ascolto.