Terza serata del Festival con i Big ufficialmente entrati in gara dopo le “primarie” che hanno scelto i 14 brani in concorso. Si votava col televoto, che pesa 25% sull’esito finale (l’altro 25% sarà quello di sabato, mentre il 50% sarà la giuria di qualità di sabato sera). Come prevedibile, gli artisti con la maggiore base di pubblico è in testa, bocciature clamorose per Elio e Max Gazzè. Il televoto fa sempre danni, va abolito. Questa la classifica parziale.
- Marco Mengoni
- Modà
- Annalisa
- Chiara Galiazzo
- Raphael Gualazzi
- Simona Molinari -Peter Cincotti
- Maria Nazionale
- Elio e le storie tese
- Daniel Silvestri
- Max Gazzè
- Simone Cristicchi
- Malika Ayane
- Marta sui Tubi
- Almamegretta
Fra i giovani, passano il turno Antonio Maggio e Ilaria Porceddu. Dopo Il Cile dunque eliminato clamorosamente anche l’altro superfavorito per la vittoria. A questo punto, la strada sembrerebbe spianata per Renzo Rubino e visto il testo del brano, se arrivasse, sarebbe un successo storico.
Simona Molinari ft Peter Cincotti – La Felicità: Il brano cresce con l’ascolto, il duetto va meglio, lui è sicuramente più centrato rispetto alla prima sera. In più lei è una gioia per gli occhi, oltre che per le orecchie. VOTO 8 (il look non fa testo)
Marco Mengoni-L’essenziale: La prima sera era piaciuto per la sua semplicità stavolta anche. Dei 14 è insieme a quello di Malika Ayane il più genuinamente radiofonico. Come direbbe Chiambretti: Comunque vada sarà un successo. VOTO 8.5
Elio e le Storie Tese- La canzone mononota: Accolti da un’ovazione e vestiti e acconciati come i protagonisti di Star Trek, confermano l’effetto della prima sera. Per adesso, non ce n’è per nessuno. VOTO 10
Malika Ayane- E se poi: Voce calda, melodia avvolgente. Malika Ayane su pezzo di Giuliano Sangiorgi: è una strada diversa rispetto a quella con Pacifico, ma funziona benissimo. VOTO 9
Marta sui Tubi- Vorrei: Sono in finale probabilmente con la canzone sbagliata, se non li aiuterà la giuria rischiano il fondo. Sarebbe ‘un peccato, perchè anche questo è pezzo fuori dal coro e interessante (anche se non al livello di “Dispari”). VOTO 7.5
Chiara Galiazzo- Il futuro che sarà: Vocalmente le tiene testa solo Malika Ayane, il pezzo corre per il podio. Sui livelli della prima sera, cioè altissimi. VOTO 9
Max Gazzè – Sotto casa: Il pubblico dell’Ariston batte il tempo col piede e sembra anche la gente dietro le quinte. Il tormentone del Festival, comunque vada. VOTO 9
Annalisa – Scintille: Retro-schlager, o se volete una roba a metà fra una sagra paesana e un brutto pezzo di liscio. Avrebbe potuto essere una delle protagoniste del Festival, perchè canta benissimo. Non lo sarà, probabilmente. Cresce appena appena, ma per merito dell’artista. VOTO 4.5
Simone Cristicchi- La prima volta (che sono morto): Meglio rispetto alla prima esibizione, ma viste le stecche ci voleva poco. Ancora incertezze, comunque. Il pezzo resta non proprio originale. VOTO 6
Maria Nazionale – E’colpa mia: Il genere o piace o non piace, chiaro. Perchè che lei sia brava, è fuori discussione. Una macchina da musica, come Chiara Galiazzo. Atmosfera e passione. Al televoto bastano, grazie al calore di Napoli. Per sabato sera, con la giuria, forse anche. Attenzione che tutti la danno in fondo al gruppo. E invece forse no. VOTO 7.5
Modà- Se si potesse non morire. Il pubblico dell’Ariston applaude. Il televoto è indubbiamente un loro fortino. Ma sabato, con questo pezzo, non vanno da nessuna parte. O almeno così dovrebbe essere visti i componenti della giuria di qualità. Roba sempre uguale. E sempre mediocre. VOTO: 4
Daniele Silvestri- A bocca chiusa: La ballata sulla manifestazione politica fa sempre il suo effetto. Il Silvestri impegnato, che piace (e si piace). VOTO 8
Almamegretta- Mamma non lo sa: Raiz stavolta va meglio, finalmente canta a voce piena e valorizza un reggae che alla prima uscita era piaciuto ma non del tutto. Complessivamente, validissimi. VOTO 8
Raphael Gualazzi- Sai (Ci basta un sogno): Che sia più pianista che cantante è fatto noto, ma oggi è andato meglio che all’esordio. Il pezzo è fuori da quelli con cui si è fatto conoscere. Dall’Ariston lo danno molto ben messo. VOTO 8
SEZIONE GIOVANI
Andrea Nardinocchi: “Storia impossibile”: Il cantautore innovativo con un pezzo innovativo e una messa in scena innovativa, con tanto di laptop. Le radio sono pronte a passarlo a raffica, la sala stampa applaude. Allo scrivente però non piace per niente. VOTO 5
Ilaria Porceddu: “In equilibrio”: Ballata di stile e classe, intepretata con freschezza e senza emozione. Ne ha fatta di strada, da X Factor. VOTO 8
Paolo Simoni: “Le parole”: Ballata sull’uso delle parole. Bravo, ma ha scritto di meglio, Paolo Simoni. Questo è un pezzo normale. VOTO 6.5
Antonio Maggio: “Mi servirebbe sapere”: Da X Factor al palco di Sanremo, con un tormentone niente male. Si fa ascoltare, sicuramente. VOTO 7
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