Nicola Traversa da Lanciano, in provincia di Chieti trionfa all’edizione numero 53 del festival “Voci e volti nuovi della canzone” di Castrocaro Terme. Il giovane abruzzese ha colpito tutti, sia nelle tre cover che ha eseguito (“Almeno tu nell’universo”, “Strani amori” e “Per colpa di chi”) sia nel motivo inedito “Gabbia“. Una voce acuta, con sfumature quasi soul e punte che ricordano il compianto Alex Baroni e abile soprattutto per la capacità di fare propri motivi costruiti e pensati per voci femminili senza snaturarli.
In finale ha superato lanuorese Graziella Lintas, bocciata dal voto di quattro giurati (Alessandro Greco, Gigliola Cinquetti, Fio Zanotti e Luca Barbarossa), ma spinta avanti da quello del presidente Michele Torpedine. Proprio la cantante sarda, con “E poi imparare” aveva insieme a Gli Atomici ed alla loro “Gustatelo” l’inedito migliore. Ma in finale, è stato un plebiscito per Traversa.
Parterre femminile particolarmente avvenente, soprattutto una: Gintare Kubiliute, in arte Ginta, anni 23, padre lituano, mamma italiana, residente a Viganello, nel Canton Ticino, già miss Muretto e modella in una lunghissima serie di campagne pubblicitarie. E’ una bellezza a guardarsi, canta nella media. Poi bene Gli Atomici e Daniele Ronda, paroliere di Nek. Male invece Valentina Cenci, anni 19, figlia d’arte (suo papà è il regista Roberto), che una volta eliminata ha provato a chiedere frignando in continuazione (“Tanto fa audience”, ha chiosato) il voto al presidente Torpedine (quelli degli eliminati non sono stati resi noti), non ottenendo soddisfazione. Tutti i finalisti li trovate qui.
UPDATE: A scanso di equivoci e per evitare polemiche, lo precisiamo. Non ci è piaciuta la decisione della giuria di assegnare a Torpedine il potere di “decidere” votando dopo gli altri giurati. E’ chiaro che c’era il fondato rischio – concretizzatosi – di condizionare l’esito delle votazioni. Ma parimenti, ci è parsa fuori luogo il modo il cui la Cenci ha chiesto spiegazioni.
Cresce il livello degli artisti (non era difficile, dopo le prime due precedenti disastrose edizioni) e probabilmente la presenza di un produttore come Michele Torpedine potrebbe portare forse alla valorizzazione del vincitore, dopo che Simona Galeandro e Edoardo Lo Conte i primi due vincitori della gestione Casarini sono caduti nel dimenticatoio. La conduzione di Frizzi ha riportato il programma su un binario più consono ad un concorso di canzoni. Apprezzabile anche il fatto che – è la prima volta in un qualsiasi concorso dal 2004 – che siano stati solo i giurati a votare, senza alcun televoto.
NOTA A MARGINE: Fra i coristi dell’orchestra diretta da Demo Morselli c’era nientemeno che Monica Hill, uno dei migliori prodotti mai usciti da Amici (prima edizione), quando ancora non si dava la possibilità garantita agli artisti di fare un disco. E la cantante sammarinese l’avrebbe meritato, brava com’è. Invece ricomincia dai cori. Ed è un vero peccato. Perchè la musica, a volte, sa anche essere cattiva.
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