Una vittoria meritata. Anzi no, meritatissima. Il brano “L’aquilone“, di Giovanni Block, napoletano classe 1984 è di quelli che lo ascolti e sale un brivido. Non sai se sorridere per la bellezza del testo e della melodia o piangere per il tema di cui parla: un fratello che cresce quello minore e gli fa da padre, perchè il padre non c’è. E lo protegge dal mondo, dalle sue cattiverie. Musicultura 2009, il Festival della Canzone d’autore e popolare che si è concluso poco fa a Macerata, ha trovato l’erede di Folco Orselli, che si impose nel 2008.
Grazie al pezzo “Quest’amore”, invece, a Carmine Torchia sono andati il Premio Siae per la migliore musica e il Premio AFI per la migliore interpretazione e il miglior progetto discografico.Alle CordePazze, infine, è stata conferita la Targa della critica – Premio Camera di Commercio di Macerata, per la canzone “Sono morto da 5 minuti”.
Lo confessiamo, raramente ci sbilanciamo così tanto per una canzone, ma questa è bella davvero, la scelta migliore, da parte del comitato tecnico (che trovate qui) per i vent’anni della rassegna. In alto ne potete sentire un estratto, con intervista. La versione completa corredata di testo sta invece qui, sul sito ufficiale della manifestazione, dove trovate anche gli altri finalisti.
Giovanni Block ha battuto gli altri quattro finalisti, in ordine alfabetico: Naif, Jacopo Ratini e Carmine Torchia, aggiudicandosi i 20mila euro del premio Ubi Banca Popolare di Ancona. Ripensando a certi personaggi che stanno oggi ai vertici delle classifiche e che hanno avuto il successo solo perchè sono saliti sul carro giusto, manifestazioni come Musicultura riconciliano con la musica. Giovanni Block è un cantautore, compositore e flautista, diplomato al conservatorio, che si esibisce in varie orchestre e nella giornata di oggi (cioè subito dopo il concorso), come lui stesso ha dichiarato, avrà un esame di specializzazione.
“Esame di armonia – dichiara – andrò in clausura. Vuol dire che ti chiudono da solo in una stanza e devi comporre in tot tempo. La clausura di domani la dedico a voi perchè ci andrò con il sorriso sulle labbra. Avete fatto un miracolo”. Ha vinto una canzone struggente, nella quale testo e melodia si fondono, e con una particolarità: “E’strutturalmente senza ritornello –ha dichiarato Block –abbiamo dimostrato che senza ritornello possiamo comunque passare l’estate benissimo”.
Forse qui è andato un pò oltre, perchè il ritornello è una parte importante della musica, quello che te la fa entrare in testa, ma ha dimostrato – questo si – che si può fare dell’ottima musica, che colpisce ed emoziona, anche puntando sulla qualità. Ed è un peccato che il festival sia andato solo in diretta radio (su Radio Uno) e che in tv lo vedremo in differita, questi artisti meriterebbero più visibilità. Perchè oggi purtroppo è l’unica cosa che conta per farsi conoscere. Potete godere di un estratto degli otto finalisti in questo link.
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