Ricordate “Dragostea Din Tei”? Eccovi l’ennesima cover (più altre tre versioni straordinarie)

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Per la serie a volte ritornano, eccovi uno dei brani che maggiormente ci hanno fracassato i timpani in questo decennio, la quasi mitica “Dragostea din tei”. Uno dei pochissimi brani che ha avuto un successo mondiale pur essendo cantato nella non esattamente diffusissima lingua rumena.

“L’amore sotto i tigli” (siignificato letterale, ma amici rumeni ci dicono che dovrebbe intedersi come “l’amore non corrisposto”) arrivò da noi già come cover, nel 2004, nella versione che ne fece la modella rumena Paula Mitrache, in arte Haiducii, che trovate qui.

In realtà il brano era stato inciso l’anno prima dagli O-Zone, band moldava oggi disciolta (il leader è quello che oggi conosciamo come Crazy Loop, vale a dire Dan Balan, mentre Arsenium l’abbiamo visto all’Eurofestival 2006 e Radu Sirbu fa anche lui il solista).  Qui c’è la loro versione, che da noi arrivo DOPO la cover (record mondiale!).

Adesso arriva “When you leave (numa numa)“, versione inglese del brano, cantata dalla ennesima bellona desnuda e svociata, vale a dire la modella rumena (un altra!) Alina Puscau, con il dj svedese Basshunter. Ma attenzione, perchè siccome del brano originale esistono quintali di remix, è bene che sappiate che in realtà anche questa inglese è una cover della cover perchè erano stati gli stessi O-Zone ad incidere la versione “maschile” (anche nel testo) di “When you leave” , che trovate qui.

Detto che noi continuiamo a preferire le versioni degli O-Zone (almeno loro sanno cantare), vi facciamo un regalo: qui trovate la versione rock del brano, incisa dallo stesso Dan Balan col titolo “Sugar tunes (numa numa)”: stessa musica, diverso arrangiamento, diverso testo inglese. E se non vi basta, sappiate che il brano è arrivato anche in Vietnam: qui c’è la versione nell’idioma locale di tale Vu Ha (se scorrete a fianco del video trovate anche tutte quelle asiatiche).

Ma soprattutto, vi invitiamo a sentire questa versione: non sappiamo se sia mai stata incisa ma questo live alla tv polacca è straordinario. Quelli che sentite sono Renata Drozd (soprano), Ryszard Cieśla(baritono),Robert Cieśla(baritono),Łukasz Rynkowski(baritono), quattro cantanti lirici polacchi accompagnati al piano da Waldermar Malicki: una bellezza, davvero.

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Suoni d’Europa: Ungheria, Bulgaria, Romania, Moldavia

Il nostro viaggio nell’universo musicale europeo si sposta verso est. Quattro paesi molto diversi, anche a livello musicale, nei quali però non mancano prodotti di qualità. Sotto, la copertina. Per il resto, come sempre, cliccate dove è previsto.

La biondina intrigante di questo video si chiama Linda Kiraly. Figlia d’arte (suo padre è un noto musicista ungherese), è americana per nascita e formazione, ma resta ungherese come radice. E’ con lei che apriamo la rassegna, visto che fra l’altro canta sia in inglese che in magiaro. In alto “Can’t let go”, mentre qui potete ascoltare “Játszom, ahogyan lélegzem, in duetto con Charlie.

Musica ungherese in grande crescita. C’è del rock molto particolare nelle canzoni di Adriya: sul suo myspace trovate brani vecchi e nuovi ma vi segnalo “Eyes of a stranger“. Restando al pop, buone cose arrivano anche da Akos (“Meg Kozzeleb”) mentre gli amanti del metal apprezzeranno i Pokolgep (qui c’è “A jel”).

Ma le cose migliori sono arrivate in Ungheria dall’Eurofestival. Nel 2007 i magiari, rientrati dopo un anno di stop, hanno chiuso decimi con il delicatissimo “Unsubstantial blues” di Magdi Ruzsa già vincitrice del Pop Idol locale (qui potete ascoltarla anche in “Hip hop“). Quest’anno c’era un altro brano molto delicato, “Candlelight” di Csezy, che potete ascoltare anche nella versione in lingua orginale. Nel 2005 invece spazio al folk con “Forogj vilag“, al suono del piffero e dello scacciapensieri dei Nox.

Suoni di vario tipo in Bulgaria. Partiamo con Georgi Hristov, del quale vi avevo già proposto il duetto in “Sogno” con Gianni Fiorellino. Il nuovo singolo si chiama “Nikoga“. Dance, pop e belle donne, soprattutto, per il resto. Non ci credete? Guardate Gergana e la sua “Sini ochi“, l’altrettanto prorompente Galena e la sua “Chupkata” dai suoni folk e Tanya Boeva con “Nech te obicham“. Del musicista Baychev avevamo già parlato in occasione del duetto con l’olandese Jody Bernal in “Shiki boom boom”. Molto energetico invece il rock di Monika Kirovska “Bring me back to freedom“.

Capitolo Eurofestival. La Bulgaria è entrata in gara solo nel 2005 e non è che sia andata benissimo, anche se ha proposto buone cose. La cosa migliore c’era quest’anno anche se è stata eliminata in finale. Sentite la dance ipnotica di Deep zone project &Dj BalthazarDj take me away” (gli amanti del tunz tunz gradiranno anche “Welcome to the loop“). Ottimo quinto posto nel 2007 per l’energia delle percussioni di “Water” di Elitsa Todorova & Stojan Yankoulov. Meno belle “Let me cry” di Mariana Popova del 2006 e “Lorraine” dei Kaffe del 2005.

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