Oggi è il giorno della Santa Pasqua. Per i credenti come chi scrive, il giorno delle Risurrezione di Cristo, venuto sulla Terra per salvare il Mondo. In generale, un giorno di pace ed armonia. E noi abbiamo deciso di celebrarlo con questo pezzo struggente. Si chiama “Rinascimento” ed è stato presentato in anteprima da Gianni Morandi al Festival di Sanremo 2011 e dà anche il titolo alla sua nuova raccolta.
Il testo è di Mogol, la musica è di Gianni Bella, l’ultimo pezzo scritto dal cantautore siciliano prima che un ictus lo costringesse, almeno per ora, a smettere di suonare, comporre e cantare. Morandi ha voluto prestare a lui la voce e questa melodia meravigliosa appoggiata su questo testo straordinario,che in un mondo in difficoltà, invoca alla speranza, alla ricerca di valori più puri e a quella conoscenza che ci può restituire un mondo più nostro, ci sembra il modo migliore per farvi gli auguri di una Pasqua di serenità.
Quanto all’album , è una raccolta dei brani di Morandi dal 2000 ad oggi, brani frutto di collaborazioni tra Morandi e alcuni dei più importanti autori italiani: da Pacifico (Stringimi le mani) a Tricarico (Un altro mondo) , da Eros Ramazzotti (Non ti dimenticherò) a Andrea Mingardi (Sei bella vita) e Gaetano Curreri (Al primo sguardo). E in chiusura, la personale rivisitazione di “A te” di Jovanotti. Buon ascolto. E IL NOSTRO PIU’ SINCERO AUGURIO DI UNA PASQUA DI GIOIA E SERENITA’ A TUTTI VOI LETTORI
E’ un ex aequo il Premio Mogol 2010 Valle d’Aosta, dedicato ai migliori testi pubblicati nell’anno solare. La giuria, composta da Dori Ghezzi, presidente della Fondazione Fabrizio De Andre’ Onlus e dai giornalisti e critici musicali Gino Castaldo e Dario Salvatori, presieduta da Mogol, e’ rimasta combattuta fino alla fine. Troppo difficile scegliere un vincitore e così alla fine il premio è andato a due brani, vale a dire “E’lei” di Edoardo Bennato e “L’ultimo valzer” di Simone Crsiticchi.
Due pezzi molto diversi: il primo dedicato ad una bambina che nasce in Africa, speranza per un mondo senza guerre e il secondo dedicato ad una tenera storia d’amore fra due anziani in una casa di riposo. E due vincitori che idealmente abbracciano due diverse generazioni della musica. Bennato e Cristicchi succedono nell’albo d’oro a Jovanotti (2008) e Povia (2009)
La cerimonia, condotta da Fabrizio Frizzi, si è svolta nella suggestiva cornice del Teatro romano di Aosta, e’ stata promossa dall’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione Valle d’Aosta, in collaborazione con la Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta e il Cet-Centro Europeo di Toscolano e ha visto la partecipazione di un pubblico molto numeroso. Gli altri tre brani finalisti li trovate in questo post.
Assegnato il Premio Mogol, il riconoscimento giunto alla seconda edizione che vuole premiare il miglior testo della musica italiana per quanto riguarda le canzoni edite nell’anno solare. Il riconoscimento, assegnato lo scorso 15 giugno ad Aosta è andato a sopresa a “Luca era gay” di Povia, canzone seconda classificata all’ultimo Sanremo.
Il cantante milanese ha superato candidati molto autorevoli, che potete trovare in questo link. La giuria, presieduta dallo stesso Mogol e composta dai giornalisti Marcello Veneziani ed Oliviero Beha e dallo storico e scrittore Arnaldo Colasanti.
Questa la motivazione, letta dallo stesso Mogol: “Ho assegnato quest’anno, come da statuto il Premio che porta il mio nome a Povia per il testo di “Luca era gay” che racconta usando la prima persona, un fatto di vita, fino a pochi anni fa probabilmente considerato “scabroso”, vissuto con disarmante naturalezza. Povia ha intinto la penna in un inchiostro molto simile al liquido, di colore diverso, che scorre nelle nostre vene e ci regala ogni giorno un altro giorno del miracolo della vita, sorgente essenziale di ognipoesia”.
Sono state definite le sei canzoni candidate al premio “Mogol”, il riconoscimento, istituito dall’assessorato istruzione e cultura della Valle d’Aosta, nato l’anno scorso allo scopo di premiare il miglior testo della musica leggera italiana fra le canzoni edite nell’anno. Il premio è intitolato a colui che ne è il motore, il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol, che è il presidente della giuria, composta dai giornalisti Marcello Veneziani ed Oliviero Beha e dallo storico e scrittore Arnaldo Colasanti.
Le cinque canzoni sono state scelte tra una rosa di canzoni indicate da 50 operatori del settore della comunicazione invitati a segnalare con apposite nomination le proposte che, per il loro contenuto, si fossero distinte nel panorama musicale italiano.Il miglior testo italiano dell’anno sarà reso noto nel corso della serata di premiazione che si terrà il 15 giugno 2009 al Forte di Bard ad Aosta. L’anno scorso si impose “Fango” di Jovanotti. Sotto, le sei canzoni selezionate fra le quali sarà scelta la vincitrice:
ARISA – Sincerità (testo di Giuseppe Anastasi)
POVIA – Luca era gay (testo di Giuseppe Povia)
VINICIO CAPOSSELA – Il paradiso dei calzini (testo di Vinicio Capossela)
SIMONA MOLINARI – Egocentrica (testo di Simona Molinari)
JOVANOTTI – A te (testo di Jovanotti)
FRANCO BATTIATO ft CARMEN CONSOLI – Tutto l’universo obbedisce all’amore (testo di Franco Battiato)
Tre anni dopo l’ultimo album “Acquatiche trasparenze” gli Audio 2 ritornano nei negozi con un lavoro di grande qualità. Che porta il nome di colui che ne ha composto i testi: Mogol. “MogolAudio2″ il nome completo del lavoro.
Dieci tracce nel solco battistiano (del resto il cantante del duo napoletano somiglia molto nel timbro vocale all’artista di Poggio Bustone), con in più le sonorità tipiche dei lavori degli Audio 2. Con Mogol che forse, proprio perchè dopo 44 anni torna a mettere il suo nome sul titolo di un album, pare tornato in gran forma.
Sopra, c’è il video ufficiale del singolo di lancio “Prova ad immaginare“, mentre cliccando qui trovate un altro motivo di spessore, vale a dire “Autostop“. Omaggio ad Adriano Celentano, invece nel brano “La voce di un amico” (omaggio ironico che il Molleggiato non ha preso niente bene).
Un estratto delle altre tracce, invece, poete ascoltare qui. Sicuramente un rientro in grande stile per il duo partenopeo. Perchè la musica italiana di qualità lascia sempre il segno.
A due mesi scarsi dal via del Festival di Sanremo, vi proponiamo una rassegna che presenta uno per uno i dieci cantanti che faranno parte della sezione Proposte del prossimo concorso della città dei fiori.
Un parterre ricco e variegato, come vediamo, un Sanremo multietnico vista la presenza di cantanti con origini straniere. Sotto, due sondaggi, uno per capire il vostro gradimento del lotto, l’altro per conoscere chi secondo voi – ovviamente prima di sentire le canzoni – è il favorito per la vittoria finale. Ricordiamo che i duetti in abbinata sono fuori gara.
SILVIA APRILE, napoletana, vista ad X Factor. Un album all’attivo nel 2007 il secondo dovrebbe uscire in contemporanea col Festival. Ventuno anni, grande voce jazz, ma poco malleabile su brani di vario genere. Abbinata a Pino Daniele. Qui il brano “Cortometraggio”.
ARISA – Rosalba Pippa, in arte Arisa, nata a Genova, cresciuta a Pontenza è una delle poche vere esordienti di questa rassegna. A 25 anni non ha dischi alle spalle, ma una militanza nella scuola del Cet di Mogol. Ha vinto SanremoLab. Abbinamento da decidere.
CHIARA CANZIAN– Questo blog ne veva già parlato in occasione dell’uscita del suo primo singolo, “Novembre 96“, 18 anni appena compiuti, figlia di Red dei Pooh, è il terzo “Figlio dei Pooh” che canta al Festival dopo Facchinetti e Battaglia. Ma sembra molto migliore degli altri due. Abbinata a Roberto Vecchioni. Qui il suo bellissimo primo singolo.
BARBARA GILBO – Leggiamo dalle note biografiche trovate in rete: “è una cantautrice che esprime, attraverso testi ed interpretazioni particolarmente personali, un insieme di emozioni tipiche della “new generation” Nasce e matura nel panorama musicale romano. L’EP ” Samples” è il frutto di un progetto realizzato in collaborazione con il produttore artistico Fabrizio Federighi e Giancarlo Bigazzi.” Abbinata a Massimo Ranieri.
IRENE – All’anagrafe fa Irene Fornaciari (25 anni) ma siccome s’è già fatto un gran parlare di lei e del fatto che l’accompagnerà il padre Zucchero, in spregio ai regolamenti del Festival (con Dodi Battaglia, Fio Zanotti e Maurizio Vandelli), si presenta col solo nome di battesimo. Due buoni singoli all’attivo: “Un sole dentro” e “Un giro in giro”, il padre le ha scritto il brano festivaliero.
ISKRA– Di padre francese e mamma italiana, è da anni la corista dei concerti di Lucio Dalla, con lei all’Ariston. Ha collaborato con Zucchero, Antonacci, Carboni, Mingardi, Ron, Patti Pravo, Pasquale Panella ed è stata insegnante di canto nella trasmissione “Amici“. Nel suo myspace c’è scritto che ha 44 anni ma in realtà ne ha 62. Virtusa del canto, ammirata anche da Clapton che a New York si è recò personalmente a farle i complimenti. E’ in assoluto la più vecchia esordiente al Festival, battendo il record di Gianni Mazza, che era una “Nuova Proposta” a 47 anni.
KARIMA – All’anagrafe Karima Ammar, 23 anni livornese di origine algerina, terza classificata e Premio della Critica ad “Amici” 2007. Sul suo myspace ci sono le sue canzoni. Ha accompgnato Mario Biondi, sul palco di Sanremo avrà Burt Bacharach. Qui Karima ad “Amici”.
MALIKA AYANE – 24 anni, milanese di padre marocchino. E’la grande favorita. Perchè la produce Caterina Caselli, ma sopratutto perchè è bravissima. Già sotto l’ala protettrice di Pacifico, che ha scritto per lei “Sospesa” ed il tormentone “Feeling Better“, dei quali abbiamo parlato anche noi.Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ha scritto il brano del Festival ma sul palco avrà Gino Paoli.
SIMONA MOLINARI – Napoletana trapiantata a L’Aquila, 25 anni. Ha studiato musica jazz e r’n’b, e apre i concerti di Giò di Tonno, con cui ha lavorato nel musical “Dr.Jekill & Mr Hyde”. Ha vinto Sanremo Lab. Abbinamento da decidere. Qui una sua esibizione al concerto di Giò Di Tonno.
FILIPPO PERBELLINI – Veronese come i Sonohra che hanno vinto l’anno scorso. Su Myspace c’è una paginetta e nulla più. Di lui si sa che già l’anno scorso era in corsa per entrare nel lotto, poi non se ne fece nulla. Si sa che fa concerti con la sua Band Prog Fest in giro per il Veneto. Abbinato a Riccardo Cocciante.
E’ il tempo dei figli d’arte. Dopo Francesco Facchinetti, figlio di Roby e Daniele Battaglia, figlio di Dodi, i Pooh assistono al debutto di un altro “erede”. Tocca a Chiara Canzian, trevigiana come papà Red, classe 1990, che proprio in questi giorni ha fatto uscire “Novembre 96“, il singolo d’esordio che è in vendita su Itunes o scaricabile gratis “legalmente” su Downlovers (nel senso che voi non pagate, ma i soldi all’artista li mandano gli sponsor).
Noi la canzione l’abbiamo ascoltata sumyspace e tutto sommato c’è piaciuta. Bella voce, buona interpretazione, testo carino (molto autobiografico: parla di lei a sei anni, appunto nel 1996), musica che strizza l’occhio al jazz. Non è un capolavoro ma trattandosi del disco d’esordio va più che bene anche perchè non ha cercato il brano “di cassetta” ma qualcosa che la proponesse nel suo modo di fare musica.
La speranza è che la ragazza abbia miglior sorte degli altri due figli d’arte dei Pooh (Facchinetti si è spostato sulla condizione dopo aver fatto comunque benino a livello di vendite, Battaglia era partito con un buon singolo poi è naufragato a Sanremo stonando in maniera terribile) e agli altri figli “famosi” esplosi di recente (Francesco Rapetti, figlio di Mogol che è andato bene ma non benissimo pur proponendo brani molto radiofonici e Irene Fornaciari, figlia di Zucchero).
Oggi ricorrono i dieci anni dalla scomparsa del più grande cantautore che la musica italiana abbia mai avuto: Lucio Battisti. In questo blog vogliamo ricordarlo con quella che in assoluto è la sua ultima incisione diffusa, un vecchio brano scritto da lui e Mogol e cantato dalla Formua 3, “Vendo casa“, che uscì postumo cinque anni fa con solo chitarra e voce di Battisti.
E in questi giorni di rievocazione, non è mancato il ricordo di come una delle più belle canzoni recenti di Adriano Celentano, “L’arcobaleno”, musicata da Gianni Bella e scritta da Mogol sia in realtà stata ispirata dallo stesso musicista di Poggio Bustone, un messaggio mandato da lui al paroliere – si dice post mortem – e raccolto da un giornale qualche giorno dopo la sua scomparsa. Per essere più chiari, in questo link trovate la storia per intero.
Una cosa è certa, la sua musica resterà scolpita in eterno, per l’attualità dei suoni e delle melodie e per quel suo modo particolare di interpretare i brani. Sotto, forse la più bella canzone di Battisti (parere personale): “Il mio canto libero“, in un video originale del 1972.
Un altro riconoscimento per Jovanotti. Il cantautore romano ormai da anni residente a Cortona, dopo il grande successo del suo ultimo lavoro “Safari”, che è stato a lungo in testa alla classifica degli album ed aver dominato quella dei singoli con il brano “A te”, ha ricevuto questa mattina a Bard, in provincia di Aosta, il premio Mogol.
Si tratta di un riconoscimento alla prima edizione, ideato da Giulio Rapetti detto Mogol, il più grande paroliere italiano insieme con la regione Valle d’Aosta, che ogni anno vuole premiare il miglior testo della musica leggera italiana in ciascuna annata musicale.
Il premio va al brano “Fango”: “E’un brano che mi ha molto colpito – ha spiegato Mogol – soprattutto perchè ha un inizio che contiene parole di speranza, quali ‘Io lo so che non sono solo anche quando sono solo’ – e tutta la canzone ha una grande poesia”.
Jovanotti ha ringraziato commosso, ricordando come in uno scherzo “E pensare che l’italiano è l’unica materia nella quale sono stato rimandato a scuola…” La canzone è stata scelta dalla giuria composta da Mogol stesso, Barbara Palombelli, Linus e Aldo Cazzullo in una sfida tra trentacinque brani presi in esame, segnalati a loro volta da operatori del settore, discografici e giornalisti musicali.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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