Anno nuovo, programma vecchio, ma con una formula rinnovata. Da domani, su Rai 1 alle 21.10 torna “I migliori anni”, il varietà di Carlo Conti incentrato sulla tv e la musica di una volta, ma che dopo cinque edizioni di successo cambia faccia. Sarà molto centrato sulla musica e la formula ricalcherà lo storico programma Canzonissima, vero successo degli anni 60-e 70, chiuso nel 1974 e fra l’altro nelle sue ultime cinque edizioni selezionò anche l’artista italiano per l’Eurovision Song Contest dell’anno seguente (non in questo caso).
Molta musica si diceva, il format cambia in maniera radicale. C’è un cast fisso di cantanti che si esibirà prima in canzoni di altri artisti, poi in un brano del loro repertorio ed infine (un artista per sera) in un brano inedito. Ci saranno anche ospiti fissi che verranno a cantare le loro canzoni, saranno due per ogni sera. Sarà una gara, come spiega Carlo Conti: “Voteranno tre giurie: il gruppo dei 100 ragazzi in studio, un campione di 50 “telespettatori tipo” in collegamento ogni puntata dalla sede Rai di una città diversa, e infine coloro che esprimeranno il voto sul sito Internet www.imigliorianni.rai.it. Questi ultimi avranno un’intera settimana di tempo per votare. “Canzonissima” fa parte della storia italiana. Certo, i fasti di allora sono un’altra cosa, ma i tempi sono cambiati, si sa. Il nostro obiettivo è riuscire ad attualizzarla senza farle perdere fascino“.
La tv che per rinnovarsi torna indietro. Un segnale non buono, dal punto di vista dell’originalità delle idee, ma che alla fine potrebbe dare vita ad un programma interessante, per chi non ha mai conosciuto Canzonissima o per chi l’ha vissuta e potrà fare il confronto con l’originale (che a dire il vero aveva in gara artisti molto “pesanti” discograficamente, per il tempo) . Anche perchè il cast è composto da otto artisti italiani, sette dei quali hanno vinto il Festival di Sanremo, fra i giovani o fra i big: si tratta di Enrico Ruggeri, Alexia, Povia, Paola e Chiara, Marco Masini, Karima, Luca Barbarossa, Mietta.
Ovviamente poi, come nello stile del programma, non ci sarà solo la musica: spazio agli ospiti, ai momenti della memoria con gli oggetti cult o le persone ripescate dopo anni, agli interventi comici di Nino Frassica con I migliori quiz della nostra vita e alle “interviste impossibili” (Conti “interagirà” con Totò, Raimondo Vianello e Alighiero Noschese). Sarà interessante capire anche il riscontro del pubblico visto che sostanzialmente mancherà l’ingrediente che dava sapore nelle prime edizioni ovvero l’effetto “riscoperta” di un artista del passato che tornava in prima persona a cantare i propri successi.
Riuscirà questa riedizione di Canzonissima a bissare il successo delle prime edizioni de “I migliori anni” (picco massimo 28% di share, mai sotto il 17 e un’audience media fra i 4.2 ed i 6 milioni? La scorsa settimana, Carlo Conti con lo speciale de “Tale e quale show” ha perso il confronto con Italia’s Got Talent, ripartito in pompa magna su Canale 5. Adesso sarà di nuovo contro Maria e soci. Sarà un’altra bella sfida.
E adesso per favore, non veniteci a dire che Sanremo va bene, che Sanremo rappresenta la musica italiana e che il paragone con l’Europa èsbagliato e che bla bla bla. Non veniteci a dire che va bene così e che Sanremo è grande e che va difeso strenuamente. Emanuele Filiberto, Pupo e Luca Canonici in finale, Enrico Ruggeri (30 anni di carriera) e Fabrizio Moro a casa. Valerio Scanu? Dentro, ovviamente, ma a questo punto, francamente, è il male minore.
Sanremo celebra la sua morte ed insieme la morte della musica italiana. L’unica speranza – molto flebile – è la possibile squalifica del trio per violazione del regolamento: chi sta in sala stampa fa sapere che pare non sarebbe possibile cambiare il testo come loro hanno fatto. Sembra però che le interpretazioni del regolamento non diano certezze in merito alla vicenda, come anche in merito al fatto che non sia possibile il cambio in corsa della performance (Lippi doveva rappare, ha fatto un sermone).
Il televoto continua a mietere danni e soprattutto a condizionare in maniera netta il giudizio sulle canzoni. Si vota l’effetto televisivo, non i brani. E soprattutto, in questo modo si rende nullo tutto il lavoro delle precedenti giurie. Una volta, poi non tanto tempo fa (fino al 2004), il televoto non si usava. C’erano le giurie, dove magari non tutti capivano di musica, ma almeno erano dieci teste. Punto e basta.
Primo verdetto a Sanremo. Non esattamente a sopresa, diremmo. Tony Maiello, quarto nell’edizione numero 1 di “X Factor” e prodotto da Mara Maionchi, vince la sezione Nuova Generazione con il brano “Il linguaggio della resa”. Un pezzo più che dignitoso, ma sicuramente non il migliore (che in finale nemmeno c’era). Nina Zilli, la grande favorita della vigilia, si deve accontentare del Premio della Critica. Tutto sommato, meritato.
Anche voi nel nostro sondaggio, avevate dato vincente Tony Maiello, ma con un 33%, in una sfida che ha visto secondi a pari merito Nina Zilli e Luca Marino con il 23% e Jessica Brando con il 20%.
La serata duetti scorre via liscia, con qualche passaggio patetico (indovinate un po’ di chi?) e diverse buone esibizioni. Niente di stratosferico come invece era successo in passato, ma sicuramente prove efficaci, che con il cambio degli arrangiamenti (anche se qualcuno ha evitato) hanno messo in luce pregi e difetti dei pezzi.
Malika Ayane con Sabrina Brazzo e i ballerini del Teatro Alla Scala. Si vabbè, loro sono bravi, però non danno apporto al duetto. Secondo noi si dovrebbe vietare la presenza di personaggi che non siano disposti a cantare, suonare o al massimo recitare. Nemmeno lo sforzo di cambiare l’arrangiamento. Il pezzo è bellissimo, secondo noi il migliore, l’abbiamo detto. Ma qui si giudicano i duetti e questo non va.
Simone Cristicchi e il coro dei Minatori di Santa Fiora. Tutto molto bello. La stornellata tipica dei minatori all’inizio e il contrappunto. Rodati dall’esperienza comune a Musicultura 2009. Divertente ed ironico.
Irene Grandi e Marco Cocci. La più grossa sorpresa della serata, perché questo attore di fiction che per hobby canta in un gruppo sfodera una notevole performance, per non essere un cantante di professione. Duetto molto ben assortito. Il pezzo non ci cresce, invece.
Irene Fornaciari ft Nomadi con Mousse T e Suzie. La cosa migliore della serata. Gran bel duetto, bello anche perché hanno avuto il coraggio di riscrivere parte del testo in inglese. Meriterebbe di essere inciso. Suzie la si conosce come voce dance, sta dimostrando di averne anche per uno stile diverso. Il dj Mousse T al piano: notevole. Il gradimento nostro per il pezzo cresce a dismisura. Prima del Festival non l’avremmo mai detto.
Marco Mengoni e i Solis String Quartet. Ecco quello che volevamo dire quando scrivevamo che il cambio degli arrangiamenti mette a nudo pregi e difetti. Il pezzo è di livello medio-basso, l’arrangiamento rock mascherava tutto. Così non c’è scampo. Il quartetto d’archi (già vincitore con Elisa nel 2001 e premio della Critica 2006 con Noa e Carlo Fava) è eccezionale, ma questo lo sapevemo già..
Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con Divas e Marcello Lippi. Accolti a fischi dal pubblico dell’Ariston. Tutto estremamente squallido e costruito per prendere i televoti, che a confronto il Povia dell’anno scorso era niente: pistolotto fuori programma del ct della Nazionale (con Pupo che s’arrabbia pure perché gli dicono che non si può), foto di Ballerini appena morto, seguono immagini del gol di Grosso a Berlino 2006 e canzone con testo modificato in chiave calcistica. Le Divas sono vestite come la bandiera italiana. No comment.
Valerio Scanu ed Alessandra Amoroso. Il gradimento del pezzo è cresciuto un po’ – diciamo che alla sufficienza ci arriva – ma a forza di sentirlo, non per il duetto con la vincitrice di Amici, che come detto ieri, non aggiunge nulla ad un pezzo costruito sulle tonalità di Scanu.
Arisa (senza le Sorelle Marinetti) e la Lino Patruno Jazz Band. Lei stile Charlot, pezzo ancora più jazzato con Patruno al banjo come ai vecchi tempi. Il pezzo ci piace di più nella versione originale, ma la cosa è divertentissima lo stesso, ha un sapore molto da “club”, da “jam session” in allegria. Questa ragazza bisogna sentirla cantare ad occhi chiusi, senza considerare come si combina. Ha una voce bellissima.
Enrico Ruggeri e i Decibel. Sul palco insieme come 30 anni fa. L’attacco del pezzo, con l’arrangiamento azzerato (solo tastiere) è quello di “Contessa”, poi parte una versione “minimalista”. A metà brano tutto torna normale. Solo i grandi artisti fanno queste cose. Lui fuori e il principe dentro. CHE SCHIFO.
Noemi e i Kataclò. I Kataclò non cantano, dunque non servono a niente, in questo contesto. Il pezzo cresce di gradimento. Parecchio. Ma questo non è lo spirito dei duetti.
Fabrizio Moro, Jarabe De Palo e DJ Jad. Pau Dones fa quasi da soprammobile. Insomma, quando hai uno come lui, specializzato in duetti, devi sfruttarlo meglio. Fa quasi niente. Dj Jad ci mette un po’ di scratch. Insomma. Si poteva fare meglio.
Povia e Marco Masini. Voce, chitarra e piano. Punto. Semplice e lineare. Il pezzo ne guadagna, anche perché i due sanno fare il loro mestiere e lo fanno bene. Masini ci mette molto impegno. La piccola ballerina Bettina Bracardi ci regala un filo di tenerezza.
Votate i sondaggi. Cliccando su “Sondaggi Sanremo 2010” potrete dire la vostra su qual è la canzone preferita e su chi vincerà Sanremo 2010.
AI LETTORI: LA RUBRICA DELLE CLASSIFICHE E’ RINVIATA A DOMANI
La passerella dei Venice Music Awards si è consumata secondo i piani, condotta ieri sera con il suo solito stile molto giovanile da Amadeus, con la partecipazione di Laura Barrientes, che rivedremo insieme nel Mezzogiorno di Guardì a settembre su Rai Due. Con loro c’era Fiammetta Cicogna, la ragazza dello spot Tim (uno degli sponsor della rassegna), accompagnata da tutta la T-Band (e per non sbagliare “Con te partirò” era la canzone che accompagnava i ritorni in studio dopo il “nero” della pubblicità. A Venezia, al PalaGalileo, passerella per molti, soprattutto per far conoscere i nuovi pezzi. In fondo è giusto così.
I premi, si diceva. L’organizzazione curata dal discografico Elio Cipri aveva già reso noti gli artisti che sarebbero stati sul palco per ricevere i riconoscimenti (ne avevamo parlato in questo post), ieri sera sono stati svelati gli “abbinamenti” – per così dire e francamente qualcuno ci ha lasciati interdetti. Per esempio quello a Marco Carta come artista maschile dell’anno. Se il criterio sono solo le vendite va anche bene, ma se è un’altro allora siamo perplessi. E anche seguendo questa scia – quella delle vendite – allora perchè nell’elenco dei premiati non c’era – per esempio – Giusy Ferreri (tre mesi e mezzo in classifica al primo posto?).
Di seguito, l’elenco di premi e premiati. C’è piaciuto il riconoscimento ad Alice, sicuramente originale invece il riconoscimento internazionale ad una artista, la norvegese Lean non proprio notissima al grande pubblico, ma che ha cantato un pezzo di grande atmosfera (ne parliamo nel link in alto). Sopra, potete ascoltare l’esibizione di Rettore che ha proposto “Stralunata“, dal suo ultimo lavoro.
MIGLIOR CANTAUTORE: Marco Masini
RIVELAZIONE SANREMESE: Arisa
PREMIO SIAE: Al Bano
ARTISTA MASCHILE DELL’ANNO: Marco Carta
ARTISTA FEMMINILE DELL’ANNO (Premio RTL 102.5): Dolcenera
PREMIO CASINO’ DI VENEZIA: Toto Cutugno, perchè esporta la musica in lingua italiana nel mondo
PREMIO REGIONE VENETO: Rettore (nata a Verona)
PREMIO ALLA CARRIERA: Lelio Luttazzi
ORIGINALITA’ DEL PROGETTO DISCOGRAFICO: Audio 2 per “Mogol Audio 2”
Nuovo appuntamento, il quarto, con i Venice Music Awards, il premio sponsorizzato dal Casinò di Venezia che viene ogni anno conferito agli artisti italiani che si sono maggiormente distinti, secono una giuria di esperti cmeesa in piedi dall’organizzatore, il discografico Elio Cipri, per la cronaca il papà di Syria. La manifestazione, come al solito andrà in onda in differita, sabato 25 Luglio alle ore 21 dal PalaGalileo, palazzo della musica al Lido di Venezia. Conduzione affidata ad Amadeus e a Laura Barriales.
Questo l’elenco dei premi: Miglior Cantautore, Migliore artista femminile, miglior artista maschile, personaggio dell’anno, miglior gruppo internazionale, premio alla carriera, premio qualità, premio “Sorrisi e Canzoni TV”, Premio “RTL 102.5″, rivelazione di Sanremo, miglior evento speciale, originalità del progetto discografico. Gli artisti che riceveranno i riconoscimenti saranno invece: Albano, Marco Carta, Audio 2, Arisa, Michele Zarrillo, Dolcenera, Lelio Luttazzi, Alice, Donatella Rettore, Marco Masini.
Inoltre, si esibirà in anteprima mondiale la cantante norvegese Lean con il brano “Mother“, dedicato alla Madre Terra. Il progetto, supportato da un video interamente girato a Capo Nord al quale Greenpeace ha voluto dare il suo apporto fornendo immagini particolarmente suggestive, è un appello ai grandi della terra a salvare il nostro pianeta da ogni tipo di inquinamento (della canzone parliamo a breve). Ad accompagnare le singole esibizioni, sul palco, ci sarà invece la “Micro Band” di Tiziano Mion.
Sanremo sbanca nelle classifiche di vendita. Era da una vita che non succedeva. L’anno scorso fu uno sfacelo, con Max Gazzè praticamente unico insieme a Paolo Meneguzzi e alla squalificata Loredana Bertè a fare un pò di cassetta con il suo album, mentre molti dei big non riuscirono nemmeno a toccare la soglia dei primi dieci.
Soprattutto, fu netta l’assenza nelle classifiche dei giovani: a parte i Sonohra infatti nessuno – leggasi nessuno – entrò nei primi cento. Ben diversa la situazione quest’anno con i brani sanremesi che hanno spopolato nelle classifiche. Ma sopratutto, con i giovani in grandissimo spolvero.
Trionfa Arisa, come era prevedibile, che batte anche Marco Carta. Ma quasi tutti i migliori sono in classifica. Mancano riscontri per Francesco Renga e Fausto Leali, i cui album usciranno più avanti mentre per ora, a livello di album, la grande sconfitta è Alexia. Ma vediamo la situazione a quasi un mese dalla manifestazione.
CLASSIFICA UFFICIALE FIMI-NIELSEN
1. Compilation – Artisti Vari
2. Marco Carta – La Forza mia
6. Arisa – Sincerità
9. Karima – Amare le differenze
13. Gemelli Diversi – Senza Fine 98-09
16. Povia – Centravanti di mestiere
18. Marco Masini – L’Italia e altre storie
20. Sal Da Vinci – Non riesco a farti innamorare
27. Dolcenera – Dolcenera nel paese delle meraviglie
31. Al Bano – L’amore è sempre amore
34. Patty Pravo – Live in Verona Sold Out
38. Malika Ayane – Malika Ayane (repackaging)
55. Tricarico – Il bosco delle fragole
Marco Masini, Patty Pravo e Dolcenera sono in classifica anche con vecchie raccolte. Mina, che ha presentato il suo album a Sanremo è terza. In classifica anche album di alcuni degli ospiti (su tutti Allevi e la Pfm).
DOWNLOADS FIMI-NIELSEN 1.Arisa
2.Marco Carta
3.Povia
4.Karima ft Mario Biondi
5.Dolcenera
6.Alexia Ft Mario Lavezzi
7.Gemelli Diversi
11.Francesco Renga
CLASSIFICA I TUNES
SINGOLI
1.Arisa
2.Malika Ayane
3.Marco Carta
7.Povia
Ma nella settimana dopo Sanremo è stato lungamente in testa “L’opportunità” di Pupo, Paolo Belli e Yossou N’Dour il cui ricavato, come l’album, va per un progetto benefico.
Si potrebbe quasi dire: “era tutto previsto”. Marco Carta con “La forza mia” vince il Festival di Sanremo. Superati gli ostacoli delle giurie demoscopiche e di quella tecnica, le uniche che avrebbero potuto defenestrarlo, si era capito subito che la sua strada sarebbe stata spianata. Senza rivali al televoto, dopo che l’ultimo round aveva visto sconfitto anche Al Bano, l’unico in grado di calamitare i voti telefonici quanto lui.
“VALLETTA” POCO CASUALE – Sul podio SalDa Vinci (terzo) e Povia (secondo), non certo le tre migliori canzoni del lotto (tutt’altro) anche se almeno va detto che ha vinto uno dei pochi brani che riascolteremo in radio. Ha vinto Carta nella serata nella quale CASUALMENTE c’era sul palco Maria De Filippi. Come non pensare che solo la sua presenza abbia portato in dote i voti di coloro che solitamente guardano “Amici”?
RIDATECI LA MUSICA – La musica italiana, intesa come prodotto esportabile anche in Europa, esce sconfitta. Marco Carta ha il successo assicurato in tema di vendite, ma ha un traino importante che arriva dalla sua precedente esperienza nel talent show. Non è il solo in Europa, intendiamoci. Praticamente dovunque ormai i primi posti delle classifiche europee sono monopolio di giovani usciti dai vari “X factor” e “Star Academy“, “Pop star” e simili.
Solo che in Europa, questi vanno di pari passo con il prodotto locale che esce normalmente dalle varie esperienze: ci sono gli artisti dei talent, ma anche tutto il resto del pianeta musicale ha i suoi spazi. Le tv europee fanno molta più musica e nei festival europei l’età media dei partecipanti è bassissima. Da noi girano sempre gli stessi nomi – che intanto invecchiano- e soprattutto si continua a votare in base a criteri variegati fra i quali il valore musicale è sempre l’ultimo. E i talent show sono praticamente l’unica fonte di rinnovamento della nostra musica.
Non ci confrontiamo con l’Europa – intesa come Eurofestival – da 10 anni, preferendo il nostro ghetto: se lo facessimo sapremmo quanto siamo lontani dal concetto di musica contemporanea e quanto lo è Sanremo, che ha eliminato uno dopo l’altro gli artisti più radiofonici. Almeno una cosa, quindi, a Marco Carta (ma anche ad Arisa, se è per questo), dobbiamo rendergliela, per onestà intellettuale: è un nome nuovo e amato dalle radio.
L’ultimo vincitore del genere fu Elisa, nel 2001. Come dire: dei tre arrivati in finale ha vinto il meno peggiore: se avessero vinto gli altri due, o Al Bano, per esempio, sarebbe stato probabilmente il funerale. Magra consolazione, ma è bene non cullarsi sugli allori: è stato un buon festival complessivamente, ma che ha finito per relegare i brani “veri” fuori dalla porta. Manca sempre un passo per segnare la svolta. Perchè questa è l’Italia.
QUELLI CHE NON HANNO ETA’ –Marco Carta ha 23 anni, tre in meno di Arisa che ha vinto nella sezione Giovani. Per riprendere un concetto del mio amico Eddy Anselmi di Festivaldisanremo.com: Carta (25 anni), Povia (36) e Sal Da Vinci (40) erano i tre più giovani in gara fra i campioni. In gara c’erano sei artisti over 60. Nel 1973 i tre vincitori furono i più vecchi in gara e il più anziano di anni ne aveva 33. Meditate gente.
PRIVILEGIO – Marco Carta è il primo artista uscito dai talent show che abbia gareggiato nella ex categoria Campioni. Niente di male, ma allora, seguendo lo stesso criterio, perchè Karima e Silvia Aprile (e in passato Antonello, Maria Pia Pizzolla e i Pquadro) erano fra i Giovani e addirittura Emanuele Dabbono, 4Sound, Antonio Marino addirittura al contest on line? E che dire per esempio di una come Iskra, da 20 anni corista di Lucio Dalla, che ha cantato in tutto il mondo ricevendo i complimenti anche di Eric Clapton? Lei fra le Nuove Proposte. Questo festival è stato bellissimo, ma aveva alcune cose davvero assurde.
LA SCONFITTA DEL TELEVOTO – Lo abbiamo detto anche in passato: il televoto “droga” questi concorsi. Almeno il televoto come lo si fa in Italia, tenendolo aperto per giorni e giorni, senza controllo. Favorisce inevitabilmente gli artisti che a prescindere da canzoni e/o talento, hanno un maggiore appeal fra il pubblico. Fateci caso: oltre al Marco Carta, sono arrivati in finale Sal Da Vinci, ovvero l’unico napoletano in gara (e tradizionalmente gli amici napoletani sono giustamente calorosi con i loro rappresentanti) e Povia, autotrascinatosi grazie all’operazione mediatica fatta dentro e fuori dal palco per sostenere la sua mediocre canzone (al di là del testo) e probabilmente spinto verso l’alto dall’efetto boomerang dell’intervento di Grillini dell’Arcigay dopo la sua prima esecuzione (peraltro Povia è comunque uno che già di suo ha un discreto appeal, vedasi “Vorrei avere il becco” del 2006 e “I bambini fanno oh..”)
MEGLIO L’EUROPA – Il televoto è diffuso anche in Europa. Ma lo usano meglio. All’Eurofestival, il concorso europeo della canzone, cui l’Italia non partecipa per scelta della Rai (possono gareggiare solo le tv pubbliche associate all’Eurovisione) dal 1998, si vota soltanto alla fine di tutte le esibizioni e per soli 15 minuti. Questo metodo ovviamente non mette al riparo dal fatto che si possano favorire gli artisiti più mediatici, ma senz’altro garantisce equità di condizioni. La miglior soluzione sarebbe probabilmente far votare solo le radio, tanto sono loro che poi passano i dischi.
FESTIVAL TALENT – A suo modo Carta segna una svolta storica perchè per la prima volta un cantante uscito da un talent-show (ammesso che “Amici” si possa definire tale) vince il Festival di Sanremo. E’un segnale importante, dopo che quest’anno un altro artista uscito dai talent (X-Factor, quello si che lo è), vale a dire Giusy Ferreri ha dominato le classifiche restando prima per tre mesi consecutivi. Un segnale che dovrebbe far riflettere su quanto poco spazio abbia la musica nella tv italiana.
DIRETTRICE D’ORCHESTRA VINCENTE – La vera vincitrice del Festival di Sanremo è Federica Fornabaio, la bellissima direttrice d’orchestra che era sul palco dell’Ariston. Lei ha diretto sia il brano di Marco Carta che il brano di Arisa. Anche questo è un piccolo successo.
ARISA PIGLIATUTTO – L’altra grande vincitrice è Arisa, in arte Rosalba Pippa, che ha vinto tutti i premi in palio (li vediamo sotto) per la sua categoria. E ieri sera, all’inizio della serata finale del Festival di Sanremo, il suo brano “Sincerità” era in testa anche alle classifiche di vendita di I-Tunes. Davanti a Marco Carta.
PREMI COLLATERALI
PREMIO DELLA CRITICA “Mia Martini” sezione Giovani: ARISA
PREMIO DELLA CRITICA “Mia Martini” sezione Artisti: AFTERHOURS
PREMIO SALA STAMPA RADIO TV sezione Giovani: ARISA
PREMIO SALA STAMPA RADIO TV sezione Artisti: POVIA
PREMIO SIAE: Anja (Sanremofestival.59)
PREMIO CITTA’ DI SANREMO: alla memoria di MINO REITANO
I NOSTRI SONDAGGI: CARTA TRIONFA, MASINI ALLA GRANDE – Marco Carta è il trionfatore anche nei nostri sondaggi il 38% aveva previsto la sua vittoria, mentre per il 22% il favorito era Povia. “La forza mia” è la miglior canzone del Festival, categoria Artisti per il 28% di voi. Le altre posizioni: “L’Italia” (Marco Masini) 11%, “L’amore è sempre amore” (Al Bano) 9%; “Luca era gay” (Povia) 7%; “Il mio amore unico” (Dolcenera”) 6%; “Non riesco a farti innamorare” (Sal Da Vinci) 6%, “E io verrò un giorno là” (Patty Pravo) 5%. Seguono gli altri. Per quanto riguarda i giovani invece solo il 26% aveva previsto la vittoria di Arisa contro il 38% che pensava al successo di Karima.
Pronti? Via. Alle 210,45 dunque mezzora prima del previsto, si assegna il cinquantanovesimo trofeo riservato al vincitore del Festival di Sanremo. Sarà una serata lunga e complicata, nel quale i dieci Artisti rimasti in gara si contenderanno il trofeo a colpi di televoto, ma anche attraverso una terza giuria demoscopica (differente dalle prime due), sempre presente in sala.
Attraverso un meccanismo ad eliminazione, si arriverà a stabilire la gradutoria ed a trovare i primi tre, che si giocheranno, a quel punto sempre con doppia votazione, la vittoria del Festival di Sanremo. Da notare che i tre finalisti RICANTERANNO la canzone e il voto ripartirà da zero.
Il lotto dei dieci finalisti (che trovate sotto), comprende parecchi artisti che hanno proprio nel televoto la loro principale (se non unica) arma. Dunque sarà determinante, con buona probabilità il giudizio dei 300 uomini in bianco dentro l’Ariston, che nelle prime due sere ha fatto fuori vittime illustri. Difficile però che escano fuori sorprese, anche se in passato Sanremo ha insegnato come chi ne è entrato Papa, ha finito per uscirne Cardinale.
Le quotazioni danno in rampa di lancio Marco Carta, Alexia, Patty Pravo, Marco Masini e il solito Povia. Ma attenzione ad Al Bano e Sal Da Vinci, pronti a sbancare al televoto. Fausto Leali di rincorsa, perchè dopo aver superato tre serate potrebbe anche entrare nei primi cinque posti. Ecco i dieci finalisti, vi facciamo notare che a parte Marco Carta e forse la canzone di Alexia, non c’è una canzone che passeranno le radio. Ancora una volta dunque esce sconfitto il mondo giovanile, che poi è quello che compra i dischi. Complimenti a tutti davvero.
AL BANO -L’amore è sempre amore ALEXIA ft MARIO LAVEZZI – Biancaneve MARCO CARTA – La forza mia SAL DA VINCI – Non riesco a farti innamorare FAUSTO LEALI – Una piccola parte di me MARCO MASINI – L’Italia PATTY PRAVO – E io verò un giorno là POVIA -Luca era gay PUPO-PAOLO BELLI-YOUSSOU N’DOUR -L’opportunità FRANCESCO RENGA – L’uomo senza età
Si esibiranno sul palco anche, che ha trionfato nella sezione Nuove Proposte con il brano e Anja, la vincitrice del contest “Sanremofestival.59″, col brano “Buongiorno gente”. Il brano, come al solito lo trovate qui perchè non ci esiste in rete una fonte diversa dalla quale attingere.
Il contest, nonostante le polemiche per il voto presunto drogato (se ne parla da anni del fatto che il televoto si può manipolare, nessuno fa niente perchè porta soldi), ha comunque mandato in finale dieci brani di ottimo livello, molto rispondenti ai gusti musicali giovanili e al target radiofonico. Buona l’idea, meno il sistema di voto. Buona serata finale
DIRETTA SCRITTA DELLA SERATA FINALE DEL FESTIVAL DI SANREMO SUL SITO WWW.FESTIVALDISANREMO.COM DELLL’AMICO E COLLEGA EDDY ANSELMI, CHE SI TROVA NELLA CITTA’ DEI FIORI E CON IL QUALE COLLABORIAMO.
Come ampiamente annunciato, la potentina nata a Genova Arisa, all’anagrafe Rosalba Pippa ha vinto la sezione Proposte del Festival di Sanremo 2009. Trionfo annunciato sin dalla prima esibizione, perchè non era mai accaduto che al primo ascolto il pubblico già battesse le mani a tempo. Per lei anche il Premio della Critica Malika Ayane e Karima non ce l’hanno fatta, ma soprattutto Malika Ayane non avrà problemi a sfondare nelle radio. Il singolo è già al primo posto nella classifica di I-Tunes. Karima ha già messo in circolazione due versioni della canzone sanremese, una da solista e il duetto con Biondi.
Notazione a margine, ma poi non tanto, perchè Bonolis aveva mostrato questa caratteristica anche nel 2005. Quella di stasera DOVEVA essere per tradizione la serata dedicata alla finale dei giovani. Invece li hanno fatti cantare DOPO mezzanotte, con un estratto di un minuto e mezzo a testa, quello che è passato su Radio Due prima del Festival. NO COMMENT Riascoltiamo il brano vincente, che merita, è meglio.
ARTISTI, ESCONO ALTRI DUE BRAVI – Cambiano le giurie demoscopiche, esce il televoto ed entrano i professori d’orchestra. Il risultato è che l’ultima eliminazione del Festival di Sanremo, categoria Artisti manda a casa altri due brani radiofonici, quello di Dolcenera e quello dei Gemelli Diversi. Restano dentro brani che non ascolteremo mai più dopo il Festival, vale a dire quello di Fausto Leali e quello di Al Bano, con buona pace del rinnovamento certo televisivo, non certo musicale. Sarebbe il caso di far votare SOLO le radio.
Sono rimasti in dieci e a questo punto salgono decisamente le quotazioni di Fausto Leali e Patty Pravo, con Marco Carta che molto probabilmente si giocherà la vittoria con Alexia: sono gli unici due artisti che hanno riscosso quasi unanimemente consensi. Stasera nella finale Maria De Filippi conduce con la Bonolis…Ma occhio ad Albano e Sal Da Vinci. Ieri sera erano di scena i duetti degli Artisti: qualche buona intuizione, molte melodie lasciate tali e quali, ottimo spettacolo. Eccoli nel dettaglio. SOTTO, I SONDAGGIO: CHI VINCERA’ IL FESTIVAL DI SANREMO? QUAL’E’ LA VOSTRA CANZONE PREFERITA FRA I CAMPIONI? VOTATE (nb nel sondaggio sul vincitore del festival per facilità di calcolo ci sono tutti e 16 i campioni, ma voi votate solo i 10 finalisti…)
Pupo-Paolo Belli-Youssou’N Dour convincono Gianni Morandi a tuffarsi nella canzone con il testo più nazionalpopolare di tutto il Festival, che potrebbe anche diventare il nuovo inno della Nazionale Cantanti. Youssou N’Dour alla terza esecuzione ha imparato la strofa ma dato che è un gigante della musica mondiale va bene così. Perché questi tre sono in finale e Nicky Nicolai sta a casa?
Come previsto, Gigi D’Alessio ha spinto in finale Sal Da Vinci. Solita interpretazione alla D’Alessio di un brano del resto scritto dallo stesso artista. D’Alessio stona e lo applaudono. Tricarico stona e lo mandano fuori. Evidentemente quando hai uno come D’Alessio sul palco non serve far niente, basta la sua presenza. Che tristezza.
Dave Weckl, il più grande batterista del mondo, Nathan East il bassista di Eric Clapton, Todd Rundgren, leader degli Uthopia, storica band degli anni’70 accompagnano – termine riduttivo, trattandosi di mostri sacri del rock – Patty Pravo.Con questo arrangiamento la canzone è bellissima: l’avesse presentata in concorso così avrebbe stracciato ogni avversario. Al terzo ascolto, il brano finalmente si capisce: è una perla rarissima, interpretata superbamente dalla regina. Premio della Critica in arrivo? Forse. Quello per la miglior musica è quasi certo.
Fausto Leali e Fabrizio Moro, con annesso effetto Larsen del jack della chitarra elettrica. Una volta c’era Cutugno che cantava “Le mamme”, ora c’è Leali che ci canta i papà. Ma perché? L’accoppiata è buona, ma la canzone è esattamente la stessa. Buona per il Sanremo del 1990.
Francesco Renga e Daniela Dessì. Ottima l’idea, sbagliato il modo di metterla in pratica. Di soprani trasportati nel pop è pieno di esempi: l’ultimo e più riuscito quello della slovena Alenka Gotar all’Eurofestival 2007. In quel caso le fu costruita addosso una melodia che mescolava dance, lirica e pop, qui si è fatta la sola operazione di trasposizione di voci su identica melodia. Il risultato è che la voce potente della soprano sovrastava la melodia lieve del brano, costruita invece per un morbido appoggio di Renga. Nemmeno lo sforzo di modificare l’arrangiamento: come prendere Schumacher e fargli guidare una 500 perché è quello che abbiamo in garage. Peccato, perché lei è straordinaria davvero.
Al Bano e Michele Placido. Il tenoretto di Cellino San Marco è uno poco incline ai duetti (nel 2007 ridusse i Cosmos a coristi) e così s’è inventato il recitativo con Michele Placido. Buona idea, anche in questo caso, solo che la canzone, già brutta di per sé, non si presta, perché non ha nemmeno un testo così adatto. Placido sempre ottimo comunque, ci mancherebbe.
Molto meglio, anche per efficacia del personaggio, l’aiuto recitativo che Francesco Benigno dà ad un Marco Masini al pianoforte. Benigno, già attore in Mary per Sempre, aveva già preso parte al video di “Pensa” di Fabrizio Moro, dunque è uno abituato a darci dentro su temi sociali. Tutto molto semplice ma molto bello, anche in considerazione che è stato allestito in poco tempo dopo che Lara Fabian, che doveva cantare con Masini, ha spedito certificato medico.
Dolcenera e Syria. Coetanee, amiche, complici. Il brano è davvero bello, più lo risentiamo più ci piace ed è incredibile che sia stato eliminato. Il duetto è nella media, perchè l’arrangiamento non cambia,c’è solo un bel connubio di voce ed un discreto affiatamento fra due amiche e compagne di etichetta discografica.
Alexia ft Mario Lavezzi, Teo Tecoli e le Offhere. Operazione casino per Alexia, come al solito (l’ultima volta portò i Funk Off e fu uno spettacolo vero). Il brano resta lo stesso ma con l’aggiunta delle particolari sonorità della band che mescola pop a classica. Teocoli-Lavezzi sono coppia consolidata ed il comico regala anche un accenno di Celentano. La canzone più s’ascolta e più piace e Alexia è sempre quella che interpreta meglio lo spirito della serata duetti.
Il concetto è applicato benissimo anche dai Gemelli Diversi, che del resto sono abituati alle contaminazioni, molto comuni nella scena hip hop. La BMB Marching Band mette tamburi e marcetta sulla parte finale della canzone. Sembra quasi l’Armata Rossa, ma è tutto molto ritmato e ben orchestrato, anche se è vero che il brano si presta benissimo. Non li risentiremo ed è un peccato, il loro brano è bellissimo.
Marco Carta e i Tazenda. Come previsto, il quartetto sardo dà la spinta decisiva verso le alte vette della classifica all’Amico di Maria. Cantano tutti in sardo (in Logudorese, per la precisione), con una strofa in italiano. Fuori gioco gli strumenti elettrici, dentro i violini. Molto più bella così che nella versione originale, esibizione interessante ed originale, i Tazenda sono una garanzia. C’è un solo particolare: Carta ha stonato ad inizio canzone, nettamente. Poi s’è ripreso discretamente. Velo pietoso sulla dizione: eppure ha fatto un anno di Amici….
Povia l’abbiamo lasciato per ultimo. Solo con la chitarra, dietro di lui il disegnatore Alessandro Matta mostra le 40 tavole (innocue) con cui ha illustrato la canzone. Sull’acuto della corista entrano Massimiliano Varrese e Rossella Infante, vestiti da matrimonio. Praticamente una telenovela. Il nostro concetto l’abbiamo espresso, qui si giudicano i duetti e le esecuzioni. Brano migliore senza l’orchestrazione, perché con la chitarra e la voce Povia gioca molto bene. Ci resta però l’idea che chi accentra le attenzioni su sé stesso vuol dire che ha un brano mediocre. E Povia ce l’ha.
Festival di Sanremo, serata numero quattro, si prevede grande spettacolo perchè stasera va in scena la grande invenzione dei duetti, creata da Paolo Bonolis nel 2005 e sopravvissuta a presentatori e formule di votazione.
Sul palco si esibiranno i dodici artisti rimasti in gara dopo le prime tre sere, ciascuno con un ospite con il quale dovrebbero reinterpretare il brano sanremese. Esibizioni variegate, che riepiloghiamo qui di seguito. Sarete voi da casa a giudicare, con il televoto l’esecuzione migliore.
A giudicare dal cast del duettandi (e anche ascoltando le esecuzioni dei Giovani ieri), non ci dovrebbero essere rivoluzioni negli arrangiamenti ed è un peccato perchè in passato in questa serata si sono ascoltate davvero cose molto interessanti, con brani completamente stravolti. Ma la sorpresa potrebbe giungere dalle votazioni: stasera infatti vota la giuria di qualità che è davvero tale perchè composta dagli orchestrali del Festival.
Il loro 50% bilancerà (si spera) il 50% della giuria demoscopica. Due eliminazioni, possibili sorprese in quest’ambito: stavolta chi esce va dritto a casa e non ce la sentiremmo di scommettere su nessuno davvero.
C’è grande attesa per il duetto di Marco Carta coi Tazenda, soprattutto per capire se il gruppo di Beppe Dettori canterà in sardo o meno. Attenzione ai musicisti rock che saliranno sul palco con Patty Pravo mentre potrebbero non essere così innocue le 40 tavole con cui il disegnatore Alessandro Matta illustrerà la canzone di Povia. Abbiamo citato non a caso i tre favoriti per la vittoria finale. Sotto, l’elenco completo dei duetti dei big.
ALBANO – “L’amore è sempre amore”
Duetto: Michele Placido
ALEXIA ft MARIO LAVEZZI – “Biancaneve”
Duetto: Teo Teocoli
MARCO CARTA – “La forza mia” Duetto: Tazenda
SAL DA VINCI – “Non riesco a farti innamorare”
Duetto: l’immancabile Gigi D’Alessio
DOLCENERA – “Il mio amore unico” Duetto: Syria
GEMELLI DIVERSI – “Vivi per un miracolo”
Duetto: The BMB Marching Band
FAUSTO LEALI – “Una piccola parte di te”
Duetto: Fabrizio Moro
MARCO MASINI – “L’Italia”
Duetto: Lara Fabian (PUBBLICO MASCHILE, AMMIRATE PREGO LA SEMPLICE BELLEZZA DI QUESTA CANTANTE SICULO-BELGA, oltrechè la sua voce straordinaria)
POVIA – “Luca era gay”
Duetto: il disegnatore Alessandro Matta illustrerà la canzone con 40 tavole
PATTY PRAVO – “E io verrò un giorno là”
Duetti: Dave Weckl (già musicista di Chick Corea) e Nathan East (già musicista di Phil Collins ed Eric Clapton)
PUPO-PAOLO BELLI- YOUSSOU N’DOUR – “L’opportunità”
Duetto: Gianni Morandi e Raul Bova
FRANCESCO RENGA – “Uomo senza età”
Duetto: Daniela Dessì (soprano)
Ma questa è anche la serata finale per i giovani che partono dalla classifica (segreta) delle giurie demoscopiche delle prime due sere. Il voto di stasera sarà così suddiviso: 25% le radio accreditate al Festival, 25% i giornalisti accreditati, 50% televoto.
Ottimo metro di valutazione, che dovrebbe – dovrebbe – mettere al riparo da sorprese. Attenzione al voto delle radio, che potrebbe scombussolare gli equilibri: i 10 brani sono tutti bellissimi ma quelli radiofonici sono pochi. Si profila una lotta serrata… Sotto nel dettaglio i 10 finalisti.
SILVIA APRILE – Un desiderio arriverà ARISA – Sincerità MALIKA AYANE – Come foglie CHIARA CANZIAN-Prova a dire il mio nome BARBARA GILBO – Che ne sai di me IRENE – Spiove al sole ISKRA – Quasi amore KARIMA – Come in ogni ora SIMONA MOLINARI – Egocentrica FILIPPO PERBELLINI – Cuore senza cuore
In fondo, il sondaggio: chi vince la sezione Nuove Proposte? Votate. SE INVECE VOLETE VOTARE CHI SECONDO VOI VINCERA’ LA SEZIONE ARTISTI, CLICCATE QUI. INFINE, PER IL VOSTRO BRANO PREFERITO, POTETE FARLO QUI.
DIRETTA SCRITTA DELLA QUARTA SERATA DEL FESTIVAL DI SANREMO SUL SITO WWW.FESTIVALDISANREMO.COMDELL’AMICO EDDY ANSELMI, CHE SI TROVA A SANREMO E CON IL QUALE COLLABORIAMO
Stasera alle 21.15 seconda serata del Festival di Sanremo. Dopo il boom di ascolti della prima sera, vedremo cosa succederà con una scaletta che non prevede “botti” ma lascia spazio alla musica. Canteranno ancora 13 Artisti, quelli rimasti in gara, poi sei nuove proposte.
Per gli Artisti riascolteremo (in oridne alfabetico): Al Bano, Alexia ft Mario Lavezzi, Marco Carta, Sal Da Vinci, Dolcenera, Gemelli Diversi, Fasuto Leali, Marco Masini, Nicky Nicolai & Stefano Di Battista, Povia, Patty Pravo, Pupo-Paolo Belli-Youssou N’Dour, Francesco Renga.
I tre esclusi dalla prima sera vale a dire Aftherhours, Tricarico e Iva Zanicchi ricanteranno domani sera assieme ai tre esclusi stasera nella serata di ripescaggio nella quale si vota con il televoto. Chissenefrega dell’imparzialità: votate Afterhours e Tricarico, chiunque esca stasera. Votate loro.
Stasera tocca ancora alla giuria demoscopica, altri 300 uomini in bianco dentro al Teatro Ariston, guardati a vista e scortati dalla polizia da Genova fino a Sanremo. Dieci vanno avanti, tre agli spareggi. In rialzo le quotazioni di Povia, Al Bano e Patty Pravo, ma soprattutto Dolcenera, con Marco Carta possibile outsider (sic!).
Finite le 13 canzoni degli Artisti, quando ormai sarà quasi mezzanotte e non le sentirà nessuno tocca alle sei donne della categoria Proposte che devono ancora esibirisi per la prima volta. Ieri sera livello altissimo, sentiremo stasera.
In ordine alfabetico: Silvia Aprile (“Un desiderio arriverà”), Arisa (“Sincerità”), Chiara Canzian (“Prova a dire il mio nome”), Barbara Gilbo (“Che ne sai di me”), Iskra (“Quasi amore”), Karima (“Come in ogni ora”). Per loro votazione segreta dei 300 men in white, in attesa dei duetti di domani.
DIRETTA SCRITTA DELLA SECONDA SERATA DEL FESTIVAL SUL SITO WWW.FESTIVALDISANREMO.COMdell’amico Eddy Anselmi, che si trova nella città dei fiori e con il quale collaboriamo.
Sono aperti ancora i nostri sondaggi: cliccando QUI potete votare (FATELO!) per dire chi secondo voi vincerà il Festival di Sanremo, sezione Artisti. Se invece cliccate QUI potete dire la vostra sul cast.
Domani scatta il sondaggio sui giovani. Sotto, un nuovo sondaggio: qual’è la VOSTRA canzone preferita, a prescindere da chi potrà vincere? VOTATE. E buon Festival.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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