Il nostro Buon Natale con “Auguri auguri auguri” di Andrea Mingardi

Oggi è il giorno di Natale e come tradizione vi regaliamo i nostri auguri in musica. La scelta ricade stavolta sun pezzo attualissimo, “Auguri Auguri Auguri” di Andrea Mingardi, colonna sonora del film “Il peggior Natale della mia vita” ma anche una canzone contro la crisi in atto, un invito all’azione rivolto a tutti a guardare in alto, adoperandosi in vista di tempi migliori, già solo nel gesto di levare i calici. Un brindisi contro gli anni duri per sperare che quelli futuri siano migliori.

Ma “Auguri Auguri Auguri” è anche il titolo del suo nuovo album, che contiene una riproposizione in chiave swing di vecchi classici natalizi e che è stato registrato con la The RossoBlues Brothers Band, formazione allargata di grandi musicisti diretta dal maestro Maurizio Tirelli.

E proprio perchè il  Natale è la festa per definizione dei bambini, Mingardi duetta con Rachele Amenta,  voce di “Io canto”, sulle note di Silent Night (Astro del Ciel), Jingle Bells (in versione hully gully), Black’n’White Christmas e Sleigh Ride. Fra le tracce ci sono anche altri brani storici noti e meno noti  Have Yourself a Merry Little Christmas, Let It Snow,  Christmas Island, Santa Claus is coming to Soziglia, Birth e Another Swing. 

Questo è il nostro modo per augurarvi un Buon Natale, un Natale sereno, nonostante tutto. Per chi crede, con la forza dirompente del Messaggio di speranza di Gesù che nasce. Per tutti, perchè i giorni di festa servano a mettersi per un momento alle spalle le cose negative.

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“Good ol’ Christmas”, il Natale swing e rockabilly dei The Baseballs

Avevamo già parlato più volte (precisamente qui e anche qui) di The Baseballs, l’ensemble tedesca che con due album ha conquistato la Germania ed anche l’Europa (a febbraio suoneranno in Russia). Un successo arrivato grazie ai loro rifacimenti in versione rockabilly anni 50 e 60 oppure swing di vecchi e nuovi successi della musica internazionale. Adesso il trio con base a Berlino ritorna con album più che mai natalizio: “Good ol’ Christmas” contiene infatti loro versioni di classici natalizi di tutto il mondo.

Ad accompagnare l’uscita dell’album è la versione swingata di “Let it snow”, brano di Vaugh Monroe del 1945 rifatto più volte da altri artisti, fra cui anche Micheal Bublè. In questo video c’è un medley, per farsi un’idea, ma ascoltate anche altre tracce intere: “O Holy night“, “Jingle bell rock” (bonus track dell’album), “We wish you a merry Christmas”, swingatissima e altra traccia bonus; “Driving home for Christmas“; “Father to a child”, “Wonderful Dream“.

E ancora: “Ring ring”, la classicissima “Silent night”, “Winter wonderland“, il classico britannico “Little Drummer boy” (“Signore sono povero, non ho niente da offirirti, posso solo suonare per te il tamburo”), “Have yourself a Merry Chirstmas“, sino ad arrivare a “Rudolph The rednose reindeer” (Rudoloph, la renna dal naso rosso).  E infine il loro primo vero inedito: “Dry your tears”, sempre in pieno old-style. Ecco, se dovete regalare un disco di Natale, decisamente, regalate questo. Almeno è originale e diverso dal solito.

“What I like for Christmas”: il nostro buon Natale è con l’esordio anni’40 dei La Vague

Il nostro buon Natale, ormai lo sapete, se ci leggete, non è mai come gli altri. Quest’anno abbiamo scelto di darvelo in modo molto originale. Ovvero presentandovi il singolo d’esordio dei La Vague, un duo romano che ha scelto un modo molto particolare di fare musica, ripescando i suoni degli anni ’30 e ’40, mescolandoli col teatro e con le sonorità contemporanee. “What I like for Christmas” anticipa l’album “Cabaret electric”, in uscita a Febbraio per la Mia Records. Il brano? Niente che abbia a che fare col pop. E nemmeno col jazz e con lo swing. O forse un pò tutto messo insieme con arte.

 La Vague nascono nel 2007, da un’idea “drammaturgica” della musica: le performance di Francesca Pirami, cantante e attrice, e il bassista-contrabbassista Alessandro Corsi,sono un originale cross-over fra musica, teatro e arteIl loro sound spazia da atmosfere jazz anni ’30-‘40, al tango, al cabaret tedesco, alla musica popolare francese e al blues. Si tratta di un duo basso e voce, arricchito da un universo di strumenti come la melodica, il kazoo, la mbira, lo stylophone, e di ingegnose apparecchiature fatte a mano come i “rumorofoni” (mini-synth generatore di suoni).

Il brano è  un omaggio alla tradizione delle Christmas songs americane, sebbene il testo, lontano dai clichè da Jingle Bells, contenga una critica dissacrante e ironica degli aspetti meno idilliaci del Natale. Stare in coda ai grandi magazzini come i re magi, con in braccio pezzi di plastica all’ultima moda, assillati a ripetizione dalle top musicali, mentre il gossip diventa informazione e in attesa dell’ennesimo riciclo di doni da parte di parenti e amici. Molto bello anche il video trailer, autoprodotto, che richiama lo “spettacolo fatto a mano”. Unmondo incantato e folle che emerge da un armadio insieme a mostriciattoli dispettosi e vestiti animati.

Con i La Vague e con la loro canzone d’esordio, vi diamo il nostro Buon Natale. Che sia come sempre portatore di serenità e gioia, anche in questi tempi grami. Per chi crede, l’augurio che sappia viverlo intensamente, come una Festa del genere merita. Per tutti, in generale, che sia un momento per staccare la spina e mettere per un pò da parte i pensieri. BUON NATALE DA DOVE C’E MUSICA!

Il nostro Buon Natale con “Spiritus Dei” di Les Pretres

Il giorno di Natale, come al solito, vogliamo accompagnarvi con una proposta musicale “in tema”, ma sempre di qualità. Sull’onda di The Priests, i tre parroci irlandesi, in Francia è esploso il fenomeno Les Pretres, due sacerdoti ed un seminarista che cantano a scopo benefico:  raccogliere fondi per costruire una chiesa vicina al santuario mariano di Notre-Dame du Laus, nella valle de l’Avance e aiutare una scuola in Madagascar.

A metterli insieme nel 2009 è stata un’idea di Jean-Michel Di Falco, vescovo di Gap, in Provenza, che si è trasformato in manager discografico per finanziare progetti benefici. Come appunto quelli descritti sopra.  Sono Padre Jean Michel Bardet, 46 anni, parroco; Padre Charles Troesch, 27 anni, viceparroco, e il seminarista vietnamita Dinh Nguyen Nguyen, 25 anni. Ieri, per chi l’ha visto, erano al concerto di Natale trasmesso dalla Rai.

Il loro album “Spiritus dei” ha venduto in Francia mezzo milione di copie ed è uscito da qualche tempo anche in Italia. Eccovi allora “Il est  né le Divin Enfant”, adattissimo a questa giornata e la tracktitle “Spiritus Dei”. Un bel modo di fare musica e di far conoscere un tipo di sonorità sicuramente poco commerciale eppure di successo. Buon ascolto e buon Natale da tutto lo staff di Dove c’è musica.

“Do they know it’s Christmas?”: per il nostro Buon Natale

Il nostro personalissimo Buon Natale in musica, ormai ci conoscete, non è mai scontato. Perchè per noi che siamo cattolici, questa festa ha sempre un valore importante. Ma anche chi non crede, può vivere in maniera più bella questo giorno importante. Allora, per il nostro augurio, abbiamo scelto un brano particolare, vale a dire “Do they Know it’s Christmas?”.

Il brano, scritto nel 1984 da Bob Geldof e Midge Ure, ex leader degli Ultravox, rientrava nel progetto Band Aid, che riuniva cantanti britannici ed irlandesi e serviva per raccogliere fondi per un progetto contro la fame in Etiopia. Venti anni dopo, un altro progetto umanitario sempre in Africa, ha accompagnato la nuova versione,  promossa da Chris Martin, cantante dei Coldplay. Ve la proponiamo. Con l’augurio che tutti possiate trascorrere un serenissimo Santo Natale.

“Le Pére Noel n’existe pas”, il brano “natalizio” de Les Chanteuses

Di queste due ragazze della Ile de France avevamo già parlato qualche tempo fa parlando del singolo d’esordio “Secoue ta tete” che sta girando in rete a tutto gas, totalmente autoprodotto (sono infatti ancora senza etichetta discografica, le canzoni potete trovarle qui).

Le Chanteuses ci accompagnano anche in questi giorni di festa. Perchè hanno composto un brano “natalizio” che va assolutamente controcorrente.  Si chiama “Le Pere Noel n’existe pas” e parla della versione “consumistica” della festa più importante della cristianità. Ma la cosa più interessante è che lo fa rivolgendosi direttamente ai bambini.

Un pezzo che fa riflettere, se vogliamo. Magari un pò brutale per i bambini che aspettano proprio Babbo Natale ma sicuramente portatore di un messaggio importante. E se conoscete il francese potete godere appieno del testo. Soprattutto nella strofa finale. E’ IL NOSTRO BUON NATALE….

“All I want for Christmas is you”: i talenti di X Factor e la supercompilation natalizia

Prima di ogni altro commento, mettiamo subito le mani avanti e lo diciamo. Perchè è vero: la compilation natalizia di X Factor è un modo per fare cassetta, ripescando mescolando vecchio e nuovo. Però ne parliamo lo stesso. Perchè è comunque un lavoro interessante, che ripesca brani natalizi riarrangiandoli in chiave moderna. E’ il caso del pezzo di traino dell’album, la cover di “All I Want for Christmas in you”, brano di Mariah Carey, cantata da Silver, Damiano, Yavanna, Giuliano, Chiara, Marco Mengoni, Luana Biz e Sofia.

Ci sono i cantanti principali delle tre edizioni, che riportano alla memoria brani storici, come “Happy Christmas” di John Lennon insieme a classici del Natale. E c’è la citata esecuzione corale. Sicuramente una compilation particolare, originale, sempre meglio del repackaging di vecchi album con aggiunta di uno o due brani nuovi che oggi va tanto di moda. La compilation è disponibile anche in digitale. Sotto, la trackist

1) White Christmas (Bing Crosby) – Marco Mengoni

2) Silent Night (popolare) – Daniele Magro

3) Last Christmas (George Micheal) – Farias

4) Calling it Christmas (Elton John ft Joss Stone) – Chiara Ranieri

5) O come all ye faithful (versione inglese di Adeste Fideles) – Aram Quartet

6) Have youself a meyy little Christmas (Judy Garland)-  Ambra Marie Facchetti

7) Hallelujah (Leonard Cohen) –  Damiano Fiorella

8 ) All I want for Christmas is You (Mariah Carey)- Silver, Chiara, Sofia, Marco, Damiano, Yavanna, Giuliano, Luana Biz

9) Christmas Secret (Enya)- Yavanna

10) Happy Christmas (John Lennon) -Yuri Magliolo

11) The Christmas Song (Nat King Cole) – Matteo Becucci

“And the winter came”, il ritorno alla grande di Enya fra musica celtica e spiritualità

Se c’è una che va inserita a pieno titolo nell’Eccellenza della musica contemporanea è Enya, all’anagrafe Eithne Patricia Ní Bhraonáin, 47 anni da Donegal, Irlanda. Cantante, musicista, compositrice e probabilmente in questo momento la maggior portavoce della musica gaelica e della lingua celtica nel mondo.

Il suo album “And the winter came“, uscito dopo parecchi anni di silenzio, ha già venduto un milione e quattrocentomila copie in giro per il mondo e si capisce perchè. Suoni di una dolcezza straordinaria, motivi dai quali lasciarsi trasportare, dove l’esecuzione vocale ha un ruolo marginale e quando viene esaltata è solo perchè il testo ha una marcia in più.

In alto trovate “Trains and winter rains”, una delle dodici tracce di questo lavoro che mescola i suoni celtici alla tradizione cristiana e cattolica. Inni cristiani riarrangiati in chiave celtica o semplicemente canzoni a tema spirituale con arrangiamenti tipici dell’Irlanda. Dieci sono composizioni originali, altre due sono molto particolari: “O came Emmanuel” è un adattamento, cantato metà in latino e metà in inglese, basato su testi biblici e sulle antifone del periodo di Avvento.

L’altra traccia molto particolare è invece “Oiche chuin”, una corale in lingua gaelica, riadattamento di un brano inciso nel 1988: di fatto riconoscerete la versione gaelica di “Silent night”. Quello che trovate sopra è il primo dei due singoli ricavati dall’album. Il secondo, ancora più bello a livello strumentale è “White in the winter night“. Ma vi invito ad ascoltare anche “Journey of angels”.  Tutto molto bello. Che si fa apprezzare da tutti, anche da chi non crede ma ama soltanto la bella musica. Perchè può essere moderno anche qualcosa di assai diverso dal pop. Ancora Buon Anno.

Buon Natale da questo blog ma ricordate che… “O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai”

Il nostro buon Natale, a voi che leggete questo blog, è come al solito molto particolare. Perchè “Dove c’è musica“, c’è sempre un messaggio da lanciare. E la canzone che vi proponiamo è emblematica in questo senso.

Nel 1993 Luca Carboni incise una raccolta live di successi dal titolo “Diario Carboni”. C’era all’interno una cover cantata con Jovanotti. Il brano originale era “More than words” degli Extreme, che diventò “O è Natale tutti i giorni“.

Un riflessione sul Natale. Quello vero e quello finto. Ideale seguito per noi del brano che vi abbiamo proposto nella giornata di ieri, griffato Frankie Hi Nrg Mc.  E’il nostro Buon Natale. Dal più profondo del cuore.