Ogae Song Contest 2010: vincono Freemasons ft Sophie Ellis Bextor (Gran Bretagna): settima l’Italia con Nina Zilli

Bis inglese all’Ogae Song Contest, il concorso virtuale di canzoni organizzato dall’ Ogae, l’organizzazione internazionale dei fans dell’Eurofestival. Dopo il successo dei Coldplay l’anno scorso, quest’anno il Regno Unito si è imposto con “Heartbreak (Make me a dancer)” dei deejay Freemasons, su cui mette la voce e la bellissima faccia Sophie Ellis Bextor. Un pezzo apprezzatissimo nonostante il non brillante risultato delle charts, tanto che la vittoria è stata schiacciante.

Le giurie europee hanno infatti ricacciato lontanissimo il superfavorito Stromae, secondo con “Alors on danse“. Terzo posto per un altro big, lo spagnolo David Bustamante, con “Abrazame muy fuerte“.Ottimo riscontro per la rappresentante italiana, Nina Zilli, la cui “L’uomo che amava le donne” ha chiuso settima. La giuria italiana aveva classificato al primo posto il brano che rappresentava Ogae Resto del Mondo (i fan club dell’Eurofestival dei paesi dove non ne esiste uno nazionale), i sudafricani Parlotones, con “Push me to the floor“. Sotto,  la classifica completa.

1. Heartbreak (Make me a dancer) – Freemasons feat. Sophie Ellis Bextor (Regno Unito) 228 voti
2. Alors on danse – Stromae (Belgio) 139 voti
3. Abrazame muy fuerte – David Bustamante (Spagna) 133 voti
4. Ensom – Medina (danimarca) 110 voti
5. Ne vremya – Serebro (Russia) 97 voti
6. Ego – The Saturdays (Irlanda) 96 voti
7. L’uomo che amava le donne – Nina Zilli (Italia) 93 voti
8. Stadt – Cassandra Steen feat. Adel Tawil (Germania) 87 voti
9. Salamataivas – Laura Voutilainen (Finlandia) 78 voti
10. M (Hey Hey Hey) – Najoua Belyzel (Francia) 71 voti
11. Als je mij weer aankijkt – Glennis Grace (Paesi Bassi) 66 voti
12. Push me to the floor – Parlotones (Resto del mondo/Sud Africa) 63 voti
13. Albi womri – Brigitte Yaghi (Libano) 53 voti
14. A mozevme – Elena Risteska (Macedonia) 50 voti
15. Sta da zaboravim – Marija Serifovic (Serbia) 34 voti
16. Morgenrot – Simone (Austria) 32 voti
17. No teu olhar – Flor de lis (Portogallo) 26 voti
18. Ada’in Shelakh – Avihu (Israele) 24 voti
19. Ego ya dio – Tania Tsanaklidou (Grecia) 23 voti
20. La bestia – Roser (Andorra) 20 voti
21. Stranac – Colonia (12 voti)
22. Nie moge cie zapomniec – Agnieszka Chylinska (Polonia) 10 voti
23. Take it easy – Amber (Malta) 9 voti
24. Yine ask var – Zuhal Olcay (turchia) 7 voti
25. Boom! – Xeyyam (Azerbaijan) 4 voti
26. Ubivame s lubov – Miro (Bulgaria) 1 voto
27. Sleceno srce – Nina Puslar (slovenia) 0 voti

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Ogae Song Contest 2010: ecco tutti i partecipanti

Scatta l’edizione 2010 dell‘Ogae Song Contest, il concorso parallelo all’Eurofestival organizzato dall’Ogae, l’associazione internazionale dei fan club dell’Eurofestival. Si tratta di una manifestazione virtuale che coinvolge brani usciti fra il 2009 ed il 2010, selezionati da ogni fan club nazionale. L’organizzazione è curata quest’anno dal Regno Unito, vincitore l’anno scorso con “Viva la vida” dei Coldplay.

Partecipano 27 paesi, fra cui anche l’Italia: come è noto, il concorso di selezione italiano ha premiato “L’uomo che amava le donne” di Nina Zilli. Terza l’anno scorso, l’Italia se la dovrà vedere con i pezzi grossi, vale a dire “Stadt” di Cassandra Steen ft Adel Tawil (Germania), “Alors on dance” di Stromae (Belgio), grande favorito, e “Abrazame muy fuerte” di  David Bustamante (Spagna), già numeri uno in patria e con la rappresentante di casa, Sophie Ellis Bextor, che mette la voce su “Heartbreak make me a  dancer” dei dj Freemasons.

C’è il Libano, aderente alla Ebu e c’è Ogae Resto del Mondo, che riunisce tutti i paesi dove non c’è un fanclub e i fanclub di paesi non aderenti alla Ebu: quest’anno i rappresentanti sono i sudafricani Parlotones, con la gradevolissima “Push me to the floor”.

Ecco nel dettaglio tutti e 27 i brani in concorso (cliccando sui link trovate i video) mentre qui sotto, prima della lista il recap di tutte e 27 le canzoni, il vincitore sarà reso noto ad inizio del mese di dicembre.  A votare saranno gli iscritti ai fan club, che come all’Eurofestival, non potranno votare per il loro artista.C’è molta roba buona, molto moderna e radiofonica.

  1. DANIMARCA /Medina-Ensom
  2. TURCHIA/ Zuhal Olcay- Yine Ask Var
  3. CROAZIA/Colonia- Stranac
  4. RESTO DEL MONDO (SUDAFRICA)/ The Parlotones- Push me to the floor
  5. POLONIA/ Agnieska Chylinska-Nie Moge Cie Zapomniec
  6. ISRAELE/ Avihu – Ada’in Shelaikh
  7. MALTA/Amber-Take it easy
  8. SPAGNA/David Bustamante-Abrazame muy fuerte
  9. RUSSIA/Serebro-Ne vremya
  10. OLANDA/  Glennis Grace- Als Je Mij Weer Aankijkt
  11. FRANCIA/ Najoua Belyzel – M (Hey hey hey à)
  12. BELGIO / Stromae- Alors on danse
  13. AZERBAIGIAN/ Xeyyam – Boom
  14. BULGARIA/ Miro – Ubivame S Lubov
  15. ANDORRA/ Roser – La Bestia
  16. MACEDONIA/ Elena Risteska-A Mozevme
  17. PORTOGALLO/ Flor de Lis- No teu olhar
  18. LIBANO/ Brigitte Yaghi – Albi womri
  19. AUSTRIA/Simone- Monrgenrot
  20. SLOVENIA /Nina Puslar – Sleceno Srce
  21. SERBIA/ Marija Serifovic – Sta da zaboravim
  22. GRECIA/ Tana Tsanaklidou- Ego ya dio
  23. ITALIA/Nina Zilli- L’uomo che amava le donne
  24. GERMANIA/Cassandra Steen ft Adel Tawil – Stadt
  25. IRLANDA/ The Saturdays- Ego
  26. GRAN BRETAGNA/ Freemasons ft Sophie Ellis Bextor- Heartbreak make me a dancer
  27. FINLANDIA/ Laura Voutilainen- Salamataivas

Con Pilar l’Italia trionfa in Europa: la sua canzone vince il premio della giuria di qualità al Festival di Budva

l_5674233614214002f14a7c46f826c0d3Un pezzo d’Italia in Europa. Da applausi, perchè se ne esce con un premio che è come una vittoria, considerando dove stava cantando. Ilaria Patassini, in arte Pilar, ieri sera ha rappresentato il nostro paese alla Pijesma Mediteranea (“La canzone del Mediterraneo“), meglio noto come Festival di Budva, che si svolge nell’omonima località del Montenegro. Un festival che è tra i maggiori delle terre slave ma che ospita di anno in anno (questa era la diciassettesima edizione) tantissimi artisti del bacino del Mediterraneo.

L’aria di questa città” , scritta nel testo dalla stessa cantautrice romana (già Premio Lunezia 2008 e protagonista a Musicultura) ha passato le semifinali (37 motivi in totale) e si è fatta vincendo il premio della giuria di qualità che ha ritenuto il suo brano (compositore Antonio Carluccio) il migliore complessivamente per musica, testo e interpretazione.

E’la prima volta che succede ad un artista non slavo.  Peccato solo che abbiano potuto sentirla quei pochi che hanno avuto la fortuna di potersi sintonizzare su HRT, la tv croata oppure su RTCG, la tv del Montenegro.

Nel corso degli anni, sono saliti su quel palco diversi artisti italiani ed internazionali: Julio Iglesias e Toto Cutugno su tutti, ma la manifestazione, soprattutto nel mondo slavo è tappa fissa per artisti emergenti e vecchie volpi e l’importanza della rassegna è data anche dalla presenza di ospiti internazionali: quest’anno per esempio è toccato ad Anna Oxa.  L’anno scorso  a rappresentare il suono italico c’erano Franco Masi con “Il filo” e i Miodio, con il brano “It’s ok“. Scorrendo l’albo dei vincitori si rintracciano invece Marija Serifovic, nel 2004, che solo tre anni dopo porterà in Serbia l’Eurofestival e Stefan Filipovic nel 2007, un anno prima della sua partecipazione per il Montenegro al concorso eurovisivo.

Quest’anno c’erano in gara diversi nomi noti reduci dalle passate edizioni dell’Eurofestival: il gruppo panslavo con base in Bosnia delle Femminem, voce direttamente proporzionale alla lunghezza dei vestiti (dunque poca), ma motivo più che discreto. Poi il croato Dado Topic. Lui invece  (sul palco in canotta) è inascoltabile, come nel 2007. E poi l’ex miss Slovenia Rebeka Dremelj con il brano “Carpe diem” , la bosniaca Marija Sestic e la macedone Tamara Todeska.

Ha vinto la ventottenne montnegrina Nina Petkovic, già finalista dello X Factor locale, col brano “S druge strane sna”, arrivata a pari punti con Jacques Houdek e l’esperto Leo Martin ma premiata dal fatto che il pubblico l’ha posizionata al primo posto nella speciale classifica effettuata con il metodo di votazioni dell’Eurofestival (una per il pubblico, una per la giuria).

La canzone di Pilar – almeno a sentire i brani della finale – era fra le migliori del lotto, forse la migliore per qualità ed avrebbe meritato un premio maggiore (magari un posto sul podio), ma si sa che l’orecchio occidentale è diverso da quello balcanico che tende a preferire i suoni locali, dunque è già un grande riconoscimento. Ed è un peccato che in rete non circoli alcuna esibizione di Pilar con questo motivo perchè meriterebbe di essere ascoltato. Nonostante tutto, agli artisti “forestieri” è andata benino perchè in finale c’erano anche la basca Virginia Trujillo (altra canzone di ottimo livello) e la maltese Claudia Faniello, il cui motivo “For a life time” era il solo altro a contenere parti in italiano.

Non ce l’hanno fatta invece Mar Capdevila, uruguayana di stanza ad Andorra, il francese Edo Sellier ed il greco  Argyris Nastopoulos. Il livello delle altre canzoni era a dire il vero non altissimo, anche se qualcuno s’è distinto; tipo i dalmati Klapa Ragusa, con “Na kantunu“, un brano vecchissimo stampo – sembrava a tratti di sentire “Ciuri Ciuri” – ma molto gradevole, Paula e la sua “Drago More” , il jazz leggero dello sloveno Jacques Houdek e  il macedone Lambe con “A More”. La macedone di etnia aromana Kaliopi ha invece impressionato per la interpretazione (non a caso per questo è stata premiata), molto carismatica e suggestiva.

Notevolissimo invece, il miniconcerto, prima dei risultati, del vecchio volpone croato Arsen Dedic, uno che sa fare musica davvero. Quanto allo spettacolo, è molto simile al fratello maggiore: canzoni una dietro l’altra, presentazione ridotta all’osso – ma nella lingua locale – una “Green Room” per le interviste, il riepilogo a fine esibizioni, il televoto SOLO ALLA FINE delle 25 canzoni ed una giuria di giornalisti e personaggi del mondo della tv e della radio locali. Un modello che non farebbe male a Sanremo se venisse adottato così com’ è. 

 

Eurofestival 2009, le canzoni in anteprima: “Be my Valentine” di Svetlana Loboda (Ucraina) e “Let’ T Mou” di Miculcik e Pociskova (Slovacchia). Le Georgia si ritira

UFFICIALE, LA GEORGIA SI RITIRA DALL’EUROFESTIVAL. La decisione è stata presa dalla tv georgiana che ha detto no alla richiesta dell’Eurovisione di cambiare le parole della loro canzone “We don’t wanna put in” o di proporne una diversa, perchè il brano viola il regolamento parlando di politica.

I georgiani hanno preferito uscire di scena non senza accusare il governo russo di aver fatto pressione per la loro esclusione (il titolo del brano si leggerebbe “Noi non vogliamo Putin”). Brutta storia, quando la politica si mescola alla musica. Per fortuna la macchina va avanti lo stesso.

 

Dopo il secondo posto dell’anno scorso, torna alla carica l’Ucraina. Un pò di energia per la bella Svetlana Loboda (ma perchè l‘Ucraina manda sempre belle figliole?) che porterà sul palco dell‘Eurofestival la canzone “Be my Valentine”, con cui ha vinto le selezioni del suo paese.  Sempre nelle zone alte della classifica negli ultimi anni, difficile che possa ripetere la performance quest’anno.

Il brano è di buon livello, con sonorità diverse rispetto al tunz tunz dell’anno scorso che valse il podio e quasi la vittoria e anche dal casino della drag queen di due anni fa. E’più canzone, sicuramente e forse per questo potrebbe piacere meno in generale al pubblico. Però avrà la sua fetta di voti amici come le altre nazioni ex Urss. Le giurie potrebbero invece anche premiarla se arriva in finale.

Ma che bella sorpresa la Slovacchia. Da quelle parti si fa buona musica, ma lo sanno in pochi. Le selezioni slovacche ed  il brano che dopo 11 anni riporta in gara la nazionale (loro si, a volte ritornano, l’Italia invece…) è davvero interessante. Kamil Mikulčík e Nela Pocisková canteranno “Leť Tmou”.

Alcuni paesi e la Slovacchia è fra questi hanno il pregio, di preferire il canto nella propria lingua, ma in alcuni casi questo penalizza. Soprattutto se hai pochi alleati linguistici. Però da parte nostra preferiamo sempre la babele linguistica alla standardizzazione anglofona. Se hai una bella canzone, si valorizza lo stesso:  Marija Serifovic, che vinse col brano in serbo due anni fa da questo punto di vista è un esempio chiaro.

Suoni d’Europa: Serbia, Montenegro, Macedonia

Il nostro viaggio nel pianeta della musica europea riprende dopo un pò di pausa. Ci spostiamo negli ultimi tre paesi della ex Jugoslavia, vale a dire Serbia, Montenegro e Macedonia. Sotto, la copertina, poi come al solito cliccate sui titoli…

Probabilmente è diventata in un colpo solo la cantante più famosa di Serbia e la più famosa del suo paese nel mondo. Marija Serifovic ha un record clamoroso: ha vinto l’Eurofestival (con “Molitva“, la canzone che sentite in alto) la prima volta che il suo paese si presentava da solo in gara.

Era il 2007 e la Serbia si era appena separata dal Montenegro. Della canzoni sono nate versioni in tantissime lingue: inglese, greco ma anche russo e finlandese. E una versione dance. In questo 2008 invece a rappresentare la Serbia all’Eurofestival, in casa, c’era Jelena Tomasevic con “Oro”. Assente nel 2006, la Serbia, come Servia Montenegro, portò invece sul palco i montenegrini No Name, con “Zauvijek Moja“.

Buona musica anche fuori dalla rassegna festivaliera. Chi ama il folk apprezzerà Slavica Cutkeras e la sua “Vodka” (qui c’è anche il nuovo “Ja te samo potesam na nju“) chi invece ha un animo pop si butti sulla 18 enne Milica Todorovic e “Zasto cura sedi sama“.

E mentre non possiamo non citare l’ormai italiano Goran Kuzminac, protagonista assoluto di alcune delle più belle canzoni degli anni’70 ed ’80 ed ancora in voga (qui c’è la bellissima “Al centro di niente“), va alla grande anche il polistrumentista (suona 11 strumenti!) Zeljko Joksimovic (qui c’è “Devojka sa polja zelenih“). A tutto reggae invece con Hornsman Coyote e “Can I live my life please“.

Capitolo Montenegro. Detto della divisione con i fratelli serbi, l’esordio in solitario all’Eurofestival è stato nel 2007 con l’anglo-montenegrino Stevan Faddy ed il rock di “Ajde kroci“. Nel 2008 è toccato invece a Stefan Filipovic e “Zauvijek volim te“.

Vanno assolutamente visti ed ascoltati The books of knijge, gruppo rock folk assolutamente fuori dagli schemi. Qui trovate “Ljubo”. Chi ama i suoi più pop si butti invece su Dado Polumenta e “Kafè espresso”. “Oblak od ljubavi” è invece il nuovo di Andrea Demirovic, che di recente si è segnalata anche per “Queen of the night” cover di “Reina de la noche”, della spagnola Mirela. E poi c’è Goran Vukosic (qui “Mala bez morala“).

Ottime cose dalla Macedonia, altro paese musicalmente assai allegro. Kaliopi è una delle voci più belle di questo paese. Qui vi propongo “Probudi me“. Ma vi invito a sentire anche la grande voce ed il sound di Yova Radevska nella bellissima “Here and gone“. Notevolissima – in tutti i sensi – Eva Nedinkovska che qui vi facciamo ascoltare in”Enigma“. Poi c’è il pop di Elvir Mekic e “Armija”.

Le cose migliori però come al solito stanno sul palco dell’Eurofestival. Anno 2005, tocca a Martin Vucic e alla sua “Make my day”. Karolina Goceva ed il suo metro e mezzo di gambe hanno rappresentato il Paese nel 2007 con la nazionalpopolare e ruffianissima “Mojot svet”. Quest’anno c’era un trio formato da Tamara Todevska, Adrian Gaxha e Vrcak con la bella “Let me love you“. Ma la migliore in assoluto, con la quale chiudiamo è del 2006: l’affascinante Elena Risteska canta “Ninanajna“. Buon ascolto.