Diamo volentieri corso ad una segnalazione che è arrivata in redazione. A scrivere è direttamente Andrius Pojavis, il rappresentante lituano all’Eurovision Song Contest 2013 col brano “Something” (ventiduesimo posto). Ebbene, questo giovane artista ha appena diffuso il nuovo singolo “Play your game” e sta lavorando ad un nuovo album, dopo che prima dell’ESC era uscito “Astuoni”, il lavoro d’esordio.
Andrius Pojavis, ha un legame strettissimo con l’Italia, visto che vive a Milano, in una grande via centrale e che a Milano ha di fatto inciso il primo album, al Massive Studio, uno degli studi italiani più prestigiosi. Di recente è stato anche protagonista di un concerto a San Donato Milanese. Adesso si ripropone con questo nuovo singolo pop, che ne conferma le ottime qualità cantautoriali.
Aspettando Sanremo, si torna a parlare di Eurovision Song Contest 2013, complice alcuni eventi di attualità. Il primo è che è stato deciso il logo, una grande farfalla e il motto, “We are one“, che rispecchia molto il concetto di evento globale che quest’anno la tv svedese insieme all’Ebu stanno dando al tutto: una grande festa della musica, che unisce tutti, andando al là delle bandiere e delle diversità. Sono inoltre state sorteggiate le semifinali.
O meglio: i paesi sono semifinalisti hanno saputo tramite sorteggio in quale delle due canteranno ed in quale delle due metà di ciascuna, mentre le cinque big (Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) più la Svezia padrona di casa già finaliste hanno conosciuto in quale delle due dovranno votare (e dunque dovranno obbligatoriamente mandare in onda).
Accolte le richieste di Danimarca, Norvegia e Israele. Le prime due erano già state divise nelle semifinali, sostanzialmente per motivi di afflusso dei fan. L’Italia dovrà trasmettere e dunque voterà nella prima semifinale di martedì 14 maggio insieme al Regno Unito ed ai padroni di casa. Sfortunatissimo San Marino, finito nella semifinale dove l’Italia non vota (e chissà se verrà trasmessa in Italia), per giunta nella prima metà di trasmissione.
PRIMA SEMIFINALE Martedì 14 (Trasmettono e votano anche Italia, Svezia, Regno Unito)
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE – Dopo tanti nomi che sono circolati (l’ultimo è quello di due artiste di Hong Kong molto popolari in Asia), San Marino darà l’annuncio ufficiale della propria scelta (cantante, canzone e anche staff che sarà a Malmo) il prossimo 30 gennaio, con una conferenza stampa al Kuursal, sede della tv nazionale. Altri paesi hanno compiuto le proprie scelte. Duo di classe per la Macedonia, che si affida ad Esma Redzepova e Vlatko Lozanoski: lei è una grandissima della musica gitana, attiva dal 1956 e con 20 album alle spalle, lui è un giovane talento della musica pop lanciato da un talent show: le schede su Eurofestival NEWS. La Georgia si affida anch’essa ad un duetto, formato da due reduci del talent Geostar (Pop Idol) ovvero Sopho Gelovani e Nodiko Tatishvili.Infine, Andrius Pojavis con “Something” ha vinto la selezione lituana. Valanto Tryfonos, vincitrice di Greek Idol 2010, è stata invece selezionata internamente per Cipro: la sua canzone porterà la firma di Mihalis Hatziyannis, big della musica ellenica e già in gara per Cipro nel 1998.
GERMANIA SUPERSTAR – Finale secca per la Germania, in programma il giorno di San Valentino. In lizza fior di nomi della musica pop e dance come i Cascada (30 milioni di dischi venduti in appena 8 anni); Die Priester, tre sacerdoti cattolici che cantano a scopo benefico, con all’attivo due album premiati col disco d’oro in patria; Söhne Mannheims, pop band con all’attivo due milioni di dischi venduti, otto dischi di platino e 14 d’oro. Oltre a talenti emergenti come Mia Diekow,Blitzkids mvt (di cui abbiamo già parlato) e Finn Martin. Qui il post di Eurofestival News.
Lei si chiama Ema Baguzaite, ha appena 16 anni ed è una nuova stellina del pop europeo. E’nata in Lituania, ma da dieci anni vive in Austria con i genitori che si sono trasferiti da quelle parti per consentire alla figlia, che sognava da sempre di fare la cantante, di iscriversi ad una scuola di canto. Da un pò di tempo circola un bel singolo che si intitola “Get up in my face” e rappresenta l’esordio a livello discografico della giovanissima artista.
Ma lei un pò famosa lo era già: sempre per merito dei genitori, soprattutto della madre, aveva infatti vinto il bando di concorso indetto dal comitato organizzatore dei Giochi Olimpici per la Gioventù 2012 che si sono appunti svolti in Austria, per trovare l’inno ufficiale. Ema l’ha spuntata su artisti austriaci molto più famosi e così e nata “This is our time“, brano che fra l’altro le ha consentito di far crescere sino a 150mila il numero dei fan sulla sua pagina facebook.
La Lituania in sede di sorteggio ha pescato il jolly, ovvero il diritto a scegliersi la posizione in cui esibirsi e naturalmente, ha scelto il numero 18, ovvero l’ultimo prima delle votazioni. Basterà a Donatas Montvydas, in arte Donny Montell per garantirsi la qualificazione? Probabilmente (e auspicabilmente) no, visto che la sua canzone con tanto di esibzione bendata all’inizio, parrebbe non avere niente per attirare le giurie. Ma come al solito, non si può mai dire.
La sua ballata è finita nel fuoco delle polemiche già prima delle finale: il compositore norvegese Rolf Lovland (già vincitore dlel’Eurovision con i Secret Garden) lo ha infatti accusato di aver plagiato la sua “Song from a secret garden” del 1995. Le similitudini ci sono, ma la tv lituana è di parere opposto ed ha lasciato il brano in concorso e ora la canzone rappresenterà il paese a Baku. Per lui cinque singoli all’attivo, ancora nessun album.
Non c’è solo l’Eurovision Song Contest dei grandi. Da qualche anno, precisamente dal 2003 esiste anche lo Junior Eurovision Song Contest, ovvero l’Eurofestival versione bambini, riservato ad autori ed interpreti dai 10 ai 16 anni. Una manifestazione, questa, parallela all’Eurofestival maggiore, che ha sempre mostrato canzoni di buon livello (considerando che si tratta di motivi per bambini in gran parte scritti dagli stessi) ma che è un pò in declino. All’edizione 2011, che andrà in scena il 3 dicembre a Erevan in Armenia, al Karen Dermirchyan Complex, erano iscritti appena 11 paesi, tutti dell’est meno l’Olanda, il Belgio e la Svezia.
Si erano registrati anche i ritiri di paesi in passato protagonisti come Malta e Romania. E invece, nelle ultime ore si è registrata niente meno che la notizia del debutto – ufficiale e confermato – della Repubblica di San Marino. Tutto ci si attendeva, meno che la piccola Repubblica e la sua tv per metà finanziata dalla Rai entrasse in questo evento. San Marino porterà dunque la canzone italiana anche all’Eurofestival dei piccoli: è già confermato infatti che il brano sarà interamente in italiano (al contrario del festival maggiore, qui è obbligatorio cantare almeno in parte nella propria lingua). Non sono ancora note le modalità di selezione dell’artista, ma è facile pensare che, sopratutto dopo le recenti polemiche, si punterà su una rappresentanza nativa sammarinese. Capo delegazione sarà Alessandro Capicchioni.
Ottavo appuntamento nel nostro viaggio all’interno dei protagonisti del prossimo Eurovision Song Contest, in programma il 10,12 e 14 maggio a Dusseldorf, in Germania. Tocca ad Estonia, Lettonia e Lituania.
Estonia – Getter Jaani “Rockfeller street” (lingua: inglese)
Quando si esibirà, avrà appena compiuto 18 anni e dunque sarà la più giovane artista in gara. Getter Jaani, la cantante che con “Rockfeller street” rappresenta l’Estonia, è stata lanciata da Estonian Idol e prima di questo brano ha in attivo un album e due singoli, di cui uno di grande successo. La sua vittoria nella Eesti Laul le consentirà di confrontarsi con l’Europa.
Gli inizi sono buoni perchè la canzone dal sound molto simile a quello di Kerli, già al quarto posto in patria, è una delle migliori dell’edizione 2011, molto quotata dai bookmakers. Del resto l’Estonia negli ultimi anni ha proposto ottime cose come i Malcom Lincoln dal sapore Radiohead l’anno scorso e ancora meglio leUrban Symphony, seste nel 2009.
Una sola vittoria estone, nel 2001 Tanel Padar, Dave Benton & 2XL con “Everybody” e terzo posto l’anno dopo con “Runaway” di Sahlene. Giù dal podio, il risultato migliore è il, quarto posto di “Once in a lifetime” di Ines del 2000, uno dei pezzi migliori della storia del Festival.
Come ogni anno eccoci giunti all’appuntamento con la nostra personale (e soggettiva) valutazione delle canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, che si svolgerà il 10, 12 e 14 maggio a Dusseldorf in Germania. Vi proponiamo i brani divisi per semifinali e in fondo alle due mettiamo – per motivi di spazio – i paesi direttamente finalisti chiamati a votare. Passano le prime 10, votazione mista televoto-giurie. CLICCANDO SUI TITOLI TROVATE IL BRANO
PRIMA SEMIFINALE (10 maggio, diretta San Marino RTV, RTSI Svizzera, Eurovision.tv ore 21):
1) POLONIA/ Magdalena Tul- Jestem (polacco): Ha resisitito alla tentazione dell’inglese, pur avendone inciso la versione anglofona per rispetto del pubblico. Elettropop di buon livello, più che altro però è lei che buca lo schermo. Anche troppo. COINVOLGENTE : VOTO 7.5
2) NORVEGIA/Stella Mwangi- Haba Haba (inglese, swahili): Si va bene, si canticchia, ma insomma. Lo Waka Waka un anno dopo, viva la fantasia. C’era in giro roba infinitamente meglio, ma del resto in Norvegia hanno già dato. Capacità vocali dell’artista, almeno a livello live, totalmente inesistenti. Canta per seconda, non è nemmeno così scontato l’esito. VOLEVO ESSERE SHAKIRA. VOTO 6.5
3) ALBANIA/Aurela Gace- Feel the passion (inglese, albanese): Con l’arrangiamento Made in Usa ha guadagnato in qualità, ma l’effetto è sempre quello di Anna Oxa all’ultimo Sanremo. E l’esito, probabilmente, il medesimo. SOFISTICATA. TROPPO. VOTO 6.5
4) ARMENIA/Emmy – Boom Boom (inglese) – Allegro disimpegno in salsa etno pop. Ma la versione iniziale aveva più ritmo nel ritornello. La canticchieremo senza dubbio, ma basteranno i voti amici? TORMENTONE: VOTO 8.5
5) TURCHIA/ Yuksek Sadakat – Live it up (inglese) – Un pò di sano rock, che ormai dopo i MaNga, la scia è tracciata. Si è vero, sembra un pò la roba dei Clash. Ma sono bravi e danno un sacco di carica. La finale è scontata, il podio meno, ma ci girano attorno. ENERGIA. VOTO 9
6) SERBIA/Nina- Caroban (serbo) – Segue il trend del momento, ma il suo pezzo deliziosamente vintage è una piccola perla preziosa. In una semifinale tiratissima, però rischia di perdersi nel mucchio. Loro fuori e la Norvegia dentro, sarebbe un gran peccato. Lei poi è graziosissima, il che non guasta. NINA ZILLIVIC. VOTO 8.5
Silenzio assenso. O in questo caso, se preferite, nessuna nuova, buona nuova. E’ scaduto il termine ultimo entro il quale ci si poteva ritirare senza pagare penali dall’edizione 2011 dell‘Eurofestival e dunque, al di là di annunci ufficiali ancora da emettere da parte della Rai, possiamo affermare con certezza che l’Italia sarà uno dei paesi in gara a Dusseldorf dal 10 al 14 maggio prossimi.
Non è arrivata alcuna richiesta di ritiro da parte di viale Mazzini e dunque, nonostante l’annuncio della Rai tardi ancora ad arrivare (non tutti appoggiano la scelta del direttore di Rai Due di aver iscritto il nostro paese, dunque sarà un affaire interno alla rete e alla casa discografica coinvolta, probabilmente) a questo punto ci saremo: siamo nella lista diramata dalla Ebu e d’ora in poi chi esce paga. E salato.
I paesi di lingua italiana saranno due: anche San Marino ha infatti confermato la propria presenza nel 2011, dopo essersi iscritto in via provvisoria. Degli stati iscritti provvisoriamente, ha confermato la presenza Ungheria, fonti vincine alla Ebu danno per fatta anche l’iscrizione slovacca, mentre non ci sarà il Montenegro e. Saranno così 43 i paesi in gara, tanti quanti nel 2007. Ma la certezza si avrà soltanto il 7 gennaio quando dopo la riapertura a fine ferie, la Ebu riaprirà i battenti. Si preannuncia dunque una edizione epica.
I PAESI IN CONCORSO:
BIG 4 (ammessi direttamente in finale): Germania (paese organizzatore), Francia, Gran Bretagna, Spagna
LIVELLO DA DECIDERE: Italia (la Ebu ha più volte detto che vorrebbe l’Italia direttamente finalista, ma non è ancora arrivata alcuna richiesta in tal senso da parte della Rai, si deciderà prossimamente)
SEMIFINALISTI (in ordine alfabetico): Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Georgia, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele (ha chiesto e ottenuto la seconda semifinale perchè la prima coincide con una festa nazionale), Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Moldavia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.
CANTANTI E CANZONI GIA’ CERTI:
SVIZZERA: Anna Rossinelli – In love for a while
GERMANIA: Lena Mayer Landrut (campionessa in carica)
OLANDA: 3JS
CIPRO: Christos Mylordos
ARMENIA: Emmy
ALBANIA: Aurela Gaci
BOSNIA: Dino Merlin
Intanto, cominciano a circolare indiscrezioni importanti per quanto riguarda i nomi in corsa per Italia e San Marino. Con una grossa novità che ci riguarda e che potete trovare su Eurofestival News . Informazioni sulla rassegna invece, su Eurovision Italia.
Certe volte bisognerebbe usare il pugno di ferro. Perchè quello che sta combinando l’ Ucraina in vista dell’ Eurofestival è inqualificabile. Andiamo con ordine. La notizia è: dopo che la NTU, la tv nazionale ucraina aveva cambiato in corsa “I love you” di Vasyl Lazarovich a seguito dell’insediamento dei nuovi vertici direttivi, non sarà nemmeno “To be free” di Alyosha a rappresentare l’Ucraina. E in più l’Ucraina è l’unico dei 39 paesi in gara che non ha presentato la documentazione per iscrivere la canzone.
Il circo ucraino continua, dunque. La decisione è stata dunque questa: multa con diversi zeri alla tv ucraina, obbligata – pena la squalifica – a presentare un altro brano, cantato dalla stessa Alyosha, entro lunedì 29. Quanto al pezzo, si è scoperto che non è inedito, almeno non lo è alla data del 1. ottobre, il termine ultimo previsto. Sarebbe stato infatti trovato sul myspace dell’artista e addirittura VENDUTO su Amazon nell’aprile 2008 (due anni fa !!).
Come previsto, la selezione frettolosa ucraina si è rivelata un disastro. Pare infatti che anche il pezzo secondo classificato fosse irregolare. Non è finita qui, signore e signori, venghino che c’è posto! Secondo alcuni sarebbe un plagio di “Knock me out” di Linda Perry & Grace Slick., Sopra trovate il brano che sarebbe stato plagiato, per confrontarlo.
INCULTO: TUTTO OK – Sarà invece regolarmente in gara “Eastern European Funk” degli Inculto. Il brano della band lituana sembrava poter essere squalificata per via del testo “poco ortodosso” e con riferimenti alla politica, ma alla fine è stato deciso che è tutto regolare. E noi siamo contenti, perchè in fondo era solo un testo a sfondo sociale, a corredo di un buon pezzo.
C’è da dire che un pò se le cercano. L’anno scorso il cartellino rosso tocco ai georgiani Stephane & 3G (più precisamente toccò alla loro canzone “We don’t wanna Put In, letta dai russi come We don’t wanna Putin, eravamo anche freschi di invasione dell’Ossezia), questa volta, tira aria di squalifica per “Eastern European Funk” degli InCulto, vincitori della selezione lituana per l’ Eurofestival.
La notizia la anticipa Eurovision Spain, portale sempre bene informato: la Uer, l’Unione Europea Radiotelevisiva, sta esaminando il testo della canzone lituana per capire se contenga o meno messaggi politici, perchè in quel caso, come da regolamento, la canzone sarà squalificata (non il paese nè il gruppo, che se vorrà potrà presentare altro brano: la Georgia si rifiutò).
In alto c’è il video della canzone nella cui parte bassa passa il testo e potete farvi un’idea. Così a occhio, scorrendo velocemente le parole viene da dire che non ci sono “espliciti” messaggi politici, ma sicuramente riferimenti a eventi politico-economici in chiave polemica senz’altro. Se dunque la Uer deciderà per applicare il regolamento in senso largo, la squalifica ci può stare. Anche se oggettivamente, visto che sembra più un testo a sfondo sociale che altro, sarebbe un gran peccato.
Facciamo un esempio: “Noi costruiamo le vostre case e laviamo i vostri piatti perchè voi manteniate le vostre mani limpide e pulite“. E ancora: “Siamo onesti come voi. Si siamo onesti come voi. No, signore, non siamo uguali, no. Nonostante entrambi siamo della Ue“. Il tutto rivolto al mondo occidentale. L’unico riferimento velato ai fatti politici è “noi siamo sopravvissuti ai rossi“, intendendo per tale l’occupazione sovietica dal 1940 al 1991. Vedremo cosa deciderà la Ebu, che sta analizzando anche gli altri testi. Intanto, ulteriori approfondimenti li trovate su Eurofestival News
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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