Per una volta lasciateci fare un pò di autocelebrazione. Giusto poche ore prima del via dell’ultima puntata del Festival, vi avevamo fatto un pronostico sui tre che sarebbero andati sul podio. Ebbene. Pronostico centrato. Valerio Scanu, con “Per tutte le volte che” vince Sanremo numero 60. Terzo posto per “Credimi ancora” di Marco Mengoni, battuto anche da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con “Italia, amore mio“. Premio della critica per Malika Ayane.
Verdetto contestatissimo, soprattutto in riferimento all’approdo in finale del “trio”, accolto al grido di “venduti, venduti” e “Vergogna, vergogna“, da parte del solitamente compassato pubblico dell’Ariston ma soprattutto – ed è questo quello che più colpisce, da un’orchestra in rivolta, che ha reagito – al momento dell’annuncio dell’esclusione di Malika Ayane e poi dell’ingresso del trio – urlando, strappando gli spartiti e gettandoli a terra e chiedendo di rendere palese il proprio voto, per evidenziare il dissenso rispetto al pubblico.
La vittoria di Scanu, ripescato dopo essere stato escluso la seconda sera, è frutto quasi esclusivamente del televoto, così come anche la conquista della finale e del podio del trio. A testimonianza, che l’attuale meccanismo di votazione in realtà rende assolutamente nulle ed inutili le votazioni della giuria tecnica e di quella demoscopica, il cui “peso” reale è praticamente zero.
Il voto della giuria demoscopica, infatti, per il secondo anno consecutivo (successe con Al Bano e Sal Da Vinci l’anno scorso) viene di fatto neutralizzato da un ripescaggio in cui il televoto pesa molto di più del 50% effettivo. Come spieghiamo infatti qui sotto, il 50% della giuria tecnica (l’orchestra) in realtà ha una incidenza assai minore, per via della differenza di modalità di espressione del voto.
PERCHE’ IL PESO DEL TELEVOTO VA RIDOTTO – La giuria dell’Ariston, come anche l’orchestra, vota esprimendo un voto da 0 a 10. Il pubblico che vota da casa, esprime preferenze secche (cioè vota solo un artista piuttosto che un altro). Non serve essere maghi della statistica per capire che non è la stessa cosa. E’ chiaro che la preferenza secca “pesa” di più, “ha una salienza (importanza ndr) maggiore” come dicono gli statistici. Dunque in questo rapporto “del 50%”, 100 voti per il cantante X, alzano il punteggio molto più che 100 voti “10” per lo stesso artista. Il trucco sta tutto qui. Soprattutto perchè è improbabile che l’orchestra dia tutti voti “10” o “9” o “3”. Mentre 100 televoti sono 100 televoti.
CONSIDERAZIONI – Per il secondo anno consecutivo vince un esponente che esce dal programma “Amici”, anche se questa volta, probabilmente, la sua vittoria non era così scontata. Sul podio finisce un altro artista che esce dai talent show, Marco Mengoni. Un altro dei talent, Tony Maiello, ha vinto la sezione Giovani. Ci sarà molto da riflettere per il 2011, sia sul regolamento, sia sulle modalità di voto. Sicuramente quello che è successo quest’anno non faciliterà l’ingresso di grandi nomi l’anno prossimo (Ruggeri è uscito senza protestare, ma si sa che non l’ha presa bene, Nino D’Angelo ha fatto sapere “se vinceva Pupo smettevo di cantare“, in sala stampa si rumoreggiava di parecchi dissensi fra gli Artisti per il podio del Trio). La “talentizzazione” non gioverà al Festival. Chissà poi come l’avranno presa quelli della Rai per la seconda vittoria di fila di un artista- Mediaset.
Con “Per tutte le volte che”, vince un brano scritto da un artista assolutamente esordiente, senza nessuna altra esperienza e per la prima volta si tratta di un autore che al momento del Festival è protagonista a sua volta di un talent show: si tratta di Pierdavide Carone, attualmente in gara ad Amici 9: vedremo le reazioni all’interno della casa del programma di Maria De Filippi. Che a questo punto, è di fatto già finito: comunque vada, Carone ha una carriera lanciata. E c’è da credere che questa storia farà senz’altro da traino alla sua storia all’interno di Amici.
LE VOSTRE SCELTE: SCANU IL PREFERITO – Alla chiusura dei nostri sondaggi, ore 23.30 di ieri sera, la vostra canzone preferita era “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu con il 36%, primato mai in discussione sin dai primi minuti del sondaggio, con Scanu schizzato subito in vetta. Seguono: “Italia, amore mio” (Pupo, Emanuele Filiberto, Lauca Canonici) 16%, “Credimi ancora” (Marco Mengoni) 14%, “Per tutta la vita” (Noemi) 6%, “Malamorenò” 4%, “Ricomincio da qui” 4%, La verità” 4%, “Baby” 3%, “Jammo ja” 3%, “Meno male” 3%, “Il mondo piange” 2%, “Aeroplani” 1%, “Non è una canzone” 1%, “La notte delle fate” (1%)
SCANU ERA ANCHE IL VOSTRO FAVORITO – Discorso diverso su chi secondo voi avrebbe vinto la rassegna. Plebiscito o quasi per il duo Valerio Scanu -Marco Mengoni, che insieme hanno catturato il 72% delle preferenze, con il sardo che vince col 40% e il viterbese che segue col 32%. Povia terzo con l’11 %. Gli altri tutti dietro sotto il 5%, ma vanno sottolineati gli ZERO voti (leggasi zero) di Pupo e compagni.
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