Dopo l’enorme successo della finale di The Voice Italy, vinto dall’albanese Elhaida Dani, è tempo di riascoltare per bene i quattro inediti dei finalisti: per la vincitrice ora ci sarà un contratto con la Universal che pubblicherà anche il suo primo album, ma è facile immaginare che anche per gli altri le porte della discografia si apriranno. Sono disponibili anche le compilations.
Quella con gli inediti sarà distribuita gratuitamente la prossima settimana con Sorrisi e Canzoni (ma ovviamente è anche in vendita e in download digitale) e contiene 11 canzoni: i 4 finalisti, ma anche gli inediti dei quattro usciti in semifinale (ovvero “Un giorno in più” di Francesco Guasti, “Deja vù” di Manuel Foresta, “Avere 16 anni” di Mattia Lever e “Il silenzio” di Giuseppe Scianna) quelli di tre artisti usciti ancora prima ovvero “Voglio fare un errore”, scritto e cantato da Diana Winter del Team Noemi, “Just can’t get over you” di Danny Losito (Team Pelù) e “Mai più” di Cristina Balestriere (Team Pelù). Sono poi disponibili nei negozi e in digitale le compilation “Best of Battle”, col meglio dei duetti e “Live shows” con il meglio delle cover nei sei live show.
Elhaida Dani- When Love calls your name (Roxanne Simmons-Riccardo Cocciante)
Timothy Cavicchini- A fuoco (Andrea Bonomo-Matteo Buzzanca-Livio Magnini-Piero Pelù)
Veronica De Simone – Nati liberi (Veronica De Simone)
Silvia Capasso- Luce (Antonio Tonie-Francesco De Benedittis)
E’albanese la prima The Voice of Italy: vince Elhaida Dani, 19 anni, nata a Tirana e residente a Roma dove fa la vocalist in discoteca per alimentare la sua passione per la musica. La grande voce, molto tradizionale, ha avuto gioco facile da noi, che siamo da sempre molto sensibili a questo tipo di artisti. Ma c’è da dire che la vittoria, benchè annunciata, è meritata: dei quattro finalisti è quella che ha sempre convinto ad ogni esibizione, certamente aiutata da brani che la valorizzavano molto, ma in fondo i coach servono proprio a questo.
Vince Elhaida Dani (Team Cocciante), per l’ennesima volta perde Amici di Maria De Filippi, che vede un’artista bocciato alle proprie selezioni avere successo in un altro talent: nel caso della giovane addirittura, venne scartata al primo provino, come Silvia Capasso. E’in un certo senso una vittoria eurovisiva, visto che dopo il successo a Star Academy Albania 2012, la ragazza ha preso parte di diritto al Festivali I Kenges, il concorso di selezione per l’Eurovision Song Contest (qui il brano).
Quattro voci diverse arrivate in finale, Elhaida Dani più classica, una grandi voce da ballate sanremesi, Silva Capasso molto “scura”, Veronica De Simone forse la più genuinamente pop, Timothy Cavicchini più rock, ma anche più personaggio che cantante, il più debole dei quattro finalisti. Esce Silvia Capasso, forse pagando una esibizione con Noemi, nel duetto in “Sono solo parole” che non le calzava a pennello. Ecco, i duetti non sono stati il meglio della serata, anche se Piero Perù ha indovinato sicuramente la scelta di “El Diablo”. Vecchio il pezzo della Carrà (“E salutalo per me”), ne esce un duetto non straordinario che non valorizza la sua artista Veronica De Simone. “Margherita” è un grande classico, Elhaida Dani fa le cose per bene.
Meglio tutti e quattro nei brani da soli e nei brani che avevano presentato alla blind auditions. Piuttosto, i coach non sono sembrati in grande forma. Al terzo giro restano in corsa Elhaida Dani e Timothy Cavicchini, poi la cantante albanese ha la meglio. Partiva un gradino dietro agli altri per esperienza, Veronica De Simone, ne esce sicuramente cresciuta: è l’unica cantautrice e forse la più versatile dei quattro, dunque in prospettiva, ha una ottima carriera davanti. Bene in generale gli inediti, di buon appeal radiofonico.
Silvia Capasso
INEDITO: Luce (Antonio Tonie-Francesco De Benedittis). Francesco De Benedittis, autore de “L’essenziale”, brano vincitore di Sanremo, ha firmato la musica di questo pezzo, molto ben cantato, probabilmente da riascoltare ma in linea di massima convincente anche dal punto di vista radiofonico.
Veronica De Simone
INEDITO: Nati liberi (V.De Simone): Pare abbia scritto la canzone da sola, di notte e sottovoce per non svegliare i vicini di camera. Lavoro lodevole, ma non di facile presa al primo ascolto. Poi è il suo e lei ovviamente lo fa bene.
Timothy Cavicchini
INEDITO: Al fuoco (Andrea Bonomo-Matteo Buzzanca-Livio Magnini): Un dgenuino pezzo pop rock scritto fra gli altri da Livio Magnini dei Bluvertigo. E’il suo mondo, si sente, lui continua a non convincere più di tanto, ma la canzone ha ottime potenzialità
Elhaida Dani
INEDITO: When love calls your name (Roxanne Simons-Riccardo Cocciante) Scritto dalla statunitense Roxanne Simons per il testo (ha scritto per Carole King e Carly Simon) e Riccardo Cocciante per la musica. Bello, radiofonico. Forse con qualche fioritura di troppo nell’esecuzione, ma è un pezzo coinvolgente.
Timothy Cavicchini di Verona, Veronica De Simone di Massa Carrara, Elhaida Dani, albanese e Silvia Capasso di Anzio: sono loro i quattro finalisti della prima edizione di The Voice Italy, che anche nella semifinale non ha deluso. Il meccanismo prevedeva questa settimana una doppia votazione: il coach che assegnava una differenza di 20 punti (60 al primo e 40 al secondo) e le percentuali del televoto, che venivano sommate al voto dei coach, per un totale di 200. Due vittorie sul filo del rasoio. Sono stati presentati i frammenti degli otto inediti, quattro dei quali saranno presentati in finale: sui due del Team Cocciante c’è la firma per la musica dello stesso coach, mentre Francesco De Benedittis, fresco vincitore di Sanremo con “L’essenziale”, portato anche all’Eurovision, firma la musica dell’inedito di Silvia Capasso. Gli inediti sono online su Itunes e il numero di download si sommerà al televoto.
TEAM PELU’
Timothy Cavicchini – How you remind me dei Nickelback (inedito: A fuoco) – Molto rock, come il pezzo e come il suo coach. Il ragazzo è cresciuto molto da quando è entrato in gara la prima volta. Uno di quelli che sembrava destinato ad uscire presto e invece è ancora lì con merito
Francesco Guasti – Drops of jupiter dei Train (inedito: Un giorno in più) – A tratti sguaiato su un pezzo che altri, in altri talent show hanno coverizzato molto meglio. Bravo è bravo, ma ha cantato meglio altre volte.
Scelta del coach: Cavicchini 60- Guasti 40
Televoto: Cavicchini 51- Guasti 49
Finalista: Timothy Cavicchini (111-89)
TEAM CARRA’
Veronica De Simone – Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni (inedito: Nati liberi): La canzone è più per un uomo e si sente. Lei se la cava bene, riuscendo a dare un tocco perosnale al motivo, ma il tutto è assai molto meno emozionale che nella versione originale
Manuel Foresta – I want you di Ce Lo Green (inedito: Dejà vù): Nel finale ci mette un fioritura a sorpresa, è un altro di quelli che è molto cresciuto nel corso del programma. Bravo su un pezzo comunque non facile nonostante la provenienza mainstrem Usa, esce per un pelo
Scelta del coach: De Simone 60- Foresta 40
Televoto: De Simone 49.9 Foresta 49.1
Finalista: Veronica De Simone (vince 100-99, decisiva la Carrà)
TEAM COCCIANTE
Mattia Lever – Le tasche piene di sassi di Jovanotti (inedito Avere sedici anni): Il ragazzo uscito da Ti Lascio Una canzone mostra di essere molto cresciuto e di seguire bene i consigli dei coach. Sussurrato, delicato, molto emozionale
Elhaida Dani – I believe I can fly di R.Kelly (inedito: When love calls your name): Grande voce al servizio di un ottimo pezzo, la giovane albanese già vista al Festivali i Kenges si conferma per ora la più apprezzata dai coach e gli apprezzamenti sono meritati. Un problema tecnico ne rovina il finale.
Scelta del coach: Dani 60- Lever 40
Televoto: 50-50
Finalista: Elhaida Dani (vince 100-90)
TEAM NOEMI
Silvia Capasso – Hurts di Christina Aguilera (inedito: Luce): Il pezzo è leggermente abusato, nel senso che in genere arrivati a questo punto si assegna sempre una cosa simile a quelli bravi. Lei è una di quelli. Ottima interpretazione
Giuseppe Scianna- Per me è importante dei Tiromancino (inedito: Il silenzio): Molto bravo, non sbaglia niente, ma la sua voce è troppo graffiante per un pezzo di Tiromancino, che ovviamente scrive per la sua vocalità particolare. A tratti ridondante, ma non è colpa sua, lui canta così: è l’assegnazione che è sbagliata.
Il quarto live show di The Voice of Italy regala l’uscita a sorpresa della più quotata, a livello di esperienza, fra gli artisti che erano rimasti in gara, ovvero l’italo britannica Diana Winter, mentre avanzano l’albanese Elhaida Dani, che sta continuando a raccogliere grandi consensi (nonostante una prova non impeccabile), Manuel Foresta, scartato da Amici (ancora una volta, chissà come mai, gli scartati da quel talent vanno avanti..) e Mattia Lever, reduce da “Ti Lascio una canzone”. Ecco nel dettaglio, gli ammessi alla semifinale. Con una nota a margine: ieri in contemporanea è andata la seconda semifinale dell’Eurovision. Era finita, e qui ancora dovevano cantare in tre più il duetto. Ed essere votati. E c’è chi si lamenta che in Europa si va troppo veloce.
TEAM CARRA’
Eliminato: Emanuele Lucas (“Vieni da me” de Le Vibrazioni)
In gara: Veronica De Simone (“Minuetto” di Mia Martini, scelta dal pubblico), Manuel Foresta (“Mad about you degli Hooverphonic, scelto dal coach)
TEAM COCCIANTE
Eliminato: Lorenzo Campani (“C’è chi dice no” di Vasco Rossi)
In gara: Mattia Lever (“Adesso tu” di Eros Ramazzotti, scelto dal coach), Elhaida Dani (“Adagio” di Lara Fabian, scelta dal pubblico)
TEAM PELU’
Eliminato: Cristina Balestriere (“Tainted love” di Gloria Jones, poi coverizzata dai Soft Cell)
In gara: Francesco Guasti (“Do ya think I’m sexy” di Rod Stewart, scelto dal coach), Timothy Cavicchini (“A che ora è la fine del mondo” di Ligabue, scelto dal pubblico)
TEAM NOEMI
Eliminata: Diana Winter (“I wish” di Stevie Wonder)
In gara: Giuseppe Scianna (“La donna cannone” di Francesco De Gregori, scelto dal coach), Silvia Capasso (“Empire state of mind” di Alicia Keys”, scelta dal pubblico)
E’ormai tutto pronto per l’evento musicale dell’anno. Tecnicamente l’Eurovision Song Contest 2013 è già partito, con le prove ufficiali alla Malmo Arena, e la prima conferenza stampa dell’organizzazione (ma anche le prime polemiche, col team moldavo che seccato per gli inconvenienti tecnici che a loro dire avrebbero danneggiato Aliona Moon in prova hanno disertato la conferenza stampa obbligatoria, violando il regolamento). In realtà la gara vera e propria comincia martedì 14 quando (ore 21, diretta Rai 5), si svolgerà la prima semifinale. Giovedì 16 la seconda (niente Rai, solo SMtv San Marino, ore 21 520 Sky e 73Tivùsat) e Sabato 18 la finale (diretta Rai 2 ore 21).
Ripetizioni non scontate, visto che si è assistito in questo periodo ad una promozione Rai dell’evento in stile “Oggi le comiche”. Prima la mancata “nomina” dell’evento con Mengoni ospite a “Quelli che”, poi giovedì scorso con lo stesso ospite a The Voice, l’evento è diventato “Eurosong“, alla maniera svizzera e poco dopo la trasmissione, su twitter, Rai 2 comunica l’hashtag “per seguire Mengoni giovedì all’Eurovision” (ovvero nell’unico giorno in cui in Rai non va in onda, pensando di parlare in realtà della finale che invece c’è sabato…). Sopra trovate lo spot ufficiale Rai, passato per la prima volta alle ore 23.57 di giovedì scorso. Meglio tardi che mai. Demenziale, surreale, quasi grottesco, che l’evento venga trattato in questo modo dall’emittente che deve mandarlo in onda…
PRECEDENTI – Per la quinta volta si va in Svezia, per la seconda a Malmö, ma nel 1992 la sede era il Palazzetto dello Sport (e per l’Italia c’era Mia Martini, che chiuse quarta con “Rapsodia”). L’ultima volta da queste parti, nel 2000 a Stoccolma, vinse la Danimarca con gli Olsen Brothers e “Fly on the wings of love”, brano che polverizzò ogni record di vendita in patria e la Russia chiuse seconda con “Solo” di Alsou: un risultato che potrebbe clamorosamente ripetersi. E per una coincidenza, Alsou sarà ancora protagonista, come spokesperson russa.
La prima volta svedese, al Centro Fieristico di Stoccolma nel 1975 (con gli Abba vincenti l’anno prima), vide imporsi “Dinge a dong” delle Teach In, per l’ultimo successo olandese, con l’Italia terza grazie a Wess e Dori Ghezzi con “Era” e per la prima volta fu introdotto l’attuale sistema di voto. Nel 1985 era toccato invece a Goteborg dove allo Scandinavium vinsero le norvegesi Bobbysocks con “La det swinge” (ma una delle due componenti era svedese!).
TALENT EUROFESTIVAL– Sarà un’edizione dell’ESC particolarmente ricca di giovani usciti dai talent show. Hanno partecipato a The Voice Roberto Bellarosa (Belgio, vincitore); Natàlia Kelly (vincitrice), Krista Siegfrids (Finlandia), Dina Garipova (vincitrice), (Russia, le Moje 3 (Serbia, ci sono prima e seconda, più una finalista). Escono invece da Pop Idol Margaret Berger (Norvegia), Birgit (Estonia, vincitrice), Amandine Bourgeois (Francia, vincitrice), Nodi & Sophie (stessa edizione ma singolarmente, Georgia), Robin Stjernberg (Svezia). I PeR (Lettonia) escono da Latvia’s Got Talent, Marco Mengoni viene da X Factor (vincitore), Aliona Moon (Moldavia) da Operazione Trionfo mentre Moran Mazor ha vinto il talent israeliano al femminile “Eyud Golan call you“, Vlatko Lozanoski (Macedonia) da Mak Zvezdi. L’albanese Adrian Lugjuraj a The Voice ha fatto l’assistant coach.
CIFRE VARIE– Emil Ramsauer, dei Takasa (Svizzera), con i suoi 95 anni è il più anziano in gara e anche in assoluto l’artista più anziano che abbia mai calcato il palco dell’Eurovision Song Contest. La solista più anziana è invece Bonnie Tyler (62 anni, Regno Unito). Roberto Bellarosa, nato in Belgio nel 1995 è il più giovane. Valentina Monetta (San Marino), è alla seconda partecipazione consecutiva. Sono alla seconda, ma non di fila Elitsa e Stoyan (Bulgaria, anche nel 2007). Aliona Moon (Moldavia), l’anno scorso era corista di Pasha Parfeny, autore della sua canzone. Farid Mammadov è il primo solista maschio a rappresentare l’Azerbaigian nella storia eurovisiva, i Dorians la prima band armena. Come al solito e come ogni anno, oltre che su questo blog, aggiornamenti in tempo reale su Eurofestival NEWS.
Terzo live a The Voice Italy, arrivano i primi fischi: Riccardo Cocciante sceglie Lorenzo Campani e il pubblico, che avrebbe preferito Giulia Saguatti, lo fischia sonoramente. Passa ancora Emanuele Lucas e non si capisce davvero il motivo. Poi sale sul palco Marco Mengoni e nell’annunciarlo, Fabio Troiano dice che rappresenterà l’Italia “all’Eurosong”, non all’Eurovision Song Contest. La promozione dell’evento dura complessivamente 10 secondi. Un’altra occasione persa, complimenti.
TEAM NOEMI
Silvia Capasso- Tutti i brividi del Mondo di Anna Oxa. Ottima potenza vocale, bella interpretazione, si conferma fra le migliori
Giuseppe Scianna – La Cura di Franco Battiato: La canzone funziona molto con l’interpretazione magica di Battiato. Lui ci mette il cuore, ma non è la stessa cosa
Diana Winter – Eppur mi son scordato di te di Lucio Battisti: Versione più rock della canzone battistiana, qualche fioritura in eccesso, ma bravissima
Flavio Capasso- Virtual Insanity di Jamiroquai: Pezzo divertente, che lui interpreta con la giusta leggerezza e buona grinta.
SCELTA DEL PUBBLICO: Silvia Capasso, Giuseppe Scianna SCELTA DEL COACH: Diana Winter
TEAM COCCIANTE
Giulia Saguatti – Sweet dreams degli Eurythmics: Bell’arrangiamento, lei ci entra dentro a meraviglia. Interpretazione di buon livello
Elhaida Dani- Nessun dolore di Lucio Battisti: Dà una nuova vita ad un pezzo sempre attuale. Non è facile cantare Battisti, soprattutto quando lo si rivisita. Qualche urlo di troppo, forse, ma esame superato.
Lorenzo Campani- Pride (in the name of love) degli U2: Anche qui non semplice tuffarsi nel pianeta degli U2. Chiaro che non è Bono Vox, ma la grinta c’è.
Mattia Lever: Meraviglioso di Domenico Modugno. Sembrava un karaoke ad una festa dei diciott’anni. Piatto come un tavolino, sugli acuti mostra tutti i limiti dell’età.
SCELTA DEL PUBBLICO: Mattia Lever, Elhaida Dani SCELTA DEL COACH: Lorenzo Campani
TEAM CARRA‘
Manuel Foresta: Love me tender di Elvis Presley: L’omaggio a Elvis riesce anche se il carisma è ovviamente diverso. Però lui è versatile, canta tutto e tutto bene.
Veronica De Simone: Cuore di Rita Pavone– Il pezzo giusto per mettere in risalto la sua voce cristallina. Precisa, attenta, emozionale. Fra le migliori.
Stefania Tasca- Moondance di Micheal Bublè: Lei viene dal jazz e nel pezzo ci sguazza che è un piacere. Anche per lei, prova da applausi. Interpretazione giapponese. La migliore della serata.
Emanuele Lucas- Baila Morena di Zucchero: Canta (male), balla (mediamente). Già la settimana scorsa era andato maluccio, si conferma. Effetto serata sulla spiaggia in piena estate.
SCELTA DEL PUBBLICO: Manuel Foresta, Veronica De Simone SCELTA DEL COACH: Emanuele Lucas
TEAM PELU’
Cristina Balestriere- In alto mare di Loredana Bertè: Messo insieme in 48 ore perchè la precedente scelta non funzionava, è andata così così
Francesco Guasti – Musica ribelle di Eugenio Finardi: Troppo urlata, qualche intoppo, arrangiamento non proprio bellissimo.
Danny Losito – Roxanne dei Police: Per adesso è un passo avanti a tutti. Con la sua lunga carriera è come far giocare l’Atalanta in serie D. Per ora. Per vincere, forse serve di più. Ma intanto, fra i maschi non c’è storia.
Timothy Cavicchini – Rag Doll degli Aerosmith: Riscatta precedenti esibizioni estremamente negative con una prova tutta grinta. Bene
SCELTA DEL PUBBLICO: Cristina Balestriere, Timothy Cavicchini SCELTA DEL COACH: Francesco Guasti
Secondo live di The Voice Italia, con una prima clamorosa sopresa. L’eliminazione di Giuliana Danzè, una delle due reduci da Ti Lascio Una Canzone, ha francamente dell’inspiegabile: nettamente la migliore dei suoi, forse la migliore in assoluto della serata su un pezzo difficile, soprattutto per una giovanissima come lei. Incredibile anche l’eliminazione di Alessandra Parisi, una delle più titolate in gara, cui Pelù ha preferito l’anima rock di Francesco Guasti. Diverse buone assegnazioni, alcune ottime interpretazioni, alcune molto meno, come quella di Emanuele Lucas, premiato dalla Carrà forse anche per la sua abilità nel cantare e ballare insieme. Ecco il resoconto della puntata, qui invece il primo live.
TEAM COCCIANTE
Prova corale: Io Canto (Riccardo Cocciante, duetto con il coach)
ELHAIDA DANI – All by myself di Eric Carmen: Molto brava. La ragazza di Tirana, già passata dalla versione del suo paese del talent, si conferma fra le migliori
DONATO PERRONE – Long train running dei The Doobie Brothers: Performance buona nel complesso, ci mette grinta.
MATTIA LEVER – Angels di Robbie Williams: Il ragazzo forgiato da “Ti lascio una canzone”, nonostante i suoi 16 anni, dimostra ottima personalità, su un pezzo non facile.
FEDERICA CELIO – Oh che sarà di Fiorella Mannoia (cover di “O queserà di Chico Buarque de Hollanda): Brano di notevole atmosfera, riesce a riprodurla piuttosto bene, pur su colori vocali diversi dall’interprete originale.
Scelto dal pubblico: MATTIA LEVER Scelto dal coach: ELHAIDA DANI
TEAM NOEMI
Prova corale: “Vuoto a perdere” (Noemi, duetto con il coach)
DIANA WINTER – Beat it di Micheal Jackson: L’esperienza e l’abitudine ai palchi live si sente parecchio, anche se l’arrangiamento del pezzo non è straordinario
GIUSEPPE SCIANNA – Sally di Vasco Rossi: Non è né Vasco Rossi, né Fiorella Mannoia e oggettivamente si sente. E’autodidatta e questo si sente meno. Bravo, bella “canna”, come dice Pelù, forse non del tutto convincente.
GIULIANA DANZE’ – The lady is a tramp dal musical Babes in arms: E’un pezzo del 1937, per niente facile, rifatto negli anni 50 da di Ella Fitzgerald e Franck Sinatra e recentemente da Lady Gaga e Tony Bennett: allegra, scanzonata, intonatissima. Molto dentro il brano. La migliore, vestito imbarazzante a parte
NAUSICAA MAGARINI – Spaccacuore di Samuele Bersani: Incertezze all’inizio (parecchie), poi cresce. Complessivamente sufficiente
Scelto dal pubblico: GIUSEPPE SCIANNA Scelto dal coach: DIANA WINTER
TEAM CARRA’
Prova corale: Medley su “Ballo Ballo” e “Rumore” (Raffaella Carrà, duetto con l’artista)
VERONICA DE SIMONE – You are not alone di Micheal Jackson: Delicata, entra nel pezzo con la stessa leggerezza dell’interprete originale. Buona prova.
PAMELA LACERENZA- MacArthur Park di Donna Summer: Nel finale recupera un brano dove è partita non al massimo. Però alla fine ne esce una buona performance.
MATTEO LOTTI – Una storia importante di Eros Ramazzotti: Effetto karaoke. Suona la chitarra, ma non è un valore aggiunto: l’esibizione è piatta.
EMANUELE LUCAS – Locked out of heaven di Bruno Mars: Pezzo sicuramente diverso da quelli sin qui cantati, ci mette buona grinta e balla anche bene, ma complessivamente è piatto anche lui.
Scelto dal pubblico: VERONICA DE SIMONE Scelto dal coach: EMANUELE LUCAS
TEAM PELU’
Prova corale: Io ci sarò (Piero Pelù, duetto con il coach)
ALESSANDRA PARISI – L’immensità di Don Backy: C’è che questo è un pezzo meraviglioso e sicuramente aiuta molto chi lo canta. Voce potente, ma cristallina. Va sul velluto, mettendoci anche qualcosa di personale nella melodia.
CRISTINA BALESTRIERE – Call me dei Blondie: Ritmo, energia, perfettamente centrata in questa meraviglia della New Wave del 1980. Inglese molto italiano, ma tutto estremamente gradevole.
MARCO CANTAGALLI – Le ragazze fanno grandi sogni di Edoardo Bennato: Canta il pop italiano come se fosse il brit pop, trasformando il brano di Bennato in un brutto pezzo degli Oasis. Non ci siamo.
FRANCESCO GUASTI – Smells like teen spirit dei Nirvana: Rock con tantissima energia, non è un pezzo semplice ma lui ne esce bene. Vocalità notevole
Scelto dal pubblico: CRISTINA BALESTRIERE Scelto dal coach: FRANCESCO GUASTI
La prima delle serate live di The Voice Italia, quelle che condurranno alla finale a suon di eliminazioni, ha regalato qualche sorpresa, con il pubblico che ha imposto, come da regolamento alcune scelte, costringendo poi i giudici ad eliminazioni forzate di artisti che non avevano demeritato affatto. Il regolamento prevede infatti che dopo le 4 esibizioni di ogni team (la metà dei concorrenti), uno passa col televoto, uno per la scelta del coach. Ecco nel dettaglio l’esito della prima puntata, che fra l’altro ha segnato l’esordio nel programma di Carolina Di Domenico, al timone dello spazio web, con Fabio Troiano sempre alla conduzione.
Team NOEMI
Prova corale: – L’amore si odia di Noemi ft Fiorella Mannoia (duetto con il coach). Performance corale scarsa, per alcuni molto scarsa. Pagano l’esordio della diretta.
Chiara Furfari – I’m yours di Jason Mraz: Abbastanza a suo agio su un pezzo leggero, sicuramente meglio che nella performance corale con Noemi, dove comunque è stata la migliore, nonostante i 16 anni. Si accompagna alla chitarra, che è il suo pane ed è un pò come la coperta di Linus, le dà sicurezza.
Flavio Capasso- Seven Nation Army degli The White Stripes: Segue il consiglio di Noemi, ovvero meno gorgheggi a caso e la performance ne beneficia. Niente di trascendentale, ma bravo. Bella la coreografia con le ballerine.
Silvia Caracristi- Un’estate fa di Franco Califano: Uno pensa all’originale del Califfo, poi pensa alla cover che ne hanno fatto i Delta V. Poi ascolti quella di Silvia Caracristi. Vabbè. Facciamo che è stato un omaggio al grande Califfo. Sarà la voce, così particolare. O forse no.
Silvia Capasso-Try di Pink: Perfettamente a suo agio in questo pezzo di una delle migliori interpreti del pop internazionale. Complessivamente è la migliore dei quattro di Noemi. Eliminazione francamente inspiegabile.
SCELTA DEL PUBBLICO: Silvia Capasso SCELTA DEL COACH: Flavio Capasso
Team CARRA’
Prova corale: Medley dei successi di Raffaella Carrà (duetto con la stessa): Allegro divertissement tanto per cominciare. Il tasso di difficoltà è zero.
Michelle Perera- Beautiful di Christina Aguilera: Il brano va forse un pò più sussurrato di come lo canta lei, che tira fuori tutta la voce, spesso anche troppa.
Manuel Foresta- Ma che freddo fa di Nada e The Rokes: Interpretazione tranquilla, sciolta, senza grossi picchi, con un accenno alla coreografia. Quello che serve ad un classico sanremese come questo.
Stefania Tasca – Domino di Jessie J: Negativa. Stecche sparse, poi nel finale una ripresa. Nel complesso, tutto troppo urlato.
Paola Licata – Non sono una signora di Loredana Bertè: Perfettamente calzata nel brano, lo interpreta con la giusta grinta, forse meno urlata rispetto alla cantante calabrese, ma non in modo meno convincente
SCELTA DEL PUBBLICO: Manuel Foresta SCELTA DEL COACH: Stefania Tasca
Team PELU’
Prova corale: “Toro Loco” di Piero Pelù (duetto con il coach)
Timothy Cavicchini – Senza parole di Vasco Rossi: Non era piaciuto alle battle, continua a non piacere. Tutto molto urlato per rendere la cosa simile all’originale. Troppo urlato, anche se grintoso.
Giulia Pensa- Zombie dei Cranberries: Il confronto con Dolores O’Riordan è oggettivamente impari. Lei non cerca di imitarla, sapendo che sarebbe andata a sbattere. La fa con la sua voce, ma con buona grinta. E l’operazione riesce benissimo.
Danny Losito- Si è spento il sole di Adriano Celentano: L’abitudine ai live e soprattutto, gli anni di esperienza in palchi di vario livello, Sanremo compreso, si vedono tutti. Liscio come l’olio.
Marika Lermani- Diavolo in me di Zucchero: Interpretazione bella e con grinta, l’artista convince come era successo nelle battaglia a due. Anche di più.
SCELTA DEL PUBBLICO: Timothy Cavicchini SCELTA DEL COACH: Danny Losito.
Team COCCIANTE
Prova corale– Il mio amico carissimo di Riccardo Cocciante (duetto col coach): complessivamente bene tutti e quattro, molto a loro agio.
Francesco Monti- You’re beautiful di James Blunt- Un ragazzo e la sua chiatarra, un pò come nell’originale. Bella atmosfera. Forse un pò debole all’inizio, ma complessivamente valido
Giulia Saguatti- Skyfall di Adele: Vocalità diversa rispetto alla cantante britannica, riesce comunque a far suo un brano non facile. Molto a fuoco, non sbaglia nelle parti più complesse.
Lorenzo Campani- Insieme a te sto bene di Lucio Battisti: Grintoso e di spessore, Cocciante ha già lavorato con lui e lui fa di tutto per mettersi in mostra, riuscendoci postivamente.
Jessica Morlacchi- I say a little prayer di Aretha Franklin: Mostra una grande crescita dal punto di vista musicale, un’artista ormai piena, che è riuscita a non restare schiacciata dal successo della band adolescenziale. Una seria candidata alla vittoria.
SCELTA DEL PUBBLICO: Lorenzo Campani SCELTA DEL COACH: Giulia Saguatti
Si sono concluse le battaglie di The Voice Italia e le squadre si sono ormai formate, pronte per i live che partiranno la prossima settimana, con primo ospite Patti Smith. Poche sorprese per quanto riguarda questa settimana, se non la clamorosa eliminazione di Antonia Laganà, battuta da una Silvia Caracristi apparsa nettamente più debole, ma forse preferita da Noemi per la sua voce più soft.
RAFFAELLA CARRA’(assistente Gianni Morandi)
Qualificati: Stefania Tasca, Matteo Lotti, Paola Licata, Manuel Foresta, Veronica De Simone, Pamela Lacerenza, Emanuele Lucas, Michelle Perera
Vito Ardito vs Emanuele Lucas- Io vorrei non vorrei ma se vuoi di Lucio Battisti: Vito Ardito (8) e la sua voce giovanissima nonostante i 50 anni, è un autodidatta, ma non si sente. Emanuele Lucas (8.5) è altrettanto cristallino nella vocalità, ma forse guardando avanti ha più futuro musicalmente. Vince Emanuele Lucas.
Chiara Luppi vs Michelle Perera – Without you di Mariah Carey: Belle voci al servizio di un pezzo difficilissimo, probabimente, in canzoni come queste, una voce “black” come quella di Michelle Perera parte sempre con un pizzico di vantaggio (8.5). Ma Chiara è comunque positiva (8). Vince: Michelle Perera
PIERO PELU’ (assistente Cristiano Godano)
Qualificati: Danny Losito, Francesco Guasti, Marika Lermani, Cristina Balestriere, Marco Cantagalli, Alessandra Parisi, Giulia Penza, Timothy Cavicchini
Giulia Penza vs Paola Criscione- Luce di Elisa: Paola Criscione parte maluccio, si riprende. In generale, su un pezzo come questo appare a tratti un pò troppo piatta, effetto karaoke (6). Meglio Giulia Penza, anche se pure lei non sfodera una prestazione particolarmente brillante (6.5) Vince Giulia Penza
Timothy Cavicchini vs Flavio Zampolli- “Wherever you will go” dei The Calling– Male entrambi. Inglese negativo, molto italianizzato, buona grinta, ma Flavio Zampolli era poco dentro il brano (5.5), Timothy Cavicchini a volte è sembrato voler strafare (5) Vince Timothy Cavicchini.
RICCARDO COCCIANTE (assistente i Modà)
Qualificati: Jessica Morlacchi, Giulia Saguatti, Donato Perrone, Lorenzo Campani, Mattia Lever, Francesco Monti, Elhaida Dani, Federica Celio
Gabriella Iandolo vs Francesco Monti- “Sorry seems to be the hardest word” di Elton John: Molto belle entrambe le interpretazioni, forse la canzone calza di più ad un uomo, Francesco Monti (7.5) se la cava bene ma anche Gabriella non delude (7). Vince Francesco Monti
Elhaida Dani vs Francesca Belleris: No more tears di Barbra Streidand e Donna Summer- Francesca forse più forgiata dal punto dei vista dei live ma un pò troppo impostata vocalmente (7), mentre la giovane albanese che ha messo in mostra tutta la sua estensione vocale è sembrata più naturale, più completa e maggiormente dentro il pezzo (8). Vince Elhaida Dani
Federica Celio vs Rosalia Davì: – Il mare d’inverno di Loredana Bertè: La voce calda ed avvolgente di Rosalia Davì non sovrasta la musica e complessivamente rende l’esibizione più piacevole (7.5), anche se Federica Celio è altrettanto pulita (7). Vince Federica Celio.
Silvia Capasso vs Gabriella Martinelli- “Glitter and gold” di Rebecca Ferguson: Sfida fra grandi voci soul, a volte forse un pò troppo urlate. Ottima padronanza di palco per entrambe, forse Silvia Capasso (8.5) leggermente migliore di Gabriella Martinelli (8), ma sono sfumature. Vince Silvia Capasso
Diana Winter vs Francesca Monte- “Heavy cross” dei Gossip – Diana Winter partiva avvantaggiata, perchè ha maggiore esperienza, produzioni discografiche e collaborazioni importanti alle spalle. E in più è per metà inglese. Più naturale (8) rispetto a Francesca Monte (7), a tratti un pò forzata anche nelle parti più urlate. Dian Winter è anche musicista più completa e cantautrice. Vince Diana Winter.
Antonia Laganà vs Silvia Caracristi- “A te” di Jovanotti: Voce sicuramente più piena, più formata quella di Antonia Laganà, che conferisce un carattere particolare a questa canzone (8). Silvia Caracristi sicuramente più delicata, altrettanto brava, ma ancora troppo debole, con grandi margini di crescita (7). Vince Silvia Caracristi.
Eccolo, finalmente, il quadro delle 39 canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, dal 14 al 18 maggio prossimi in Svezia. La Rai ha ufficializzato i commentatori che saranno di nuovo Federica Gentile di Radio 2 per la prima semifinale, l’unica trasmessa da noi, su Rai 5 e di nuovo il duo di Caterpillar Radio 2 Filippo Solibello-Marco Ardemagni per la finale su Rai 2 (approfondimenti su Eurofestival News). Confermato di nuovo anche il team di Sm Tv San Marino che trasmetterà tutte e due le semifinali e la Finale col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo di Radio San Marino.
L’Ebu ha poi deciso insieme a SVT, la tv svedese organizzatrice l’ordine di esibizione, sulla base del parziale sorteggio delle due metà di semifinale eftettuato in precedenza. La Svezia, finalista era stata sorteggiata ad esibirsi sedicesima, per le altre big, sorteggio il 17 maggio. Qui sotto, le nostre pagelle ai 39 brani, divise per semifinali ed in ordine di apparizione.
PRIMA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Italia, Regno Unito e Svezia)
1. AUSTRIA: Natàlia Kelly- Shine: Un genuino pezzo pop, magari non originale ma assolutamente gradevole, degna apertura della manifestazione. Dopo la negativa esperienza dell’anno scorso, l’Austria può sperare nella qualificazione. Lei è brava e ha talento. VOTO 7
2. ESTONIA: Birgit – Et uus saks alguse: Un bel tuffo negli anni 90, ai Sanremo della Pausini, di Antonella Arancio, Raffaella Cavalli e di tantissime ballate al femminile più o meno tutte uguali. Originalità sottozero. Però il pezzo è bello e si fa ascoltare, se fa un bel live chissà. VOTO 7.5
3. SLOVENIA: Hannah- Straight into love: Dal lento si passa alla dance scatenata. Il pezzo è sottovalutato, ma nel suo genere è interessante e lei da brava vocalist sfodera un notevole performance, per questo genere di brani. Difficile passi il turno, ma lo meriterebbe VOTO 7.5
4. CROAZIA: Klapa S Mora – Mizerija: I sei tenori garantiscono ottima prova vocale ma per adesso difettano nella messa in scena. Gradevole, ma probabilmente non è ancora il tempo giusto per la Klapa. VOTO 7
5. DANIMARCA: Emmelie De Forest- Only teardrops: Il pop annaffiato del folk della giovane danese parte nel novero dei favoriti. Ha tutto per fare bene: molto eurovisivo, molto ben cantato. Forse anche un pò scontato, ma tant’è. VOTO 7.5
6. RUSSIA: Dina Garipova- What if: La più seria concorrente al podio per Mengoni è lei, grande voce al servizio di una ballata pop interessantissima, molto orecchiabile e radiofonica. Attenzione ai russi, giocano per vincere. O almeno così sembra. E stavolta lo fanno seriamente. VOTO 9
7. UCRAINA: Zlata Ognevich-Gravity: Il revamping ha dato potenza al brano, ma forse non lo ha aiutato a crescere. Complessivamente l’operazione funziona, in più agli ucraini, nella semifinale coi fratelli russi e bielorussi (nonostante il nuovo metodo di valutazione dei giurati), i voti per la finale non dovrebbero mancare. VOTO 7
8. OLANDA: Anouk – Birds: Forse è il pezzo più bello e di classe della rassegna fra quelli stranieri, impreziosito dall’esperienza di un’artista forgiata anche da tanti live di successo. Dopo un decennio, l’ingresso in finale parrebbe soltanto una formalità. L’Olanda ha scommesso su Anouk, non vince dal 1975. Hai visto mai. VOTO 9
9. MONTENEGRO: Who see ft Nina Zizic- Igranka: Il vero problema della canzone è che è in montenegrino. Perchè altrimenti sarebbe la scommessa più bella ed originale della rassegna. L’Hip hop è un genere complesso, la lingua originale stavolta non è un valore aggiunto. Sarà durissima, che peccato. VOTO 7
10. LITUANIA: Andrius Pojavis – Something: Complessivamente fa un buon lavoro, ma il pezzo scorre via abbastanza anonimo, senza picchi. La vicinanza dell’Estonia difficilmente le basterà e il pezzo non ha le caratteristiche per solleticare le giurie. VOTO 6
11. BIELORUSSIA: Alyona Lanskaya- Solayoh: Avete presente i balli di gruppo sulla spiaggia o i riempipista di Genio e Pierrots (“Pinguino, Pinguino, Saltino”)? Ecco, appunto. In più tutta l’operazione, con il cambio di canzone dopo che la gente ha votato. Per carità. VOTO 4
12. MOLDAVIA: Aliona Moon– O mie: Molto meglio questa versione in rumeno rispetto all’originale inglese. Una bella power ballad, molto ben cantata, grande atmosfera, si stacca dalla media dei pezzi del genere. Attenzione anche ai moldavi, che quest’anno fanno sul serio. Magari per la vittoria no, ma in top 5 è possibile. VOTO 9
13. IRLANDA: Ryan Dolan- Only love survives: Una dance pop come ce ne sono milioni di altre. E nemmeno fra le più belle. No, l’anno prossimo decisamente non si va a Dublino. VOTO 5
14. CIPRO: Despina Olympiou- An me thimasai: C’è che lei è forse la più brava in gara e promette un grande live, anche vista l’esperienza. Ma il pezzo è una ballata normalissima, anche discretamente noiosa. Può bastare lo stesso per la finale?. Forse. VOTO 6.5
15. BELGIO: Roberto Bellarosa- Love kills: La versione primaria era una roba inascoltabile, il revamping l’ha leggermente migliorata. Il suo live nella finale nazionale è stato tragico, se non studia finisce a fondo plotone. VOTO 5.5
16. SERBIA: Moje 3- Ljubav je svuda: Operazione coscialunga e merce in mostra per la Serbia, tipicamente al servizio di un pezzo scarso. Parecchio scarso. Però attenzione, hanno Croazia, Montenegro e Slovenia nella stessa semifinale. L’occhio vuole la sua parte e rivederle in finale non dispiacerebbe. Risentirle, invece si VOTO 5
SECONDA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Francia, Spagna e Svezia)
1. LETTONIA: PeR- Here we go: Il pezzo apre la seconda serata ma scivola via così rapidamente come entra. La corsa per la finale sembra davvero in salita, lì da sola, senza amici. VOTO 5
2. SAN MARINO: Valentina Monetta- Crisalide: Si, sembra di ascoltare un pezzo di Sanremo degli anni 90. Ma non è un male. Valentina Monetta finalmente in tutto il suo splendore, su una melodia che ne esalta le doti vocali e sta facendo proseliti in rete. Bel cambio di ritmo. Canzone funzionale alla rassegna, forse non fuori, ma chi se ne importa. Il voto? No, siamo di parte. FORZA SAN MARINO.
3. E.R.J. MACEDONIA – Esma & Lozano- Pred da ze razdeni: Al vostro cronista non piaceva nemmeno “Imperija”, ma almeno era originale. Questo brano difetta anche in questo. Aridatece Kaliopi. VOTO 5
4. AZERBAIGIAN: Farid Mammadov- Hold me: La festa del liceo, in pieni anni 90, quando il dj mette un lento e uno ci prova con la più bella della classe. Uno di quei pezzi che dimentichi dopo 6 secondi. Le giurie l’affosseranno, ma la produzione è la stessa che ha venduto bene il prodotto negli ultimi anni. Basterà? VOTO 6
5. FINLANDIA – Krista Siegfrids- Marry me: Ma davvero nella finale finlandese non c’era un pezzo migliore? Brano, esibizione, lei vestita da sposa sexy. Tutto fuori luogo. No, quella parola non il vostro cronista non la usa, perchè è stata troppo abusata a sproposito parlando di Esc. Però poi vedi e senti una roba del genere e ti sale la bile. VOTO 5
6- MALTA- Gianluca- Tomorrow: Dopo anni di produzioni indecenti, Malta propone una canzoncina senza troppe pretese ma fresca, radiofonica ed orecchiabile. Una ventata d’allegria, chissà che non ce la faccia. VOTO 8
7. BULGARIA: Elitsa Todorova & Stoyan Yankoulov- Samo Shampioni: Anche qui l’operazione cambio in corsa dopo voto del pubblico, non dà proprio una bella immagine. Il pezzo è sotto la media delle cose che i due hanno mostrato di saper fare. Brano del 2007 compreso. VOTO 5.5
8. ISLANDA: Eithor Ingi- Eg a lif: Ha resistito alla tentazione di non tradurre in inglese la sua ballata e questo sicuramente gli fa onore, anche se probabilmente gli farà perdere un pò di posizioni, nel marasma delle tante buone ballate (come questa). VOTO 7
9. GRECIA: Koza Mostra ft Agathonas – Alchohol is free: Il rebetiko della ensemble greca potrebbe essere la sorpresa della rassegna. Non per vincere, of course, non c’è neanche il denaro per organizzare. Ma il pezzo potrebbe essere spinto molto in alto dalla giurie. Merita. VOTO 8
10. ISRAELE: Moran Mazor- Rak Bishvilo: Difficile e intimista, come alcune delle proposte israeliane alla rassegna. Si inserisce fra i possibili outsider per una piazza a ridosso delle prime. Però è difficile da mandare giù tutto d’un sorso. E anche con due o tre. VOTo 6.5
11. ARMENIA: Dorians-Lonely planet: Bisognerebbe capire il perchè quando un big della musica scrive per l’Eurovision, usa quasi sempre la mano sinistra, proponendo fondi di cassetto o comunque non il meglio delle sue cose. Toni Iommi dei Black Sabbath, autore del pezzo, non è da meno. VOTO 5.
12. UNGHERIA: ByeAlex- Kedvesém (Zoohacker rmx): Il primo remix in concorso nella storia eurovisiva ha un sapore delicato e lounge. Forse troppo, per un pezzo cantato in lingua originale e in svedese. Monotono nella costruzione, ma non da buttare. VOTO 6
13. NORVEGIA: Magaret Berger- I feed you my love: Nella costruzione somiglia molto al brano vincitore l’anno scorso ma è uno dei pochi pezzi della rassegna fuori dal coro e soprattutto inserito nello spirito musicale del tempo. Parte fra i favoriti, può andare in fuga e giocare per vincere, come sperano a Oslo. Ma anche no. E allora potrebbe accadere di tutto, compreso che faccia flop. ma sarebbe incredibile. VOTO 8.5
14. ALBANIA: Adrian Lulgjuraj & Blejdar Sejko- Identitet: Rock genuino, fatto bene, fatto da uno che fa rock da 25 anni, il primo in Albania e da un giovane talento. I veri outsider sono loro. Battere il quinto posto dell’anno scorso sarà difficile, ma saranno clienti ostici per tutti. Non sottovalutateli. VOTO: 8.5
15. GEORGIA: Nodi & Sophie- Waterfall: La ballata classica firmata dal compositore campione in carica si tiene in piedi grazie all’interpretazione di precisione giapponese dei due “figli dei talent” nazionali. Ma è una roba sentita almeno un milione di volte. VOTO 6.5
16. SVIZZERA: Takasa- You and me: Qui si giudica la canzone, non il gruppo, la sua storia e le sue storie. E il pezzo è proprio bello. Del sano schlager, di quelli che entrano in testa in 10 secondi netti e non ne escono più. Roba che la canticchi e batti il tempo col piede. Meritano la finale, non foss’altro perchè fra tante ballate ci fanno divertire. VOTO 8.5
17. ROMANIA: Cezar- It’s my life: E’ anche uno simpatico, Cezar. E l’idea di mettere quella sua voce da controtenore al servizio del pop non sarebbe nemmeno male. Ma il pezzo no, è proprio inascoltabile. Imbarazzante. Una roba che nemmeno nelle peggiori discoteche. VOTO 3
CANZONI GIA’ FINALISTE
16. SVEZIA: Robin Stjernberg- You: Se non si fosse capito bene, la Svezia padrona di casa non corre per vincere, ovviamente. E’un pezzo carino, che si ascolta piacevolmente. Ma tremendamente di plastica. Dopo Loreen, almeno tre passi indietro. Entrerà nei 10, senza disturbare troppo.VOTO 7
Da definire. FRANCIA: Amandine Bourgeois- L’enfer et moi: La entry è di qualità, senza dubbio. Ma non è abbastanza convincente per dare una sferzata in positivo ai pessimi risultati della Francia. Un pò pop, un pò vintage, un pò world music. Un pò tutto, niente completo. La disfatta dovrebbe essere evitata, ma per la top 10 serve altro. VOTO 7
Da definire. GERMANIA: Cascada- Glorious: Sono partiti lanciati, schizzati nella top 10 europea prima degli altri. Il progetto eurodance è di spessore, come molte delle loro produzioni e sembra scontato che lottino per la vittoria. Il pubblico è dalla loro parte e forse anche una fetta di giurati, dovranno conquistarsi le giurie più difficili (come la nostra) e questa è la vera incognita. Se non arrivano almeno terzi è un fiasco colossale. VOTO 9
Da definire. ITALIA: Marco Mengoni- L’essenziale: Che sia fra i pezzi migliori non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Il problema è capire un brano molto italiano come questo potrà trovare il giusto riscontro in Europa. Non è scontato, anche vista la nostra difficoltà ad esportare certi prodotti. Tuttavia lotta per il podio e ha buone chances di centrarlo. Molto dipenderà anche dal live (di venerdì sera in prova, quando votano le giurie). FORZA MARCO!
Da definire. REGNO UNITO: Bonnie Tyler- Believe in me: Il pezzo rimette le lancette indietro agli anni 90, però è bello e radiofonico e il pubblico sin qui sembra apprezzare. Il vero problema è se Bonnie Tyler sarà in grado di fare un live all’altezza della sua fama. Se ci riuscirà, apprezzeranno anche le giurie e la clamorosa scommessa del Regno Unito potrebbe anche passare all’incasso. Altrimenti, il destino sarà segnato. VOTO 8.5
Da definire. SPAGNA: El Sueño de Morfeo- Contigo hasta el final: Fossimo in un festival pop normale, lotterebbero per vincere. Ma all’Eurovision non sempre i pezzi di pop genuino (ancorchè con influenze celtiche) funzionano come dovrebbero. La bella figura è assicurata, un risultato degnissimo anche. La top 10, forse, se la dovranno conquistare. Noi siamo di parte, lo sapete. Per noi hanno già vinto. VOTO 9
Sostiene la partecipazione di Italia e San Marino all'Eurovision Song Contest. Sempre e comunque.
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