Venti di guerra sull’Eurofestival 2009. Che si farà regolarmente dal 12 al 16 maggio prossimi a Mosca, in Russia, ma che rischia di perdere alcune sue rappresentanti per motivi inerenti al conflitto che sta coinvolgendo le truppe di Putin e le regioni separatiste della Georgia, Ossezia ed Abkhazia.
Infatti, se è prevedibile che la Georgia stia pensando ad un pit stop, sia perchè ha altri problemi dei quali occuparsi, sia perchè il caso ha voluto che l’anno prossimo il Festival si svolga nella “nemica” Russia (e dunque ritengono sarebbe sconveniente mandare un rappresentante), Estonia e Lituania stanno clamorosamente meditando un boicottaggio “se Mosca non fermerà l’abuso di potere e continuerà a violare le leggi internazionali” e perchè la Russia “potrebbe usare il festival per fare propaganda politica“.
Insomma, potrebbe verificarsi quello che non è accaduto contro la Cina alle Olimpiadi. Viene da pensare se sia la mossa più giusta, visto che la musica – come lo sport – è un mezzo per unire i popoli e non per dividerli e visto che quest’anno, in piena guerriglia per l’indipendenza del Kosovo, l’Albania è andata regolarmente in Serbia (strappando anche applausi per la 16enne cantante Olta Boka).
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