Una seconda semifinale forse meno forte dal punto di vista della qualità dei brani regala grosse sorprese. Finisce clamorosamente l’Eurovision Song Contest di San Marino. Non risentiremo “Crisalide” nella finale di sabato sera su Rai2, nonostante la canzone fosse ai primi posti di gradimento fra i fan. Per conoscere le esatte motivazioni dell’esclusione bisognerà attendere la pubblicazione delle classifiche e dei voti separati di giuria e televoto (sabato notte dopo la finale), ma la sensazione è che possa aver patito il voto dei giurati. Diversamente, l’eliminazione di Valentina Monetta, nettamente la migliore della sera, è inspiegabile, salvo che le preferenze dei fan non si siano tramutate in voto e she sin qui avessero scherzato, illudendo i biancocelesti.
La qualificazione a sorpresa è quella dei Dorians: il mondo ex sovietico qualifica dunque otto nazioni su nove alla finale, mentre esce del tutto quello slavo con l’eliminazione della Macedonia: per la prima volta dal 1985 avremo una serata finale senza canzoni dell’area balcanica della ex Repubblica Federale (allora la Jugoslavia era una sola: da allora, sia unita che divisa, è stata sempre presente). Passa il turno anche l’Ungheria, che era in bilico, non ce l’ha fatta invece la Bulgaria, sicuramente penalizzata nel televoto (i giurati come è noto hanno votato ieri) da una esibizione per nulla impeccabile.
In parte inattesa anche la qualificazione dell’Islanda, ma va dato atto ad Eithor Ingi di aver sfoderato con la sua “Eg a lif” l’altre miglior performance della serata: misurata, precisa, da consumato artista (del resto è attore di musical), senza troppi fronzoli, a conferma che la linea della semplicità paga quasi sempre anche all’Eurovision. Alcune qualificazioni abbastanza scontate alla vigilia, quella dell’Azerbaigian, che si porta a braccetto la Georgia (entrambi a questo punto fortemente candidati ad un posto nei dieci), di Malta e anche della Grecia, che gode sempre di ottimo seguito. Peccato per l’eliminazione degli svizzeri Takasa, che però oggettivamente non partivano molto favoriti nonostante il loro inno molto radiofonico.
Avamti come previsto anche la Norvegia, con Margaret Berger che diventa una seria avversaria di Emmelie De Forest e Zlata Ognevich per la vittoria finale, così come era ampiamente previsto, nonostante il pessimo brano, il passaggio del turno di Cezar, spinto dai connazionali in giro per l’Europa. E sabato sera, in diretta su Rai2, andrà in onda il bacio saffico che conclude “Marry Me” di Krista Siegrfrids. Sarà interessante capire come reagiranno a viale Mazzini.
Detto del commento preciso, attento e decisamente accogliente di Gigi Restivo e Lia Fiorio su SMtv, c’è invece da dire che si moltiplicano ancora i cronisti che continuano a parlare dell’Eurovision come trash, dopo aver visto poche esibizioni. La stessa gente che definisce imitazioni “da poracci” le esibizioni di Malmo e poi ha il coraggio di definire osannare i modelli stereotipati e tutti uguali, che non escono dai confini italiani, di alcuni talent show (soprattutto uno, che non a caso va in onda solo da noi). Come sempre, abbiamo paura di mettere il naso fuori dalla porta. Hai visto mai ci fosse qualcosa che mette in dubbio le nostre certezze acquisite e scontate.
Passano il turno
Bye Alex – Kedvesem (Ungheria)
Farid Mammadov – Hold me (Azerbaigian)
Nodi & Sophie – Waterfall (Georgia)
Cezar – It’s my life (Romania)
Margaret Berger – I feed you my love (Norvegia)
Eithor Ingi – Eg a lif (Islanda)
Dorians- Lonely Planet (Armenia)
Krista Siegfrids – Marry me (Finlandia)
Gianluca – Tomorrow (Malta)
Koza Mostra ft Agahonas- Alchohol is free (Grecia)
Eccolo, finalmente, il quadro delle 39 canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, dal 14 al 18 maggio prossimi in Svezia. La Rai ha ufficializzato i commentatori che saranno di nuovo Federica Gentile di Radio 2 per la prima semifinale, l’unica trasmessa da noi, su Rai 5 e di nuovo il duo di Caterpillar Radio 2 Filippo Solibello-Marco Ardemagni per la finale su Rai 2 (approfondimenti su Eurofestival News). Confermato di nuovo anche il team di Sm Tv San Marino che trasmetterà tutte e due le semifinali e la Finale col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo di Radio San Marino.
L’Ebu ha poi deciso insieme a SVT, la tv svedese organizzatrice l’ordine di esibizione, sulla base del parziale sorteggio delle due metà di semifinale eftettuato in precedenza. La Svezia, finalista era stata sorteggiata ad esibirsi sedicesima, per le altre big, sorteggio il 17 maggio. Qui sotto, le nostre pagelle ai 39 brani, divise per semifinali ed in ordine di apparizione.
PRIMA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Italia, Regno Unito e Svezia)
1. AUSTRIA: Natàlia Kelly- Shine: Un genuino pezzo pop, magari non originale ma assolutamente gradevole, degna apertura della manifestazione. Dopo la negativa esperienza dell’anno scorso, l’Austria può sperare nella qualificazione. Lei è brava e ha talento. VOTO 7
2. ESTONIA: Birgit – Et uus saks alguse: Un bel tuffo negli anni 90, ai Sanremo della Pausini, di Antonella Arancio, Raffaella Cavalli e di tantissime ballate al femminile più o meno tutte uguali. Originalità sottozero. Però il pezzo è bello e si fa ascoltare, se fa un bel live chissà. VOTO 7.5
3. SLOVENIA: Hannah- Straight into love: Dal lento si passa alla dance scatenata. Il pezzo è sottovalutato, ma nel suo genere è interessante e lei da brava vocalist sfodera un notevole performance, per questo genere di brani. Difficile passi il turno, ma lo meriterebbe VOTO 7.5
4. CROAZIA: Klapa S Mora – Mizerija: I sei tenori garantiscono ottima prova vocale ma per adesso difettano nella messa in scena. Gradevole, ma probabilmente non è ancora il tempo giusto per la Klapa. VOTO 7
5. DANIMARCA: Emmelie De Forest- Only teardrops: Il pop annaffiato del folk della giovane danese parte nel novero dei favoriti. Ha tutto per fare bene: molto eurovisivo, molto ben cantato. Forse anche un pò scontato, ma tant’è. VOTO 7.5
6. RUSSIA: Dina Garipova- What if: La più seria concorrente al podio per Mengoni è lei, grande voce al servizio di una ballata pop interessantissima, molto orecchiabile e radiofonica. Attenzione ai russi, giocano per vincere. O almeno così sembra. E stavolta lo fanno seriamente. VOTO 9
7. UCRAINA: Zlata Ognevich-Gravity: Il revamping ha dato potenza al brano, ma forse non lo ha aiutato a crescere. Complessivamente l’operazione funziona, in più agli ucraini, nella semifinale coi fratelli russi e bielorussi (nonostante il nuovo metodo di valutazione dei giurati), i voti per la finale non dovrebbero mancare. VOTO 7
8. OLANDA: Anouk – Birds: Forse è il pezzo più bello e di classe della rassegna fra quelli stranieri, impreziosito dall’esperienza di un’artista forgiata anche da tanti live di successo. Dopo un decennio, l’ingresso in finale parrebbe soltanto una formalità. L’Olanda ha scommesso su Anouk, non vince dal 1975. Hai visto mai. VOTO 9
9. MONTENEGRO: Who see ft Nina Zizic- Igranka: Il vero problema della canzone è che è in montenegrino. Perchè altrimenti sarebbe la scommessa più bella ed originale della rassegna. L’Hip hop è un genere complesso, la lingua originale stavolta non è un valore aggiunto. Sarà durissima, che peccato. VOTO 7
10. LITUANIA: Andrius Pojavis – Something: Complessivamente fa un buon lavoro, ma il pezzo scorre via abbastanza anonimo, senza picchi. La vicinanza dell’Estonia difficilmente le basterà e il pezzo non ha le caratteristiche per solleticare le giurie. VOTO 6
11. BIELORUSSIA: Alyona Lanskaya- Solayoh: Avete presente i balli di gruppo sulla spiaggia o i riempipista di Genio e Pierrots (“Pinguino, Pinguino, Saltino”)? Ecco, appunto. In più tutta l’operazione, con il cambio di canzone dopo che la gente ha votato. Per carità. VOTO 4
12. MOLDAVIA: Aliona Moon– O mie: Molto meglio questa versione in rumeno rispetto all’originale inglese. Una bella power ballad, molto ben cantata, grande atmosfera, si stacca dalla media dei pezzi del genere. Attenzione anche ai moldavi, che quest’anno fanno sul serio. Magari per la vittoria no, ma in top 5 è possibile. VOTO 9
13. IRLANDA: Ryan Dolan- Only love survives: Una dance pop come ce ne sono milioni di altre. E nemmeno fra le più belle. No, l’anno prossimo decisamente non si va a Dublino. VOTO 5
14. CIPRO: Despina Olympiou- An me thimasai: C’è che lei è forse la più brava in gara e promette un grande live, anche vista l’esperienza. Ma il pezzo è una ballata normalissima, anche discretamente noiosa. Può bastare lo stesso per la finale?. Forse. VOTO 6.5
15. BELGIO: Roberto Bellarosa- Love kills: La versione primaria era una roba inascoltabile, il revamping l’ha leggermente migliorata. Il suo live nella finale nazionale è stato tragico, se non studia finisce a fondo plotone. VOTO 5.5
16. SERBIA: Moje 3- Ljubav je svuda: Operazione coscialunga e merce in mostra per la Serbia, tipicamente al servizio di un pezzo scarso. Parecchio scarso. Però attenzione, hanno Croazia, Montenegro e Slovenia nella stessa semifinale. L’occhio vuole la sua parte e rivederle in finale non dispiacerebbe. Risentirle, invece si VOTO 5
SECONDA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Francia, Spagna e Svezia)
1. LETTONIA: PeR- Here we go: Il pezzo apre la seconda serata ma scivola via così rapidamente come entra. La corsa per la finale sembra davvero in salita, lì da sola, senza amici. VOTO 5
2. SAN MARINO: Valentina Monetta- Crisalide: Si, sembra di ascoltare un pezzo di Sanremo degli anni 90. Ma non è un male. Valentina Monetta finalmente in tutto il suo splendore, su una melodia che ne esalta le doti vocali e sta facendo proseliti in rete. Bel cambio di ritmo. Canzone funzionale alla rassegna, forse non fuori, ma chi se ne importa. Il voto? No, siamo di parte. FORZA SAN MARINO.
3. E.R.J. MACEDONIA – Esma & Lozano- Pred da ze razdeni: Al vostro cronista non piaceva nemmeno “Imperija”, ma almeno era originale. Questo brano difetta anche in questo. Aridatece Kaliopi. VOTO 5
4. AZERBAIGIAN: Farid Mammadov- Hold me: La festa del liceo, in pieni anni 90, quando il dj mette un lento e uno ci prova con la più bella della classe. Uno di quei pezzi che dimentichi dopo 6 secondi. Le giurie l’affosseranno, ma la produzione è la stessa che ha venduto bene il prodotto negli ultimi anni. Basterà? VOTO 6
5. FINLANDIA – Krista Siegfrids- Marry me: Ma davvero nella finale finlandese non c’era un pezzo migliore? Brano, esibizione, lei vestita da sposa sexy. Tutto fuori luogo. No, quella parola non il vostro cronista non la usa, perchè è stata troppo abusata a sproposito parlando di Esc. Però poi vedi e senti una roba del genere e ti sale la bile. VOTO 5
6- MALTA- Gianluca- Tomorrow: Dopo anni di produzioni indecenti, Malta propone una canzoncina senza troppe pretese ma fresca, radiofonica ed orecchiabile. Una ventata d’allegria, chissà che non ce la faccia. VOTO 8
7. BULGARIA: Elitsa Todorova & Stoyan Yankoulov- Samo Shampioni: Anche qui l’operazione cambio in corsa dopo voto del pubblico, non dà proprio una bella immagine. Il pezzo è sotto la media delle cose che i due hanno mostrato di saper fare. Brano del 2007 compreso. VOTO 5.5
8. ISLANDA: Eithor Ingi- Eg a lif: Ha resistito alla tentazione di non tradurre in inglese la sua ballata e questo sicuramente gli fa onore, anche se probabilmente gli farà perdere un pò di posizioni, nel marasma delle tante buone ballate (come questa). VOTO 7
9. GRECIA: Koza Mostra ft Agathonas – Alchohol is free: Il rebetiko della ensemble greca potrebbe essere la sorpresa della rassegna. Non per vincere, of course, non c’è neanche il denaro per organizzare. Ma il pezzo potrebbe essere spinto molto in alto dalla giurie. Merita. VOTO 8
10. ISRAELE: Moran Mazor- Rak Bishvilo: Difficile e intimista, come alcune delle proposte israeliane alla rassegna. Si inserisce fra i possibili outsider per una piazza a ridosso delle prime. Però è difficile da mandare giù tutto d’un sorso. E anche con due o tre. VOTo 6.5
11. ARMENIA: Dorians-Lonely planet: Bisognerebbe capire il perchè quando un big della musica scrive per l’Eurovision, usa quasi sempre la mano sinistra, proponendo fondi di cassetto o comunque non il meglio delle sue cose. Toni Iommi dei Black Sabbath, autore del pezzo, non è da meno. VOTO 5.
12. UNGHERIA: ByeAlex- Kedvesém (Zoohacker rmx): Il primo remix in concorso nella storia eurovisiva ha un sapore delicato e lounge. Forse troppo, per un pezzo cantato in lingua originale e in svedese. Monotono nella costruzione, ma non da buttare. VOTO 6
13. NORVEGIA: Magaret Berger- I feed you my love: Nella costruzione somiglia molto al brano vincitore l’anno scorso ma è uno dei pochi pezzi della rassegna fuori dal coro e soprattutto inserito nello spirito musicale del tempo. Parte fra i favoriti, può andare in fuga e giocare per vincere, come sperano a Oslo. Ma anche no. E allora potrebbe accadere di tutto, compreso che faccia flop. ma sarebbe incredibile. VOTO 8.5
14. ALBANIA: Adrian Lulgjuraj & Blejdar Sejko- Identitet: Rock genuino, fatto bene, fatto da uno che fa rock da 25 anni, il primo in Albania e da un giovane talento. I veri outsider sono loro. Battere il quinto posto dell’anno scorso sarà difficile, ma saranno clienti ostici per tutti. Non sottovalutateli. VOTO: 8.5
15. GEORGIA: Nodi & Sophie- Waterfall: La ballata classica firmata dal compositore campione in carica si tiene in piedi grazie all’interpretazione di precisione giapponese dei due “figli dei talent” nazionali. Ma è una roba sentita almeno un milione di volte. VOTO 6.5
16. SVIZZERA: Takasa- You and me: Qui si giudica la canzone, non il gruppo, la sua storia e le sue storie. E il pezzo è proprio bello. Del sano schlager, di quelli che entrano in testa in 10 secondi netti e non ne escono più. Roba che la canticchi e batti il tempo col piede. Meritano la finale, non foss’altro perchè fra tante ballate ci fanno divertire. VOTO 8.5
17. ROMANIA: Cezar- It’s my life: E’ anche uno simpatico, Cezar. E l’idea di mettere quella sua voce da controtenore al servizio del pop non sarebbe nemmeno male. Ma il pezzo no, è proprio inascoltabile. Imbarazzante. Una roba che nemmeno nelle peggiori discoteche. VOTO 3
CANZONI GIA’ FINALISTE
16. SVEZIA: Robin Stjernberg- You: Se non si fosse capito bene, la Svezia padrona di casa non corre per vincere, ovviamente. E’un pezzo carino, che si ascolta piacevolmente. Ma tremendamente di plastica. Dopo Loreen, almeno tre passi indietro. Entrerà nei 10, senza disturbare troppo.VOTO 7
Da definire. FRANCIA: Amandine Bourgeois- L’enfer et moi: La entry è di qualità, senza dubbio. Ma non è abbastanza convincente per dare una sferzata in positivo ai pessimi risultati della Francia. Un pò pop, un pò vintage, un pò world music. Un pò tutto, niente completo. La disfatta dovrebbe essere evitata, ma per la top 10 serve altro. VOTO 7
Da definire. GERMANIA: Cascada- Glorious: Sono partiti lanciati, schizzati nella top 10 europea prima degli altri. Il progetto eurodance è di spessore, come molte delle loro produzioni e sembra scontato che lottino per la vittoria. Il pubblico è dalla loro parte e forse anche una fetta di giurati, dovranno conquistarsi le giurie più difficili (come la nostra) e questa è la vera incognita. Se non arrivano almeno terzi è un fiasco colossale. VOTO 9
Da definire. ITALIA: Marco Mengoni- L’essenziale: Che sia fra i pezzi migliori non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Il problema è capire un brano molto italiano come questo potrà trovare il giusto riscontro in Europa. Non è scontato, anche vista la nostra difficoltà ad esportare certi prodotti. Tuttavia lotta per il podio e ha buone chances di centrarlo. Molto dipenderà anche dal live (di venerdì sera in prova, quando votano le giurie). FORZA MARCO!
Da definire. REGNO UNITO: Bonnie Tyler- Believe in me: Il pezzo rimette le lancette indietro agli anni 90, però è bello e radiofonico e il pubblico sin qui sembra apprezzare. Il vero problema è se Bonnie Tyler sarà in grado di fare un live all’altezza della sua fama. Se ci riuscirà, apprezzeranno anche le giurie e la clamorosa scommessa del Regno Unito potrebbe anche passare all’incasso. Altrimenti, il destino sarà segnato. VOTO 8.5
Da definire. SPAGNA: El Sueño de Morfeo- Contigo hasta el final: Fossimo in un festival pop normale, lotterebbero per vincere. Ma all’Eurovision non sempre i pezzi di pop genuino (ancorchè con influenze celtiche) funzionano come dovrebbero. La bella figura è assicurata, un risultato degnissimo anche. La top 10, forse, se la dovranno conquistare. Noi siamo di parte, lo sapete. Per noi hanno già vinto. VOTO 9
Completato il quadro dei partecipanti al prossimo Eurovision Song Contest: dal 14 al 18 maggio saranno 39 i cantanti che si sfideranno per altrettanti paesi. Due le canzoni in italiano (non succedeva dal 2008): “L’essenziale” di Marco Mengoni per l’Italia e “Crisalide” di Valentina Monetta per San Marino. Diversi big in concorso: Anouk per i Paesi Bassi, Bonnie Tyler per il Regno Unito, i Cascada per la Germania e El sueño de Morfeo per la Spagna, senza tralasciare Esma Redzepova, una delle maggiori esponenti mondiali della musica gitana, in coppia con Lozano per la Macedonia. Come da regolamento, Heilsarmee, ovvero L’esercito della Salvezza, l’organizzazione religiosa in gara con alcuni suoi elementi per la Svizzera, oltre alle divise ha dovuto cambiare anche il nome: sono iscritti come Takasa, una parola che in swahili vuol dire “purificare”, ma è anche l’acronimo di The Artist Known As Salvation Army (ovvero: l’artista noto come esercito della salvezza). Ecco l’elenco completo dei cantanti e delle canzoni in gara, con relativi video.
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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