Ora è ufficiale, sarà Francesco Facchinetti, reduce da quattro edizioni di X Factor a condurre su Rai 2 dal 13 settembre Star Academy, il talent show musicale che in Rai ha preso proprio il posto del format inglese. In realtà a dispetto del nome, non si tratta di una novità. Star Academy è infatti il nome con cui in tutta Europa si identifica “Operacion Triunfo”, il talent show originale spagnolo che nelle sue versioni in giro per il continente ha sfornato artisti partiti dalla accademia dello musica che poi sono diventati campioni di vendite nel mondo.
In Italia, andò in onda per la prima volta nel 2002 col nome di “Operazione Trionfo” su Italia 1, con la conduzione di Miguel Bosè. Ma da noi i tempi erano prematuri e nessun talento musicale sbocciò (l’unico ad aver fatto carriera, ma come vj è Federico Russo). Ma come detto in Europa è stato in tutti questi anni una fucina di talenti. Eccone un breve campionario.
La ritroviamo finalmente attiva, dopo due anni, il terzo posto all’Eurofestival 2008 con Secret Combination e qualche problema di troppo che l’ha costretta a rompere con la sua casa discografica e tornare negli Stati Uniti, terminato il fruttuoso periodo greco. Kalomira Maria Sarantis, in arte solo Kalomira, ricomincia da un singolo promozionale, venduto in abbinata con un giornale e che è uscito in coincidenza o quasi col suo matrimonio.
Si chiama “I do” ed è una canzone d’amore dedicata proprio al giorno più bello. Non è ancora certo, ma pare probabile che la canzone sarà inclusa nel nuovo album che la cantante greco-americana sta ultimando e che è previsto per i prossimi mesi. Intanto, si presenta con questo motivetto semplice semplice, dal ritornello accattivante, quasi in stile antico, che ha già riscosso ottimo successo. E noi ve lo proponiamo all’ascolto.
La Grecia è stato il primo paese a designare il cantante per l’Eurofestival. Sakis Rouvas, stella del pop greco, già sul podio nel 2004 e conduttore dell’edizione svoltasi nel Pireo nel 2006 dopo la vittoria di Helena Paparizou, ha una sola missione: riportare la manifestazione sul Mar Egeo. E il brano che porta, “This is our night” si inserisce nel solco della musica internazionale.
Niente suoni balcanici, solo ritmo, energia e tnta grinta. C’è chi snobba la manifestazione, come l’Italia e chi manda il meglio: è come se noi portassimo un campione di vendite e delle classifiche, per fare un paragone. Sakis Rouvas è da podio, attenzione. Se non arriva almeno terzo quando torna in Grecia rischia l’impalazione, un pò come Dima Bilan per la Russia l’anno scorso, dato che la tv greca l’ha spedito a Mosca di forza. Ma già Kalomira nel 2008 è arrivata terza, stavolta vogliono di più. Può farcela, ha i mezzi.
Di nuovo pista dance per la Bulgaria, ma stavolta, rispetto all’anno scorso siamo su sonorità più contemporanee. L’anno scorso all’Eurofestival portarono Deep Zone Project & Dj Balthazar, con l’ipnotica “Dj take me away”, su melodie anni ’80, che piacquero ai critici meno al televoto europeo, che negò loro l’accesso in finale in favore di canzoni molto peggiori.
Stavolta le selezioni bulgare sono state vinte da Krassimir Avramov, che porterà sul palco di Mosca “Illusion“. Dance, come si diceva, ma in questo caso il pubblico che vota (che è molto più giovane di quello che vota a Sanremo) dovrebbe gradire meglio. A noi piace meno, era meglio quella dell’anno scorso, ma la nostra passionaccia per gli anni’80 ci condiziona.
In Italia, segnatamente alla Rai, la parola “Eurofestival” è scansata come la peste dal 1997. Da quella edizione, l’ultima a cui abbiamo partecipato (con “Fiumi dei parole“ dei Jalisse, quarta al traguardo dopo aver vinto Sanremo), la Rai ha infatti deciso che non sarebbe andata mai più alla rassegna.
Motivo? Dato che nei 15 anni precedenti avevamo vinto (una volta, nel 1990, con la ruffianissima “Insieme 1992” di Cutugno) ed eravamo arrivati spesso o sul podio o nei primi cinque posti, sempre in crescendo (sul tema torneremo). c’er il “fondato rischio” che l’Italia vincesse ancora, rifilando alla Rai la jattura di dover organizzare a proprie spese un programma dal quale (allora) non si ricavava nulla in pubblicità (oggi non è più vietata, è poca ma c’è). Il fatto che le canzoni fossero viste in diretta da 250 milioni di persone, per la Rai era un dettaglio.
Adesso arriva una notizia straodinaria. A partire da stasera, quando è ripartita con la sua trasmissione “Carramba che sorpresa”, Raffaella Carrà ha deciso ad invitare nel programma alcuni dei cantanti dell’Eurofestival. Il primo è stato ovviamente – noblesse oblige – il vincitore dell’edizione 2008, vale a dire il russo Dima Bilan. Nelle prossime settimane dovrebbe toccare poi a Roberto Meloni, tenore sardo leader del gruppo lettone Pirates of the sea, con “Wolves of the sea” (la canzone è terribile, vabbè, lo perdoniamo perchè è italiano e farà promozione per bene) e alla greca Kalomira, terza con “Secret Combination” e Boaz Mauda (Israele) con “The fire in your eyes“: Poi chissà.
La mossa della Carrà non sorprende. E’stata infatti proprio lei lo scorso gennaio a “rianimare” le selezioni spagnole dell’Eurofestival ed a condurre il galà finale di “Salvemos Eurovisiòn” alla tv spagnola che ha incoronato il mitico Rodolfo Chikilicuatre e la sua “Baila el Chiki Chiki“ (a proposito, speriamo che ce lo porti in Italia!).
Qualcosa si muove, dunque, anche in Italia: questa è la seconda “iniziativa autonoma” di promozione dell’Eurofestival: la prima l’ha fatta questa estate RadioDue, mandando in onda lo scorso 3 agosto uno speciale (conduzione terribile, speaker che non sapevano niente e leggevano eurofestival.com, ma abbiamo apprezzato la volontà di provarci, miglioreranno!). Vi faccio un regalo: la trasmissione la potete scaricare qui.
La speranza è che queste iniziative, unite agli appelli dei cantanti e dei musicisti (clamoroso quello di Meneguzzi nel Sanremo di quest’anno, quando ha annunciato che andava a cantare per la Svizzera: Baudo è sbiancato alla parola “Eurofestival” e la domenica dopo la finale ha cercato di deviare dicendo falsamente che “non era più membro dell’Eurovisione”) , possano far tornare in gara la Rai. Trecento milioni di telespettatori in diretta da 44 paesi contemporaneamente, sarebbero una grande vetrina per la musica giovane italiana. E se la Carrà riesce nell’intento, merita un monumento.
Prosegue il nostro spazio dedicato alla musica di tutto il continente europeo. Andiamo a conoscere gli artisti e le canzoni più in voga in Grecia e nell’Isola di Cipro e poi facciamo un salto in Turchia, legata ai due paesi per tanti motivi non solo musicali. Vai con la copertina. Cliccate sui titoli
Da quando nel 2005 ha vinto l’Eurofestival – prima greca della storia – con la canzone che avete ascoltato sopra, “My number one“, Helena Paparizou è diventata la regina del pop greco. E dire che prima, questa cantante nata e cresciuta in Svezia da genitori greci, era solo una delle tante. Intanto, si è evoluta al rock ed ha cominciato a ricantare in greco. “Porta gia tan ourano” è il nuovo singolo. Di Kalomira, terza nel 2008, abbiamo già parlato. Di recente, sul palco festivaliero, sono saliti anche l’anglo-cipriota Sarbel (“Yassou Maria” nel 2007) e Anna Vissi (con la bellissima “Everything“, 2006). Nel 2009 tornerà Sakis Rouvas, già sul palco nel 2004: qui c’è il nuovo Kai Se Thelo.
Fuori dal palco festivaliero, meritano attenzione anche gli occhi magnetici di Irini Merkouri (“Aneta”), Despina Vandi (“Opa Opa”) e Yanna Terzi (“Apitefto“). Chi ama il rock può concentrarsi su Christos Dantis con l’energetica “No Madonna” o sui C:Real (“Epikindina se Thelw“). Per la serie “Un disco non si nega a nessuno”, sta invece scalando le classifiche la playmate Natali Thanou con “Why not?”.
Cipro non sta a guardare. Quest’anno all’Eurofestival c’era il poco digeribile sirtaki di Evdokia Kadi (“Femme fatale”), l’anno scorso andò meglio col pezzo in francese di Evridiki (“Comme çi ça“) in stile minimalista anni ’80. Nel 2006 toccò alla greca Annet Artani (“Why do the angels cry“), nel 2005 a “Ela Ela” di Constantonos Christophorou, nel 2004 alla dolcissima “Stronger every minute” dell’anglo-cipriota Lisa Andreas, allora sedicenne.
Fuori dal festival, segnalazione per “Pes to dinata” di Despyna Olympiou. La rassegna cipriota ci lega alla Turchia con due artisti nativi di Cipro ma turcofoni e facenti parte della zona nord, autoproclamata “Repubblica Turca di Cipro Nord”. Ecco “Aman Kuzum”, il coinvolgente brano dance di Zyinet Sali e “Masum Masum” di Eynet.
Rassegna turca con apertura d’obbligo per il rock potentissimo dei Mor Ve Otesi, sul palco ad Eurofestival 2008 con “Deli”. “Shake it up Sekerim” di Kenan Dugulu era sul palco nel 2007, la franco-turca Gulseren (che canta in tre lingue) nel 2005 con “Rimi rimi Ley” e Sibel Tuzun con “Superstar” nel 2006.
Dopo la vittoria all’Eurofestival del 2003, è cresciuta in maniera esponenziale anche la fama di Sertab Erener, artista di grande livello: “Hayat Beklemez” è il singolo 2008. Gli amanti della dance apprezzeranno invece “Hipnoz” degli Hande Yener. Sempre in questo settore, bisogna poi ricordare che uno dei massimi esponenti mondiali, il dj Mousse T, che lavorato anche con Zucchero, ha passaporto tedesco ma è di orgine turca. Chiusura, in fondo, con il re del pop turco, Tarkan: “Arada bir” è uno dei singoli 2008.
Kalomira (o Kalomoira, all’anagrafe Marie Carol) Sarantis è nata nel New Hampshire ma è greca nel suo profondo fondo. E lo scorso maggio ha rappresentato il paese delle sue origini e dei suoi genitori all’Eurofestival, arrivando terza. Un podio che non la ripaga perchè questa era nettamente la canzone migliore fra quelle giunte in finale.
“Secret combination” è un’allegra mescolanza di suoni tipici della Grecia, ritmi balcanici e pop più europeo di quello buono. Soprattutto, è un brano che quando lo senti non puoi stare fermo. Quanto alla carriera di questa 23enne figlia di Fame Story, un altro dei tanti talent show, ha già tre discreti album all’attivo, nei quali canta in greco ed in inglese.
Si muove già la macchina dell’ Eurofestival 2009, che in seguito alla vittoria di Dima Bilan nell’edizione di quest’anno, si terrà in Russia. Il primo dubbio, quello sulla città ospitante è stato chiuso: si farà a Mosca, probabilmente nel Palaghiaccio da 80mila posti. Lo ha annunciato il primo ministro Vladimir Putin. Mosca ha vinto il ballottaggio con San Pietroburgo.
Il record della decisione più veloce spetta alla Grecia, terza l’anno scorso con Kalomira e la sua “Secret Combination“. Vuole riportare la manifestazione al Pireo e così ha deciso – senza selezione – di schierare la stella del pop ellenico Sakis Rouvas, terzo nel 2004 e conduttore nel 2006, quando Atene ospità la rassegna dopo il successo di Helena Paparizou nel 2005. Una selezione sceglierà il brano.
Si nuovono anche gli altri paesi. Svezia e Svizzera hanno pubblicato i bandi di selezione, ma in Scandinavia si svolgerà il tradizionale Melodifestivalen, mentre i rossocrociati decideranno internamente (quest’anno tocca alla tv germanofona, la SF). In Finlandia la finale della selezione si svolgerà il 31 gennaio 2009, in Bulgaria tra ottobre e dicembre 2008 si svolgerà la selezione. La Francia, dopo il buon successo di Sebastien Tellier ma anche le proteste del Parlamento per la scelta di un motivo in inglese, ha deciso: brano solo in lingua francese.
Non si sa ancora nulla dell’Italia, ma qualcuno in rete ha cominciato a far girare la voce di un tentativo di ritorno – niente di confermato però- mentre a fine anno SanMarino, che ha appena cambiato la direzione della Tv (è arrivata Carmen Lasorella), dovrebbe confermare la partecipazione nonostante l’ultimo posto dei MiOdio nel 2008.
C’è chi vorrebbe rendere pubblica – e televisiva – la selezione, l’anno scorso decisa da una giuria interna, ma c’è anche la possibilità che il Titano schieri direttamente l’asso Little Tony, l’anno scorso presidente di giuria, che si è proposto per festeggiare i 50 anni di carriera.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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