Eurovision 2012, stasera la seconda semifinale (ore 21 SM TV San Marino)

UPDATE: E’ attivo l’account di Dove c’è musica, che trovate a questo indirizzo. L’obiettivo di stasera è far scalare su twitter gli HashTag #eurovision e #ESCita. Più verranno citati questi due hashtag durante la giornata di oggi 24 Maggio e più possibilità ci saranno di arrivare pian pianino ai primi posti nella speciale classifica di Twitter sugli argomenti più discussi dalla rete italiana. Bsta davvero il minimo impegno per dare ognuno il proprio contributo. Alcuni esempi? Ognuno potrà sfoderare la propria invettiva, ma a volte anche la semplicità di una comunissima affermazione può bastare: “sto seguendo #eurovision o #ESCita..”; “Pc, popcorn e .. #eurovision #ESCita..” e via dicendo. L’iniziativa, organizzata insieme con il nostro blog partner Eurofestival NEWS.  Qui nel dettaglio ulteriori spiegazioni.

Oggi alle ore 21 italiane a Baku seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest. Martedì buon successo di pubblico per la semifinale trasmessa da Rai 5 (64000 spettatori, 0,25% di share, ampiamente nella media della rete) con l’ottima conduzione di Federica Gentile. Le prime dieci qualificate le trovate in questo post, mentre in quest’altro c’è il commento alla serata. In generale, comunque buon successo di pubblico nelle emittenti che hanno irradiato l’evento.

Stasera la semifinale numero 2 non sarà trasmessa dalla Rai. Il nostro consiglio, se volete seguire una diretta in lingua italiana è di sintonizzarvi su SM TV San Marino. L’evento NON è trasmesso sul satellite, ma lo trovate sul canale 73 del DTT nelle zone coperte dal segnale (Emilia Romagna, costa Adriatica di Veneto e Marche) e per tutti in streaming sul loro sito ufficiale. Se invece preferite una diretta in una qualsiasi lingua, c’è quella in streaming sul sito della rassegna, senza commento fuori campo oppure quella delle tv straniere (qui la lista aggiornata di quelle che lo trasmettono)   Stasera NON sarà possibile votare gli artisti: stasera infatti delle sei qualificate di diritto trasmettono (e votano) Germania, Francia e Regno Unito.

Ecco l’ordine di uscita degli artisti questa sera: altri 10 passano alla finale insieme ai dieci della prima sera e insieme a Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Azerbaigian. Due gli spicchi d’Italia: nei bielorussi Litesound c’è il vercellese Jacopo Massa, mentre la canzone della bosniaca Maya Sar è arrangiata da Adriano Pennino.

  1. SERBIA – Zeljko Joksimovic – Nije Lujbav stvar
  2. EX REP.JUGOSLAVA DI MACEDONIA – Kaliopi – Crno I Belo
  3. PAESI BASSI – Joan Franka – You and me
  4. MALTA – Kurt Calleja – This is the night
  5. BIELORUSSIA – Litesound – We are the heroes
  6. PORTOGALLO – Filipa Sousa – Vida mihna
  7. UCRAINA – Gaitana – Be my guest
  8. BULGARIA – Sofi Marinova – Love unlimited
  9. SLOVENIA – Eva Boto – Verjamem
  10. CROAZIA – Nina Badric – Nebo
  11. SVEZIA – Loreen – Euphoria
  12. GEORGIA – Anri Jokhadze – I’m a joker
  13. TURCHIA – Can Bonomo – Love me back
  14. ESTONIA – Ott Lepland – Kuula
  15. SLOVACCHIA – Max Jason Mai – Don’t close your eyes
  16. NORVEGIA – Tooji – Stay
  17. BOSNIA ERZEGOVINA – Maya Sar – Korake ti znam
  18. LITUANIA – Donny Montell – Love is blind

Il nostro sito partner Eurofestival NEWS seguirà anche stavolta la semifinale con una chat live

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Domani scatta l’Eurovision Song Contest 2012: Nina Zilli sfida le stelle d’Europa

“Light your fire”. Domani sera si accendono le luci sulla Baku Crystal Hall per l’edizione numero 57 dell’Eurovision Song Contest, meglio noto da noi come Eurofestival. Vigilia ricca di colpi di scena, con l’ingaggio della Gialappa’s Band, fresca di contratto in Rai, per il commento della serata finale di sabato 26 su Rai 2 e poi la rottura del rapporto col Trio, che non ne voleva sapere degli obblighi Ebu e pretendeva di parlare sopra le canzoni e interrompere la diretta mandando filmati delle vecchie edizioni, violando il regolamento internazionale e facendo così rischiare una pesante multa alla Rai, se non la squalifica. Così, mentre Federica Gentile, voce di Radio 2 e direttrice di Rai Music commenterà la seconda semifinale (domani sera su Rai 5), sabato sera al microfono, dagli studi di Milano e sugli schermi di Rai 2, ci saranno Filippo Solibello e Marco Ardemagni, conduttori di Caterpillar AM, seguitissimo programma del mattino, sempre di Radio 2. La seconda semifinale di Giovedì 22 (sempre ore 21), non sarà irradiata dalla Rai, ma vi invitiamo a seguirla sul DTT Canale 73 (non sul satellite) oppure in streaming su SM TV San Marino, con l’ottimo commento (garanzia di qualità) di Lia Fiorio e Gigi Restivo. L’emittente del Titano farà tutte e tre le serate. Ad annunciare i voti sabato sera in Eurovisione saranno l’attore Ivan Bacchi per l’Italia e la giornalista Monica Fabbri per San Marino.

Domani si alza il sipario sulla rassegna, si diceva. Da noi saranno le 21, mentre a Baku, capitale dell’Azerbaigian (l’anno scorso fu il duo azero Ell&Nikki a vincere con “Running Scared”, perciò quest’anno la carovana è nel Caucaso), sarà mezzanotte in punto. E’una Baku rinnovata e messa a nuovo per l’occasione: nuove strade, nuove strutture ricettive, persino un’arena nuova di zecca, costruita dal nulla in soli quattro mesi e mezzo, da gennaio ad aprile e costata oltre 200 milioni di euro. Noccioline, come i 48 milioni spesi per il solo spettacolo da tv e governo, in un paese dove le riserve petrolifere che riforniscono tutta l’Europa sfornano soldi a profusione.

 

Comunque vada, sarà ricordato come  il festival della Svezia. Perchè nove canzoni su 43 portano la firma di autori del paese scandinavo, compresa quella in gara per l’Italia di Nina Zilli “L’amore è femmina (Out of love)”, scritta dalla cantautrice piacentina insieme a tre musicisti emergenti appunto svedesi e all’americano Charlie Mason. Perché c’è un brano in lingua svedese, quello della finlandese Pernilla Karlsson, Nar jag blundar”, che 20 anni dopo riporta sotto la bandiera finnica la seconda lingua nazionale e perché Loreen, la giovane di origine marocchina in concorso per la Svezia è la candidata numero uno per la vittoria finale: la sua Euphoria”, già disco di platino, può contare su un ampio consenso di pubblico e solo un flop fra i giurati potrebbe impedirle di lottare per il titolo.

Dovrà guardarsi presumibilmente da Zeljko Joksimovic, il gigante della Serbia: la sua “Nije Ljubav stvar strizza più di un occhio a “Paradise” dei Coldplay ma è un pezzo di qualità assoluta che ne conferma il valore come cantautore e polistrumentista. Nei paesi della ex Jugoslavia, farà probabilmente bottino pieno. E inevitabilmente, si dovrà fare i conti con l’effetto simpatia delle nonnine russe Buranovskiye Babushki, che cantano per costruire una chiesa nel loro villaggio alle porte di Buranovo:Party for everybody è uno dei pezzi peggiori della rassegna, ma la tenerezza delle sei vecchiette l’ha portato in cima alle preferenze della rete: al televoto saranno pericolose concorrenti per Loreen, sicuramente avranno meno appeal fra i giurati. Per la vittoria, potrebbero esserci anche loro.

Le “big5”ovvero i cinque paesi già ammessi alla finale perché maggiori finanziatori dell’Ebu (European Broadcasting Union), l’ente che organizza la rassegna e il paese ospitante, paiono tutti avere le carte in regola per entrare nei 10. E se  Nina Zilli (canterà per decima) è data molto ben piazzata dai bookmakers  per la vittoria (ma è più probabile che finisca solo sul podio o subito sotto), c’è chi spera di recitare il ruolo di outsider. Come la Germania, vincitrice due anni fa, ma che con Roman Lob e la sua “Standing Still” griffata Jamie Cullum porta in concorso il brano più contemporaneo e radiofonico fra tutti quelli in gara. O come il Regno Unito, che si gioca la scommessa Engelbert Humperdinck: 76 anni, dei quali 50 passati sul palco, un Golden Globe vinto e 150 milioni di dischi venduti nel mondo: “Love will set you free” è una ballata leggera e di classe e porta la firma di un vincitore di Grammy, Martin Terefe e di un vincitore di Ivor Novello Award, Sasha Skarbek. Sabato canterà per primo e se il live sarà all’altezza delle sue prestazioni abituali, il vecchio “Hump” potrebbe dare molto fastidio a tanti.

La Francia cala l’asso Anggun, ma “Echo (You and I)” è un buon elettropop ma lontano dal sound dell’indonesiana: il sex appeal, la notevole presenza scenica e la grande popolarità (10 milioni di copie vendute nel mondo in 15 anni), oltre alla sua bravura, potrebbero bastare però per portarla nella top 10. A proposito di bravura, è indubbia quella della spagnola Pastora Soler, regina della copla e dal 1997 sempre disco di platino in patria:  le soavi armonie di Quédate comigo”  e suoi impeccabili acuti rendono finalmente giustizia ad un paese da troppo tempo in cerca di risultati.  I padroni di casa azeri si affidano invece alla grande voce di Sabrina Babayeva, la cui “When the music dies” è prodotta dall’americano Micheal Walden, già autore e produttore anche di Aretha Franklin e Withney Houston. Ma in tema di outdsider, occhio a Never forget”, degli islandesi Gréta Salome& Jonsi: grande atmosfera, assolo di violino da standing ovation, ottima fusione di voci e pezzo moderno anche se non facilissimo. E naturalmente, ai soliti Jedward, a caccia del colpo per l’Irlanda con Waterline” dopo l’ottavo posto del 2011.

In una edizione che parla tanto italiano (Adriano Pennino è l’arrangiatore del brano della bosniaca Maya Sar, Jacopo Massa è uno dei tre componenti del gruppo Litesound, in gara per la Bielorussia e la Svizzera schiera un duo ticinese, i Sinplus), nella quale ha origini tricolori persino il cuoco della manifestazione, l’italo-turco Batuhan Piatti, San Marino si affida ad un artista di casa: la 37enne Valentina Monetta, voce  e formazione funky, jazz e soul al servizio di un tormentone sin troppo easy ma orecchiabilissimo come “The social network song”, firmato fra gli altri dal “santone” tedesco Ralph Siegel, 20 canzoni eurovisive composte in 40 anni. A lei (canterà domani, per undicesima) l’onore di provare a regalare al Titano uno storico accesso alla finale: domani canterà per undicesima, dovrà sgomitare parecchio.

Noi di Dove c’è Musica, ovviamente, seguiremo la rassegna dettagliatamente, insieme al nostro blog partner Eurofestival NEWS dove sarà effettuata la diretta chat delle tre serate. E il tifo, ovviamente, sarà tutto per Nina Zilli e Valentina Monetta.

Eurovision 2012: Dove c’è musica dà i voti alla seconda semifinale

A pochi giorni dall’avvio della manifestazione, vi presentiamo le nostre pagelle relative alle canzoni della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, che potrete seguire in diretta giovedì 24 maggio ore 21in streaming  sul sito su SM TV San Marino o in DTT dove raggiunto (commento Lia Fiorio e Gigi Restivo), dato che la Rai non la manderà in onda. In  questo link, la playlist ufficiale con le 18 canzoni.

Zeljko Joksimovic – Nije Lujbav stvar (Serbia):  L’intro ricorda molto quella di “Paradise” di Coldplay e questo, per un artista del suo calibro, che parla 6 lingue e suona 11 strumenti, non è un punto a favore. Il pezzo, è bello, come quasi  tutti i suoi, ma più pop  e meno etnico e questo potrebbe anche finire per nuocergli. Punta a vincere, ed è da vedere. Più realisticamente, farà bene. VOTO 8.5

Kaliopi – Crno I Belo (Macedonia): Due giganti della musica slava uno dietro l’altro. La cantautrice macedonia sta guadagnando in consensi ad ogni ascolto fra i fan della ex Jugoslavia e potrebbe anche rosicchiare voti a re Zeljko. Ballata pop che poi diventa ballata rock, potrebbe essere la grossa sorpresa di questa edizione. VOTO 8

Joan Franka – You and me (Olanda): La sua ballata folk che strizza l’occhio al country è forse fra le cose più originali in concorso e lei ha un timbro vocale particolarissimo. Basterà per garantire il ritorno degli orange in finale? Forse. Peccato solo per l’abbigliamento da squaw, una pagliacciata che non rende omaggio al suo talento. VOTO 8 (al brano, 2 al vestito)

Kurt Calleja – This is the night (Malta): Sempre uguale, dall’inizio alla fine. Senza un picco, senza un key change. Il tutto su una base roland non proprio originalissima. Ci si muove abbastanza, si canticchia. Ma insomma. Malta è lontana dai fasti migliori. VOTO 7

Litesound- We are the heroes (Bielorussia): E’arrivato Kontopoulos a fare da consulente e sono passati da un buon rock ad un pop normalissimo. L’accesso in finale era già duro, adesso la strada si fa ancora più impervia. C’è l’italiano Jacopo Massa e noi li sosteniamo, ma dovranno lottare parecchio. VOTO 7

Filipa Sousa- Vida minha (Portogallo): E’un pezzo bello ma difficile il giusto, quanto basta per tenere i portoghesi, alle prese con cose ben più grandi, lontani da quella vittoria cui aspirano dall’esordio nel 1964. Fado misto a pop, di composizione croata, lei è molto brava e canta benissimo. Meriterebbe un posto in finale, ci sarà da lottare parecchio. VOTO 8

Gaitana – Be my guest (Ucraina): Benvenuti in Ucraina, fra due settimane ospiteremo gli Europei di calcio, venite a trovarci che starete bene. Sul modello di Francia 2010, ma molto meno tormentone. Nonostante questo, potrebbero anche andare in finale (sarebbe strano non ci riuscissero, visti i precedenti). L’evento non se ne gioverebbe. VOTO 5.5

Sofi Marinova –Love unlimited (Bulgaria): Ti amo in tutte le lingue del mondo, per dirla con Pieraccioni. Il ritornello è interamente composto dalle parole “Ti amo”, “Ti voglio bene” e “Mio caro” in dieci lingue diverse. Il resto è una roba dance anni ’90, che entra da un orecchio ed esce dall’altro. La Bulgaria non ha ancora preso bene le misure alla rassegna. VOTO 5

Eva Boto-Verjamem (Slovenia): Il serbo Vladimir Graijc, autore di Molitva, che regalò la prima storica vittoria ai serbi nel 2007, torna e mette in mano alla sedicenne slovena una ballata dolce e raffinatissima. Anche lei è in ascesa di consensi, soprattutto nel mondo panslavo. Con quattro sorelle nella stessa semifinale, l’approdo a sabato sera sembra scontatissimo. E meritato, peraltro. VOTO 8

Nina Badric- Nebo (Croazia): Dopo quella di atmosfera della Slovenia, la ballata più oscura della cantautrice croata diventa ancora più oscura. E’il pezzo più debole fra quelli delle cinque sorelle slave, ma potrebbe andare a traino in finale. Diversamente, se cioè una delle cinque dovesse uscire, pare questa l’indiziata più probabile.  VOTO 5

Loreen-Euphoria (Svezia): E’una canzone tremendamente di plastica, come l’anno scorso quella di Eric Saade, ma ha tutto quello che serve per portare il concorso a Stoccolma: modernità (in senso positivo ma anche in quello negativo), ritmo, il giusto appeal radiofonico, un consenso popolare pressoché plebisicitario. E’la candidata numero uno alla vittoria, se non l’affossano le giurie. Di sicuro, non è la miglior canzone dell’Eurovision 2012. VOTO 8.5

Anri Jokhadze- I’m a Joker (Georgia): L’intro etnico in georgiano l’ha leggermente migliorata, ma resta difficile capire come questa roba abbia potuto vincere una selezione nazionale dove votava anche una giuria. Da Baku dicono che stia guadagnando punti perché canta benissimo. A noi resta solo un enorme punto interrogativo. VOTO 2

Can Bonomo-Love me back (Turchia): Il trionfo della world music, nel senso più ampio del termine. Una bella mescolanza di suoni, con prevalenza di quelli etnici della sua terra e uno bravo, che sa cantare. Gioca quasi in casa e questo lo aiuterà, deve riportare il paese in finale: l’operazione non pare difficile. VOTO 8

Ott Lepland-Kuula (Estonia): Ballata di classe, in lingua estone. Lui è bravo e ha vinto con merito la selezione, ma il brano  rischia di dover fare a gomitate per passare il turno in una semifinale con molte canzoni simili ed una sola che spicca. VOTO 7.5

Max Jason Mai-Don’t close your eyes (Slovacchia): Il rock, salvo che nel 2006, ha sempre avuto vita difficile all’Eurovision, ma lui meriterebbe la finale se non altro per il coraggio di avere proposto un brano che non si piega alle logiche commerciali. E’un prodotto per puristi del genere. La Slovacchia non ha mai fatto risultato, ma è sempre lì, pur fra mille problemi. Andrebbe premiata. VOTO 8

Tooji-Stay (Norvegia): Wannabe Eric Saade, ma con un pezzo migliore. Mette parecchia allegria e ci si muove, il che dopo una serata con molte ballate è un pregio. Canzone di plastica anche questa, ma sufficientemente commerciale, moderna (sempre in entrambe le accezioni) e radiofonica per fare bene, con in più il sicuro appeal del cantante sulle giovanissime. VOTO 8.5

Maya Sar-Korake ti znam (Bosnia Erzegovina): Produzione di qualità e spessore arrangiata dall’italiano Adriano Pennino. Molto cantautorale, sicuramente lontana dai canoni del pop tradizionale. Regala una bella atmosfera, quasi rarefatta. Canta quasi in fondo, è sicuramente un bene per lei. VOTO 8.5

 Donny Montell- Love is blind (Lituania): Due canzoni in una, nessuna delle due decente. Scivola via come l’acqua, senza lasciare grosse tracce. Non fosse per la prima parte di esibizione ad occhi bendati, quasi non si noterebbe. Anonimo. VOTO 5

Eurovision 2012/ Le canzoni: “We are the heroes” dei Litesound (Bielorussia)

  • Artista: Litesound
  • Canzone: We are the heroes (Valerij Karyakin- Dimitrij Karyakin)
  • Esibizione: Seconda Semifinale (5)

 

BIELORUSSI AL SAPORE D’ITALIA

L’Italia non potrà votarli, perchè la loro semifinale è quella che non sarà trasmessa dalla Rai, ma potrà fare il tifo perchè arrivino in finale, dove poi sarà possibile sostenerli. Nei Litesound, infatti, dal 2010 è presente un componente italiano, il cantautore vercellese Jacopo Massa, entrato a far parte della band dopo una serie di precedenti collaborazioni con i due fratelli bielorussi. Sul palco di Baku saranno in sei, con tre turnisti che li accompagneranno.

La loro qualificazione è arrivata dopo l’ennesima polemica, come da tradizione della Bielorussia. La vincitrice delle selezioni Alyona Lenskaya, infatti, è stata squalificata d’ufficio direttamente dal presidente della Reapubblica Lukashenko, una volta arrivate voci di presunti brogli a suo favore e  a danno dei tre Litesound, in testa per tutto il tempo nelle preferenze del pubblico.

Il loro rock, è diventato nella versione definitiva un pezzo più pop  anche per l’intervento, in fase di consulenza del greo Dimitris Kontopoulos, autore e produttore fra i più famosi del panorama della musica ellenica. Sarà dura approdare in finale in una semifinale che pare avere alcuni posti già assegnati, ma non si può mai dire: la grande promozione che stanno facendo del loro brano può aiutarli.

“Progetto Radar”, successo per il concerto finale di Ponte San Giovanni

Si è concluso con un concerto presso il B-Dumpa Pub di Ponte San Giovanni a Perugia il “Progetto Radar”, il laboratorio di perfezionamento musicale per artisti emergenti nato dall’idea di Massimo Cotto, giornalista musicale e già presidente di Sanremolab e Franco Zanetti, direttore di Rockol, il giornale musicale online, con la partnership di Radio Italia.

L’ultima settimana si è svolta a Tordandrea di Assisi, in provincia di Perugia, con i 32 artisti rimasti dopo le selezioni effettuate nel corso dei vari workshop ed audizioni in giro per l’Italia (circa 780 gli artisti che si sono presentati). I  ragazzi hanno seguito le lezioni impartite loro da diversi docenti (Gatto Panceri, Francesco Arpino, Maurizio Bernacchia, Paolo Morisco, Francesco Morettini, Ignazio Morviducci, Luca Angelosanti, Luca Mattioni e Federico Sacchi), apprendendo quei piccoli segreti artistici che, uniti al loro talento, li potranno aiutare a farsi strada nel mondo della musica. Il tutto sotto il coordinamento di Antonio Milazzo.

“Il concetto di partenza è che esistono tantissimi bravi artisti in giro per l’Italia che magari non riescono a trovare le porte aperte – dice Massimo Cotto, presente a Ponte San Giovanni – Noi abbiamo selezionato i migliori e abbiamo dato loro la possibilità di esprimersi, di lavorare con un team di maestri e tutor che li aiuta a lavorare sui loro stessi pezzi, a perfezionarsi nella composizione, nell’interpretazione e nella presenza scenica. In più attraverso di noi i ragazzi sono venuti a contatto con produttori, musicisti, editori musicali, che ascoltano i loro lavori e scelgono quelli sui cui investire”.

E infatti  nel corso degli appuntamenti in giro per l’Italia sono arrivate le prime risposte positive: “La metà di questi ragazzi è già stata notata dalle case discografiche, per alcuni ci saranno le prime opportunità. Su alcuni di questi ha messo gli occhi Diego Calvetti, dello staff di X Factor e autore dell’album di Noemi. Gatto Panceri si è innamorato di due ragazzi e vuole scrivere per loro alcuni brani. Per tutti è stata una grande vetrina ed un momento di crescita umana ed artistica”.

Lavoro sugli inediti, per migliorare le composizioni, ma anche lavoro sulle cover, per renderle personali e caratteristiche.  Canzoni scritte in una sera ed eseguite sul palco. Come quelle del concerto di Ponte San Giovanni, sul quale i ragazzi hanno avuto la possibilità di lavorare pochissimo: “Abbiamo detto loro soltanto alle 19.30 che alle 22 avrebbero suonato in pubblico ad un concerto – spiega Cotto – era un modo per metterli alla prova”. Una serata nella quale hanno si sono distinte la grande voce di Rossella Pollicino, la grinta dell’unico umbro del gruppo, il 28enne amerino Salvatore Di Stefano, cantautore e cugino di quella Carlotta che nel 2000 lanciò il tormentone “Frena”, oltre a Jacopo Massa, giovane rocker vercellese che ha alle spalle una collaborazione con la band bielorussa dei Litesound  (in alto trovate la loro canzone) e l’energia delle sorelle ravennati Minelli & Minelli, pioniere del country pop in Italia.

L’approdo a Ponte San Giovanni è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Centro Giovanile della parrocchia di San Bartolomeo, che da dieci anni organizza il concorso musicale “Saremo al C’entro” e che dall’anno scorso è entrato nel circuito radar: “E’ stato un grande successo – sottolinea Antonio Milazzo– In sei mesi sono stati ascoltati più di mille cantanti in tutta Italia. Il mio grazie va a Massimo Cotto e Franco Zanetti, che dopo aver scoperto Arisa, Noemi e Simona Molinari, hanno ancora un volta individuato giovani talenti di alto livello. Voglio inoltre ringraziare i ragazzi della parrocchia di San Bartolomeo che, dopo aver ospitato in giugno una tappa di Radar in occasione di Saremo al C’entro, hanno messo a disposizione il pub per questa grande serata finale”.

I 23 FINALISTI DI PROGETTO RADAR – Il Dubbio di Davide, Le case del futuro, Eugenia Belli, Elena Balestri, Giulia Virelli, Jacopo Massa, Alessandro Zanolini, Davide Papasidero, D-Stefano, Maurizio Kisari, Mario Cianchi, Valentina Bagni, Minelli & Minelli, Alex Grandi, Marco Cherchi, Stefano Cherchi, Silvia Zambruno, Elisabetta Gagliardi, Giulia Nofri, Ilaria Marano, Silvia Vavolo, Manuela Mannarino, Miriam Caruso e Rossella Pollicino.

Suoni d’Europa: Russia, Bielorussia, Ucraina

L’est europeo è la nuova frontiera anche della musica. I risultati di questi ultimi anni lo stanno dimostrando. Il nostro viaggio al centro della musica ci porta oggi in tre paesi strettamente collegati musicalmente: Russia, Bielorussia, Ucraina. Sotto, la copertina, poi al solito cliccate dove è previsto.

La copertina non poteva che essere per lui, vale a dire Dima Bilan. Il 26enne che ha portato per la prima volta l’Eurofestival in Russia stravincendo l’edizione 2008 col brano “Believe“. del quale sono uscite anche la versione in spagnolo e quella in russo, contenute in album tutti in quelle lingue. Un vero trampolino per il giovane prodotto da Timbaland, che era presente anche nel 2006, quando giunse secondo con “Never let you go“. Qui invece c’è il nuovissimo singolo “Lonely“.

Sempre sul fronte festivaliero, molto meno gradevole il brano russo del 2007 con le ammiccanti Serebro e l’inascoltabile “Song#1“. Nel 2005 toccò alla bielorussa Natalya Podolskaya con “Nobody hurts no one“, mentre nel 2004 si presentò la giovanissima Julia Savicheva, da uno dei tanti talent show locali, con la bella “I believe“.

Sempre da quel palco partirono (con un clamoroso fiasco) le mitiche Tatu, delle quali abbiamo già parlato proponendo il nuovo album, ma la Russia propone anche altri ottimi artisti. A cominciare dall’icona della musica russa (e prima del suo paese all’Eurofestival) Alla Pugacheva. Di recente è uscita la versione 2008 di “Primadonna” (se siete nostalgici,  eccovi la versione originale, anno 1997), ma qui trovate anche il nuovo “Serdce Ledyanoe“.

Chi ama l’hip hop gradirà senz’altro Lika Mc (qui trovate “Bi Bi Taxi“), mentre sul fronte dei giovani alla ribalta abbiamo, direttamente da “Fabrica Zvezd” (praticamente il Pop Idol locale) Anastasia Prihodko (“Vera”: domanda: ma perchè TUTTE le cantanti giovani russe sono sensuali e prorompenti?) e gli Yin Yang (stessa domanda di prima, qui trovate il singolo d’esordio “Save me“).

Sono invece in fase di ricostruzione le Tema, che hanno avuto in “Hit or run” il loro successo maggiore: qui c’è la versione russa. Se preferite infine la dolcezza e il pop più internazionale allora vi consiglio di virare sulle note di Alsou: a voi “Winter” e “He loves me”. Tra l’altro questa artista ha duettato anche con il rapper Nelly. Artista interessantissima questa Alsou.

Russia e Bielorussia unite, si diceva. Sempre da Fabrica Zvezd (sempre quello russo) è uscito infatti Dmitry Koldun: ne fu il vincitore nel 2007 e nello stesso anno fu spedito a rappresentare la Bielorussia all’Eurofestival con l’interessante “Work your magic“.  Canzocina che si infila nelle orecchie in dieci secondi è infatti è arrivata sesta.

Nel 2008 c’era invece la molto meno bella “Hasta la vista” di Ruslan Alehno. Anno 2006, fu il turno di Polina Smolova e “Mum”, l’anno prima toccò alla bella Angelica Agurbash e la dolce “Love me tonight“. Fuori dal contesto festivaliero vi invito ad ascoltare i Litesound (qui c’è la bella “Do you believe“) e il rapper Seryoga (qui c’è “Gangsta no more“).

Su questo filone, cioè sugli artisti spuntati da altri circuiti, ci agganciamo all’Ucraina. Il passo è d’obbligo per la regina musicale di questo paese, vale a dire Sofia Rotaru della quale vi propongo “Unexpectedly” (ma è solo la traduzione, la canzone è nella sua lingua). L’omologo maschile è Aleksander Ponomarev (qui trovate “Serce“).

Sul filone giovane, invece, la migliore è la rocker Mika Newton, della quale ascoltiamo l’energetica “I’m sorry“. Oppure se preferite suoni pop, eccovi “Dva Vikna” e “Shaleny” di Haytana (direte voi? Ma come? E’ di colore…Certo, il padre è del Congo) o il duo Potap e Nastya Kameskih con “Bez lyubvi“.

Le cose migliori come al solito stanno però sul palco dell’Eurofestival. L’Ucraina l’ha vinto nel 2004 con “Wild Dances” di Ruslana Lyzichko. L’anno dopo a casa loro cantarono i Green Jolly con “Razom nas bahato“. Nel 2007 toccoò alla drag queen Verka Serducka, seconda con “Danzing“. Risultato bissato quest’anno da Any Lorak e “Shady Lady” (qui la performance dalla Carrà). Ma la migliore di tutti è Tina Karol, che nel 2006 arrivò terza. Qui sotto vi proponiamo la sua bellissima “Show me your love”.