“Te despertarè”, Pastora Soler fa di nuovo centro

Pastora Soler torna e non delude. Anzi, piace sempre. E’ arrivato “Te despertarè”, il nuovo singolo dal sapore pop della 39enne  interprete spagnola, l’anno scorso decima all’Eurovision Song Contest con Quedate conmigo. Nuovamente una ballata dal sapore molto caldo e molto spagnolo, affidato allo stesso team autoriale del brano eurovisivo, ovvero Thomas G.sson, Tony Sanchez Ohlsson ed Erik Bernholm.

Il brano fa parte dell’album “Conoceme“, che uscirà il prossimo settembre ed è stato presentato in anteprima sulle frequenze di Cadena Dial, la seconda emittente radiofonica spagnola, di proprietà, esattamente come Los 40, del potentissimo gruppo Prisa, interamente dedita alla musica in lingua spagnola e catalana. E’ in fase di realizzazione il video, che è girato a Tenerife.

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La nostra top 20 europea del 2012, per chiudere l’anno in bellezza

Una tradizione che si conferma, quella dell’ultimo post dell’anno con i 20 brani di artisti europei migliori del 2012, scelti a giudizio della nostra redazione. Sono presi in considerazione soltanto gli inediti, senza contare le cover. Eccoli allora, dalla posizione 20 alla 1,  cliccando sul link trovate i video. I commenti sono aperti. E naturalmente, BUON 2013 a tutti, che il nuovo anno vi sia propizio.

20. M& F- Die ärzte  (Germania): La punk band tedesca festeggia i 20 anni di carriera con un grande album e questo singolo irriverente di grandissimo successo in Germania

19. Black heart – Stooshe (Gran Bretagna): Il fenomeno dell’anno nel Regno Unito è questa girl band che è riuscita ad issarsi anche in vetta all’airplay nazionale.

18. Salvation- GuGabriel (Austria): L’esordio della raffinata cantautrice austriaca con una power ballad di altissimo spessore estratta dall’album “Anima(L)”.

17. Lagrimas desordenadas- Melendi (Spagna): Il cantautore spagnolo, attualmente impegnato come coach a La Voz, si è affacciato nei negozi col nuovo album e la sua titletrack.

16. Tage wie diese– Die Toten Hosen (Germania): Trent’anni di carriera festeggiati alla grande per i giganti del rock tedesco. Ottimo successo per l’album “Ballast der Republik” trainato da questo singolo.

15. Coup et blessures – BB Brunes (Francia): Long Courrier è il nuovo album della miglior realtà della Nouvelle Scène rock francese. Il singolo di lancio va benissimo nelle radio e merita.

14. Semplice – Lavinia Desideri (Italia): Sconfitto ad Area Sanremo 2012, il singolo della cantante romana molto anni 80 è scritto da Francesco Gazzè, fratello di Max.

13. Mamma – Power Francers (Italia): Una ventata d’aria fresca nel singolo che ha faccio conoscere all’Italia i tre ragazzi abruzzesi, che hanno sfiorato la designazione sanremese e sono arrivati in finale a MTV New Generation.

12. Spectrum – Florence + The Machine (Gran Bretagna): La cantautrice inglese raramente fallisce un’uscita e infatti non è successo nemmeno stavolta. Nuovo singolo da “Ceremonials”.

11. L’amore è femmina (Out of love): Nina Zilli (Italia): La versione internazionale del singolo della cantante piacentina, canzone italiana all’Eurovision Song Contest 2012.

10. Little Talks – Of Monsters and Men (Islanda): Il singolo internazionale della band islandese che con l’album d’esordio “My head is an animal” ha conquistato l’Europa.

9. Un’estate che non c’è -ErikaBlu (Italia): Una delle poche artiste italiane che si affaccia sul mercato francese con costanza. Doppia versione per questo nuovo singolo orecchiabilissimo ma di spessore.

8. Quedate conmigo– Pastora Soler (Spagna): La ballata che ha riportato nella top 10 la Spagna all’Eurovision e la grande voce della cantante andalusa.

7. Carlo– Celeste Gaia (Italia): L’esordio della cantautrice pavese, con il tormentone presentato allo scorso Festival di Sanremo e traino dell’album “Millimetro”.

6. Never Forget – Greta Salòme & Jonsi (Islanda): Il brano islandese per l’Eurovision, dalle atmosfere dark e rarefatte, l’ottima fusione di voci.

5. Einmal Um die welt – Cro (Germania): L’esordio fulminante del rapper tedesco con l’album “Raop”: di tutti i singoli questo è quello sicuramente più radiofonico ed orecchiabile, accompagnato da un video dolcissimo.

4. Euphoria – Loreen (Svezia): Il brano ha già vinto molto in Europa, non c’è bisogno di metterlo sul podio anche noi. Semplicemente un pezzo bello e moderno, degno trionfatore dell’Eurovision.

3. La notte– Arisa (Italia): La vincitrice morale del Festival di Sanremo, seconda classificata con questo pezzo, perla fra le perle dell’album “Amami”.

2. Some die young – Laleh (Svezia): L’album Sjung è stata una delle cose migliori della musica svedese nel 2012. Il singolo rappresenta bene l’artista: pop di spessore, non banale.

E PER FINIRE, DOPO IL SALTO, Il NOSTRO BUON ANNO CON LA NUMERO UNO

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I nuovi brani di Pastora Soler, Ivi Adamou, Compact Disco, Greta Salòme e Justina Steczkowska

Ecco alcune nuove uscite dei cantanti in gara all’Eurovision 2012. Giorni fa avevamo parlato di Roman Lob e di “Call out the sun, ma anche altri si stanno muovendo. Ivi Adamou, tuttora leader nelle chart svedesi e unica altra artista dell’Esc 2012 ancora in classifica a parte Loreen, ha inciso “Madness“, un duetto uscito per ora in singolo con l’artista greco Tu.

Nel nuovo album di Bustamante, uno dei best selling artist spagnoli, dal titolo “Mio”, già disco di Platino c’è un bel duetto con Pastora Soler dal titolo “Bandera blanca”, per una ottima fusione di voci. Due singoli invece rispettivamente per Compact Disco, in collaborazione con Columbo (“Leave it up to me” non si distacca dal loro sound) e per l’islandese Greta Salome con “Everywhere around me”.

MADNESS – Ivi Adamou ft Tu

EVERYWHERE AROUND ME – Greta Salome 

BANDERA BLANCA – Bustamante ft Pastora Soler

LEAVE IT UP TO ME – Compact disco ft Columbo

Per quanto riguarda gli artisti che hanno preso parte agli Eurovision passati, segnaliamo una delle artiste più premiate di Polonia: Justina Steczkowska fu in gara nel 1995 e  da allora non ha mai smesso di mietere successi. “XV”, il doppio album appena uscito comprende anche “Sanctuary” dalle sonorità molto particolari. In carriera ha venduto qualcosa come 700mila copie dei soli album.

Eurovision Song Contest 2012, vince “Euphoria” di Loreen (Svezia)

Preparate i bagagli, si va in Svezia. La Swedbank Arena a Stoccolma, una struttura da 60mila posti, sarà pronta il prossimo dicembre e forse gli svedesi, che l’avevano pensata per il loro festival di selezione, in cuor loro, avevano già in testa anche il  trionfo europeo. Vince “Euphoria” di Loreen, un successo scontato alla vigilia, ma nettissimo, materializzatosi già a due paesi dalla fine delle votazioni.  Forse non è la canzone migliore, sicuramente è quella meglio costruita per vincere, pensando anche al mercato e alle radio. Complessivamente, è un successo meritato, tredici anni dopo, per uno dei pochi paesi in questo momento in grado di organizzare la rassegna e farlo senza sprechi e sicuramente in  maniera funzionale e pratica.
Vanno sul podio le vecchiette russe Buranovskye Babuskhi, vere e proprie protagoniste della rassegna e il serbo Zelijko Joksimovic, venuto per vincere e che invece ha fatto peggio della sua precedente apparizione, per cui ascrivibile anche lui alla lunga lista degli sconfitti. Sorprende sino ad un certo punto il quarto posto dei padroni di casa, forse superiore alle loro attese.Tuttavia Sabina Babayeva ha cantato benissimo e la sua ballata, ancorchè non originalissima, ha un sound molto internazionale ed è prodotta da Micheal Walden, già autore e produttore di Whiteny Houston e Aretha Franklin: potrebbe essere una sorpresa nelle classifiche di vendita delle prossime settimane.
Nina Zilli, autrice di una delle performance migliori della serata, chiude all’ottavo posto, appena sopra i cento punti: il risultato è comunque dolce, sopratutto per chi in queste ore ha “temuto” per una vittoria azzurra che avrebbe comportato l’organizzazione della rassegna. Il retrogusto però è amaro, per una votazione che non ha regalato nemmeno un 12 alla cantante piacentina, con il 10 maltese come miglior risultato e tanti 7, compreso quello sorprendente di San Marino, la cui giuria (il televoto non c’era, nel Titano), ha voltato la faccia alla Zilli, preferendo – come l’Italia- la grande voce di Rona Nishliu, il cui quinto posto rilancia le quotazioni albanesi.
La lista degli sconfitti, si diceva. Detto di re Zeljko, di nuovo padrone dei Balcani ma non abbastanza forte per ammaliare l’Europa, si odono i tonfi sordi di Francia e Regno Unito. Engelbert Humperdinck frana in penultima posizione e gli inglesi adesso stanno pensando a dove stia l’errore: “Love will set you free” è un gran bel brano e il vecchio leone l’ha eseguito benissimo eppure alla fine il conto è magro, peggiore di quello dei Blue dell’anno scorso. E dire che pure loro, un pensiero a vincere l’avevano fatto. Quanto ad Anggun, che il suo elettropop “Echo (You and I)” fosse poco convincente era parso chiaro da subito: l’interpretazione non proprio da manuale ha fatto il resto, lasciando la bella indonesiana in posizione 22, anche qui peggiorando quella di Amaury Vassili del 2011. Più prevedibile, invece, il 23.posto di Soluna Samay, il cui brano – per dirla con Bersani – era “solo una copia di mille riassunti”.
Alla voce “sconfitti” ci sono anche i Jedward, forse eccessivamente sopravvalutati nella corsa alla vittoria, ma sicuramente accreditati almeno di un posto nei 10: ed invece sono appena diciannovesimi, al fianco dell’Islanda. Un piazzamento, quello di Greta & Jonsi, francamente incomprensibile, visto che la loro “Never forget” era uno dei pezzi migliori e più attuali della rassegna. Meritava di più dell’ultimo posto “Stay” di Tooji, mentre per la prima volta resta fuori dai dieci la Grecia (che perde di un punto il derby con Cipro). Ma del resto da quelle parti hanno altro a cui pensare.
Chiudono a testa alta Germania e Spagna, la prima confermandosi su ottimi livelli, pur se “Standing still”, per modernità, qualità e radiofonia avrebbe meritato un posto sul podio, la seconda tornando finalmente su livelli degni della propria tradizione musicale, con una Pastora Soler che, se il paese fosse stato in condizioni migliori, forse avrebbe anche potuto giocarsela per un posto nei cinque. Esce a testa alta San Marino,  con Valentina Monetta che nella classifica delle semifinali, resa nota subito dopo l’evento, ha chiuso quindicesima (vittorie scontate per Russia e Svezia, con la Norvegia entrata di un soffio nella seconda al barrage con la Bulgaria, qui i dati completi) e alla fine sorride anche la Rai, almeno per ora, sperando di farlo anche al momento in cui arriveranno i dati d’ascolto.
Bravissima Federica Gentile nel commento della prima semifinale,  bravissimi Filippo Solibello e Marco Ardemagni in quello  della finale: misurati, non invasivi, ma con la giusta dose di ironia  e di tifo che serve per un evento come questo. La prova che per fare uno spettacolo gradevole basta poco. Nel caso della coppia di Caterpillar Am, chiamata in corsa al posto della rinunciataria Gialappa’s Band, addirittura bastano anche pochi giorni. A volte le partite si vincono anche con gli elementi che entrano in campo dalla panchina…
  1. “Euphoria”, Loreen (Svezia) 372
  2. “Party for everybody”, Buranovskyie Babushki (Russia) 259
  3. “Nije ljubav stvar”, Zeljko Joksimovic (Serbia) 214
  4. “When the music dies”, Sabina Babayeva (Azerbaigian) 149
  5. “Suus”, Rona Nishliu (Albania) 146
  6. “Kuula”, Ott Lepland (Estonia) 120
  7.  “Love me back”, Can Bonomo (Turchia) 116
  8.  “Standing still”, Roman Lob (Germania) 110
  9.  “L’amore è femmina (Out of love)”, Nina Zilli (Italia) 101
  10.  “Quedate conmigo”, Pastora Soler (Spagna) 98
  11. “Lautar”, Pasha Parfeny (Moldavia) 81
  12.  “Zaleilah”, Mandinga (Romania) 71
  13. “Crno i belo”, Kaliopi (Macedonia) 71
  14.  “Love is blind”, Donny Montell (Lituania) 70
  15.  “Be my guest”, Gaitana (Ucraina) 65
  16.  “La La love”, Ivi Adamou (Cipro) 65
  17. “Aphrodisiac”, Eleftheria Eleftheriou (Grecia) 64
  18.  “Korake ti znam”, Maya Sar (Bosnia Erzegovina) 55
  19.  “Waterline”, Jedward (Irlanda) 46
  20. “Never forget”, Greta Salòme & Jonsi (Islanda) 46
  21.  “This is the night”, Kurt Calleja (Malta) 41
  22. “Echo (You and I)”, Anggun (Francia) 21
  23. “Should’ve know better”, Soluna Samay (Danimarca) 21
  24.  “Sound of our hearts”, Compact Disco (Ungheria) 19
  25.  “Love will set you free”, Engelbert Humperdinck (Regno Unito) 12
  26. “Stay”, Tooji (Norvegia) 7

Ore 21 (Rai 2), finale dell’Eurovision Song Contest. Tifiamo Nina Zilli

Signori, ci siamo. Stasera alle ore 21 italiane in diretta dalla Baku Crystal Hall in Azerbaigian, va in onda la serata finale del cinquantasettesimo Eurovision Song Contest, noto una volta come Eurofestival. Nel caucaso sarà mezzanotte, da noi e in tutta l’Europa Centrale, come detto le 21. I telespettatori italiani potranno seguire l’evento in diretta su Rai2 (commento Filippo Solibello e Marco Ardemagni di Caterpillar AM Radio2).

Nina Zilli sarà in gara per l’Italia con “L’amore è femmina (Out of love)”, versione internazionale della titletrack del suo ultimo album e sfiderà altri 25 artisti di altrettanti paesi. Venti sono usciti dalle due semifinali, altri cinque (oltre a lei) sono direttamente finalisti: si tratta della celebre Anggun (Francia), del crooner già vincitore del Golden Globe Engelbert Humperdinck, 150 milioni di dischi venduti nel mondo (Regno Unito, stasera aprirà la finale), Roman Lob (Germania) e Pastora Soler (Spagna), rappresentanti dei cinque paesi (il quinto è l’Italia) maggiori contribuenti Ebu, e Sabina Babayeva (Azerbaigian), portabandiera del paese campione in carica ed ospitante

Il nostro blog partner Eurofestival NEWS seguirà in live chat l’evento  a partire dalle 20.55. Basta andare in questo link

Ricordiamo che dall’Italia NON potete votare Nina Zilli, a meno che non possediate una scheda di un operatore degli altri 41 paesi che hanno preso parte a questa edizione (compreso Prima, l’operatore telefonico di San Marino). Allo stesso modo, la giuria italiana (che trovate in questo link) che come le  41 degli altri paesi ha votato ieri seguendo la prova generale, non poteva esprimere sulla performance piacentina. Potete però votare uno degli altri 25 artisti che stasera si esibiranno. Qui sotto l’ordine di apparizione, che corrisponde anche ai codici per votare. Da telefono fisso il numero da contattare per televotare è il 894.242. L’utente dovrà seguire la voce guida e poi digitare il numero di identificazione dell’artista scelto. Vi verrà addebitato 1.01 euro. Mentre via sms il numero da digitare è 47222 cui dovete mandare un messaggio con scritto esclusivamente il codice dell’artista. Il costo è di 1.01 euro per utenze H2G (TRE) e 1 euro per utenze TIM, WIND, VODAFONE,  e POSTE MOBILE

Codice Paese Cantante Canzone Lingua
01 REGNO UNITO Engelbert Humperdinck Love will set you free Inglese
02 UNGHERIA Compact Disco Sound of our hearts Inglese
03 ALBANIA Rona Nishliu Suus Albanese
04 LITUANIA Donny Montell Love is blind Inglese
05 BOSNIA ERZEGOVINA Maya Sar Korake ti znam Bosniaco
06 RUSSIA Buranovskiye Babushki Party for everybody Udmurto, Inglese
07 ISLANDA Greta Salòme & Jonsi Never forget Inglese
08 CIPRO Ivi Adamou La La Love Inglese
09 FRANCIA Anggun Echo (You and I) Francese, Inglese
10 ITALIA Nina Zilli L’amore è femmina Italiano, Inglese
11 ESTONIA Ott Lepland Kuula Estone
12 NORVEGIA Tooji Stay Inglese
13 AZERBAIGIAN Sabina Babayeva When the music dies Inglese
14 ROMANIA Mandinga Zaleilah Inglese
15 DANIMARCA Soluna Samay Should’ve known better Inglese
16 GRECIA Eleftheria Eleftheriou Aphrodisiac Inglese
17 SVEZIA Loreen Euphoria Inglese
18 TURCHIA Can Bonomo Love me back Inglese
19 SPAGNA Pastora Soler Quédate conmigo Spagnolo
20 GERMANIA Roman Lob Standing Still Inglese
21 MALTA Kurt Calleja This is the night Inglese
22 EX REPUBBLICA JUG. DI MACEDONIA Kaliopi Crno I Belo Macedone
23 IRLANDA Jedward Waterline Inglese
24 SERBIA Zeljko Joksimovic Nije ljubav stvar Serbo
25 UCRAINA Gaitana Be my guest Inglese
26 MOLDAVIA Pasha Parfeny Lautar Inglese

Domani scatta l’Eurovision Song Contest 2012: Nina Zilli sfida le stelle d’Europa

“Light your fire”. Domani sera si accendono le luci sulla Baku Crystal Hall per l’edizione numero 57 dell’Eurovision Song Contest, meglio noto da noi come Eurofestival. Vigilia ricca di colpi di scena, con l’ingaggio della Gialappa’s Band, fresca di contratto in Rai, per il commento della serata finale di sabato 26 su Rai 2 e poi la rottura del rapporto col Trio, che non ne voleva sapere degli obblighi Ebu e pretendeva di parlare sopra le canzoni e interrompere la diretta mandando filmati delle vecchie edizioni, violando il regolamento internazionale e facendo così rischiare una pesante multa alla Rai, se non la squalifica. Così, mentre Federica Gentile, voce di Radio 2 e direttrice di Rai Music commenterà la seconda semifinale (domani sera su Rai 5), sabato sera al microfono, dagli studi di Milano e sugli schermi di Rai 2, ci saranno Filippo Solibello e Marco Ardemagni, conduttori di Caterpillar AM, seguitissimo programma del mattino, sempre di Radio 2. La seconda semifinale di Giovedì 22 (sempre ore 21), non sarà irradiata dalla Rai, ma vi invitiamo a seguirla sul DTT Canale 73 (non sul satellite) oppure in streaming su SM TV San Marino, con l’ottimo commento (garanzia di qualità) di Lia Fiorio e Gigi Restivo. L’emittente del Titano farà tutte e tre le serate. Ad annunciare i voti sabato sera in Eurovisione saranno l’attore Ivan Bacchi per l’Italia e la giornalista Monica Fabbri per San Marino.

Domani si alza il sipario sulla rassegna, si diceva. Da noi saranno le 21, mentre a Baku, capitale dell’Azerbaigian (l’anno scorso fu il duo azero Ell&Nikki a vincere con “Running Scared”, perciò quest’anno la carovana è nel Caucaso), sarà mezzanotte in punto. E’una Baku rinnovata e messa a nuovo per l’occasione: nuove strade, nuove strutture ricettive, persino un’arena nuova di zecca, costruita dal nulla in soli quattro mesi e mezzo, da gennaio ad aprile e costata oltre 200 milioni di euro. Noccioline, come i 48 milioni spesi per il solo spettacolo da tv e governo, in un paese dove le riserve petrolifere che riforniscono tutta l’Europa sfornano soldi a profusione.

 

Comunque vada, sarà ricordato come  il festival della Svezia. Perchè nove canzoni su 43 portano la firma di autori del paese scandinavo, compresa quella in gara per l’Italia di Nina Zilli “L’amore è femmina (Out of love)”, scritta dalla cantautrice piacentina insieme a tre musicisti emergenti appunto svedesi e all’americano Charlie Mason. Perché c’è un brano in lingua svedese, quello della finlandese Pernilla Karlsson, Nar jag blundar”, che 20 anni dopo riporta sotto la bandiera finnica la seconda lingua nazionale e perché Loreen, la giovane di origine marocchina in concorso per la Svezia è la candidata numero uno per la vittoria finale: la sua Euphoria”, già disco di platino, può contare su un ampio consenso di pubblico e solo un flop fra i giurati potrebbe impedirle di lottare per il titolo.

Dovrà guardarsi presumibilmente da Zeljko Joksimovic, il gigante della Serbia: la sua “Nije Ljubav stvar strizza più di un occhio a “Paradise” dei Coldplay ma è un pezzo di qualità assoluta che ne conferma il valore come cantautore e polistrumentista. Nei paesi della ex Jugoslavia, farà probabilmente bottino pieno. E inevitabilmente, si dovrà fare i conti con l’effetto simpatia delle nonnine russe Buranovskiye Babushki, che cantano per costruire una chiesa nel loro villaggio alle porte di Buranovo:Party for everybody è uno dei pezzi peggiori della rassegna, ma la tenerezza delle sei vecchiette l’ha portato in cima alle preferenze della rete: al televoto saranno pericolose concorrenti per Loreen, sicuramente avranno meno appeal fra i giurati. Per la vittoria, potrebbero esserci anche loro.

Le “big5”ovvero i cinque paesi già ammessi alla finale perché maggiori finanziatori dell’Ebu (European Broadcasting Union), l’ente che organizza la rassegna e il paese ospitante, paiono tutti avere le carte in regola per entrare nei 10. E se  Nina Zilli (canterà per decima) è data molto ben piazzata dai bookmakers  per la vittoria (ma è più probabile che finisca solo sul podio o subito sotto), c’è chi spera di recitare il ruolo di outsider. Come la Germania, vincitrice due anni fa, ma che con Roman Lob e la sua “Standing Still” griffata Jamie Cullum porta in concorso il brano più contemporaneo e radiofonico fra tutti quelli in gara. O come il Regno Unito, che si gioca la scommessa Engelbert Humperdinck: 76 anni, dei quali 50 passati sul palco, un Golden Globe vinto e 150 milioni di dischi venduti nel mondo: “Love will set you free” è una ballata leggera e di classe e porta la firma di un vincitore di Grammy, Martin Terefe e di un vincitore di Ivor Novello Award, Sasha Skarbek. Sabato canterà per primo e se il live sarà all’altezza delle sue prestazioni abituali, il vecchio “Hump” potrebbe dare molto fastidio a tanti.

La Francia cala l’asso Anggun, ma “Echo (You and I)” è un buon elettropop ma lontano dal sound dell’indonesiana: il sex appeal, la notevole presenza scenica e la grande popolarità (10 milioni di copie vendute nel mondo in 15 anni), oltre alla sua bravura, potrebbero bastare però per portarla nella top 10. A proposito di bravura, è indubbia quella della spagnola Pastora Soler, regina della copla e dal 1997 sempre disco di platino in patria:  le soavi armonie di Quédate comigo”  e suoi impeccabili acuti rendono finalmente giustizia ad un paese da troppo tempo in cerca di risultati.  I padroni di casa azeri si affidano invece alla grande voce di Sabrina Babayeva, la cui “When the music dies” è prodotta dall’americano Micheal Walden, già autore e produttore anche di Aretha Franklin e Withney Houston. Ma in tema di outdsider, occhio a Never forget”, degli islandesi Gréta Salome& Jonsi: grande atmosfera, assolo di violino da standing ovation, ottima fusione di voci e pezzo moderno anche se non facilissimo. E naturalmente, ai soliti Jedward, a caccia del colpo per l’Irlanda con Waterline” dopo l’ottavo posto del 2011.

In una edizione che parla tanto italiano (Adriano Pennino è l’arrangiatore del brano della bosniaca Maya Sar, Jacopo Massa è uno dei tre componenti del gruppo Litesound, in gara per la Bielorussia e la Svizzera schiera un duo ticinese, i Sinplus), nella quale ha origini tricolori persino il cuoco della manifestazione, l’italo-turco Batuhan Piatti, San Marino si affida ad un artista di casa: la 37enne Valentina Monetta, voce  e formazione funky, jazz e soul al servizio di un tormentone sin troppo easy ma orecchiabilissimo come “The social network song”, firmato fra gli altri dal “santone” tedesco Ralph Siegel, 20 canzoni eurovisive composte in 40 anni. A lei (canterà domani, per undicesima) l’onore di provare a regalare al Titano uno storico accesso alla finale: domani canterà per undicesima, dovrà sgomitare parecchio.

Noi di Dove c’è Musica, ovviamente, seguiremo la rassegna dettagliatamente, insieme al nostro blog partner Eurofestival NEWS dove sarà effettuata la diretta chat delle tre serate. E il tifo, ovviamente, sarà tutto per Nina Zilli e Valentina Monetta.

Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alle sei finaliste di diritto

A pochi giorni dal via della rassegna, vi proponiamo le nostre valutazioni relative alle canzoni direttamente ammesse alla serata finale dell’Eurovision Song Contest, in programma Sabato 26 maggio alle ore 21 e che Rai 2 trasmetterà in diretta. A questo link trovate le sei canzoni direttamente ammesse in finale.

Engelbert Humperdinck -Love will set you free (Regno Unito): La ballata griffata da un vincitore di Grammy e da uno di Ivor Novello Awards e consegnata al 76enne crooner è una delle cose migliori di questa edizione. Leggera, anche moderna, se vogliamo, interpretata con grande classe da un artista che ha venduto 150 milioni di dischi nel mondo in mezzo secolo di carriera. E che ha accettato di rischiare tutto, mettendosi in gioco. Può vincere? Forse. I birtannici ci sperano. Parrebbe scontato un piazzamento nei 10, forse nei 5. Ma canterà per primo. E questo potrebbe non giocare a suo favore. VOTO 9

Anggun- Echo (You and I) (Francia): Lo charme ed il sex appeal dell’indonesiana di passaporto francese al servizio di una canzone che non le rende giustizia e che si, è orecchiabile e  ottima per le radio e che in tanti già fischiettano, ma che probabilmente lascerà delusi quelli che la ricordano su atmosfere diverse e molto più magiche di quelle che si porta dietro questo elettropop. Non ci sono mezze misure: o fa molto bene, o fa molto male. Un piazzamento sotto il decimo rientra nella seconda ipotesi. VOTO 7.5

Nina Zilli- L’amore è femmina (Out of love) (Italia): Non c’è giudizio qui, soltanto da fare il tifo. Chi scrive apprezza solitamente apprezza di più le esibizioni internazionali per intero nella nostra lingua, ma questa canzone, scritta insieme ad autori svedesi, gira decisamente meglio in inglese e potrebbe essere un ottimo successo sul mercato europeo. La speranza è che Nina Zilli migliori le ultime performance live viste in tv. Forza Nina, siamo con te.

Sabrina Babayeva- When the music dies (Azerbaigian): Canzone made in Svezia prodotta dal colosso statunitense Micheal Walden. Lei è brava il giusto per non rendere noioso un pezzo che diversamente passerebbe piuttosto inosservato. Deve solo arrivare nella prima metà della classifica, per fare bella figura. Ci riuscirà senza alcun problema, poi ci dimenticheremo del pezzo un’ora dopo la fine della rassegna. VOTO 6.5

Pastora Soler – Quédate conmigo (Spagna): Se il paese non fosse alle prese con una crisi economica che impedisce (giustamente) di spendere soldi per un concorso di canzonette, potrebbe anche concorrere per vincere, perchè è un a ballata di straordinaria intensità  cantata magistralmente dalla miglior interprete donna in concorso, disco di platino ininterrottamente dal 1998 ad oggi in Spagna e America Latina. La Spagna ha necessità di tornare nei dieci: può farsi male soltanto da sola (leggi: steccando l’esibizione). VOTO 9.5

Roman Lob -Standing Still (Germania): La canzone migliore dell’edizione 2012 porta la firma del cantautore inglese Jamie Cullum. Un pezzo contemporaneo, pienamente inseribile nel mainstream delle nostre radio. Un pop che si fa ascoltare e cantare, soprattutto, uno di quei brani che ascolteresti all’infinito senza stancarti e che se le incroci nello zapping radiofonico, ti fa fermare su quell’emittente. I tedeschi hanno vinto due anni fa e organizzato l’anno scorso, ma non disdegnerebbero un bis. Ci starebbe anche tutto, ma contro la “plastic” Svezia sarà durissima. VOTO 10

“I passi che fai”, Maya Sar canta in italiano. E non solo…

EUROVISION 2012: prima semifinale 22 maggio Rai 5 ore 21, finale sabato 26 maggio ore 21 Rai 2

Come al solito, l’Eurovision Song Contest è l’occasione per ascoltare gli artisti in concorso cimentarsi con varie versioni dei loro brani. E anche quest’anno c’è chi ci delizia con una versione italiana, molto ben riuscita e sopratutto con un testo apprezzabilissimo, visto che è scritto da lei stessa, che italiana non è. Si tratta della bosniaca Maya Sar, che ha diffuso la versione in italiano di “Korake ti znam”, dal titolo “I passi che fai”. Anche questa versione come l’originale e come anche quella in inglese “The steps I know” è arrangiata dall’italiano Adriano Pennino, otto volte direttore d’orchestra a Sanremo e collaboratore di Gigi D’Alessio.

La macedone Kaliopi ha invece diffuso la versione inglese della sua canzone “Crno I Belo”: si intitola, traducendo alla lettera, “Black and white”.  Gli israeliani Izabo hanno fatto di meglio: versione tutta inglese della loro “Time”, che in origine ha il ritornello in ebraico ma anche video nuovo di zecca girato con una tecnica particolarissima che unisce la stop motion al time lapse (“Fotografia ad intervallo di tempo”), tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa discrepanza, la proiezione con un frame rate standard fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale.

E ancora: E’ appena uscito, per esempio, il video ufficiale di “Nije Ljubav stvar” di Zeljko Joksimovic. La novità è che è girato interamente con la lingua serba dei segni, il linguaggio dei sordomuti. Il giovane che si vede nel video esesguire coi gesti la canzone è Nenad Mahmutovic, sordomuto, vincitore dell’ultima edizione di Serbia’s Got Talent. L’artista serbo ha anche inciso la versione spagnola del brano, “Su amor me venciò, in duetto con Samuel Candia.

La Spagna invece va a caccia di voti con una iniziativa interessante, ovvero la cover transnazionale di “Quedate conmigo eseguita da artisti di tutto il mondo a supporto della cantante originale, ovvero Pastora Soler. Spagna, Portogallo, Svezia, Canada, CIpro, Sudafrica, Regno Unito, Germania, Lettonia. Tutti cantano la canzone spagnola ed invitano a votare la 39enne andalusa nella finale del 26 maggio. Con tanto di account twitter dedicato #TodsoConPastora. Fra gli artisti che cantano c’è anche Rui Andrade, più volte in gara anche alle selezioni portoghesi.

Eurovision 2012/Le canzoni: “Quédate conmigo” di Pastora Soler (Spagna)

  • Artista: Pastora Soler (all’anagrafe: Pilar Sanchez Luque)
  • Canzone: Quèdate conmigo (Thomas G:Son, Erik Bernholm, Antonio Sanchez Ohlsson)
  • Esibizione: Direttamente in finale

LA REGINA DELLA COPLA NELLA CASA DEL POP

Agli appassionati del pop, il nome di Pastora Soler suonerà totalmente ignoto, eppure la Spagna, che non ha intenzione di vittoria ma deve riscattare diversi pessimi piazzamenti, ha calato uno degli assi della propria musica nel mondo.Pastora Soler è una delle maggiori esponenti del flamenco pop, portando questo genere di crossover in testa alle classifiche.  Oltre a questo, è una delle massime esponenti mondiali della copla, un genere nato in Andalusia che prende il nome dall’omonimo componimento popolare in rima.

Disco d’oro e poi di platino praticamente senza interruzioni dal 1999 ad oggi, ha accompagnato l’uscita dei suoi lavori con tour internazionali in Europa ed in Egitto ed in tutti i paesi del mondo latino ed oggi è presenza fissa sugli schermi di TeleSur, la potentissima televisione privata pansudamericana con base in Venezuela. Più volte nominata ai Latin Grammy come miglior artista della copla, di recente un suo lavoro  è stato premiato come miglior album spagnolo dell’anno.

Dotata di grande voce e capacità interpretativa, porta sul palco eurovisivo una bellissima ballata pop, una composizione in parte svedese firmata fra gli altri dall’esperto Thomas G:Son,  che ne esalta la propria vocalità. L’ultimo lavoro, “Una muyer como yo” ha debuttato al terzo posto della classifica spagnola e il suo brano in rete ha già riscosso notevoli consensi.